History of Barbossa - -debolezze- -
Il giorno seguente alla
confessione di Hector sia lui che Alice non si calcolarono minimamente. Adesso
Alice stava bene e poteva fare qualche lavoro leggero sulla nave e il ragazzo
vedeva bene di starci alla larga. Non capiva bene il motivo ma non gli piaceva
parlare dei fatti suoi, chiunque egli fosse, anche Edward.
E invece di fronte ai suoi
occhi tutto gli uscì dalla bocca, eppure si sentiva benissimo, sentiva come se
si fosse liberato di un peso. E poi starle vicino lo trovava davvero
piacevole...e durante la lettura del libro si sentì più vicina a lei che a
qualsiasi altra persona.
Ma allora perchè la evitava?
Debolezza probabilmente. Non gli stava bene che una ragazza conoscesse le sue
debolezze.
Con fare nervoso scese sotto
coperta a prendere la sua spada, non c’era nessuno lì in quel momento, decise
di allenarsi un po’. Mentre tirava fendenti la memoria di suo padre tornò nella
sua mente, facendogli muovere il braccio con ancora più violenza.
Continuava a chiedersi perchè
questa cosa lo tormentava ancora, insomma, ormai era un pirata, chissà quante
altre persone avrebbe ucciso. E poi quell’uomo meritava di morire.
“accidenti...vorrei essere più forte!” continuava a urlare la sua testa.
Improvvisamente un rumore lo
fece sobbalzare, c’era Alice e le erano cadute delle posate per terra.
Frettolosamente le raccolse –scusa, non volevo spaventarti, devo portare queste
di sopra, è quasi ora di pranzo...-
Hector scosse la testa –bè
sarebbe anche ora di fare più attenzione!- disse seccato.
Alice lo guardò nervosa –ma
si può sapere che cosa ti da fastidio?-
Hector lasciò cadere la spada
–tutto!- disse avvicinandosi a lei –mi da fastidio tutto! Come che
improvvisamente sbuchi fuori dal nulla e quando sai di quello che ho fatto mi
guardi con uno sguardo accusatore!!-
-che cosa?!- disse sconvolta
–e quando l’avrei fatto?!- disse incrociando le braccia.
Hector rimase in silenzio e
poi se nè andò.
-soltanto perchè una volta
nella tua vita ti sei voluto confidare con una persona vieni a prendertela con
me?!- disse tirandogli dietro un paio di posate ma Hector aveva già salito le
scale –mi è solo dispiaciuto per te...-
disse guardando in basso.
Hector si accorse di aver
fatto la cosa più stupida del mondo, sapeva che la colpa non era di Alice, ma
sua, che aveva paura di parlare di se per paura di essere giudicato. Voleva
illudersi però che avendo incolpato lei si sarebbe sentito meglio...ma
ovviamente non funzionò. E per di più se la prese con l’unica persona con cui
stava legando.
Andò ad appoggiarsi sul ponte
per smaltire l’ira che l’aveva preso poco prima.
-che ti prende Hector?-
chiese Edward appoggiandosi vicino a lui –sei troppo distratto oggi!-
-non puoi immaginare fino a
che punto una ragazza può farti saltare i nervi!- disse calciando qualcosa sul
ponte.
-aah, dannate
femmine...eppure non possiamo farne a meno!- disse mettendogli un braccio sulla
spalla –senti un po’...sta notte è possibile che si faccia festa sotto
coperta!-
-ah si?- chiese interessato.
-si, Andrew, il mozzo
magrolino...è riuscito a prendere un paio di casse di rum al capitano...di
nascosto possiamo organizzare qualcosa! Dai ci divertiremo, tu ci sei?-
Hector sorrise –ma certo!
Come posso dire di no a un’offerta simile?!-
-sapevo che avresti capito!-
disse ammiccando -mi raccomando acqua in bocca, se il capitano ci scopre son
dolori!-
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A pranzo Alice evitò il più
possibile lo sguardo di Hector e quando si incontravano lei sembrava quasi lo
stesse fulminando. Le avrebbe chiesto scusa, ma era anche troppo orgoglioso per
farlo.
Passò quasi tutto il
pomeriggio ad allenarsi con la spada, senza un motivo preciso, tirava colpi al
vento, quasi come se stesse cercando di scacciare qualcosa dalla sua mente. Ormai
si era fatta sera.
-Barbossa!- urlò qualcuno
dietro di lui, Hector buttò via la spada e fece finta di tornare a controllare
le cime, era il capitano Sputafuoco.
-si signore?- chiese sperando
che non si fosse accorto di nulla.
-nella mia cabina mancano un
paio di casse di rum...tu ne sai niente?!- chiese incrociando le braccia.
-no signore!- disse alzando
le spalle con non curanza –sono rimasto qui tutto il giorno...magari le avete
dimenticate al porto di Inghilterra l’ultima volta che abbiamo fatto
porto...lavoravo in un mercantile...posso assicurarvi che può capitare!-
Turner sbuffò –forse hai
ragione...va bè, speriamo che basti!- disse chiudendo la porta e tornandosene
alla sua cabina.
Hector si alzò e si fece
scappare un sorriso, se l’era bevuta! Tornò a recuperare la spada e si accorse
con dispiacere che l’aveva lanciata contro la sua camicia, che aveva tolto
qualche attimo prima per il caldo...
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Ormai era notte, decise di
raggiungere i suoi compagni sotto coperta, probabilmente avevano cominciato a
bere senza di lui.
-dov’è il rum?!- chiese
guardandosi in giro.
-ma che hai fatto alla
camicia?- chiese uno notando lo squarcio all’altezza del torace –comunque
arrivi tardi amico, forse è rimasto qualcosa in quella scatola laggiù,
controlla...-
Hector si fiondò e trovò solo
una bottiglia mezza vuota, le altre erano completamente vuote –diamine, certo
che non avete perso tempo!- poi alzò le spalle –va bè, meglio di niente!- disse
bevendone un sorso.
Avvicinandosi ai suoi
compagni notò che mancava qualcuno –dov’è finito Edward? E Alice?-
-aah l’ammiraglio e la
sgualdrina?- disse qualcuno –sono scomparsi prima!-
Hector decise di andare
insieme alla sua bottiglia di rum a cercarli, salì sul ponte ma non vide
nessuno, proprio quando decise di lasciarli perdere sentì delle voci abbastanza
alte, come se qualcuno stesse discutendo animatamente.
Decise di seguire le voci che
a un tratto si trasformarono in urla, Hector affrettò il passo, aveva
riconosciuto la voce di Alice. Quando raggiunse la prua della nave trovò Alice
per terra e Edward sopra di lei che cercava di tenerla ferma...notò i suoi
pantaloni slacciati e anche i vestiti di Alice ridotti male, era chiaro quello
che Edward aveva provato a fare.
-ma che diavolo...?!- Hector
non poteva crederci.
-ehi amico!- disse Edward
cercando di tirarsi su, era visibilmente ubriaco –vuoi unirti anche tu?!-
Alice si alzò in piedi e
cercò di coprirsi, era in lacrime –gliel’hai detto tu di farmi questo?! C’è
l’hai ancora con me per quella cosa inesistente, vero?! Sei una persona
orribile!- detto questo scappò via.
-Alice non ho fatto niente
io!- disse cercando di afferrarla ma Edward lo prese a un braccio –mi hai
rovinato la serata amico! Non potevi arrivare tra dieci minuti?!-
-sei un maledetto bastardo
Edward!! Che diavolo ti è saltato in mente!?- disse liberandosi della sua mano.
-eddai Hec, volevo divertirmi
un po’! Te l’ho detto che una notte di queste sarebbe stata mia, anche se
grazie a te è finita presto...sei un guastafeste! E poi era il mio turno, per
queste settimane è stata con te!- disse mettendogli un braccio sulla spalla per
reggersi.
-io non l’ho mai toccata! E
non parlare di lei come se fosse un oggetto!- gli tirò uno spintone che lo fece
cadere per terra, poi decise di trovare Alice, che per quanto fosse scappata
non sarebbe stato molto difficile trovarla, poichè erano su una nave.
Alice si era nascosta dietro
l’albero di poppa, vicino al timone, aveva le gambe scoperte e la camicia quasi
del tutto strappata, non aveva il coraggio di metter piede sotto coperta perchè
al 99% erano tutti ubriachi pronti a saltarle addosso. Desiderò non essere mai
salita su quel posto. Si asciugò le lacrime con una manica.
Hector si avvicinò
lentamente, l’aveva trovata, ma poteva immaginare la sua reazione –ehi
Alice...- disse a bassa voce.
La ragazza non appena lo vide
saltò in piedi –stammi lontano, stammi lontano maledetto!- disse
indietreggiando verso il timone dove si accorse di un paio di spade alle sue
spalle.
-lo sai che non voglio farti
del male!- disse avvicinandosi –e soprattutto che non ho detto niente ad
Edward!-
-ti ho detto: stammi
lontano!- sguainò una delle spade alle sue spalle e gliela puntò al collo.
-vuoi uccidermi? Sei libera
di farlo!- disse aprendo le braccia –ma poi il resto della ciurma? Non so se
loro possiedono la mia indole misericordiosa e la mia innata correttezza!-
disse sorridendo.
-fai più schifo di tutti quei
manigoldi messi insieme! Io mi sono fidata di te! E tu mi hai tradita!-
-ho avuto solo paura!- disse
avvicinandosi di un altro passo ma Alice agitò la spada tagliandolo all’occhio
destro.
Hector si toccò la ferita,
non era molto profonda ma sanguinava parecchio...e faceva anche male! Provò ad
aprire l’occhio per accertarsi di vederci ancora, fortunatamente era tutto
aposto. Alzò lo sguardo verso Alice e lesse la paura nei suoi occhi alla vista
di quello che aveva appena fatto.
Le mani le tremarono e la
spada cadde a terra –oh mio Dio...che cos’ho fatto?!-
Hector improvvisamente ebbe
come un deja-vù e si riconobbe nella posizione di Alice, quella situazione era
così familiare. Alice si avvicinò al ragazzo, e allungò una mano per potergli
sfiorare il viso –non volevo...te lo giuro non volevo...-
-perdonami Alice...- disse lui
abbassando lo sguardo e lasciandosi accarezzare –sono stato un idiota...-
-ma cosa dici?!- disse
cercando di frenare le lacrime –qui l’unica idiota sono io e tu hai bisogno di
cure!-
Hector allora la tirò a sè e
l’abbracciò –stai tranquilla...sto bene...- la ragazza sentì le sue braccia
avvolgerla e in qualche modo la fece sentire al sicuro, nessuno poteva farle
qualcosa in quel momento...e si sfogò piangendo per qualche minuto.
–questa mattina...non volevo
dirti quelle cose...mi dispiace- adesso che le aveva chiesto scusa si sentiva
meglio –puoi fidarti di me...voglio che tu sappia che da ora in poi nessuno
oserà farti più del male...non dovrai più avere paura...- mai in vita sua disse
delle parole simili, gli suonavano talmente strane.
Alice allora alzò la testa
per guardarlo negli occhi e Hector realizzò una volta per tutte che non avrebbe
più voluto guardare altro viso al di fuori di quello, mancava solo una cosa a
renderlo per un’istante il ragazzo più felice sulla faccia della terra...
-grazie...- disse Alice prima
di alzarsi sulle punte dei piedi e dargli un bacio sulle labbra. Il ragazzo
allora la strinse a sè come per non poter farla andare via...aah se solo avesse
saputo fermare il tempo. In quell’istante Hector si sentì il ragazzo più felice
della terra.
Continua!
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Nota di Nutty: finalmente l’affetto che Hector si è sempre meritato! (ehehe sta volta niente disegno, li ritroverete tra qualche capitolo :D)
X EriS_San: lieta che ti sia piaciuta la mia Alice!
Riguardo l’amore di Hector...vediamo se crescerà ;)
X Blackmoody: sn felice che tu abbia apprezzato il
“cameo” di Shakespeare, volevo dare la giusta nota di cultura a Hector, nel
film non mi sembra affatto uno stupido ;) grazie mille dei complimenti :)