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Autore: lynn12    05/02/2013    3 recensioni
Dopo l'episodio di Kaibara, è successo qualcosa che ha portato Ryo e Kaori a separarsi...Ma quando lei torna a Tokyo, tutto è rimesso in discussione...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 – You are my destiny
Era una splendida giornata per un matrimonio. Il sole splendeva alto nel cielo e scaldava ogni cosa con i suoi raggi. La cerimonia per unire Mick e Kazue avvenne in un immenso e bellissimo parco appena fuori città, davanti ai parenti e agli amici più cari. 
La sposa era bellissima nel suo abito avorio ricamato e vaporoso, emozionata e splendente di felicità, avanzò verso colui che di lì a poco sarebbe diventato suo marito al braccio del Professore. 
Mick la guardava avvicinarsi con l'espressione di chi aveva visto un angelo, anche lui affascinante come non mai nel suo completo grigio cenere, la camicia bianca e la cravatta azzurra a riprendere il colore dei suoi occhi. 
Si scambiarono le promesse con voce emozionata ma decisa, di chi non ha il minimo dubbio sulla verità delle parole che sta pronunciando e che, anzi, aspettava di dirle da una vita. 
Kaori non poté trattenere una lacrima vedendo che anche i suoi due amici, come Miki e Umibozu, stavano creando la loro famiglia, la loro nicchia privata lontana dal mondo cupo e difficile in cui vivevano. 
Per lei invece non c’era stato quel lieto fine. E probabilmente non ci sarebbe stato mai...
Spostò lo sguardo su Ryo, in piedi accanto a Mick nel ruolo di suo testimone. Dopo la loro discussione la mattina che lui aveva scoperto di Hideyuki, non si erano più visti né avevano parlato. Il giorno successivo lei sarebbe tornata negli Stati Uniti e ancora non sapeva cosa avrebbe dovuto aspettarsi da lui. Ryo che ruolo avrebbe voluto nella vita di suo figlio? Soprattutto, ne avrebbe voluto uno? O avrebbe deciso che uno sweeper non poteva anche essere padre? 
E Kaori? Avrebbe di nuovo avuto un posto nella vita di Ryo? Erano due giorni che si tormentava con questa domanda. Tutta la rabbia, il rancore, il risentimento che aveva nei suoi confronti si era sciolto come neve al sole nel momento in cui si era resa conto di averlo ferito. Quando lo aveva visto con in mano la foto di loro figlio e aveva letto nel suo sguardo incredulità e delusione, dentro di lei si era rotto qualcosa. L’amore assoluto e totale che provava per Ryo e che aveva tentato di soffocare con tutte le sue forze l’aveva travolta come un fiume in piena, lasciandola stordita e in preda al rimorso. Avere un figlio era la cosa più bella che si potesse chiedere alla vita e lei lo aveva privato di questa esperienza. Probabilmente non avrebbe mai ricevuto il perdono di Ryo…e forse non avrebbe mai perdonato neanche se stessa...

Dopo la cerimonia vennero allestiti alcuni grandi tendoni bianchi sotto a cui vennero sistemati tavoli e sedie per il ricevimento. Kaori stava cercando di far ridere la sua piccola omonima, in braccio alla mamma con indosso un delizioso vestitino a fiori, quando Ryo le si avvicinò. 
-Possiamo parlare?- le chiese serio
Lei annuì, sorpresa e con il cuore in gola, e lo seguì verso un gruppo di alberi poco lontano dal ricevimento. 
Mentre si allontanavano, Kaori ne approfittò per studiare Ryo. Indossava un completo scuro che faceva risaltare il nero dei suoi occhi e, se possibile, lo rendeva ancora più affascinante. Appariva calmo e controllato, ma lei sapeva bene che sapeva nascondere molto bene quello che pensava. 
Kaori si appoggiò al tronco di un albero e decise di iniziare a parlare per prima. Non sapeva cosa le avrebbe detto Ryo e non voleva che rimanessero cose non dette tra loro. 
-Ryo, prima che tu dica qualsiasi cosa volevo chiederti perdono. Anche se forse questa volta il perdono non lo merito...Nonostante quello che è successo tra di noi due anni fa, nasconderti l'esistenza di tuo figlio è stato meschino e imperdonabile, perciò ti capisco se ora mi odi e...- 
Aveva parlato senza fermarsi, tutto d'un fiato, perché sapeva che quando Ryo era arrabbiato non lasciava spazio a scuse e giustificazioni, perciò la sua voce profonda la colse di sorpresa, interrompendola. 
-Sposami, Kaori- 
Spalancò gli occhi in un'espressione attonita, certa di aver sognato. 
-Co...cosa hai detto, scusa?- gli chiese
Ryo fece quel sorriso sghembo che le faceva andare in tilt il cervello, poi ripeté, questa volta più lentamente:
-Ho detto: sposami, Kaori-
Ok, non se l'era sognato...Ma il suo cervello si rifiutava ancora di registrare il senso di quelle parole. 
-Perché?- chiese confusa 
Poi, colta da un'intuizione, continuò:
-È per via di Hideyuki? Se è per lui allora non occorre che ci sposiamo, potrai vederlo quando vuoi, non te lo impedirei mai, Ryo...-
-Questo lo so benissimo, Kaori- rispose lui -Il fatto che tu sia la madre di mio figlio non è l'unico motivo per cui ti sto chiedendo di sposarmi- 
-E allora per quale altro motivo?- domandò inebetita
Ryo alzò gli occhi al cielo, sbuffando. 
-A volte sei proprio lenta, Sugar- la prese in giro dolcemente 
Posò le mani ai lati del suo viso, imprigionandola tra l'albero e il suo corpo, incatenando lo sguardo al suo. I suoi occhi neri ardevano e Kaori sentì che il suo cuore accelerava sotto la malia di quelle pozze nere che sembravano volerla imprigionare e non lasciarla più andare. 
-Ti amo. Ti ho sempre amata. E voglio che io, te ed Hideyuki siamo una famiglia, quella famiglia che io non ho mai avuto- 
A Kaori mancò il respiro, preda di un'emozione che la scosse come un'ondata improvvisa. Sentì un calore ardente come il fuoco ma dolce come il sole primaverile riempirla in ogni sua parte, cancellando tutto il dolore e la solitudine di quei due anni trascorsi lontano da lui. Lontano dal proprio cuore. Lontano dalla propria anima. 
-Tu sei il mio destino, Ryo. E sì, voglio sposarti, con tutta me stessa- gli rispose con le lacrime agli occhi
Con un ringhio di soddisfazione, lui chinò la testa e prese possesso delle sue labbra con bramosia. Ed eccola, quella sensazione di aver trovato finalmente il posto a cui apparteneva e che da sempre anelava trovare. Era lì, tra le braccia di Kaori, e da nessun'altra parte...Perché si appartenevano. Lei era sua. E lui era suo. Era sempre stato così, dal primo momento. I loro cuori si erano riconosciuti già allora e adesso, sotto l'ombra di un albero di ciliegio, si ricongiunsero come due metà di uno stesso essere perdute e finalmente riunite. 

Qualche giorno dopo – Aeroporto di Narita
Finalmente l'aereo in arrivo da New York atterrò e un po' alla volta i passeggeri cominciarono ad oltrepassare le porte dell'area arrivi dell'aeroporto. Kaori corse incontro a sua sorella, che portava in braccio il suo piccolo Hideyuki. Dio, come le era mancato in quei giorni, ma finalmente poté di nuovo stringerlo tra le braccia.
-Mamma!- cinguettò felice il bambino
-Sì, tesoro, la mamma è qui. Mi sei mancato tantissimo!- gli disse abbracciandolo
Salutò sua sorella e poi si rivolse di nuovo a Hideyuki:
-Tesoro, la mamma vorrebbe farti conoscere qualcuno...-
Con il bambino in braccio, si voltò verso Ryo, fermo qualche passo dietro di loro. 
-Hideyuki, questo è Ryo...Il tuo papà-
A quelle parole, il volto del bambino si illuminò. Il cuore di Ryo perse un battito vedendo il sorriso felice di suo figlio diretto a lui. 
-Anch'io avrò un papà?- chiese emozionato
-Certo, piccolo- gli rispose lo sweeper
Ryo accarezzò la testa di suo figlio, poi, mentre lo prendeva in braccio, emozionato come mai lo era stato in vita sua, spostò lo sguardo verso Kaori. 
-Per sempre- aggiunse
Nei suoi occhi vi era una promessa e Kaori non ebbe il minino dubbio sulla sua sincerità. Erano una famiglia ora. Per sempre. 

THE END
 
  
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