Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: VENDA    05/02/2013    3 recensioni
Un ballo organizzato a scuola può darci il coraggio di agire come volevamo da tanto tempo.
Song-fic ispirata a "Noi due" di Nek, ma nel testo ho inserito solo una frase della canzone che mi sembrava particolarmente significativa.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Arthur Weasley, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ormai per la scuola non si parla d’altro: l’ennesima trovata bizzarra di quel matto del preside. Ma d'altronde cosa ci si può aspettare da uno che ti motiva la sua idea dicendo:

-Per festeggiare la giovinezza e la spensieratezza, caratteristiche fondamentali di tutti gli studenti di Hogwarts!

Va bene che ha ricevuto larghi consensi, vedasi il fragoroso applauso che ha seguito queste parole, però…

L’idea di un ballo comunque mi dispiace meno di quello che può sembrare, non credo sarà molto diverso dagli sfarzosi avvenimenti mondani ai quali i miei genitori mi fanno partecipare da quando avevo 8 anni; infatti appena metto piede in questa festosa versione della Sala Grande mi accorgo di non essermi sbagliato: un lungo tavolo da buffet costeggia due delle quattro pareti, lasciando libera quella dell’entrata e quella alla mia destra che ospita un gran numero di tavolini con sedie, poltrone e divanetti. Subito punto quello che già so che sarà mio “trono” per buona parte della serata, un divanetto bianco a due posti con alto schienale e braccioli arrotondati. Il centro della Sala è stato lasciato libero facendo sparire le tavolate delle quattro case e quella degli insegnanti per permettere agli studenti di ballare, in modo tale che ora appare molto più grande del solito. Completano l’atmosfera migliaia di candele fluttuanti che illuminano con la loro tenue luce giallognola tutti i presenti, facendo risplendere i gioielli indossati dalle ragazze e le frange e gli orli degli abiti del maschi; per finire una lenta melodia accompagna le chiacchiere di chi è già arrivato.

-Wow…!

Tutti quanti, come consigliato dal preside, hanno indossato i loro abiti più eleganti, tanto da creare un’atmosfera da “ricevimento dell’alta società”. Io sono appena entrato nella Sala seguito da tutto il gruppo:  Severus, al mio fianco, in un abito di velluto grigio-argento con rifiniture blu; Rodolphus con un abito blu scuro di raso tiene la mano a Bellatrix, avvolta in uno scollato abito color porpora; Narcissa, che mi tiene il braccio, ha un abito color avorio con nastri rossi; e tutti gli altri a seguire.

Io, nel mio abito nero con rifiniture dorate, non passo certo inosservato. I bisbigli e i sospiri che accompagnano il mio ingresso me lo confermano e un po’ me ne compiaccio, pur continuando a mantenere un cipiglio altezzoso.

-Sei il solito! – bisbiglia Sev al mio indirizzo con un sorriso malizioso. Essendo amici sa perfettamente come la penso su queste attenzioni.

-Che vuoi farci? È il prezzo da pagare per un aspetto regale! – rispondo strizzando l’occhio; ridiamo sommessamente senza che gli altri capiscano.

Poche parole e qualche sguardo, e ognuno di noi prende la sua strada: alcuni si dirigono al buffet, alcuni vanno a salutare altri ragazzi, qualche coppia decide di ballare un po’. Io mi avvicino al tavolo delle bevande, prendo un paio di burrobirre e raggiungo la mia comoda destinazione sempre seguito da Narcissa, indipendente, sì, ma non abbastanza.

In breve tempo mi ritrovo circondato da alcuni amici già stanchi di girare o di ballare.

-Eppure manca qualcosa… - come spesso accade è Severus a dar voce ai miei pensieri.

All’improvviso fa la sua comparsa nella Sala Grande il corteo dei Grifondoro: i quattro Malandrini, allegri e sfrontati, seguiti da Lily Evans e altre ragazze che si illudono di aver attirato l’attenzione dei loro cavalieri solo perché sono state invitate al ballo.

-Ecco, te li sei chiamati! – gli dico indicando i nuovi arrivati.

James Potter, vestito quasi completamente di rosso con vistose frange dorate.

-Grifondoro fin nel midollo. – bisbiglio tra me e me; Sev ride.

Sirius Black, con indosso un completo verde chiaro con scarpe lucide; Remus Lupin, non male dentro il suo completo simil babbano bianco avorio con camicia nera; Peter Minus, che non ha fatto in tempo ad entrare e già si è stabilito vicino ad una delle tavolate, in un abito color topo molto poco elegante; le ragazze sono tutto uno scintillio di gemme e tessuti lucidi, chi più chi meno pacchiana.

-Eccoli, non potevano mancare! – sento commentare alle mie spalle da una voce femminile…Narcissa o Bellatrix, non saprei dire essendo concentrato su altro.

Fanno un certo effetto, non lo si può negare, ma per quanto mi riguarda il meglio deve ancora venire. E non si fa attendere!

Mi perdo altri comenti più o meno sprezzanti dei miei compagni di Casa, poco me ne importa nel momento in cui entra lui: alto, spavaldo, luminoso, sorridente; i capelli rossi quasi emanano calore, o almeno io ne resto sempre scottato. Arthur Wesley, in un abito argento con rifiniture nere, praticamente il mio negativo.

-Oh oh…! – sempre Severus; è l’unico che non si è unito alle chiacchiere degli altri.

Ora nella Sala gli sguardi del popolo femminile di Hogwarts si sono spartiti: tre dei quattro Malandrini è risaputo che hanno un certo successo a scuola, Arthur non è da meno e io apro le fila dei Serpeverde.

Lo guardo anch’io con un sorriso malizioso sulle labbra, non il solito ghigno. Non passa molto tempo prima che il mio sguardo venga ricambiato; il gruppetto dei “coraggiosi” intanto si è disperso e se non avessi già bevuto tre burrobirre corrette, avrei giurato che quello era un occhiolino! Non è la prima volta che noto che le mie occhiate non sono ignorate.

-Non per distrarti… - mi dice Severus appena rientrato da una sorta di giro di ricognizione.

“Ah no??”, penso io.

-Ma se ti facessi due passi per la Sala noteresti diverse cose, ognuna a modo suo divertente.

-Eh…? – non mi sto sforzando molto per capire.

-Tipo Narcissa e Bellatrix che si lamentano perché i loro cavalieri non le invitano a ballare. – spiega lui con aria sarcastica.

-Rodolphus che fine ha fatto? – so benissimo che non è questo il punto a cui vuole arrivare; lui sotto sotto sorride.

E anch’io, ma per atri motivi: da qualche minuto sto assistendo ad una scenetta davvero esilarante! Molly, una ragazzina bassa e paffuta, pare non avere intenzione di scollarsi di dosso ad Arthur; dev’essere stata invitata da lui, non c’è dubbio…che gusti pessimi! Dovrei essere geloso forse, eppure ho notato una cosa che mi diverte non poco: lei che prova ad avvicinarsi, a parlargli, a prendergli la mano, e dall’altra parte lui che con fare noncurante continua ad evitare ogni tipo di contatto. E mi guarda.

Il mio sorriso malizioso che si specchia sul suo volto dall’altra parte della Sala, distende ulteriormente le mie labbra.

-Devo fare qualcosa! – dico risoluto, forse un po’ troppo ad alta voce perché ho attirato l’attenzione non solo di Severus. Non so se è preoccupazione o rassegnazione quella espressa dal mio amico con un piccolo sbuffo.

-Se mai avrai dei figli, starò attento a non farti comportare come tuo padre. – dice semplicemente; so bene a cosa si riferisce.

Con una certa dose di teatralità spingo ai lati le due ali di Serpeverde che ho intorno e mi do la spinta per alzarmi; troppe chiacchiere monotone che mi annoiano ormai!

Gli altri non capiscono cosa succede mentre mi guardano attraversare la pista da ballo con passo deciso e cadenzato.

-Che ci stiamo perdendo? – sono le ultime parole che sento oltre il suono della musica e il vociare indistinto di tutta la scuola.

Mi fermo alle spalle del ragazzo da capelli rossi, si è girato un momento per posare un bicchiere su un tavolo libero. Quando si volta di nuovo ci fronteggiamo, pochi interminabili secondi prima di muovermi: porto indietro il piede sinistro e con un lieve inchino, senza mai staccare lo sguardo dal suo, gli porgo la mano destra. Lui la guarda, tutta la scuola CI guarda, si sente ormai solo la musica, nessuno si muove. Non escludo che qualcuno possa aver pensato che avessi cattive intenzioni.

Arthur invece sorride, complice, poggia la sua mano sulla mia e si lascia condurre al centro della pista lasciando Molly senza parole. Gli sguardi femminili e non convergono di nuovo verso un solo punto: io e lui che balliamo, eleganti e assenti, non smettendo un attimo di guardarci; le vesti che si sfiorano, le dita intrecciate che si stringono, il ritmo unico al quale si muovono i nostri corpi.

Molte ci sono rimaste male, lo percepisco. La pista da ballo ora è vuota, e io e Arthur siamo come a centro di un’arena mentre tutti si sono fatti da parte, esistiamo solo noi due…ci siamo entrati in testa sbaragliando tutto il resto.

Poi, dopo una fugace eternità, la musica cambia e l’incantesimo si spezza. Torniamo entrambi ai rispettivi gruppi, ma nell’aura ci si legge il rifiuto di rispondere a qualsiasi domanda. Sono tornato a sedermi dove stavo prima e la festa è ripresa.

Severus, appollaiato sul bracciolo dall’altro lato del divanetto, sorseggia del succo di zucca; Narcissa non si vede più in giro, e questo contribuisce a farmi sentire libero.

- È una promessa. – dice Sev senza guardarmi. – Veglierò sulla libertà della tua prole.

Sospiro, e non so perché.

 

 

Il resto della festa non ha importanza e sembra finire subito, anche se è durato troppo. Altre chiacchiere, altri balli, altri drink. Forse alcuni mi hanno salutato quando se ne sono andati, ma francamente non ne ho memoria e non mi interessa.

La Sala a notte fonda è ormai deserta, solo io sono rimasto seduto sul divanetto a due posti che ho considerato mio per tutto il tempo; lo sguardo vaga per il vasto spazio intorno a me, ma lui non c’è. Una burrobirra mi occupa le mani, Arthur Wesley mi occupa i pensieri, il posto accanto a me è vuoto della sua presenza.

“Chissà cosa mi è venuto in mente?!”. Non sono il tipo che si fa troppe domande o troppi problemi prima di agire, e anche ora in fondo non sono domande quelle che mi ronzano in testa, ma immagini: di ieri, di oggi, di domani, di stasera…e ora?

Un’altra fila di candele si spegne; è incredibile la discrezione con la quale mi stanno cacciando. Chissà che ore sono?

Mi alzo, poso la bottiglia e mi dirigo piano verso l’uscita. Sento come se una volta che avrò messo piede fuori da quella porta, oltre quell’uscio, qualcosa sarà finita per sempre.

Cammino a testa bassa ora che non c’è nessuno a cui mostrare che sono superiore. All’improvviso però alzo lo sguardo e lui è lì: ancora vestito a festa Arthur mi guarda, fermo sotto l’arco della grande porta. Ora è solo, Molly non avrà gradito la scena di poche ore prima; non la conosco molto ma immagino che gli avrà fatto una scenata a cui lui non avrà dato retta. Anche Narcissa era contrariata dall’accaduto, ma lei la conosco e so che si starà già consolando.

Fa un passo avanti varcando la soglia, e in quel momento sento che qualcosa è cominciato. Per sempre.

Un sorriso naturale mi nasce nel cuore e si mostra sul mio viso, e anche lui muta l’inespressività del suo volto in un sorriso dolce e sensuale. Con una risata cristallina mi si avvicina a passo svelto e questa volta è lui a porgermi la mano; con l’altra schiocca le dita e una musica si diffonde nell’aria, le candele a noi più vicine si riaccendono e lo illuminano facendo brillare i suoi occhi e divampare i suoi capelli. Non servono certo parole: gli concedo la mia mano e ricominciamo a ballare da dove ci eravamo interrotti.

Poi semplicemente lo bacio. Mi sporgo verso di lui e catturo le sue labbra con le mie, senza interrompere il contatto visivo fino all’ultimo istante. Che buon sapore! È dolce, sa di miele…miele di castagno, rosso. Labbra morbide, lingua bollente, denti lisci, palato umido; combaciamo alla perfezione. Interrompiamo il ballo dei corpi per lasciar ballare le nostre lingue, le mie mani fra i suoi capelli, le sue sulla mia schiena.

In questo momento possiamo davvero essere solo noi due, in tutta la nostra naturalezza. Tempi duri si avvicinano fuori dalle ampie vetrate della Sala Grande, ma quando è il cuore a farti decidere non importa.

…NOI DUE…MAI CONTRO IO E TE NEL TEMPO CHE C’È…

Fin quando durerà non avrò altri in testa che te, Arthur.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: VENDA