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Autore: Itsamess    05/02/2013    3 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
A novembre, nonostante fossero stati dichiarati illegali da Brittany, numerosi tornado colpirono il Midwest, devastando tutto ciò che incontravano sul proprio cammino.
La maggior parte della popolazione decise di andare il più lontano possibile, nella speranza che il nero uragano non li seguisse.
Altri rimasero - li chiamavano I Sotterranei: furono creati dei rifugi - stretti cunicoli che si snodavano al di sotto della città, ora segretamente dilaniata - perchè potessero trovare un riparo.
Perchè era tutto ciò che desideravano:
salvarsi.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Jessie/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cosa si può preparare con quattro patate, cereali alla crusca e salsa di pomodoro, un aiuto-cuoco dagli occhi verdi e una notte di gennaio?
Il famoso pasticcio-alla-Anderson.
«Il nome è rassicurante» commentò Kurt annoiato, fissando la scatola di cornflakes con uno sguardo vitreo.
«Ti assicurò che sarà buonissimo, è una ricetta di famiglia, tramandata di generazioni in generazioni»
«Addirittura?»
«Secondo la leggenda, un giorno, il bisnonno Lord Stephen Anderson, nel marzo del 1647, si ritrovò nella dispensa solo patate, cereali e pomodorini. Era disperato, non aveva mai messo piede in cucina in vita sua, era sempre stato compito dei domestici, che avevano lasciato la casa dopo aver scoperto di un'invasione di coccinelle...Ma il punto è che non sapeva proprio come fare. Così unì a caso gli ingredienti e ne venne fuori il prelibato pasticcio-alla-Anderson»
Li ha uniti A CASO.
«Non ci credo»
«Cosa?!»
«I cereali, Blaine. Sono stati inventati alla fine dell'800»
L'altro rimase a fissarlo per un attimo, con un'espressione fra il dubbioso e il sospettoso dipinta sul volto. «Cooper mi aveva assicurato fosse vera...» brontolò, sedendosi di fronte a lui, restio ad abbandonare la ricetta e ad accontentarsi degli avanzi del pranzo.
Cooper.
Chi diavolo è questo Cooper?

Il suo cane, la sua auto sportiva, il suo ragazzo (sempre ammesso che fosse gay)?
«Non ti svelerò mai la mia ricetta segreta» continuò imperterrito Blaine, che sembrava non voler rinunciare al pasticcio-alla-Anderson senza lottare.
«Non so niente su di te» lo interruppe Kurt, con lo sguardo perso nel vuoto
«Andiamo! Come sei melodrammtico, ho detto solo che n-»
«Davvero. Parliamo sempre di questioni metafisiche o esistenziali, ma di te so solo che ami i numeri pari, la storia carolingia, le feste commerciali e le serie tv. Punto»
«Cos'altro vorresti conoscere?»
«Il tuo nome»
«Questa è facile: Blaine Anderson»
«Intendevo il tuo vero nome»
Come faceva a saperlo?
«Devon B. Anderson»
Kurt sorrise, vittorioso, ed iniziò a pelare, con un'innaturale lentezza, una delle patate.
«Età?»
«Diciassette anni»
«E da quanto tempo hai diciassette anni?» la voce di Kurt si fece stranamente più bassa.
«Un paio di mesi, perchè?»
nformazione-utile-per-sedurlo n.1
Non guarda teen-movies, non legge Stepheny Meyer.

«Colore preferito e motivo»
«Devo dare una spiegazione alle mie scelte cromatiche?»
Kurt squadrò le sue bretelle rosa confetto abbinate al papillon grigio topo e ai moccassini azzurri, e preferì non aggiungere altro.
Blaine, nonostante la scarsa luminosità dell'ambiente e l'incipiente miopia, dovette notare la sua espressione disgustata, perchè si affrettò ad aggiungere «OOOk, dico arancione, perchè mi ricorda Halloween»
Fra mille colori il più improbabile
«Piatto preferito?»
«Cibo spazzatura»
«Oh no»
«Oh sì»
«Fiammifero o caminetto?»
«La seconda»
«Caffè o cappuccino?»
«La seconda»
«Canarino o usignolo?»
«La seconda» sfoderò il suo miglior sorriso e declamò «"Usignolo una volta, usignolo per sempre"»
«Non voglio nemmeno sapere cosa significa. Pasta o pizza?»
«La seconda»
«Concerto o serenata?»
«La seconda»
«Si è rotto il disco, Blaine?»
«Sei tu che mi fai le domande»
«Se fossi un movivento saresti?»
«Una caduta»
«Se fossi un fiore?»
«Margherita credo, ma che domanda è?»
«Se fossi una canzone?»
«Una che abbia "amore" nel titolo»
«Sta cercando di sedurmi, signor Anderson?»
L'aveva detto davvero.
E ora Blaine lo guardava con aria interrogativa.
Meglio passare al prossimo quesito.
«A nascondino cerchi o fuggi?»
«A nascondino o in amore?»
Niente, doveva per forza mettere la parola "amore" nella maggior parte delle sue frasi.
«Ho detto "a nascondino", rispondi alla domanda»
«Allora... cerco. E trovo»
Questo è da vedere.
«Se avessi un superpotere sarebbe?»
«Vista a raggi x. O cuore a microonde, sono indeciso»
Kurt non riuscì a soffocare una risata.
«Usi sempre tutte queste parole zuccherose, "sole", "cuore", "amore"?»
Non voleva conoscere davvero la risposta, perchè se fosse stata affermativa si sarebbe innamorato di Blaine Anderson, se fosse stata negativa si sarebbe innamorato di Blaine Anderson.
Non era solo fisicamente attraente, nonostante il pessimo gusto nel vestire, ma anche dolce, divertente, romantico, e, soprattutto, perdutamente perso di un etero.
«"Gli opposti di attraggono" o "chi si assomiglia si piglia"?»
Quando Blaine, distogliendo lo sguardo, mormorò di aver imparato che gli opposti possono solo ferirsi e respingersi (non aveva mai giocato al Geomag, chiaramente), l'altro domandò «Esperienza personale?»
«No»
«Stai mentendo e non serve. Se non me ne vuoi parlare passo alla prossima domanda, non importa»
«No, va bene. Esperienza personale»
«Racconta sono gelos-, sono curioso! Come  finita tra voi?»
«Forse non è nemmeno mai cominciata» sospirò Blaine
Fece meno male di quanto si aspettasse.
La sua voce si incrinò appena quando gli descrisse Sebastian e i suoi occhi verdi, le loro uscite alle mostre d'arte e ai concerti di musica classica, lui che puntualmente si addormentava a metà e l'altro che lo svegliava con un bacio, i film d'autore che non riusciva a capire nemmeno leggendo in anticipo la trama su Wikipedia, le degustazioni in enoteca e il sapore dell'alcool sulle sue labbra.
Gli disse che in realtà non stavano propriamente insieme - non c'erano anelli, nè promesse. Era tutto molto "informale", mormorò, e Kurt non potè fare a meno di pensare alla moda maschile, in cui "informale" era un eufemismo per dire "sciatto".
Questa "Seblaine" era come una brutta collezione di Stella Mc Cartney.
«...a volte ho davvero creduto di essere innamorato di lui, ma mi sbagliavo. Eravamo troppo diversi: lui viveva la vita come veniva, io programmavo le nostre uscite del mese successivo, lui prendeva tutto come fosse uno scherzo, io fin troppo seriamente»
«E due come voi cosa avevano in comune?!»
La passione per il vino rosso e per gli effetti che ha sulle persone pensò Blaine
«L'amore per la musica» mentì
«Quindi Beatles o Rolling stones?»
«Katy Perry»
«Non è una risposta contemplata. Devo dedurre che preferisci il pop commerciale ai mostri sacri del rock?»
«Deduci quello che vuoi»
«Gli americani sono stati sulla luna»
«Vero»
«La lacca provoca il buco dell'ozono»
«Vero»
«Il gel provoca il riscaldamento globale»
«Davvero divertente»
«Nella storia originale, la Sirenetta muore»
«Dimmi che è falso, ti prego»
Scosse il capo.
«Il bacio con Jesse, era reale?»
Ma Blaine diede la risposta sbagliata «Più di quanto immagini» mormorò facendo scivolare l'indice sull'orlo del bicchiere.


 

Ormai me ne sono fatto una ragione: soffro d'insonnia, punto.
Posso anche passare ore a contare le pecore o le doghe del letto sopra il mio, ma non riuscirò ad addormentarmi fino a notte fonda.
Bene, così domani mattina avrò delle occhiaie terribili, Jesse non potrà che notarle e prendermi in giro con quel suo tono sprezzante e sincero, quel tono che riserva solo a me, perchè sa che gli perdonerei tutto.
Le sue continue allusioni, la sua abitudine di svegliarmi nel cuore della notte per chiedermi se sono felice, i baci che da platealmente a Blaine.
Quei pomeriggi in cui il suo unico interesse sono squadre, goniometri e una certa Cassandra, lo stato di assoluto disordine in cui tiene il nostro dormitorio, la sua innaturale bellezza.
Potrei perdonargli tutto, ma non queste lacrime.
Le soffoca nel cuscino, cerca di farle passare inosservate dicendo di avere qualcosa nell'occhio o di soffrire di allergia. Ma sta mentendo, come al solito.
Piange per Rachel, credo.
Non posso più vederlo in questo stato. Scosto il lenzuolo e faticosamente mi alzo, salgo la fredda scala a pioli e mi siedo ai piedi del suo letto.
«Chi sei?» mi chiede con una voce un po' stridula
«Io sciocchino! Chi altri poteva essere?»
Mi pento della domanda un attimo dopo averla formulata: Rachel, sperava fosse Rachel.
Lui scuote la testa e mi afferra per il pigiama, tirandomi a sè.
«Abbracciami» mi implora
Dalle canzoni ho imparato che si può rimanere chiusi fuori dal paradiso (oh yeah yeah yeah yeah) o intravederlo tra le luci del cruscotto. Ma il vero paradiso è lì, fra le sue braccia.
Allontanarmene sembra quasi impossibile, ma è notte fonda e non vorrei davvero addormentarmi abbracciato a lui.
O meglio, lo vorrei. E' questo il problema.




«Jesse?»
«Sì, Rachel?»
«Raccontami una storia, non riesco a dormire»
«Che tipo di storia?»
«Quella che vuoi, una sul mondo là fuori, su come era prima»
«C'era una volta l'ammiraglio St James»
«Bel nome»
«Lo so» iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli, piano, nel timore che quell'improvviso contatto la turbasse.
Non accadde: Rachel rimase immobile.
«L'ammiraglio St James aveva visto tutto il mondo allora conosciuto. Aveva solcato mari infiniti guidato solo da stelle cadenti e asteroidi smarriti, in mezzo a tempeste di sabbia aveva perso la via di casa e non l'aveva più ritrovata. Era stato in Paesi dove non sorgeva mai il sole e gli abitanti andavano in giro con grosse lanterne e inciampavano continuamente, in vallate ricoperte da funghi canterini e fiori bellissimi e mortali-»
«Come l'amore» lo interruppe Rachel in un sussurro, con lo sguardo perso nel vuoto.
Lui scosse la testa, sebbene lei al buio non potesse vederlo «L'amore salva, non uccide»
Silenzio.
Solo oscurità e silenzio, intorno a loro.
«Come puoi saperlo con certezza? Ti sembra di essere al sicuro, ti senti salvo, ora?»
«Mi stai chiedendo se è amore, questo?»
«Sì»
«Per me lo è. Non mi può accadere nulla di male, adesso»
Rimasero in silenzio per delle ore, forse. E quando Jesse credette che ormai si fosse addormentata, con o senza il suo racconto, una voce nel buio lo smentì.
«Come finisce la storia?»
«Con un naufragio. La nave dell'ammiraglio St James si inabissa nell'oceano»
«Amen»
Jesse sbuffò «Ma lui non muore. Una bellissima sirena lo salva, facendo un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che in cambio chiede la sua voce»
«E' una storia orribile, non le sai raccontare. Le sirene cantano, non possono essere mute»
«Mai vista La Sirenetta?»
Rachel sospirò e chiuse gli occhi «Sei un imbroglione, St James, lo sapevo che la tua storia era un plagio»











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Precisazioni necessarie:
1. La seblaine, per me, è reale solo se drunk. O almeno se blaine è drunk, punto.
2: Questo font io lo adoro, ma temo che non sia molto leggibile, quindi fatemi sapere se è proprio incomprensibile (e lo so che grofflicious urlerà Georgia, Georgia!)
3: Chiunque abbia piacere a rispondere a parte dell'interrogatorio di Kurt può farlo, naturalmente. Sarei felice di sapere che movimento sareste.
4: Vi amo, baci  a tutti <3


  
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