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Autore: parveth    05/02/2013    3 recensioni
Che succederebbe se gli abitanti di Storybrooke fossero insegnanti in un liceo italiano e per di piu' alle prese con quattro alunne all'apparenza un po' scapestrate ma con una gran voglia d'essere d'aiuto?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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the summer is crazy Giovedi' 15 giugno, le lezioni sono finite il venerdi precedente e da due giorni abbiamo iniziato gli stages: la ragazza di quinta aveva ragione riguardo al nostro, io e Rebecca siamo state davvero fortunate e non solo perche' facciamo qualcosa che amiamo e che sappiamo gia' fare ma anche perche':

1) Siamo impegnate due volte alla settimana dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18, ci sono Graham e due prof a turno piu' i bidelli ma il vicepreside quasi non lo vediamo, ufficialmente sta nel suo ufficio a riguardare la contabilita', ufficiosamente se ne sta la' dentro a farsi i cazzi suoi anche perche' conoscendo la nostra preside figuriamoci se non ha gia fatto tutto lei

2) i bidelli aprono alle 8.30 e la mattina puliscono mentre dall'ora di pranzo in poi se ne stanno nel loro stanzino presumibilmente a giocare a carte: d'altronde quando hai pulito i pavimenti e dato una passata ai banchi che altro vuoi fare in una scuola a giugno?

3) Di gente, almeno finora, se n'e' vista poca: qualche nostro compagno e' venuto ma nel pomeriggio, figurarsi se dopo 9 mesi passati ad alzarsi presto questi non dormono fino alle 10 o piu' almeno nei giorni in cui non hanno i loro di stages: quanto alle persone "di fuori"  secondo voi, presupponendo che almeno fino a luglio un sacco di gente lavora, quanti in una citta' come Milano si avventura fuori di casa prima delle 16?

Ergo: questo non e' uno stage, ma una pacchia travestita da stage.

Con noi ci sono anche Miriam e Lavinia: a differenza nostra pero', che siam fisse il martedi e il giovedi' ogni settimana hanno un turno diverso per mezza giornata, ma quando capitiamo insieme o loro finiscono prima stanno li' con noi, magari prendono un libro e leggono sedute ad un tavolo mentre noi sistemiamo i nuovi arrivi e poi torniamo a casa insieme,  pare che anche a loro non vada male al bar, certo e' solo la prima settimana e hanno piu' da fare rispetto a noi ma se la stanno cavando.

Al mattino oltre a Graham abbiamo avuto la Swan ma ora tutti i nostri prof sono riuniti in sala insegnanti: credo stiano facendo il consiglio di classe per quelli di quinta, ora sono le 14.30 e noi stiamo annoiandoci.

"Perche' non andiamo in cortile?"  proposi io

"Col sole che picchia? e a fare che?" mi chiese Miriam

"Scendiamo in palestra e vi faccio vedere"  risposi uscendo.

Nella palestra c'era un armadio con attrezzi: palle, tappetini e birilli ma a parte a volte i tappetini per gli addominali non usavamo nient'altro a lezione, dato che era chiuso ma non a chiave, presi una palla da tennis e un birillo ed uscii in cortile.

Il sole picchiava e' vero, ma non particolarmente forte e poi c'era anche una bella zona d'ombra cosi decidemmo di giocare a baseball o qualcosa del genere: a turno una di noi tirava la palla e l'altra cercava di colpirla usando il birillo come mazza: non avevamo paura di farci scoprire, anzitutto eravamo dall'altra parte rispetto alla sala professori e poi nessuno aveva mai detto che NON dovevamo fare qualcosa...questo non voleva certo dire che potevamo fare TUTTO quello che ci veniva in mente certo ma all'idea di dover stare altre due ore al chiuso senza fare niente...

Continuammo cosi' per un po', quando arrivo' il mio turno come battitore presi posizione ma una voce da dietro le mie spalle mi fece improvvisamente gelare nonostante i quasi trenta gradi.

"Che state facendo?"  era Gold e quasi dovetti trattenere una risata: indossava pantaloni di lino sempre neri e scarpe chiuse ma aveva una camicia blu a maniche corte senza giacca ne cravatta, mi fece strano vederlo cosi.

"Scusi prof, e' che ci annoiavamo..."  disse Rebecca a mo' di spiegazione.

"Vuole far piovere? guardi che noi domenica dobbiamo andare in piscina..."  ghigno' Lavinia.

"La tua ironia non mi tange dearie: ho caldo anche io sai, forza, dai qua"  disse accennando a me, io impaurita da una punizione o da una decurtazione del punteggio nello stage mi affrettai a porgergli il birillo "non verra' nessuno fino alle quattro almeno." provai a spiegargli, non mi sembrava davvero di aver fatto qualcosa di male, e se fosse entrato qualcuno per i libri sicuramente i bidelli sarebbero corsi a chiamarci.

Ma invece di farsi dare subito la palla il prof disse a Miriam "coraggio, tirala"

Lei, perplessa esegui' ed io pensai che l'avrebbe afferrata con la mano invece la colpi' col birillo e cosi forte che non solo usci' dal cancello ma colpi' il parabrezza di una macchina parcheggiata proprio li' di fronte: non lo ruppe ma si produssero molte scheggiature a ragnatela.

"Oddio..." dissi io shockata.

"Non e' la macchina del prof di geografia quella?"  chiese Rebecca.

Proprio poche ore prima, quando arrivo' per la riunione avevamo sentito dalle scale (la sala insegnanti era al primo piano e noi al secondo) Jones che si vantava della sua macchina nuova di zecca: a quanto pareva ce l'aveva da pochi giorni e da come ne parlava lui sembrava qualcosa di fantasmagorico dotata di ogni comfort...neanche fosse arrivato in Lamborghini...

"E' meglio che ce la filiamo"  dissi dirigendomi verso la porta che dava sulle scale,  mi feci dare palla e birillo e suggerii alle ragazze di tornare in biblioteca mentre io mi scapicollavo in palestra per rimetterle a posto, una volta tornata indietro mi fermai alle macchinette: se fossero passati i prof avrei potuto dire di voler prendere qualcosa da bere.

"Tutto a posto?"  chiesi affacciandomi alla porta: Miriam e Lavinia avevano preso un libro e stavano leggendo ad un tavolo, Rebecca era tornata dietro il bancone e controllava il cellulare.

"Si, pare non si siano accorti di nulla"  rispose Miriam, Gold evidentemente era tornato in sala insegnanti.  "Come fara' a non ridergli in faccia..."  pensai prendendo anche io un libro.

La riunione fini' che erano le 16.45  e mentre i prof scendevano vidi i bidelli correre da loro: probabilmente se n'erano accorti del danno al parabrezza dato che sentimmo Jones imprecare mentre ci spenzolavamo dal piano di sopra per origliare e cercavamo di non ridere, quando passo' Gold guardo' in alto fissandoci per un attimo negli occhi: non sorrise ne altro ma la sua espressione fu sufficente a farmi inghiottire la coca cola...e a farmela uscire dal naso per il gran ridere, tant'e' che dovetti correre in bagno seguita dalle altre per riprendermi.

Quella sera a cena sperai che non ci toccassero mai insieme Gold e Jones: e' pur vero che si sarebbero solo incrociati visto che uno doveva stare al mattino e l'altro nel pomeriggio ma visti i precedenti...

"Allora, come va lo stage?"  chiese mia madre.

(Splendidamente mamma! sai, siamo andate in cortile a giocare a baseball poi e' arrivato il prof di diritto che ha tirato una cannonata cosi forte da rompere il parabrezza della macchina nuova a quello di geografia perche' anni fa sua moglie l'ha mollato per lui) "bene, non viene molta gente ma tutto sommato per ora va bene cosi"  risposi.

Il guaio e' che se quello era il "va bene cosi'" avevo paura a pensare come sarebbe potuto essere lo  "stiamo andando alla grande!"


Il che probabilmente si sarebbe verificato di li' a qualche giorno, voglio dire: piu' passavano i giorni piu' avremmo svolto meglio le nostre mansioni...e piu'  era possibile che ne succedessero altre di cose...ma per noi erano come i guai per Harry potter: non li cercava erano loro a trovarlo!

  
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