Impettito, lasciava dietro di sé il lungo pastrano che svolazzava nella brezza frizzante del primo inverno e, come il lungo soprabito, anche la chioma corvina giocherellava con quella fredda atmosfera.
Amava l'inverno, o perlomeno quel che portava dietro il suo venire: la quiete delle fredde notti, dove neanche le più sfrontata bestia si avventurava per paura, e si rintanavano miti nelle tane, ad aspettare la rigogliosa primavera.
Lui No.
Si immergeva in quel silenzio, tra la cangiante neve e la luna, a sussurrare dolci parole al nulla.
E sperava fosse Lei quel 'nulla', desiderava ardentemente che un giorno sarebbe stata lei a sentire quel tormento, perché di un tormento si trattava,
dolcissimo e duraturo. Avrebbe, per bene suo e anche di lei, taciuto quel segreto forse troppo ardito. Vergogna?
Probabilmente era una delle maggiori cause. La timidezza celata infondo ai quei neri occhi sfuggenti, incorniciati dal viso sempre crucciato e l'espressione torva che si portava da quando si era fatto ragazzino, proprio all'inizio del primo anno di Hogwarts.
Invece, lei non era mai cambiata, e sin da quando l'aveva conosciuta continuava a sfoggiare quel sorriso incantevole. Incantevole...
Era uno dei termini che utilizzavo per elogiare la sua bellezza, il suo agire ed anche i suoi magnifici occhi.
Due gioielli preziosi che ad ogni movimento del capo brillavano di luce propria, come le stelle che soleva a vedere durante le notti invernali.

***

“ Lily...p-posso parlarti v-vero? ” L'aveva acciuffata prima che fosse sparita dall'aula di trasfigurazione.
Solitamente la ragazza fuggiva con gran celerità dalle aule per arrivare sempre puntuale, e la fermò, afferrandola per la spalla. Balbettò fastidiosamente cercando di non guardarla negli occhi, al solo sguardo si ammutoliva.
“ Certo Sev! " Un sorriso abbagliante si infranse contro di lui, lasciandolo per qualche attimo impietrito di fronte a lei.
Per un istante, uno solo, avrebbe voluto mollare la borsa che reggeva tra le mani e stringere quel viso a sé, sentendo quel profumo fin dentro il cervello.
“ ...Severus..? ”
“ Io...io, si volevo dirti una cosa. ” Biascicò, portandosi nervosamente la mano sotto il levigato mento.
Erano soli,
e regnava il silenzio adatto al castello qual'era.
Fu il frusciare delle vesti e il suono sordo dei libri a interrompere la quiete.
Sembrava durare un infinità l'abbraccio che si lasciò sfuggire.
Ruppe la promessa, ruppe il silenzio che aveva covato dentro di sé per tutto questo tempo.
Ammutoliti entrambi si strinsero l'uno all'altra senza ne divincolarsi o gesti impropri, l'uno sentiva l'odore dell'altro.
“ Profumi d'inverno...”
“ C-cosa? ” In quella dolce morsa uscì solo un soffocato respiro.

***

Non contò gli anni che passarono da quel giorno, lasciò che tutto scivolasse con leggerezza nella sua mente. Li tenne come prezioso ricordo di un amore mai sbocciato.
E il viso torvo, disegnato da sottili ruge, ogni tanto nella solitudine si apriva in un sereno sorriso, che avrebbe fatto impallidire quello di Lily.
Il semplice ricordo del passato.