Sono qui con un altro
lavoretto… è una Harry/Cho, però è un po’ più diversa. È una cosa nuova, che mi
è venuta in mente ascoltando la canzone "In Bagno in Aeroporto" di
Tiziano Ferro (my love!): ho pensato subito ad una Harry/Cho, perché lei la
odio e lui è assillato dalla fidanzata (la storia si ripete!). In effetti,
leggendo più avanti, noterete che il tono di Harry è ironico al massimo, mentre
Cho è furibonda. ^^’ Ultimamente mi sono molto affezionata a questa canzone,
così l’ho infangata con i miei lavori cretini. DEDICATA A TUTTI QUELLI CHE
ODIANO IL PAIRING HARRY/CHO! E spero che siano molti! =)
In Bagno in Aeroporto
In questo caso
direi proprio che non è una tragedia
Non andare a cena vacci solo tu
E separarsi direi proprio che non è una tragedia
Oh oh...mi senti...oh oh
Quando tornerai a casa non sarò li a romperti
Quando prenderò il treno non mi assorderai col telefono
Mammamia, come fa le cose difficili! Sempre a lamentarsi,
è! Ma proprio una così mi sono dovuto trovare? E perché non facciamo questo, e
perché non mi aiuti a fare quello… insomma, basta! Alla fine perfino il più
fedele prende la valigia e se ne va! Ma manco un cieco starebbe con lei,
conoscendo il suo caratterino (e se non lo conosce ancora imparerà a
conoscerlo, tranquilli, il che è tutto dire.
« Perché mi molli? »
Ecco che rinizia la lagna! Ma possibile che non riesci proprio ad arrivarci?
Ossessiva all’ennesima potenza!
« Beh, vedi amore, diciamo che siamo… ehm… incompatibili. »
Mi correggo pure: non la sopporto più! Già a sedici anni era una lagna…
ma qui si va sul pesante!
« Ma come? »
E daglie, piange!
« Non piangere, dai! Prendila dal lato positivo: quando sarò in viaggio tu non
ti preoccuperai più per me… »
Diciamo anche che quando sarò in viaggio non mi romperà mai più le scatole!
« Ma… a te non faceva piacere avere mie notizie? »
« Certo amore, ma almeno c’è un altro lato positivo: quando rientrerai a casa
non farò scene di gelosia! »
Oh oh…è inutile che fai finta di niente
Oh oh…parlare con un muro è più esaltante
Non ero mai morto in bagno in aeroporto
Al ricordo di lui che bacia te..e vabè
Oh oh...non piangere non voglio farti un torto
Oh oh...ti sto parlando non guardarmi storto
Che bello son morto in bagno in aeroporto
Dove? In aeroporto
Dove? In aeroporto
Mi hanno sempre insegnato a dire
alle persone ciò che vogliono sentirsi dire, ma io non intendevo certo farla
scoppiare a questo modo!
« Mi ascolti? Sai, faccio prima a parlare con questo muro… »
Indico ironico il muro, e la mia (forse) ex inizia a singhiozzare.
« I-insensibile… d-deficiente… i-idiota… s-spezzacuori… »
Ma mi porta alla neuro, di questo passo! Giuro che mi dovrò prenotare un posto
al San Mungo, perché mi sta stressando all’ennesima potenza! Il ricordo di
quel… Micheal Corner, o chi cavolo è, che la bacia mi fa da una parte
sollevare, perché finalmente ho trovato il giusto pretesto per mollarla, ma
dall’altra mi fa letteralmente infuriare.
« Perché sei andata con lui? Non bacio bene, forse? »
Ahia… forse è meglio che
mi cucio questa mia maledetta boccaccia!
« Come osi? Metti sempre i miei sentimenti in secondo
piano, brutto perfido egoista! Sai che ti dico? Io ti lascio, signor Potter!
Sissì, mi hai capita bene! Tu non meriti una come me! »
Più che altro è lei che non si merita uno paziente come me! E poi è arrivata in
ritardo … mi sembra che l’ho già mollata da un paio di minuti, ma è talmente
tonta da non capire nemmeno questo!
Mi dici...
"In questo caso direi proprio che le scuse puoi infilarle
gentilmente dove preferisci tu"
ma no ti prego dai non dire questo amore...ehm...
scusa non volevo rimaniamo amici dai
quando uscirò col cane puoi venire insieme a me
no su dai smetti di urlare rendi tutto più difficile
« Scusami amore, ho sbagliato…
forse non ti ho trattata abbastanza bene. »
Anche qui uso la tattica: ‘dì alle persone ciò che si vogliono sentir dire’.
Sembra più sollevata, ma ribatte stizzita in qualunque caso:
« Ormai è troppo tardi: infilati gentilmente e velocemente le scuse dove
preferisci tu. »
Vabbè, almeno ora ho la sicurezza che non vuoi più intraprendere nulla con me!
« Grazie, ma la gentilezza è sempre gradita. Comunque questa storia di… ehm,
volevo dire, perché non rimaniamo amici? »
« Io, amica con te? Scherzi, vero? Piuttosto mi faccio come amica un’Acromantula
inferocita! »
Oddio, riparte la lania…
« Amore, non urlare, così rendi le cose meno soft… »
« Amore? Amore?! Amore se lo dicono due fidanzati, non due adulti che litigano!
»
«
Se vuoi possiamo andare a prenderci un gelato assieme… »
« Ora riattacchi bottone! No, ti ho già detto che con te io non ci sto! »
Meglio per me!
Oh oh...è inutile che fai finta di niente
Oh oh...parlare con un muro è più esaltante
Non ero mai morto in bagno in aeroporto
Al ricordo di lui che bacia te...e vabè
Oh oh...non piangere non voglio farti un torto
Oh oh...ti sto parlando non guardarmi storto
Che bello son morto in bagno in aeroporto
Dove? In aeroporto
Dove? In aeroporto
« Mi fai venire l’ansia! »
Non ne posso più, cavolo! Intanto, da fuori c’è una voce che ci intima:
« Signori, potete fare in fretta? avrei proprio bisogno dei servizi… »
« Stia zitto! non vede che è un momento critico? » Esclamiamo inferociti io e
lei.
Chissà perché, ma le voci si sono all’improvviso attenuate, se non sparite.
« Non ritornare a fare l’indifferente, per favore! »
Mi scocca un’occhiata in tralice, quasi vuole fulminarmi con lo sguardo (e
probabilmente è un suo ardito desiderio).
« E chi sei, Superman che mi bruci con gli occhi? Ti sto parlando, mica voglio
ammazzarti! »
« Lo stai facendo c-con le t-tue parole! » Singhiozza accasciandosi nel
pavimento ed iniziando a piangere.
No. Mio Signore, dimmi di no! Domani mi risveglierò, ritrovandomi a
vent’anni, quando mi fidanzai con lei, in modo da non commettere un errore del
genere! Ti prego, fai che sia un sogno!
« Sei un bas****o! S*****o! Viscido pezzo di m***a! Vaff*****o! Fot***i tu e le
tue c***o di scuse! »
«
Non voglio farti un’ingiustizia, finiscila! » La consolo, sperando di farla
calmare.
Le do addirittura una delle mie pacchettine sulla schiena, ma Cho allunga la
mano e mi schiaffeggia.
Quello che non hai capito ora
Credo non lo capirai mai più
Quindi amore io darei la colpa
un po’a me un po’ a te
« Ma capisci perché ti ho mollata?
»
Mi guarda come se avessi affermato un’eresia, e poi ribatte:
« Tu che mi molli? Ti sei svegliato tardi, perché a quanto vedo tu sei
disperato perché io ti ho mollato! »
« Uno. A me risulta che io ti ho lasciata all’inizio di questa litigata, poichè
tu hai baciato Corner. Due. Se non capisci questo concetto facile significa che
non capirai nemmeno il resto! »
« È solo colpa tua! »
« Anche qui ti sbagli: la colpa è mia e tua. Mia perché non ti ho mollata
subito, tua perché non dovevi baciare un altro. »
« Ma tu non mi appagavi abbastanza! »
Guarda come il cielo si colora
Ora che non stiamo insieme più
Conto alla rovescia di un amore
Tre due uno fiesta!
Non ribatto, altrimenti le darei
solamente una soddisfazione ulteriore. Invece mi avvicino a Cho, la aiuto ad
alzarsi e, dalla finestrella di questo sudicio bagno, le indico il cielo e le
sussurro a fior di labbra:
« Vedi che ora che non stiamo più assieme il mondo ha più colori? Siamo più
liberi, perché ci ossessionavamo a vicenda… invece così saremo liberi di
trovarci un fidanzato o una fidanzata che ci soddisfa, anziché costringerci a
frequentarci. »
Le imposto la questione a suo favore, sennò si rimette a piangere. Mica posso
dirle che non era costretta a frequentare me, ma semmai era il contrario!
Altrimenti rischio una delle sue sfuriate, che proprio non mi va di affrontare.
Oh oh...è inutile che fai finta di niente
Oh oh...parlare con un muro è più esaltante
Non ero mai morto in bagno in aeroporto
Al ricordo di lui che bacia te...e vabè
Oh oh...non piangere non voglio farti un torto
Oh oh...ti sto parlando non guardarmi storto
Che bello son morto in bagno in aeroporto
Dove? In aeroporto
Dove? In aeroporto
Mi abbraccia e mi bacia con
passione, cosa che ricambio con molta foga solo per farla levare dalle scatole.
« Beh, questo è l’ultimo che ti do, cucciolone cattivo! » Mi dice Cho
sorridendo, poi assieme usciamo.
Io strappo i biglietti del viaggio Londra-New York, corro fuori dall’aeroporto
e mi metto a saltare ed urlare dalla felicità.
« ragazzo, tutto ok? » Mi chiede un vecchietto credendomi probabilmente da
ricovero.
Io lo stritolo in un abbraccio spaccacostole e gli spiego:
« La mia ragazza mi ha mollato, io ho mollato la mia ragazza! »
Lui si allontana con la pipa in mano, borbottando un semplice:
« I ragazzi d’oggi… ai miei tempi se la ragazza mi mollava mi disperavo… »
Ma non tutte le coppie sono come me e Cho! O meglio… Cho non esiste più. Esiste
Harry e basta.
~The End~
Innanzitutto
chiedo scusa al bravissimo Tiziano Ferro, specificando che la canzone è sua, ma
che il racconto è mio. Chiedo scusa ad Harry, perché non merita di essere
zerbinato così da Cho né di essere trattato in una mia fic (è troppo bello per
infangarlo in un mio lavoro!), e perfino al vecchietto deficiente. Ma a Cho no:
si merita di essere trattata così, perché NON MERITA L’AMORE DI HARRY! =) Siete
d’accordo con me, o no? Quindi… abbasso Cho! ^^
Un’ultima
cosa: commentate!