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Autore: gealach    26/08/2007    22 recensioni
SPOILER VII LIBRO. ATTENZIONE.
Ispirato all'epilogo del settimo libro. Una strana conversazione avrà luogo nell'ufficio del Preside, tra un ragazzino ed un quadro.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I bambini- uno biondo, l’altro moro, Serpeverde del primo anno- sono stati condotti nell’Ufficio del Preside da un’infuriata Capocasa. Hanno fatto- come si suol dire- i monelli. La Capocasa è infuriata- incazzata sarebbe la parola giusta, ma per Merlino, sono bambini, com’è possibile che siano stati capaci di fare tutto quel casino in Sala Comune? In due, poi! In due! Nemmeno i Malandrini… Ah, ma lasciamo perdere!
Scorpius Malfoy e Albus Potter- i monelli di cui sopra- se ne stanno ora seduti a capo chino nell’ufficio del Preside, si diceva, che, aizzato dalla Capocasa di Serpeverde, li sta rimproverando.
Tira in ballo l’onore della Casa, di loro stessi e poi, in un lampo d’ispirazione, mette in mezzo il papà del moro.
- Se tuo padre lo sapesse…!- è un sospiro di rammarico, opportunamente falsato e infarcito di disapprovazione. Il piccolo incassa il colpo e ritira la testa tra le spalle, come una tartaruga. Se potesse, scomparirebbe.
Il papà si arrabbierà- sissignore, Albus- e te le darà. E’ sempre stato un tipo comprensivo, ma per Merlino, a tutto c’è un limite!
E la mamma? Lei si infurierà il doppio. Sicuro. Tirerà fuori la scopa che usava quando giocava a Quidditch e te la sbatterà sulla testa!
Che bell’esempio per tua sorella, Albus!
James si farà molte, molte risate alle tue spalle- e anche di fronte a te, perché no?- per anni e anni e…
- Mi sta ascoltando, signor Potter?
Oh, certo, come no. Il piccolo Al era solo un po’ concentrato ad immaginarsi terribili punizioni.
Terrorizzato, il moro annuisce.
Ora il Preside sembra soddisfatto e rivolge la sua attenzione al “signor Malfoy”. Albus invece percepisce la tensione calare e così comincia a far vagare lo sguardo per la stanza, sinchè non incrocia gli occhi di uno stupefacente azzurro di un vecchissimo signore ritratto proprio dietro la scrivania del Preside- in verità, l’ufficio è stracolmo di quadri, ma sorvoliamo- che, da sopra un paio di occhialetti a mezzaluna, gli fa un occhiolino.
- Oh, signor Potter, vedo che ha trovato da fare.
Il bambino sussulta, colpevole, ma il Preside non gli dice nulla, si limita a girarsi verso il quadro alle sue spalle.
- Questi quadri rappresentano tutti i Presidi di Hogwarts- spiega,- E lei è andato a pescare proprio quello del suo omonimo. Questi è Albus Silente, il più grande Preside che Hogwarts abbia mai avuto.
Il moro si rizza sulla sedia mentre il vecchio gli fa un altro occhiolino. Ora sì che sei interessato, eh, Al?
- Era Serpeverde?- gli sfugge di bocca prima di potersi fermare. E’ dall’inizio dell’anno che ha questo chiodo fisso in testa.
Ma il Preside lo delude subito.
- No, no. Certo che no.
Come, “certo che no”? Mica è una cosa brutta far parte di Serpeverde! C’è da esserne fieri invece, sissignore signor Preside!
- E allora chi è l’altro?
- L’altro chi, signor Potter?
- L’altro omonimo. Quello Serpeverde.
Rapido scambio di sguardi tra il Preside e la Capocasa.
- Nessun Albus Serpeverde, signor Potter. Solo Silente.
- Ma non cerco un Albus! Cerco l’altro!
- Ma…
Poi Al capisce qual è il punto. Non lo sanno, non conoscono il suo secondo nome!
Allora lo dice.
- Il mio nome completo è Albus Severus.
E a questo punto il vecchio- Albus Silente, giusto?- scoppia a ridere come se avesse detto qualcosa di estremamente divertente.
E il Preside fa una faccia stupita.
- Oh. Capisco. Severus Piton, Serpeverde, Preside per un anno dopo la morte di Silente, ucciso nel corso della guerra contro Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…
- Intende Voldemort?
Il Preside arrossisce,- Sì. Lui. Comunque, ecco qui…
Ed eccolo, finalmente: il Preside indica un quadro alla destra di quello di Silente; ritrae un uomo giovane, sulla quarantina, dai lunghi capelli neri ed il volto pallido, che lo fissa… in cagnesco?
Perché? Che ho fatto di male? Porto solo il suo nome, no?
- E ci posso parlare?
Il Preside sembra stupito.
- Non ti garantisco che ti risponderà, ma sì, puoi provare.
Al si alza in piedi, sotto lo sguardo interessato di Scorpius, preoccupato del Preside, sbalordito della Capocasa, estremamente divertito di Silente e… indecifrabile di Piton.
- Mi posso avvicinare?
- Oh, ma… Sì, sì, certo- fa il Preside, nervoso.
Al oltrepassa la scrivania e si avvicina, sino a rimanere a qualche decina di centimetri dal quadro, e lo fissa di sotto in su. Vede Piton stringere gli occhi a fessura.
- Piacere- dice, piano. Improvvisamente vorrebbe essere ovunque tranne che lì, ma ormai è in ballo. Non ottiene risposta, ma non demorde.
- Mi chiamo… uh… Albus Severus Potter.
Non lo credeva possibile, ma gli occhi si restringono ancora di più a quelle parole.
Qui occorre capire che sta succedendo, Al. E in fretta, anche.
- Ecco… Ci tenevo tantissimo a conoscerla. Vede…- si interrompe, arrossisce, ed infine balbetta in fretta:- Il mio papà mi ha detto che lei è l’uomo più coraggioso che abbia mai incontrato.
Tutto d’un fiato.
Piton spalanca gli occhi e Silente ride di nuovo. E’ un bel suono. Al indietreggia e si guarda attorno, spaesato. Gli altri Presidi si stanno godendo la scena, e quello attuale è immobile.
Attendono la tempesta.
Silente smette di ridere.
- Severus, dì qualcosa a questo giovane che ti ha aperto così il proprio cuore!
E allora Al, non sa come, capisce: quel tipo, Piton, il suo omonimo, è impacciato quanto lui!
Piton apre la bocca. La voce che risuona nell’ufficio, seppur bassa e sibilante, titubante, è suadente e carezzevole. Il tipo di voce che tiene una classe nel silenzio assoluto.
- Bè, Potter… mhm… Ringrazia… tuo padre… da parte mia.
E’ il delirio, totale e assoluto. Risuona un boato, un lungo applauso da parte dei Presidi appesi alle pareti. Silente tuona un “Oh, Severus!” e il Preside prende per la collottola Albus e Scorpius e li accomiata bruscamente. Avrà un bel daffare per calmarli.
Mentre la porta si chiude, Al sente con chiarezza, ancora una volta, la voce del suo omonimo.
- L’ha fatto apposta, Silente! Ha visto gli occhi del marmocchio? Sono i suoi occhi! Gli ha dato apposta il mio nome! Non so se esserne commosso o esasperato…
E mentre la porta si chiude alle sue spalle e Scorpius già scende le scale, felice per la punizione scampata, Al si chiede cosa sia appena successo in quell’ufficio e cosa intendesse Piton con il riferimento ai “suoi occhi”. Occhi di chi?
Durante le vacanze di Natale trasmetterà al padre il messaggio del signor Severus. E dopo averlo fatto, gli chiederà un bel po’ di cose…
Ad esempio, come mai abbia chiamato Severus proprio il figlio con gli occhi verdi di sua nonna…

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Questa fan fiction è nata da una domanda: e se il piccolo Albus Severus si trovasse faccia a faccia con Severus Piton, cosa accadrebbe? Piton accantonerebbe finalmente il suo odio per Harry, soprattutto venendo a sapere cosa quest'ultimo pensa di lui?
Per inciso, mi è piaciuta moltissimo quell'ammissione finale di Harry sul grande coraggio dimostrato da Severus. La riporto per intero, per chi non avesse letto il libro: Albus Severus, ti sono stati dati i nomi di due Presidi di Hogwarts. Uno di loro era Serpeverde, ed era l'uomo più coraggioso che io abbia mai incontrato. Questa frase viene pronunciata dopo che il piccolo Al, che sta per salire per la prima volta sul treno di Hogwarts, esprime le sue preoccupazioni sulla Casa in cui finirà, temendo di trovarsi a Serpeverde.

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gealach

  
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