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Autore: milly92    27/08/2007    6 recensioni
Storia dell'amicizia di due ragazze che sembra non voler iniziare mai. Stacy ed Hermione sono rivali in tutto dopo che Stacy supera Hermione a scuola diventando l'icona della bellezza e dell'intelligenza femminile ad Hogwarts ,ma grazie al concorso Miss Hogwarts ed altri intreccci riusciranno a trovare l'amicizia, almeno così sembra... Ma, dietro le quinte, c'è anche il duro cammino di Stacy chiamato crescita, in cui, da apparente "Mary Sue", diventerà, mano a mano, una vera donna.Tra amori impossibili ed attesi, prove estenuanti, genitori divorziati,fidanzati gelosi, insegnanti di Difesa Contro le Arti Oscure innamorati della nuova insegnante di Storia della Magia, ce la faranno le due ragazze a comprendersi e a crescere? La loro amicizia, ancora piena di rancori, resisterà al tempo quando Stacy sarà costretta ad andare a Beauxbatons dopo essere stata espulsa? PRIMO CAPITOLO MODIFICATO![“Mamma! Ti prego, non sgridarmi per la scenata…” la supplicò. Stacy scosse il capo. “No, ma devo comunque rimproverarti! Hermione mi ha detto che hai messo giro delle maldicenze su Rose, tra cui spicca quella che dice che Rose tradisce il suo ragazzo”. Margaret divenne scarlatta. “Oh, mamma! Ti prego, scusami, ma…” Stacy si avvicinò, cambiando espressione. “Va bene, ma ti prego…. Che non si ripeta più!” Margaret annuì, contenta per l’assoluzione, e si rigirò, continuando a spazzolarsi. Stacy fece per uscire quando si rivoltò. “Maggie?” “Si, mamma?” “Però, per favore… Batti Rose a Miss Hogwarts!” cap. 35- Epilogo]
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Seamus Finnigan, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1miss

Capitolo uno- Stacy Trayman

“Ben fatto, signorina Trayman!”

Vitious gracchia queste parole soddisfatto, la classe mi osserva stupita, ed io incredula fisso la bottiglia di aceto davanti a me, che fino a  qualche secondo fa conteneva acqua. Non credevo di poterci riuscire, anche perché al momento ho la testa da tutt’altra parte.

Soddisfatta, continuo ad esercitarmi, mentre mi sento osservata. Mi guardo intorno e… Eccola lì, rossa in viso, che mi squadra con gli occhi ridotti in due fessure.

Hermione Granger, quella che per anni è stata la mia croce, la causa delle paranoie che mi assalivano notte…

“Quali paranoie?” vi starete chiedendo. Beh, è una storia lunga da spiegare…

Il primo vero ricordo felice della mia vita risale a sei anni fa, avevo appena ricevuto la lettera che mi invitava a frequentare Hogwarts, ed improvvisamente mi ritrovai al centro dell’attenzione in famiglia, mia madre e mio padre mi stavano sempre dietro… Non è così bello come sembra in realtà.

Si, perché fino a poco prima avevano solo pensato a John, mio fratello maggiore, solo che l’avevano lasciato perdere quando aveva iniziato a dare loro solo delusioni: era un pessimo studente, a casa ricevevamo minimo tre lettere al mese da Hogwarts che dicevano che aveva combinato qualche guaio, non li ascoltava mai…

E fu così che iniziarono a coccolarmi, dicendomi di impegnarmi, di dar loro soddisfazioni una volta iniziata la scuola. Io non capivo, mi sentivo grande, non percepivo il messaggio che c’era sotto: Solo se sarai brava sarai la nostra gioia, altrimenti ti considereremo peggio di John.

Così iniziai Hogwarts con l’intento di essere la prima della classe, e nel frattempo conobbi Tracy, Angy e Rebby, le miei migliori amiche.

Ma, dopo il primo meraviglioso impatto, iniziarono i guai.

Le lezioni per me diventarono un vero problema, non riuscivo mai in qualcosa alla prima mossa, specialmente in Trasfigurazione e Pozioni.

Mi sentivo inferiore a tutti, i miei compagni erano tutti dotati e bravi in qualcosa: Harry Potter era famoso per la sua storia, Ron Weasley era abilissimo con gli scacchi, Lavanda Brown e Calì Patil si distinguevano per la loro parlantina e bellezza, Seamus Finnigan per la sua lealtà, anche Neville Paciock, considerato gran pasticcione, era un fenomeno in Erbologia, ed Hermione Granger era la prima in tutto.

Ed io…?

Bassina, timida, paurosa, pasticciona, un po’ cicciottella. Non riuscivo in niente.

Qualche volta prendevo un buon voto in Astronomia e Erbologia, ma poi la sfilza di insufficienze ricominciava. Passavo pomeriggi interi a piangere nello sgabuzzino di Gazza, e solo grazie alle mie migliori amiche riuscivo a risollevarmi.

E qui entra in gioco Hermione: era l’unica con cui non avevo fatto amicizia, un po’ per vergogna, un po’ perché sembrava antipatica, ma un giorno, durante le vacanze di Pasqua decisi di provare ad attaccare bottone con lei, cercare di studiare con lei… Studiammo per un po’, ma poi iniziò a dirmi che il mio metodo di studi era sbagliato, che non mi impegnavo e così decisi di lasciar perdere, pur sapendo che aveva ragione.

Il primo anno così terminò, portandomi appena alla sufficienza.

E una sera di luglio, mi ritrovai Hermione a casa mia a cena con la sua famiglia, e scoprii che le nostre madri erano amiche.

Subito si iniziò a parlare di scuola e voti, e quando i miei seppero della sua eccellente pagella, iniziarono a lodarla, guardandomi con risentimento. Finchè mio padre non pronunciò quelle fatidiche parole… “Darei tutto quello che ho per avere una figlia come la vostra”.

Fu qui che qualcosa scattò in me. Stetti zitta per tutta la serata, e il giorno dopo uscii di casa, andai presso il lago della mia città e vi rimasi ore ed ore a pensare. Cercai di trovare una colpa al mio scarso rendimento scolastico ed anche alla mia timidezza,e alla fine lo trovai: mi abbattevo subito.

Invece no, ce la dovevo fare. A costo di stare chiusa in casa tutta l’estate.

Inizialmente rimandavo sempre la data dell’inizio dei miei studi, preferendo di stare a casa di un’amica a rimpinzarmi di gelato, ma verso agosto decisi di impegnarmi e poco a poco ripetetti tutto.

Ritornata a scuola, tutto iniziò ad essere difficile come l’anno precedente, ma scoprii di aver imparato bene un paio di incantesimi durante l’estate, e con questa speranza cercai di impegnarmi di più. Ricordo ancora quella mattina in cui mi svegliai in biblioteca, comprendendo di averci dormito…

Nel frattempo, il mio odio verso Hermione aumentava, ma cercavo di non farlo trapelare.

Alla fine del secondo anno, raggiunsi la piena sufficienza in tutte la materie e presi 7 in Astronomia.

Ero contenta, perché avevo raggiunto quei risultati da sola, seppur non fossero poi così brillanti.

Continuai ad impegnarmi, coinvolgendo nel mio studio anche Angy, quella più brava tra noi quattro, e nel frattempo decisi di dimagrire un po’ perché ero arrivata a pesare 60 kg, dato che il mio conforto è sempre stato il cioccolato.

Non persi più di quattro chili, ma, non so grazie a quale magia, iniziato il terzo anno, iniziai a dimagrire ancora di più, forse perché tenevo la mente occupata dallo studio, fatto sta che ne avevo persi altri quattro durante l’inverno e mi ero allungata di sette centimetri. Quell’anno fu strano, lo ammetto: la prima gita ad Hogsmeade, la paura di essere uccisa da un momento all’altro da un famigerato terrorista, Sirius Black, che poi in realtà non lo era nemmeno, i primi 8… Fui davvero promossa con buoni voti, la mia media ormai era di 7,7. Ogni tanto rischiavo di andare male in qualche compito per impegnarmi un po’ di più nelle materie più facili, ogni tanto c’era qualche insufficienza, ma avevo imparato a non abbattermi.

I miei genitori parvero apprezzare un po’ i miei sforzi, e l’estate dei miei quattordici anni fu più movimentata, in cerca di un vestito per il ballo del Ceppo. Anche in quell’occasione mi scoraggiai, dato che a causa dei miei fianchi larghi non riuscivo a trovare nessun abito che mi stesse bene, e mia madre sembrò prendersela così tanto che assunse una dietologa privata, che mi stava dietro da mattina a sera, facendomi una specie di lavaggio del cervello. Fu un’esperienza bruttissima, non la auguro a nessuno, per un po’ odiai il cibo, perché ormai per me rappresentava solo sofferenza, e per riprendermi ci volle un bel po’. Fatto sta che persi qualche altro chilo, ma i fianchi con le cosiddette maniglie dell’amore mi sono rimaste, oltre alle spalle larghe e le cosce un po’… massicce. Non perdonerò mai mia madre per tutto questo.

Comunque, all’inizio del quarto anno mi sembrò un po’ più facile studiare, presa com’ero dalla novità del Torneo Tremaghi e dall’arrivo degli studenti di Durmstrang e Beauxbatons, e ormai ero la seconda della classe, forse anche perché un po’ tutti erano calati, Angy compresa. Presi la palla al balzo e iniziai a vedere i primi nove, accompagnati da un cenno soddisfatto di ogni insegnante. Trasfigurazione rimaneva il mio punto debole, non prendevo più di sette , ma Pozioni divenne una delle mie passioni da quando preparai una pozione per la febbre a Rebby, quando Madama Chips era malata. E, come per magia, al compito in classe di Pozioni di Novembre capitò che dovevamo preparare quella pozione, imparata l’anno prima.

Anche Hermione sembrava un po’ spaventata, ed io decisi di non scoraggiarmi e mi ripetetti mentalmente che ce la potevo fare, che mi era venuta bene una volta…

Fui l’ultima a consegnare la fiaschetta, con il cuore che batteva a tremila, e Piton mi guardò in un modo strano, diverso dal solito. Incrociò il mio sguardo e poi lo abbassò, dicendomi di uscire in fretta dall’aula in modo scorbutico.

Ecco, un altro voto negativo. Pensai scoraggiata.

Ma due giorni dopo, senza preavviso, mi ritrovai davanti a me la fiaschetta con su una “E”. Non sapevo cosa significasse, ma prima che potessi aprire bocca per chiedere Piton disse che aveva dato un giudizio con i voti dei G.U.F.O. e quando seppi che voleva dire Eccezionale… Rimasi stupita, incredula, rossa in viso e con le mani tremanti.

Hermione mi guardava, con la mia stessa espressione stupita, e alla fine della lezione Piton mi guardò accennando un minuscolo e quasi invisibile sorriso.

Non ci credevo, eppure era vero, e in poco tempo la notizia girò per tutta la scuola. Tutti mi guardavano con un’aria diversa, mi salutavano, e ricevetti tanti inviti per il ballo del Ceppo, occasione in cui indossai l’unico abito che mi andasse decentemente e che mascherava i miei difetti.

Iniziai a montarmi un pò la testa, strinsi nuovi amicizie, e feci un taglio più alla moda in occasione di una gita ad Hogsmeade, ma dopo un po’ tutto questo finì, così stava a me riguadagnarmelo.

Mi impegnai, e compresi l’importanza della sicurezza, perché mi sentivo davvero pronta a tutto.

Migliorai anche in Trasfigurazione, e ai G.U.F.O. fui la migliore del mio anno, l’anno dopo.

Forse è per questo che Hermione ora non fa altro che lanciarmi occhiatacce e litigare con me per futili motivi, ma ormai nessuno sembra più  dar peso a lei, sono tutti presi da me… Ma ormai non mi va più di essere ciò che sono, anche perché non sono niente, una comune adolescente con qualche brufolo nascosto, un po’ di ciccia in più e un’altezza non invidiabile.

Eppure ho realizzato il mio sogno… Ma non capisco perché non vedono la vera me, vedono solo quella parte di me che vogliono vedere. Tutta colpa della superficialità, forse.

Eppure ci sono momenti come questi, in cui l’ho superata in un incantesimo, in cui provo pietà e risentimento… Mi piacerebbe ritornare ad essere la vecchia Stacy insicura solo per qualche istante.

  
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