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Autore: overkill    04/02/2013    0 recensioni
Draco e Cylie, ultimo anno nella scuola di Hogwarts, lui figlio di mangiamorte, lei ragazza senza passato. Potranno combaciare i loro destini fino ad arrivare a un compromesso? Senza sesso, odio, rancore, solo amore.
Nel frattempo Cylie scoprirà il suo passato, legato a quello di Tom Riddle.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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1.







Ultimo anno a Hogwart?! Non riuscivo ancora a crederci, dopo sette anni ci riuscivo, abbracciai i miei genitori babbani e dissi loro che se non sarei tornata sarei rimasta a Diagon Alley, riuscivo a mentire egregiamente nell’ultimo periodo, infatti, se non sarei tornata, significava che Lord Voldemort ci aveva ucciso, tutti! “Ciao Mamma, papà!” dissi loro abbracciandoli nuovamente, forse avrei dovuto dirgli addio. Mentre uscivo da casa, tentando di trattenere le lacrime, trovai una lettera, la raccolsi e lessi il destinatario ‘Cylie J. Payne, London’ non c’era scritto altro, la busta era sporca, una grande macchia rossa ricopriva la maggior parte del retro, poggiai il baule a terra con la gabbia di Ares (il mio gufo) posata sopra, aprì la busta, conteneva una lettera che era scritta con inchiostro rosso, aveva un odore di marcio, guardai con più attenzione alcune lettere e un brivido mi percorse la schiena, quello non era inchiostro era sangue, molto probabilmente non umano, ma era comunque sangue! Distolsi lo sguardo da quelle lettere che mi facevano rabbrividire, forse più per l’odore che per l'inchiostro alternativo, poi guidata dalla curiosità, lessi:
‘Cylie, a Hogwarts nel reparto proibito scoprirai cosa devi su Lord Voldemort, o meglio su Tom Riddle, fallo e capirai chi sei davvero.’
Il biglietto era anonimo, rimasi scossa, cosa dovevo cercare su Voldemort? Insomma, sapevo che ero stata adottata dai miei genitori, perché quando ero piccola, sono stata in orfanotrofio, ma a cosa poteva aiutarmi, questo? Accartocciai il biglietto e lo infilai in tasca, presi la mia bacchetta e lanciai una scintilla rossa, era mezzanotte passata, forse era anche più tardi, vidi arrivare di corsa il Nottetempo, non ci avevo sperato in realtà non sapevo nemmeno perché avevo lanciato la scintilla rossa. In silenzio salì, Stan Picchetto non c’era, a quanto sapevo si trovava ad Azkaban, o forse era già fuori, qualche giorno prima il Ministro della Magia era morto e Voldemort e i Mangiamorte avevano preso possesso del Ministero, forse era davvero finita, forse questa volta Voldemort avrebbe vinto, l’unica speranza era lui, Harry Potter.
La voce di qualcuno mi raggiunse “Dove ti porto, Cylie?” guardai scossa e trovai alla guida Matthew Kent, un ragazzo che circa tre anni fa era andato via da Hogwarts, non lo avrei riconosciuto se non avessi guardato i suoi occhi, che erano ancora di quel azzurro che illuminava tutto quello che c’era intorno, era strano non vederlo più con la sua divisa di Corvonero, gli feci un sorriso enorme “Paiolo Magico!” lui mi guardò dubbioso “Sicura? Potresti anche Smaterializzarti!” sospirai “I Know! Ma come faccio per i bagagli? Ci ho già provato, di solito spacco gli oggetti troppo grandi” Matthew si abbassò alla ricerca di qualcosa nello scompartimento e poi mi lanciò una borsetta in cui a malapena ci sarebbe andato un calamaio, mi sorrise “Infila il baule qui dentro e anche la gabbia del tuo gufo, mentre Ares…giusto?” io annuì “Mentre Ares poi lo farai volare da solo, arriverà presto, fuori a King’s Cross svuoti questa borsa e poi me la ridarai quando un giorno ci incontreremo di nuovo!” mi parve che dicesse qualcosa del tipo ‘se ci arriviamo a quel giorno’ io mi allungai e gli diedi una pacca sulla spalla “Grazie Matthew, poi quando ci rivedremo mi racconterai perché lavori sul nottetempo!” scesi di corsa e per poco non inciampai nei miei piedi, e prima che riuscissi a voltarmi per sorridere a Matthew, il Nottetempo era già sparito nella notte.
Guardai la borsetta che avevo in una mano e il mio baule enorme, cercando di capire come sarei riuscita a infilarlo, quando ci riuscì Ares stava sulla mia spalla e aveva conficcato le unghie lunghe nella pelle perché non voleva lasciare la sua comoda gabbia “Dai Ares, vola, e arriva a Diagon Alley! Ci vedremo fuori da Olivander” lei mi beccò la spalla poi spiccò in volo e si dileguò nella notte, ora toccava a me sparire, e in circa venticinque secondi mi trovai fuori da Olivander, che a mia sorpresa era distrutto, desolato, come tutta Diagon Alley, l’unica cosa colorata era il negozio dei gemelli Wesley che incombeva sulle strade nere e vuote con il suo arancione, ovviamente il negozio era chiuso, guardai il mio orologio e notai che erano quasi le due, mi sedetti sulle scale di Olivander in attesa di Ares quando delle voci mi giunsero all’orecchio, mi nascosi dentro al negozio che aveva le finestre distrutte.
“Dovete controllare se Harry Potter sarà sull’espresso di Hogwarts domani. Il signore oscuro lo vuole ad ogni costo” quella voce mi era familiare, Bellatrix Lestrange, alzai leggermente la testa per guardare meglio, assieme a lei c’era un Mangiamorte coperto da una maschera, nell’abbassarmi un vetro mi si conficcò nel palmo della mano e brontolai “Fermati, Lestrange, ho sentito qualcosa, forse c’è qualcuno” Bellatrix  rise “Questi sudici maghi sanno che c’è un coprifuoco, hanno troppa paura di uscire, credi davvero che ci sia qualcuno?” il Mangiamorte sospirò e poi li sentì allontanarsi.
 Quando fui sicura che le voci si fossero allontanate, mi alzai Ares era appollaiato sul cornicione di un palazzo, fischiai, quando qualcuno urlò “Stupeficium!” mi abbassai in tempo per evitare che mi colpisse “Expelliamus!” urlai e la bacchetta volò da mano del mio aggressore, che a quanto pare era la signorina Lestrange “CHI SEI?” ruggì la voce di Lucius Malfoy, mi voltai aveva la bacchetta puntata contro di me “Cylie Payne, signore” dissi io “Lo sai che c’è un coprifuoco, lurida mezzosangue?” disse Bellatrix “CHI TI DA IL PERMESSO DÌ CHIAMARMI MEZZOSANGUE?” dissi io urlando “Crucio!” gli lanciai una maledizione senza perdono presa dalla rabbia e dopo circa dieci secondi, mi smaterializzai, poi mi materializzai sul cornicione dove stava Aries, loro non se ne accorsero presi Ares e salì sul tetto arrampicandomi per le varie finestre “Dove è andata?” Bellatrix si guardò attorno “Bellatrix, sei stupida quanto debole. Ti sei fatta disarmare da una ragazzina!” Lucius scoppiò a ridere e si smaterializzò e assieme a lui scomparve Bellatrix, quando fui davvero sicura che loro erano andati via, presi la borsetta che avevo legato al pantalone grazie a una corda e tentai di prendere un pergamena e un calamaio, quando ci riuscì scrissi una lettera a Harry e ordinai a Ares di mandargliela “Più veloce del vento, non farti intercettare da nessuno, aspetta ora ti faccio un incantesimo di disillusione, che si scoglie tra ventiquattro ore, se quando hai trovato Harry sei ancora invisibile aspetta fin quando sarai visibile e dagli questa lettera! Devi fare in fretta davvero, Ares, credo in te!” diedi un bacio sul becco di Ares e gli feci un incantesimo di disillusione, poi mi rannicchiai sul tetto e tentai di dormire, anche se mi sarebbe sembrato impossibile, dovevo stare parecchio attenta, se i Mangiamorte sarebbero tornati ancora!
Il mattino seguente, mi svegliai perché mi giunse una voce, o forse due, davvero familiari, mi allungai oltre il tetto e vidi i capelli rossi che caratterizzavano i Wesley, erano Fred e George! Mi smaterializzai tra di loro che mi guardarono “Cylie?!” io annuì e li abbracciai “Non ti identifichiamo, perché solo tu hai il coraggio di abbracciarci oltre nostra madre!” li lasciai respirare “Mi siete mancati, non sapevo che sareste rimasti aperti anche dopo diciamo, beh la morte di Albus” loro annuirono, e George disse “Non sei l’unica, ma qui la gente ha bisogno di sorridere anche se per una sciocchezza” io sorrisi “Il treno per King’s Cross parte ora?!” loro annuirono pensierosi, poi Fred scoppiò “INTENDI ANDARE A HOGWARTS?! CON SEVERUS COME PRESIDE?!” io annuì “E’ una pazzia, ma ho bisogno di andarci!” George mi diede una pacca sulla spalla “E’ meglio che vai il treno parte tra circa cinque minuti!” imprecai e mi smaterializzai senza nemmeno salutarli, mi sono pentita soltanto in seguito di non averli ringraziati!
Mi trovai a King’s Cross, presi la borsetta e la svuotai su un carrello, la gabbia era vuota, chissà Aries quanto tempo ci avrebbe messo, speravo soltanto che i Mangiamorte non lo avrebbero intercettato o sarebbe stata la mia fine e anche quella di Harry!
Mi avviai verso la barriera e in modo indifferente la attraversai, ci trovai la signora Wesley con Ginny, non avrei mai pensato che l’avrebbe mandata, da quello che avevo sentito  sul matrimonio di Bill e Fleur, lei mi notò “CYLIE! Per la barba di Merlino, sei qui!” mi abbracciò e mi sentì quasi mancare l’aria “Si, signora Wesley, devo fare delle cose a Hogwarts, e poi non voglio vedere la scuola cadere solo per…si insomma” dissi io in modo frettoloso, e il treno fischiò “Signora, è meglio che vada, o perdo il treno! Ci vediamo!” le stampai un bacio sulla guancia e entrai nel treno, tutte le cabine erano occupate, tutti cercavano di stare in gruppi numerosi, l’unica che trovai libera era l’ultima dove trovai beatamente addormentato Draco Malfoy e dove Tiger e Goyle, facevano la guardia, spalancai la porta e entrai “Chi ti ha detto di entrare?” disse Tiger ringhiando, io lo ignorai e misi il baule sulla retina, mi sentì la bacchetta puntata sulla schiena, mi voltai di scatto “Expelliarmus!” urlai e la bacchetta di Tiger mi volò in mano “Povero Tiger, come la mettiamo ora? Non c’è papà Mangiamorte a proteggerti le chiappe!” Goyle aveva afferrato che era meglio non provocarmi e rimase fermo a grugnire a chiunque passasse vicino la cabina, Tiger si prese la bacchetta e uscì dalla cabina, chiudendo la porta.
“Draco, svegliati!” dissi io sbadigliando, il treno si era fermato di colpo, lui aprì gli occhi e si meravigliò di trovarmi dentro la sua cabina, non lo disse, ma lo fece trapelare dal suo sguardo “Che c’è?” disse lui sbadigliando rumorosamente “Il treno si è fermato, credo che il tuo papino sia arrivato, Draco” si alzò di colpo, aveva uno sguardo strano un misto tra sorpresa e ribrezzo e mi puntò la bacchetta in pieno petto “Credi davvero di riuscire a uccidermi, Draco Malfoy? Non sei riuscito ad ammazzare Albus Silente che non aveva nessuna protezione!” vidi il suo volto trasformarsi in un espressione di ripugnante odio “Non ti uccido solo perché mi fai pena, lurida mezzosangue!” abbassò la bacchetta, io sfilai la mia dalla tasca “Stupeficium!” urlai io e Draco andò a finire contro la porta della cabina e la sfondò, io uscì di corsa e mi trovai di fronte a due Mangiamorte “Guarda qui che bel bocconcino” disse uno dei due, erano entrambi coperti da una maschera “Sfigati, se cercate qualcuno, avete trovato la persona sbagliata!” urlai in preda alla rabbia.
“CRUCIO!” puntai la bacchetta contro uno dei due Mangiamorte e lo vidi contorcersi dal dolore, mentre l’altro mi schiantò, ci furono circa cinque minuti di lampi verdi e rossi quando poi i due Mangiamorte si smaterializzarono e io rimasi lì, in un silenzio profondo che fu interrotto da un applauso generale, non notai che c’erano circa cento teste che spuntavano dalle cabine che guardavano, poi fui schiantata mi voltai e trovai Draco in piedi con il suo sorriso trionfante e la bacchetta puntata verso di me “DRACO MALFOY, sei la persona più falsa che io conosca!” mi alzai in piedi “Cru..” lui mi interruppe con un gesto della mano “NON FARLO, non puoi” lo guardai sbalordita “Perché non posso?” fece cenno di no con la testa, immaginai che lo avesse fatto perché non voleva dirlo, o almeno non in pubblico, perciò mi avvicinai a lui e entrai nella cabina, a testa bassa, forse avevo vinto la battaglia non la guerra.
“Sei impazzita? QUEI MANGIAMORTE POTEVANO FARTI DEL MALE” urlò Malfoy quando si richiuse la porta della cabina alle sue spalle “PERCHE’ TI INTERESSA?” urlai mentre le mie guancie prendevano fuoco e diventavano dello stesso colore dei capelli dei Wesley “Si, mi interessa” fu quasi un mormorio, mi sentì scoppiare “Perché dovrebbe interessarti?” mi guardò, con quegli occhi che mi avevano ucciso in quei sei anni, che avevano torturato ogni giorno di scuola “PERCHE’ SI DA IL CASO CHE SEI DELLA MIA CASA, E PERCHE’ SE NON L’HAI CAPITO LURIDA MEZZOSANGUE, TU MI PIACI guardai sconvolta Draco, insomma tutto si poteva aspettare da lui tranne che provasse sentimenti dolci verso una persona che non fosse se stesso o il suo amato Voldemort, il treno frenò di colpo, e in meno di dieci secondi avevo afferrato il mio baule e la gabbia di Aries e percorrevo il corridoio stretto del vagone che mi avrebbe portato fuori da quella gabbia di ferro.
La nebbiolina argentea che caratterizzava la presenza dei Dissennatori impregnava l’aria, e il caldo clima semi-estivo aveva lasciato spazio a un clima freddo e buio, guardando quello che mi circondava mi sarei volentieri smaterializzata via da quel luogo, ma non potevo farlo, la Granger in sei che la conoscevo spesso battibeccava con Ron e Harry sul fatto che dentro il perimetro di Hogwarts non ci si poteva smaterializzare , in più ci si metteva la mia missione: ‘capire chi ero’, e a quanto pare dovevo cercare un po’ di cose su Tom Riddle, nel frattempo mi guardai intorno cercando di trovare la folta barba e gli occhioni enormi di Hagrid, ma lui non era lì ad aspettarci, o meglio a aspettare quelli del primo anno, ma c’erano volti molto noti tra i Mangiamorte, uno era sicuro Dolohov, l’avevo visto in qualche foto in giro perché prima della caduta del Ministero della Magia era un ricercato, e poi c’erano due volti nuovi, un uomo e una donna che si somigliavano in maniera incredibile, li fissai cercando di ricordare dove avrei potuti vedere per scoprire che rinomati Mangiamorte fossero “Sono i Carrow, sono i nostri nuovi insegnanti…” era Pansy che mi sussurrava all’orecchio, feci un salto di dieci metri per lo spavento “DIAMINE PANSY!” dissi io ridendo e lei mi seguì a ruota, non tutti sanno che oltre il suo scudo di veleno, Pansy era una ragazza fantastica, forse troppo, non eravamo amiche il primo anno lei continuava a farmi i dispetti perché riteneva che ero nata babbana (o almeno così tutti credevano!) e perciò inferiore a loro purosangue, spesso gli lanciavo delle frecciatine per ricordargli di quell’anno e lei di solito arrossisce e fa un cenno con la testa per chiedere nuovamente scusa, anche se ormai non c’era bisogno, avevo contato quante volte l’aveva fatto in cinque anni ed ero arrivata a ben 567 volte!
Ci avviamo trascinando i nostri bauli verso il cancello della scuola quando la professoressa Carrow mi prese per il lembo della divisa, mi voltai pensierosa “Signorina…” mi guardò cercando di capire se somigliassi a qualcuno di importante o se fossi figlia di un Mangiamorte, insomma tutti i genitori dei Serpeverde facevano parte della combriccola di Voldemort “Payne, signora” lei mi squadrò per bene “Sono Serpeverde, signora, e ora la prego di mollarmi perché dovrei andare nella Sala Grande e non vorrei arrivare tardi perché uno stupido Mangiamorte mi devia la strada” non ero riuscita a trattenermi, le parole mi erano uscite di bocca prima che si fossero fermate alle corde vocali e a un certo punto sentì contorcersi ogni muscolo e osso del mio corpo, la Carrow stava usando la maledizione Cruciatus, quando terminò mi sorrise e andò via sulle sue scarpe nero corvino con un tacco alto che mostravano la sua caviglia grossa. Digrignai tra i denti “Stronza…” quando mi alzai in piedi mi sentivo tutta dolorante come se qualcuno mi avesse preso a calci per circa un ora senza fermarsi mai e al posto delle solite scarpe da essere umano aveva degli stivali di ferro.
Rimasi circa dieci minuti a tentare di rimanere in piedi sulle mie gambe, quando ci riuscì Severus Piton era fuori l’arco che mi aspettava “PAYNE, meno cinquanta punti a Serpeverde per il tuo ritardo” sbuffai “Non sbuffi in mia presenza! Non accetto questo comportamento, ne da un mio pari e tantomeno da uno studente!” feci cenno con la testa per scusarmi e tenendo la testa bassa camminai per le scale quando il professor Piton mi bloccò e si mise in ascolto di qualcosa, cercai in vano di capire cosa ma fu inutile perché Piton mi tirò subito sopra “Ora fila nei sotterranei, e non farti più vedere da queste parti, fino a domani all’ora di Difesa contro le Arti Oscure con il professor Carrow!” io annuì e il professor Piton sparì dietro le colonne che portavano alla Sala Grande, quando fui certa che fosse sparito cominciai a correre verso i sotterranei per accettarmi che Harry stesse bene.

*

Quando entrai nel dormitorio delle ragazze di Serpeverde, non c’era nessuno, mi accertai che non ci fosse anima viva anche nella Sala Comune, poi aprì il baule e ne estrassi uno specchio, troppo antico per i miei gusti, ma era l’unico modo per poter avere notizie di Harry tranquillamente, non potevo usarlo in pubblico, perciò la sera precedente avevo escluso di mettermi in contatto con lui in quel modo, fissai lo specchio “Harry James Potter!” dissi sperando che il suo specchio funzionasse ancora o che non l’avesse smarrito e che in questo momento si trovava in mano dei Mangiamorte, quando poi vidi sbucare il riflesso di Harry, la cosa mi rincuorò, i suoi soliti capelli arruffati e quella cicatrice che sembrava quasi irritata “Ti fa male?” notai che l’alone rossastro che le girava intorno era dovuto al fatto che si grattasse, forse gli prudeva, lui fece cenno di no con la testa e poi mi sorrise “Harry, qui non ce la faremo senza di te, MANGIAMORTE DAPPERTUTTO! Poi abbiamo ancora il professore Lumacorno, il problema sono i nuovi professori di Babbanologia e Difesa contro le Arti Oscure, sono due Mangiamorte ovviamente, ma mi spaventa cosa ci insegneranno, è probabile che cercheranno di farci capire che i babbani sono luridi uomini e Difesa contro le Arti Oscure diventerà Arti Oscure, non sarà un buon anno ad Hogwarts!” lui mi guardò dubbioso “Cylie, sai che devi tenere sotto controllo tutto? Comunque ho ricevuto Ares, non preoccuparti per i tuoi presentimenti, non sapranno mai dove sono! Il fatto che ci siano due Mangiamorte a insegnare, dice Hermione, non è affatto un buon segno, per i figli di babbani e i mezzosangue! STAI ATTENTA!” io annuì e poi il riflesso di Harry sparì, senza un ‘ciao’ a giustificarlo. Nell’istante esatto in cui lui sparì, Pansy entrò nel dormitorio “Parlavi con qualcuno, Cylie?” io feci cenno di no con la testa e mi tuffai sotto le coperte, cercando di non pensare a quello che il giorno dopo mi sarebbe aspettato.

*

Avrei preferito che un raggio di sole mi svegliasse, l’indomani, invece di… “DRACO MALFOY!” urlai a pieni polmoni trovandomi Malfoy accucciato sul letto che tentava di svegliarmi punzecchiandomi “Calmati, Cylie, non voglio farti del male!” mi voltai dall’altro lato e tentai di dormire, ma Malfoy continuò a punzecchiarmi “Non costringermi a usare l’anatema che uccide, Malfoy, non sono in vena di ammazzare qualcuno, oggi!” mi alzai dal letto e mi accorsi che era meglio rimanere nel letto, non indossavo un pigiama decente, avevo un vestitino notevolmente corto che era decisamente trasparente, forse troppo, sperai che Malfoy non se ne fosse accorto e afferrai di colpo la vestaglia che avevo sul letto e la infilai, poi con disinvoltura sgattaiolai via con la divisa dei Serpeverde, cercando un bagno libero per cambiarmi, giacché Malfoy incombeva nel mio dormitorio.
Trovai il bagno e mi cambiai, quando uscì Malfoy si fissava il braccio sinistro, appena mi vide si abbassò la manica della camicia, mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui “Dammi il braccio, su” dissi io afferrandolo e alzando delicatamente la camicia “Non voglio che tu veda, davvero” aveva un tono triste, era quasi dolce…lo guardai e gli sorrisi “Io non ho paura, di cosa troverò stampato su questo braccio, lo so che non sei come loro” alzai la manica della camicia e mi ritrovai a fissare il simbolo dei Mangiamorte, gli sfiorai il segno, sentivo la pelle bruciata sotto le dita, sentì la testa girare, avevo dimenticato di respirare, mi sentivo strana, provavo odio e disprezzo per Malfoy e quel simbolo, ma allo stesso tempo provavo pena per quello che lui era diventato senza volerlo, di colpo lo abbracciai, affondai la testa nell’incavo del suo collo, mi strinse a se e sentì che si tratteneva dal piangere, poi mi baciò i capelli “Preferivo quando stavi in pigiama…” lo sentì ghignare, non avevo intenzione di rispondergli, ero così felice accoccolata a lui che non avevo intenzione di rovinare quel momento “Cylie…lo so che ti trovi bene, ma dovremmo andare a fare colazione” con un gesto veloce mi allontanai da lui e presi la borsa, senza dire nulla lo precedetti “Ah, Malfoy, non dire a nessuno quello che è successo o l’anatema che uccide questa volta ti colpirà davvero!” mi guardò sorpreso senza capire il mio comportamento, chiusi con violenza la porta del dormitorio, continuavo a ripetermi che tutti, ma non Malfoy, lo odiavo dal primo anno e questo odio non si sarebbe fermato solo perché era uno schifoso Mangiamorte e mi faceva pena.
Mi diressi nella Sala Grande, mi diressi verso il tavolo di Serpeverde quasi vuoto, presi un cornetto e andai via senza salutare nessuno, Zabini mi guardò e ghignò, mi ricordava decisamente Malfoy, mi voltai di scatto “Zabini, mi stai irritando, addio” e poi a grandi passi mi avviai nell’aula di ‘Arti Oscure’. Quando entrai in classe, tutti i Serpeverde erano seduti “Signorina Payne, in ritardo, dieci punti in meno a Serpeverde!” alzai un sopracciglio e sbuffai “Cylie, giusto?” io annuì, lanciando la borsa sul banco, vicino a Pansy “Pretendi di arrivare in ritardo e hai anche il coraggio di sbuffare? In punizione, nel mio ufficio alle cinque!” in quel momento entrò Zabini “E ANCHE TU ZABINI!” Malfoy ghignò, alzai la mano “Professore, scusi, in cosa consistono le punizioni dei Mangiamorte? Sono molto curiosa” mi guardò “Sei la ragazza che ha dato qualche problema a mia sorella, eh? Comunque non sono affari tuoi, lo scoprirai oggi pomeriggio, o meglio tutti i pomeriggi per una settimana intera, così vedremo se capirai le buone maniere” mi sorrise ed io lo mandai a quel paese in modo molto silenzioso “Oggi, ci eserciteremo a usare la Maledizione Cruciatus, sugli altri!” mi alzai di colpo, afferrai la borsa “Dove crede di andare, signorina?” mi voltai “Lei, davvero crede che io userò la maledizione Cruciatus sui miei amici? IO NON SONO UN LURIDO MANGIAMORTE!” urlai alzando la bacchetta e guardandomi intorno, tutti erano eccitati nel vedere quello che succedeva “Vuoi un intero trimestre, cara?” disse lui in tono di vittoria, credendo di aver appena ottenuto quello che voleva “SI! Almeno un intero Trimestre, quando saremo nella stanza, solo noi, farò questo! CRUCIO!” puntai la bacchetta contro il professore che si contorceva sul pavimento, mi leccai le labbra, stavo godendo perché gli stavo facendo del male. Poi una voce giunse nell’aula “BASTA!” disse Severus Piton che entrò di colpo nella classe “Cosa succede qui?!” mi guardò quasi sconvolto “CYLIE PAYNE, SMETTILA!” mi fermai e misi la bacchetta nella tasca “Cosa ti passa per quella testa da Mezzosangue, che ti ritrovi?!” l’odio che gli usciva dagli occhi e dalle sue parole era tale da eccitarmi “Sono in punizione, lo so, ma non frequenterò più Arti Oscure!”.
Amycus Carrow si alzò puntandomi la bacchetta sulla schiena “Perspicace questa ragazza, ci vediamo oggi pomeriggio, per la punizione e mi raccomando niente bacchetta!” rise in tono di vittoria, Piton mi afferrò per il braccio e mi tirò fuori dall’aula “Payne, è un professore, cazzo! Cosa ti passa per quella testolina che ti ritrovi? Tieni a freno il tuo entusiasmo e la tua bacchetta o sarò costretto a metterti io stesso in punizione, e per il resto delle due ore di lezione vai nel reparto proibito e metti in ordine i libri delle varie ale della biblioteca, ORA!” guardai sconvolta il professor Piton che mi scoccò uno sguardo di odio profondo e sparì portandosi via i suoi capelli unti e il suo mantello esageratamente lungo, sarebbe stata una giornata lunga.

*

Quando tornai dal reparto proibito, mi sembrava di essere stata a lezione di Arti Oscure, urli di dolore risuonavano di tanto in tanto nella biblioteca, arrivavano dall’aula che si trovava affianco, per il resto su Tom Riddle non avevo trovato nulla di interessante, tutto ciò che lessi già lo sapevo, mi avviai nell’aula di pozioni, il professor Lumacorno mi sorrise vedendomi entrare “La tua impresa è giunta fino all’aula di Pozioni, mia cara Cylie, credo che ci sarà un bel mormorio, oggi” io arrossì imbarazzata, insomma non volevo che ora tutta Hogwarts sapesse che avevo torturato il professore Carrow.
La lezione di Pozioni passò in fretta, dovevamo preparare del Veritaserum, Lumacorno non ci disse a cosa ci sarebbe servito, di tanto in tanto tossiva, ma pareva dicesse ‘Meglio che non lo chiedete, ragazzi’. In realtà a riempire la mia giornata, non fu di certo Carrow e i suoi problemi mentali da Mangiamorte, ma fu Malfoy, ovviamente.
Il problema di Malfoy è che era testardo, aveva capito che non doveva dire a nessuno quello che era successo, di quanto avessi amato il suo incavo del collo, mi bloccai di colpo “Cosa diavolo pensi, Cylie? PARLIAMO DI’ DRACO MALFOY!” pensai, ma il problema principale era che mi lanciava delle frecciatine quasi volesse annunciarmi che il peggio doveva venire nel pomeriggio dopo la già dolorosa punizione di Amycus Carrow.

*

Entrai nell’ufficio di Amycus, era cambiato radicalmente, lo ricordavo ancora come lo teneva il professor Lupin, il finto Malocchio e la professoressa Umbridge e ora vederlo in mano a un fan di Voldemort era quasi macabro “Payne! Zabini già è qui, e come punitori abbiamo, vediamo un po’ Malfoy, Tiger e Goyle!” mi voltai di scatto verso la parte vuota della stanza, Draco e i suoi ‘scagnozzi’ erano seduti su delle poltroncine con le bacchette in mano, guardai Draco con uno sguardo di sottomissione, cercando in lui il lato che quella stessa mattina avevo amato per dieci minuti, poi guardai Zabini che era preoccupato quanto me “Lei ha intenzione di farci cosa, professore?” dissi io guardandolo dubbiosa e cercando di trattenermi nel sfoderare la bacchetta e ucciderlo con un bel Avada Kedavra fatto alla Voldemort “Sarete puniti da questi ragazzi con la maledizione Cruciatus, così loro faranno i compiti e voi verrete puniti!” rise, io cercai gli occhi di Draco che mi fissarono fredda “Lei ha una mente malata, offuscata da quel assassino di Lord Voldemort!” dissi mentre mi sedevo vicino a Zabini “Come osi pronunciare il suo nome, sporca mezzosangue?” alzai il sopracciglio e scoppiai a ridere “IO OSO, perché non sono vigliacca come il resto dei Mangiamorte, voi servite Lord Voldemort soltanto perché avete paura di morire per mano sua! Avete la mente offuscata dalla paura e dalla sua grandezza! MA POI QUALE GRANDEZZA, EH? Un mago che fa quello che potremmo fare tutti, ma noi non ci azzardiamo perché siamo puri di cuore a differenza vostra!” ripresi a respirare “POI FATE DIVENTARE MANGIAMORTE UN SEDICENNE? Ma cosa avete nel cervello? Aspetta forse lo so, ne sono sicura! VOI AVETE DELLE SEMPLICI FECI DÌ LORD VOLDEMORT!” urlai in preda alla rabbia, stavo vincendo, ma fui schiantata di colpo, mi alzai tremando, Draco l’aveva fatto di nuovo, presi la bacchetta e la puntai contro il gufo di Carrow “AVADA KEDAVRA!” cadde sulla base della gabbia, senza vita, non volevo farlo ma non avevo avuto scelta, in quel momento di distrazione, mentre tentavo di trattenere le lacrime e i singhiozzi uscì dalla stanza.
Corsi per i corridoi senza una meta, fui bloccata da una mano, che mi trattenne, mi voltai “Zabini?” lui sorrise, era la prima volta in sette anni “Grazie, Cylie, hai salvato me, e anche Malfoy, Tiger e Goyle, Draco era sotto la maledizione Imperius!” annuì, ora capivo perché quello strano comportamento di Malfoy, Zabini mi guardò meglio e notò che il mio volto era coperto di lacrime e gli occhi di solito di un nero corvino erano iniettati di sangue “Perché piangi?” non parlai, non grugnì come ero solita fare quando Zabini mi rivolgeva la parola, mi gettai tra le braccia di Zabini e nascondendo il viso nel suo petto continuai a piangere, lui era imbarazzato, per i primi venti secondi le sue braccia non mi stringevano, poi arreso al fatto che mi ero piantata definitivamente lì e ci sarei rimasta molto tempo, ricambiò quell’abbraccio e ci fu silenzio, interrotto soltanto dal mio pianto quasi isterico.

*

Quando aprì gli occhi, non mi trovavo nel mio letto, mi guardai intorno non era nemmeno il mio dormitorio, infatti era quello dei ragazzi, Zabini confabulava con Malfoy, sorrisi “Zabini?” dissi in un tono smarrito, lui si girò e mi sorrise “Buongiorno Cylie!” sbadigliai e mi girai dall’altro lato “E’ domenica, vero?” lo guardai e lui annuì, era diverso, non era il solito Zabini bastardo che ti assaliva come un predatore e ti sbranava solo perché gli eri passato nel suo raggio d’azione. Quando presi davvero coscienza, di cosa mi succedeva, infilai la testa sotto il lenzuolo bianco e notai con piacere che ero vestita, portai la testa fuori e Zabini mi fissava divertito “Non preoccuparti, non è successo niente, stanotte volevo portarti nel tuo dormitorio, ma le ragazze lo avevano chiuso, perciò ora sei qui” io annuì, ma poi mi venne il dubbio “Scusa, ma allora perché ho il mio pigiama?” fissavo il mio vestito semi-trasparente, lui mi sorrise cordialmente, tutte quelle stranezze mi stavano dando alla testa “In realtà ieri sera, dopo che eri stata a letto sei scesa ed eri in pigiama, io stavo sul divanetto a” Malfoy ghignò e Zabini gli lanciò uno sguardo torvo “pomiciare con Pansy” io e Malfoy scoppiammo a ridere come due imbecilli, io per poco non caddi da letto “certo, ridete pure! Comunque, lei si è volatilizzata e tu sei rimasta giù a parlare un po’, con me” Malfoy lo guardò “Zabini, vorresti dire che stavate parlando? O stavate pomiciando?” lo sguardo di Draco faceva trapelare qualcosa che non voleva far notare nella voce “Parlavamo, come due persone normali!” io sospirai, l’ultima cosa che volevo era pomiciare con Zabini e non ricordarmelo.
“Posso andare, ora?” dissi alzandomi e stiracchiandomi, poiché le gambe che si erano addormentate, guardai distrattamente Malfoy che mi fissava, gli occhi già ghiacciati di solito erano vitrei, pensava ad altro “Vai, poi torna qua, ti ho portato qualcosa dal banchetto, visto che dormivi” Zabini mi sorrise e io fui felice di ricambiare il sorriso.
Dopo essermi cambiata ritornai nel dormitorio dei ragazzi, rimasi a origliare per sentire cosa dicevano Zabini e Malfoy che sicuramente avrebbero terminato di parlare quando io sarei entrata “Cylie, si è fatta nemici dei Mangiamorte pericolosi. Il problema principale è che io dovrei evitare che continuasse a combinare guai, ma lei è una calamita, se li va a cercare! Io sono diciamo un Mangiamorte, ma anche se non lo fossi non sarei così stupido da rivolgermi così a Carrow! Il problema di Cylie è l’impulsività, io ho fatto quel fottuto voto infrangibile con Piton, ma come faccio a proteggerla se lei è così?” Malfoy un voto infrangibile con Piton? Entrai di colpo nella stanza, infuriata come poche “DRACO MALFOY SE ORA NON MI SPEGHI COSA SUCCEDE, L’ANATEMA CHE UCCIDE TI COLPIRA’ IN TESTA!” sentivo le lacrime, era tutto così strano, e poi fui schiantata e l’ultima cosa che sentì fu “Oblivion!” pronunciato da Malfoy con la sua voce…da angelo.

*

Quando mi resi conto di trovarmi ancora nel dormitorio dei ragazzi e nel letto di Zabini, sorrisi, era diventato carino dal giorno prima perché gli avevo risparmiato la tortura dei inflitta dai suoi stessi amici, mi alzai dal letto, non ricordavo nulla come se circa due ore della giornata avevo smesso di vivere, vuoto assoluto, insomma, non mi preoccupai più di tanto, ero felice!
Scesi nella Sala Comune di Serpeverde e trovai Tiger che si esercitava su un topo con la maledizione Cruciatus “Expelliarmus!” dissi facendo volare la bacchetta da mano di Tiger, il topolino scappò, il ragazzo mi fissò e grugnì “Cosa c’è Tiger, senza Carrow non mi sai lanciare la maledizione Cruciatus? Poverino, dovresti imparare, fatti dare lezioni da Carrow, sai forse essendo amico di papino ti darà un mano, tra simili ci si capisce giusto?” sorrisi, amavo il sapore della vittoria, e il senso che si provava a provocare degli idioti totali “CYLIE, SMETTILA!” la voce di Malfoy mi raggiunse come una lama tagliente, i miei capelli neri ondeggiarono nell’aria come una soffice nuvola “Non prendo ordini da Mangiamorte, furetto!” mi lanciò un occhiataccia “SEI PEGGIO DELLA GRANGER, MEZZOSANGUE!” disse urlando “E se ero peggio della Granger, l’anno scorso, invece di baciarmi mi sputavi in un occhio, ok? OK!” si voltò e andò via, e io uscì dal sotterraneo. La felicità di poco prima svanì e divenne una tristezza abissale.
Mi avviai verso il giardino, non riuscivo a sopportare Malfoy aveva sorpassato il limite, io lo odiavo, più di quanto avesse mai fatto un essere umano, mi rintanai sotto l’albero dove di solito per i sei anni precedenti la professoressa McGranitt ci faceva lezione di Trasfigurazione nelle giornate calde, mentre ero lì le guance avvamparono e gli occhi si gonfiarono, un pianto silenzioso, non potevo stare così per un purosangue, tra l’altro Mangiamorte, un braccio mi cinse le spalle e la testa si posò nel caldo incavo di Zabini, che con questo comportamento così dolce acquisiva punti a suo favore.
“Perché piangi?” disse lui dopo quasi un quarto d’ora che eravamo in quella posizione, e secondo me dava segni di cedimento si stava stancando “Malfoy” fu l’unica parola che dissi e di nuovo il silenzio tornò, Zabini con un movimento fluido e delicato si stese sull’erba, io rimasi ferma con la testa leggermente piegata, lo guardavo quasi dovessi chiedere il permesso di tornare a averlo un po’ mio, mi sorrise lo presi come un si, mi stesi e appoggiai la testa sul suo petto, rivolsi il viso verso il suo e cominciai a giocherellare con la sua mano, mi sentivo così bene, ed era grazie a lui.
La voce di Malfoy era l’ultima cosa che volevo sentire “Zabini?” mi voltai e vidi Malfoy che aveva il viso carico di gelosia, ghignai silenziosamente “Che c’è, Draco?” Zabini continuò a giocherellare con i miei capelli, intrecciando le dita con le mie ciocche nere “Cosa ci fate, voi due?” sorrisi “Si da il caso, furetto, che questo albero è pubblico perciò è tuo quanto mio” mi lanciò una frecciatina per farmi capire di rimanere in silenzio “Zabini, lo sai!” disse  digrignando i denti “Non mi interessa, io faccio quello che mi pare!” Draco andò via, senza dire nulla, mi voltai verso Zabini, mi sorrise, ogni particella del mio corpo mi ordinò di farlo, presi il suo viso tra le mani e sfiorai le sue labbra, mi tremavano le gambe, era la prima volta che l’odio si trasformava in qualcosa di più dolce, premetti le labbra contro le sue, le sue mani scivolarono sulla mia schiena e un brivido mi percorse le parti del corpo che sfiorava, le nostre lingue si intrecciarono in qualcosa di forte e deciso, quando mi allontanai dalle sue labbra ero affannata come se avessi corso intorno il perimetro del castello, ma non ero stanca, sorrisi notando il suo strano luccichio negli occhi “Sei bellissima” disse tutto d’un fiato quasi vergognandosi che lo stesse dicendo, era Zabini, quello che in bastardaggine superava anche Malfoy “Zabini, sta zitto una buona volta e baciami” sorrise quasi divertito e senza farselo ripetere due volte incollò nuovamente le sue labbra alle mie e fece giocare la sua lingua con la mia, era tutto così perfetto.
  
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