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Autore: Moonspell    05/02/2013    5 recensioni
Perchè qualcuno dovrebbe scegliere di sacrificarsi?
Ha partecipato al Contest "E la morte non avrà più dominio" indetto da GinevraCorvino sul Forum di EFP classificandosi 18°
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia ha partecipato al contest E la Morte non avrà più dominio indetto da GinevraCorvino sul forum di EFP, classificandosi 18°







Morire per delle Idee

 

 
 
Molte volte mi sono fermato a pensare alla morte, ed in ognuna di esse le ho rivolto pensieri così contrastanti... timore, speranza, rancore, supplica, disperazione, vendetta, odio, gratitudine. È possibile provare tutti questi sentimenti nell’arco della vita verso un'unica, sola, verità? Forse si, perché lei ha scandito le tappe della mia crescita, del mio essere, della mia Vita, e oramai fa parte di me da talmente tanto tempo che, come ogni essere umano, l’amo e la disprezzo esattamente come si ama e si disprezza se stessi.
Era sorto un conflitto tra noi, un conflitto feroce per tutto ciò che mi ha tolto e per tutto ciò che mi ha lasciato, perché continuassi a vivere piangendo le persone che amavo, sapendo che le persone che me le hanno strappate via erano ancora vive. Non ha mai voluto darmi pace, voleva che vivessi nel tormento di sapere che lei era arrivata per James e Lily e non per Lui, il loro carnefice. Così come m’illuse d’essere arrivata per Peter, per poi ridere di me una volta che scoprii la verità e, quando oramai avevo ritrovato un poco di pace, mi portò via Sirius. Quando seppe che fui definitivamente solo, con sole poche speranze per Harry, per la Vita stessa del mondo, giunse a toglierci Silente e poi Malocchio. Inganni, beffe, pura crudeltà. Perché aveva preso loro, tutti loro, che avevano una famiglia, persone che li amavano, vite da guidare e proteggere, e aveva lasciato Me a raccogliere i cocci di quelle speranze, le mie illusioni, i miei sogni. Io che tra tutti ero sacrificabile ero rimasto.
Ma ora lo so che è la Vita che ho scelto ad essere stata crudele con me, ad avermi tormentato fino a consumarmi, fino a farmi dimenticare di che cosa realmente fosse la gioia. Ora sono grato alla morte, perché risparmiandomi mi ha dato la possibilità di Amare, e di scegliere una nuova vita.
 

Mi sfiori il dorso della mano con le dita, così incerta, fragile, sento che hai i primi ripensamenti, sento che sei fredda come non lo sei mai stata, così superficiale in quel contatto. Sono io a stringerti, a prendere la tua mano nella mia, con decisione, senza farti male. Mi volto per guardarti negli occhi, e con qualche incertezza lo fai anche tu: è tardi amore mio, non c’è più possibilità di tornare indietro, è tardi per tornare da Lui. Sii forte, e forse, se la Morte lo vorrà, torneremo a casa. Ma se così non sarà, non devi piangere, non maledirti per le scelte che hai fatto: la paura ha pervaso anche me, ma c’è speranza, c’è sempre speranza. Se non per noi, per Ted!
 

È da molto che ho paura, ho passato una vita intera ad averne. Ma anche la speranza l’ho sempre avuta, sebbene non l’ho sempre ascoltata. L’ho avuta per il mio futuro quando era un Malandrino, l’ho avuta per Harry fin da quando è sopravissuto, fino ad oggi, fino a domani. L’ho avuta quando accettai il fatto che mi sarei dovuto comportare da padre, e ce l’ho per Ted, per la vita che Vivrà, guidato da persone che lo amano. Mai nella mia vita sono stato più sicuro di una scelta, sono certo che questa è la cosa giusta da fare.
 

Hanno sfondato le nostre barriere, sono alla soglia del Castello, e tu mi stringi ancora più forte. Vorrei dirti che ti amo ma temo che ciò possa solo alimentare la paura di perderci, di non vivere più quei momenti. È al tuo fianco che mi hai voluto, che mi tieni, perché non possa lasciarlo, perché non ti lasci sola, ed è li che io sono e sarò, sempre: non tenterò più di abbandonarti. Anche quando la battaglia romba tutto attorno a noi, quando la morte comincia già a richiamare a se le prime vittime, per di più innocenti, semplici ragazzi, io sono qui con te, spalla a spalla, i nostri cuori battono all’unisono. Ora sento la tua forza pulsare in me, mi chiami, mi spingi da parte, sei il mio scudo, sei la mia salvezza, lo sei sempre stata. Ora, ora anche tu torni a ricordare, a ricordare perché facciamo tutto questo. Abbiamo giurato l’una all’altro, ci siamo promessi che ogni difficoltà l’avremmo affrontata assieme, che ogni decisione per Ted l’avremmo portata avanti come una cosa sola, perché siamo una famiglia, siamo genitori. Non esiste Nulla a questo mondo che noi non faremmo per nostro figlio, Nulla. Ora lo so, ora l’ho capito.
 

Un tempo c’era qualcosa di sbagliato in me, e ho sempre creduto fosse la mia Maledizione. Ma nell’ultimo anno ho compreso che non era così. Ho avuto fin da bambino saldi ideali, principi a cui sono legato più della mia stessa vita: diritti, giustizia, uguaglianza, opportunità, certezze, coscienza, Libertà… ma mi mancava una consapevolezza fondamentale, mi sfuggiva, senza che io me ne accorgessi e la cercassi. Per me tutto ciò che era necessario si nascondeva dietro quelle semplici parole, quei simboli, quei significati profondi che imparai dalle persone che ho perso e che ho ancora al mio fianco. Eppure c’era sempre qualcosa che loro avevano e che a me mancava. Qualcosa che univa tutti quei concetti in un'unica realtà, una realtà che era tutto ciò per cui noi dell’Ordine lottiamo: tentare di costruire qualcosa per cui vale la pena vivere e non sopravvivere. Si, perché si è sempre trattato di vita o sopravvivenza in questi vent’anni, in cui si poteva scegliere di tirare a campare all’ombra di menzogne ed illusioni, o imparare ad accettare ogni verità e lottare per offrire un alternativa migliore a se stessi e agli Altri. In sintesi lottare per l’Amore, perchè la Vita è Amore. Ecco quell’unico sentimento che non riuscivo ad accettare, la consapevolezza che mi mancava per non sentirmi più sbagliato, quella paura che non riuscivo a superare. Quando persi gli amici, la famiglia che mi ero scelto, ho avuto paura d’amare, smettendo così di vivere. Non avevo nessuno per cui lottare, per cui desiderare di sacrificare me stesso per offrirgli ciò in cui credevo, se non Harry e ciò che lui significa per noi tutti. Ma ora, ora ho qualcosa di più per cui combattere, ho un figlio a cui voglio dare un futuro di Giustizia e Dignità, perché voglio che il mondo torni a splendere per lui, per quella vita, che per diritto di essere vita, merita di meglio. Se non io, chi lotterà per lui? Se l’ho capito, se ora lo so è solo grazie ad Harry e grazie a mia moglie, alle persone che più amo. Ora mi sento completo, ora che ho conosciuto l’Amore più potente e puro, quello di un genitore, ho trovato l’armonia per cui lottare, che voglio realizzare.
 

Un lampo di luce rossa mi violenta la vista, mi accorgo che tu sei in difficoltà, sei vittima delle spire di Bellatrix che si stringono sempre più attorno a te, a toglierti le forze, a metterti in ginocchio mentre urli di dolore, ma nonostante tutto combatti, se non per te, per tua madre, tuo padre e tuo figlio, per tutto ciò che loro hanno potuto e voluto darti e che quella donna brama di cancellare definitivamente. Agito con rabbia la mia bacchetta, travolgo il tuo persecutore, la obbligo a difendersi dalla Nostra forza, per proteggerti come ho giurato, come abbiamo giurato.
 

Il mio istinto non mi ha mai tradito, ho sempre sapute le cose un attimo prima che succedessero, quasi la Luna mi trattasse come un suo pupillo e anticipando il Tempo mi sussurrava i suoi segreti, facendosi beffa di lui. Lo so, sto per morire, non posso evitarlo ma è stata una mia scelta e ne sono ancora convinto, ne vado fiero, mi sento in pace con me stesso e non ho rimpianti ne rimorsi. Ho sempre fatto tutto ciò che era in mio potere, di più non potevo, e so che ne è valsa la pena, so che la dove non sono mai potuto arrivare io, uomini e donne migliori di me lo faranno. Ho dato tutto alla Vita, anche se forse avrei ancora tanto da dare, ma sono stanco delle supposizioni, ne ho fatte troppe nella mia esistenza. Sono felice di ciò che ho e che non perderò mai, perché è tutto parte indissolubile di me. Lo capisco solo ora, solo ora capisco il sorriso di Sirius mentre guardava Harry e me, quella pace, quella serenità che io provo ora e non ho mai provato prima.
 

Una luce verde e tutti questi pensieri finiscono. Ti sto lasciando, ho dato la mia vita per la tua, per la speranza che tu possa tornare da Ted, perchè tu non possa tormentarti per averlo lasciato. Ho fatto ciò che ogni Soldato non dovrebbe mai fare, ho abbandonato il mio avversario per seguire il mio cuore, ma ho fatto ciò che Remus Jhon Lupin voleva fare. Perdonami se ti ho costretto a vedermi morire, ma tu sei forte, tu supererai questo dolore mia Bella, mentre io, la Tua Bestia, non sarei mai sopravvissuto alla tua morte. Tu sei forte.







NOTE:
Le parti in corsivo sono le personali riflessioni di Remus, che rivolge a se stesso, le parti scritte normalmente sono i pensieri che rivolge a Tonks.
So che non è una storia avvincente, forse può risultare banale, non condivisibile, e probabilmente anche fin troppo personale come caratterizzazione. Ma ho voluto infilarmi nei panni di Remus nelle ore che hanno anticipato la sua morte, quando ha dovuto trovare la forza di sacrificarsi. Così come lo stile scelto forse non è il più chiaro, ma è ciò che spontaneamente mi è uscito in questa mezzoretta.
Il titolo è preso da una canzone di De Andre
   
 
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