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Autore: NuttyFuzzy    27/08/2007    2 recensioni
La storia di Barbossa, chi era la sua famiglia e com'è diventato un pirata. Le amicizie, gli amori e i suoi incontri con i personaggi della trilogia.
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente alla confessione di Hector sia lui che Alice non si calcolarono minimamente

History of Barbossa - -debolezze- -

Il giorno seguente alla confessione di Hector sia lui che Alice non si calcolarono minimamente. Adesso Alice stava bene e poteva fare qualche lavoro leggero sulla nave e il ragazzo vedeva bene di starci alla larga. Non capiva bene il motivo ma non gli piaceva parlare dei fatti suoi, chiunque egli fosse, anche Edward.

E invece di fronte ai suoi occhi tutto gli uscì dalla bocca, eppure si sentiva benissimo, sentiva come se si fosse liberato di un peso. E poi starle vicino lo trovava davvero piacevole...e durante la lettura del libro si sentì più vicina a lei che a qualsiasi altra persona.

Ma allora perchè la evitava? Debolezza probabilmente. Non gli stava bene che una ragazza conoscesse le sue debolezze.

Con fare nervoso scese sotto coperta a prendere la sua spada, non c’era nessuno lì in quel momento, decise di allenarsi un po’. Mentre tirava fendenti la memoria di suo padre tornò nella sua mente, facendogli muovere il braccio con ancora più violenza.

Continuava a chiedersi perchè questa cosa lo tormentava ancora, insomma, ormai era un pirata, chissà quante altre persone avrebbe ucciso. E poi quell’uomo meritava di morire.

“accidenti...vorrei essere più forte!” continuava a urlare la sua testa.

Improvvisamente un rumore lo fece sobbalzare, c’era Alice e le erano cadute delle posate per terra. Frettolosamente le raccolse –scusa, non volevo spaventarti, devo portare queste di sopra, è quasi ora di pranzo...-

Hector scosse la testa –bè sarebbe anche ora di fare più attenzione!- disse seccato.

Alice lo guardò nervosa –ma si può sapere che cosa ti da fastidio?-

Hector lasciò cadere la spada –tutto!- disse avvicinandosi a lei –mi da fastidio tutto! Come che improvvisamente sbuchi fuori dal nulla e quando sai di quello che ho fatto mi guardi con uno sguardo accusatore!!-

-che cosa?!- disse sconvolta –e quando l’avrei fatto?!- disse incrociando le braccia.

Hector rimase in silenzio e poi se nè andò.

-soltanto perchè una volta nella tua vita ti sei voluto confidare con una persona vieni a prendertela con me?!- disse tirandogli dietro un paio di posate ma Hector aveva già salito le scale –mi è solo dispiaciuto per te...- disse guardando in basso.

Hector si accorse di aver fatto la cosa più stupida del mondo, sapeva che la colpa non era di Alice, ma sua, che aveva paura di parlare di se per paura di essere giudicato. Voleva illudersi però che avendo incolpato lei si sarebbe sentito meglio...ma ovviamente non funzionò. E per di più se la prese con l’unica persona con cui stava legando.

Andò ad appoggiarsi sul ponte per smaltire l’ira che l’aveva preso poco prima.

-che ti prende Hector?- chiese Edward appoggiandosi vicino a lui –sei troppo distratto oggi!-

-non puoi immaginare fino a che punto una ragazza può farti saltare i nervi!- disse calciando qualcosa sul ponte.

-aah, dannate femmine...eppure non possiamo farne a meno!- disse mettendogli un braccio sulla spalla –senti un po’...sta notte è possibile che si faccia festa sotto coperta!-

-ah si?- chiese interessato.

-si, Andrew, il mozzo magrolino...è riuscito a prendere un paio di casse di rum al capitano...di nascosto possiamo organizzare qualcosa! Dai ci divertiremo, tu ci sei?-

Hector sorrise –ma certo! Come posso dire di no a un’offerta simile?!-

-sapevo che avresti capito!- disse ammiccando -mi raccomando acqua in bocca, se il capitano ci scopre son dolori!-

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A pranzo Alice evitò il più possibile lo sguardo di Hector e quando si incontravano lei sembrava quasi lo stesse fulminando. Le avrebbe chiesto scusa, ma era anche troppo orgoglioso per farlo.

Passò quasi tutto il pomeriggio ad allenarsi con la spada, senza un motivo preciso, tirava colpi al vento, quasi come se stesse cercando di scacciare qualcosa dalla sua mente. Ormai si era fatta sera.

-Barbossa!- urlò qualcuno dietro di lui, Hector buttò via la spada e fece finta di tornare a controllare le cime, era il capitano Sputafuoco.

-si signore?- chiese sperando che non si fosse accorto di nulla.

-nella mia cabina mancano un paio di casse di rum...tu ne sai niente?!- chiese incrociando le braccia.

-no signore!- disse alzando le spalle con non curanza –sono rimasto qui tutto il giorno...magari le avete dimenticate al porto di Inghilterra l’ultima volta che abbiamo fatto porto...lavoravo in un mercantile...posso assicurarvi che può capitare!-

Turner sbuffò –forse hai ragione...va bè, speriamo che basti!- disse chiudendo la porta e tornandosene alla sua cabina.

Hector si alzò e si fece scappare un sorriso, se l’era bevuta! Tornò a recuperare la spada e si accorse con dispiacere che l’aveva lanciata contro la sua camicia, che aveva tolto qualche attimo prima per il caldo...

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Ormai era notte, decise di raggiungere i suoi compagni sotto coperta, probabilmente avevano cominciato a bere senza di lui.

-dov’è il rum?!- chiese guardandosi in giro.

-ma che hai fatto alla camicia?- chiese uno notando lo squarcio all’altezza del torace –comunque arrivi tardi amico, forse è rimasto qualcosa in quella scatola laggiù, controlla...-

Hector si fiondò e trovò solo una bottiglia mezza vuota, le altre erano completamente vuote –diamine, certo che non avete perso tempo!- poi alzò le spalle –va bè, meglio di niente!- disse bevendone un sorso.

Avvicinandosi ai suoi compagni notò che mancava qualcuno –dov’è finito Edward? E Alice?-

-aah l’ammiraglio e la sgualdrina?- disse qualcuno –sono scomparsi prima!-

Hector decise di andare insieme alla sua bottiglia di rum a cercarli, salì sul ponte ma non vide nessuno, proprio quando decise di lasciarli perdere sentì delle voci abbastanza alte, come se qualcuno stesse discutendo animatamente.

Decise di seguire le voci che a un tratto si trasformarono in urla, Hector affrettò il passo, aveva riconosciuto la voce di Alice. Quando raggiunse la prua della nave trovò Alice per terra e Edward sopra di lei che cercava di tenerla ferma...notò i suoi pantaloni slacciati e anche i vestiti di Alice ridotti male, era chiaro quello che Edward aveva provato a fare.

-ma che diavolo...?!- Hector non poteva crederci.

-ehi amico!- disse Edward cercando di tirarsi su, era visibilmente ubriaco –vuoi unirti anche tu?!-

Alice si alzò in piedi e cercò di coprirsi, era in lacrime –gliel’hai detto tu di farmi questo?! C’è l’hai ancora con me per quella cosa inesistente, vero?! Sei una persona orribile!- detto questo scappò via.

-Alice non ho fatto niente io!- disse cercando di afferrarla ma Edward lo prese a un braccio –mi hai rovinato la serata amico! Non potevi arrivare tra dieci minuti?!-

-sei un maledetto bastardo Edward!! Che diavolo ti è saltato in mente!?- disse liberandosi della sua mano.

-eddai Hec, volevo divertirmi un po’! Te l’ho detto che una notte di queste sarebbe stata mia, anche se grazie a te è finita presto...sei un guastafeste! E poi era il mio turno, per queste settimane è stata con te!- disse mettendogli un braccio sulla spalla per reggersi.

-io non l’ho mai toccata! E non parlare di lei come se fosse un oggetto!- gli tirò uno spintone che lo fece cadere per terra, poi decise di trovare Alice, che per quanto fosse scappata non sarebbe stato molto difficile trovarla, poichè erano su una nave.

Alice si era nascosta dietro l’albero di poppa, vicino al timone, aveva le gambe scoperte e la camicia quasi del tutto strappata, non aveva il coraggio di metter piede sotto coperta perchè al 99% erano tutti ubriachi pronti a saltarle addosso. Desiderò non essere mai salita su quel posto. Si asciugò le lacrime con una manica.

Hector si avvicinò lentamente, l’aveva trovata, ma poteva immaginare la sua reazione –ehi Alice...- disse a bassa voce.

La ragazza non appena lo vide saltò in piedi –stammi lontano, stammi lontano maledetto!- disse indietreggiando verso il timone dove si accorse di un paio di spade alle sue spalle.

-lo sai che non voglio farti del male!- disse avvicinandosi –e soprattutto che non ho detto niente ad Edward!-

-ti ho detto: stammi lontano!- sguainò una delle spade alle sue spalle e gliela puntò al collo.

-vuoi uccidermi? Sei libera di farlo!- disse aprendo le braccia –ma poi il resto della ciurma? Non so se loro possiedono la mia indole misericordiosa e la mia innata correttezza!- disse sorridendo.

-fai più schifo di tutti quei manigoldi messi insieme! Io mi sono fidata di te! E tu mi hai tradita!-

-ho avuto solo paura!- disse avvicinandosi di un altro passo ma Alice agitò la spada tagliandolo all’occhio destro.

Hector si toccò la ferita, non era molto profonda ma sanguinava parecchio...e faceva anche male! Provò ad aprire l’occhio per accertarsi di vederci ancora, fortunatamente era tutto aposto. Alzò lo sguardo verso Alice e lesse la paura nei suoi occhi alla vista di quello che aveva appena fatto.

Le mani le tremarono e la spada cadde a terra –oh mio Dio...che cos’ho fatto?!-

Hector improvvisamente ebbe come un deja-vù e si riconobbe nella posizione di Alice, quella situazione era così familiare. Alice si avvicinò al ragazzo, e allungò una mano per potergli sfiorare il viso –non volevo...te lo giuro non volevo...-

-perdonami Alice...- disse lui abbassando lo sguardo e lasciandosi accarezzare –sono stato un idiota...-

-ma cosa dici?!- disse cercando di frenare le lacrime –qui l’unica idiota sono io e tu hai bisogno di cure!-

Hector allora la tirò a sè e l’abbracciò –stai tranquilla...sto bene...- la ragazza sentì le sue braccia avvolgerla e in qualche modo la fece sentire al sicuro, nessuno poteva farle qualcosa in quel momento...e si sfogò piangendo per qualche minuto.

–questa mattina...non volevo dirti quelle cose...mi dispiace- adesso che le aveva chiesto scusa si sentiva meglio –puoi fidarti di me...voglio che tu sappia che da ora in poi nessuno oserà farti più del male...non dovrai più avere paura...- mai in vita sua disse delle parole simili, gli suonavano talmente strane.

Alice allora alzò la testa per guardarlo negli occhi e Hector realizzò una volta per tutte che non avrebbe più voluto guardare altro viso al di fuori di quello, mancava solo una cosa a renderlo per un’istante il ragazzo più felice sulla faccia della terra...

-grazie...- disse Alice prima di alzarsi sulle punte dei piedi e dargli un bacio sulle labbra. Il ragazzo allora la strinse a sè come per non poter farla andare via...aah se solo avesse saputo fermare il tempo. In quell’istante Hector si sentì il ragazzo più felice della terra.

Continua!

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Nota di Nutty: finalmente l’affetto che Hector si è sempre meritato! (ehehe sta volta niente disegno, li ritroverete tra qualche capitolo :D)

X EriS_San: lieta che ti sia piaciuta la mia Alice! Riguardo l’amore di Hector...vediamo se crescerà ;)

X Blackmoody: sn felice che tu abbia apprezzato il “cameo” di Shakespeare, volevo dare la giusta nota di cultura a Hector, nel film non mi sembra affatto uno stupido ;) grazie mille dei complimenti :)

  
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