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Autore: Shikayuki    04/02/2013    0 recensioni
Una serata e una notte brava,un risveglio pieno di equivoci ed incomprensioni in posto sconosciuto e la vita di Clover cambierà in un modo inaspettato!
Questa è la mia seconda ff sui 30 ed è dedicata ad una mia amica,l'ho scritta pensando a lei,spero vi piaccia!^^
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene si, è così, la vostra scrittrice ha avuto la faccia tosta di ripresentarsi dopo mesi ad aggiornare questa storia! *si para dal lancio dei pomodori e di altre cose sulle quali è meglio non indagare* Innanzitutto vorrei scusarmi, ma la mia ispirazione si era momentaneamente presa un lungo periodo di ferie e non ne voleva sapere ti tornare a lavore!Scusate scusate scusate!Chiedo venia! *si mette in ginocchio*
Ok, va bene, la smetto di sproloquiare e vi lascio alla lettura! Spero che il capitolo vi piaccia e che abbiate voglia di lasciare una recensione. Se non vi piace… recensite lo stesso! Mi piacerebbe che prima o poi qualcuno mi dicesse che faccio schifo, almeno capisco dove toppo!XD Vabbè, adesso vi lascio davvero! Buona lettura!^^

Mary

3. Remembrance for breakfast.

Non sapeva quanto fosse durata la battaglia a cuscinate, sapeva solo che si stava divertendo un mondo fino a quando il servizio in camera aveva interrotto i loro giochi sfrenati. Aveva anche quasi perdonato Shannon in tutto quel trambusto, decidendo di fare l’adulta e concedergli una seconda chance di spiegarsi.
Il salottino era ridotto un disastro, qualche cuscino si era rotto spargendo il suo morbido contenuto di piume dovunque, soprattutto sul gruppetto di ragazzi che adesso si erano gettati sui divani a corto di fiato in attesa che i camerieri li servissero. Quelli dal canto loro li servirono senza fare una piega riguardo al disastro che avevano combinato e dopo si eclissarono così come erano arrivati. Chissà quanto dovevano essere abituati ai capricci della gente famosa e poi sicuramente i danni erano già stati accreditati su qualche carta di credito a nome dei ragazzi.
Clover sedeva tranquilla cercando di recuperare il fiato accanto a Shannon, che del canto suo si era stravaccato su tutto lo spazio lasciato libero dalla ragazza borbottando qualcosa al riguardo della lentezza del servizio in camera e della sua fame cosmica. Ridacchiò tranquilla e rilassata ai borbottii del ragazzo e poi si allungò per prendere la sua cioccolata e i suoi magnifici pancakes: ci sarebbero volute ore e ore di palestra solo per smaltire un decimo di quello che stava per ingollare, ma il gioco valeva la candela.
Sorrise a Alexa che sorseggiava rilassata il suo classico Earl Grey senza limone e senza zucchero parlottando con Jared riguardo a qualcosa. Lei e Jared avevano ordinato la stessa identica colazione, notò Clover con un sorrisetto sotto i baffi.
Tomo era tornato al telefono e la biondina, che le si era presentata come Emma, sorseggiava una tazza di caffè mentre parlava animatamente di date e tempi con il suo auricolare bluetooth. Certo che non pensava altro che al lavoro quella lì!
Fecero la colazione tranquillamente, chiacchierando del più e del meno e conoscendosi un pochino, ovvero i ragazzi si presenteranno a Clover che ne aveva solo sentito parlare dalla sua amica echelon sfegatata senza darle più di tanto peso. Quello che ancora non aveva chiaro era la dinamica della notte precedente, proprio non riusciva a ricordare un bel niente di quello che era successo da dopo il giro nei locali fino al suo risveglio accanto a quella specie di animale che adesso si era riaddormentato emettendo grugniti con la testa appoggiata sulle sue gambe. Glielo aveva permesso, tanto che problemi c’erano a farlo dormire sulle sue gambe se la notte precedente si erano dati alla pazza gioia? Aveva deciso di comportarsi da ragazza matura quale era e non da bimba scema e petulante e così facendo aveva scoperto in quel gruppetto eterogeneo di pazzi una compagnia piacevole.
-Allora ragazze, vi va di passare con noi il resto della giornata? È sabato in fondo, spero non abbiate impegni!- propose Jared passando un braccio attorno alla esile vita di Alexa che disse subito di si.
Clover ci pensò su un attimo:-Uhm… va bene, basta che per le sei sono di nuovo a casa che…- oddio, ecco cosa aveva voluto rimuovere la sera precedente. Il ricordo le arrivò come un pugno nello stomaco mozzandole il respiro in una sorta di attacco di panico.
-Mi dispiace signorina ma non abbiamo più bisogno di lei…- le stava dicendo il suo capo con un tono spiccio e per niente dispiaciuto.
-Ma… ma come?- era stupita –Lavoro qui ormai da quattro anni e sono passata da cameriera a maître grazie al mio impegno, la mia passione e la mia dedizione, non puo’ licenziarmi, sono indispensabile!-
-Siamo venuti a conoscenza che tra il personale c’è qualcuno di più adatto a lei per ricoprire questo ruolo e non abbiamo bisogno di un’altra cameriera, quindi è in esubero.-
-E chi sarebbe questa persona più adatta di me?-
-Io tesoro!- Brittany stava entrando nello studio con il suo enorme seno rifatto in bella vista e un sorrisino bastardo stampato sul suo viso siliconato e perfettamente incorniciato da una chioma di capelli platinati a puntino.
-TU!- le urlò. Ma certo, ovvio, la sgualdrina se l’era spassata con il vecchio porco del suo capo e adesso si era accaparrata il posto che lei molto faticosamente aveva guadagnato.
-Va bene, me ne vado e vi auguro tutto il peggio… tanto con una direttrice dal cervello sotto silicone non si ci puo’ aspettare molto!-
Aveva lanciato la giacca della sua divisa in faccia alla sgualdrina e se ne era andata a passo di carica tra le proteste dei suoi fidati colleghi che sapevano che la sua assenza sarebbe stata un duro colpo per il locale.
-Exa…- squittì stringendo forte il bracciolo del divano.
Mentre la sua amica si era consolata allegramente della sua delusione amorosa con Jared, che era sicuramente centomila volte meglio di Brandon, lei non sapeva come rimediare al problema lavoro. In quel periodo di crisi era difficilissimo trovare lavoro e i suoi genitori abitavano in un altro stato e non potevano aiutarla economicamente, così come lei non aveva nessuna intenzione di tornare da loro. Aveva ventitré anni ed erano quattro anni che lei e Alexa si erano trasferite in quella città vivendo indipendenti e libere. Non voleva rinunciare alla sua libertà.
-Exa…- squittì di nuovo e finalmente la sua amica capì, districandosi dall’abbraccio di Jared e precipitandosi da lei. Shannon nel frattempo si era svegliato e adesso la guardava con una strana preoccupazione dipinta in faccia.
-Tesoro cosa c’è?- le chiese dolcemente Alexa prendendole una mano per farle sentire il suo calore.
-Lavoro…- un’unica parola le uscì tremante dalla bocca, ma fu abbastanza per far capire all’amica il da farsi.
-Ragazzi vi dispiace se la metto a letto? Ha ricordato qualcosa di ieri sera ed è leggermente sotto shock, ma farla ubriacare di nuovo non mi sembra la soluzione migliore…-
-Certo, certo… aspetta ti aiuto!- Shannon scattò in piedi e prese la povera Clover in braccio per portarla a letto. Ve la appoggiò delicatamente sopra e fece per alzarsi, quando lei lo afferrò per un braccio.
-Resta con me per favore, non te ne andare…- gli sussurrò. Nel suo stato voleva qualcuno di solido vicino, che le desse sicurezza e nonostante tutto il batterista le dava quella sensazione.
Shannon sorrise stupito da quella reazione, ma si sedette accanto a lei e prese ad accarezzarle i capelli dolcemente, come se lei fosse una bimba piccola.

Nel frattempo Alexa stava spiegando la strana reazione di Clover a uno Jared,un Tomo e una Emma alquanto stupiti. Quando ebbe finito di spiegare tutta la faccenda del lavoro e del fatto che Clover non voleva gravare sui suoi genitori né rinunciare alla sua libertà conquistata faticosamente lavorando. Per lei era stato più facile provenendo da una famiglia alquanto benestante ed aveva offerto più volte aiuto alla sua amica, ma lei lo aveva rifiutato a causa del suo orgoglio.
Finito di raccontare il tutto tacque, mentre i suoi astanti si ritiravano ognuno nei propri pensieri. Jared sembrava quello più assorbito.
-Ho trovato!- disse dopo qualche minuto di riflessione, sbattendosi il pugno sul palmo. –Hai detto che la tua amica praticamente era la direttrice del locale e gestiva tutte le serate, le feste, gli annessi e i connessi?-
-Si, ma non so dove tu voglia andare a parare…- Alexa era sconcertata.
-Beh, Shannon ha bisogno di un’assistente! Una che organizzi i suoi impegni e riesca ad organizzare al meglio il suo tempo! Emma già sta uscendo pazza a gestire me e lui e dubito che ce la farà a ancora a reggere quando ricomincerò a girare qualche film, giusto Emma?-
-Parole sante capo!- rispose lei piena di speranza.
-E poi Shannon ha bisogno di un qualcuno grintoso proprio come la tua amica che lo marchi a vista e lo tenga in riga, con quella testa calda che si ritrova!-
-Dici davvero Jared?- Alexa adesso era stupefatta.
-Certo, e poi così potremmo anche vederci più spesso…- era allusivo, lei lo sapeva bene, ma la cosa non la disturbava affatto.
-Grazie Jared, te ne sarò per sempre riconoscente!- e lo abbracciò cercando di trasmettergli tutta la sua gratitudine.
-Ti sdebiterai, te lo prometto!- altra allusione poco velata –E ora andiamo a dare la bella notizia ai due!-
La vita di Clover stava per prendere una strana piega inaspettata e lei ne era del tutto ignara.

  
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