Il tempo sembrava non passare. Era l'ora di
matematica, più precisamente l'ultima di quel giorno, anzi: era l'ultima ora di
quell'anno infernale pieno di verifiche e interrogazioni. Per fortuna avevo i
miei due migliori amici che mi aiutavano in tutti i miei problemi.
Quel giorno non portai nessun libro, come il
resto dei ragazzi della scuola. Era la tradizione che l'ultimo giorno dell'anno
si prendessero i primini e si buttassero nella fontana gigante davanti alla
scuola, per poi fare il bagno tutti insieme. È lì che conobbi Niall, uno dei
miei migliori amici. Stavo uscendo di scuola velocemente con Iris (l'altra amica).
Ci ritrovammo davanti due ragazzi dell'ultimo anno che, a
differenza degli altri, avevano l'aria piuttosto minacciosa. Probabilmente
erano dei bulli e Iris riuscì a scappare, mentre io venni presa in malo modo
per i piedi e per le braccia, pronta ad essere buttata in acqua.
A quel punto sentii urlare uno sconosciuto. Disse
ai bulli di fermarsi. Era un ragazzo smilzo, capelli biondo tinto e lunghetti,
con due occhi pazzeschi: un azzurro cielo impossibile da confondere. Come già
detto, era abbastanza smilzo, quindi non poteva competere con due energumeni di
bulli quali erano. Fatto sta, che cercò di difendermi. Mi lasciarono cadere e gli
andarono incontro per prenderlo. Iris, nel frattempo, tornò e disse di alzarmi
e andare a casa in fretta. Le ubbidii e mentre mi allontanavo notai il ragazzo,
buttato nella fontana, fradicio dalla testa ai piedi. Dissi ad Iris di tornare
indietro, poichè dovessi ringraziarlo.
Mi avvicinai a lui e gli porsi una mano per
aiutarlo ad alzarsi. Si presentò e così ci presentammo anche noi due. I giorni,
i mesi e gli anni passarono: i nostri sguardi passarono a delle piccole
conversazioni, poi a dei discorsi un po' pi seri e poi a discorsi che solo due
migliori amici malati di mente potevano fare. Lui mi piaceva e anche tanto:
ogni suo piccolo gesto o sua smorfia sapevo perfettamente che cosa
significasse. Ogni tanto, anzi, parecchie volte, mi perdevo in mille pensieri nel
fissare quei suoi due occhioni azzurri come il cielo. Era cambiato parecchio
dal punto di vista fisico: si era alzato e aveva messo su una bella
muscolatura. Del resto, era il capitano della squadra di calcio del liceo.
Questo però non lo fece montare, anzi: stava molto più spesso con me e Iris,
piuttosto che con i suoi amici. Forse, lo amavo.
"Driiin!"
"Bene,
siete liberi, ricordatevi di studiare qual cosina durante questi tre mesi!"
"Contaaaci!"-Pensai ridendo come
una scema.
Andai a prendere la mia borsa che lasciai nell'armadietto,
per poi sentirmi piombare alle spalle qualcuno. Era lui.
"Ciao
piccola!"-Adoravo quando me lo diceva. "Come è andata?"-Disse con un bel
sorrisone.
"E
anche questa fatta!"-dissi facendogli l'occhiolino.
"Senti...
dov'è Iris? Sai, così ce ne andiamo!"
"Eh,
lo sai che da quando sta con Liam è impossibile parlarle? È proprio cotta!"
"Già,
la stessa cosa con lui! Per fortuna che si sono messi insieme adesso e non
quando c'era il campionato, se no addio primo posto!"
"Sì,
ma loro si piacevano da molto tempo... a proposito, eccoli!"
Stavano arrivando mano nella mano, persi fra i
loro pensieri di innamorati. Anche io volevo sentirmi così con Nialler, ma alla
fine sapevo che non gli sarei mai piaciuta. Sapevo che ogni tanto si metteva
con una ragazza e poi si lasciavano poco tempo dopo: io non volevo essere una
delle tante.
Io e lei non eravamo molto popolari, ma
frequentavamo due persone che lo erano. A loro non importava: erano due ragazzi
che non si montavano molto. Quando uscimmo, c'era un putiferio. Cercavamo di
sgusciare via per evitare ogni contrasto.
"Oh,
ma guarda qua Darwin: il capitano e il vice della squadra di calcio!"
"Lasciaci
stare Brad..."-Disse Liam minaccioso, cercando di farsi spazio
portando Iris con sè.
Quest'ultima, venne presa da Darwin, il braccio
destro del bullo, strappata via da Liam.
"Dai,
vieni con me: perchè stai con uno così?"
Mi stavo preoccupando molto. Sapevo come stesse
andando a finire.
Liam s'incazzò come una furia e partì all'attacco:
tirò un pugno dritto sul muso del bullo e trascinò via Iris dalla contesa.
Darwin, offeso, si scagliò a sua volta su Liam.
Niall si lanciò per aiutarlo.
"Hey,
Rachel..."
Sentii quel sussurro arrivare al mio orecchio. Mi
sentii bloccare le mani e stavo sudando freddo.
"Vieni
via con me. Niall non è nessuno! Io sono figo, al contrario suo!"
Continuò a stringermi i polsi sempre più forte.
Iris cercò di aiutarmi, ma venne spinta a terra e sbattè la testa. Liam non si
preoccupò più del bullo, ma andò a soccorrere Iris. Darwin scappò via.
In quel momento stavo venendo trascinata via.
"Niall!"-Urlai
con tutta la mia forza.
"Rachel!"-Gridò
lui in preda alla disperazione.
Si mise a rincorrerci per poi raggiungerci. Gli
tirò un forte pugno nell'occhio. Non lo avevo mai visto così incazzato. Lo
stese e rimase un paio di secondi a fissarlo: non credeva a quello che aveva
fatto e in parte se ne pentiva. Mi prese dolcemente sulle spalle e iniziò a
correre verso casa di Liam, che era a 5 minuti dalla scuola. Arrivati mi
appoggiò sul divano e andò a prendere un bicchiere d'acqua, per poi porgermelo
e sedersi a fianco a me. Aveva il labbro tutto sanguinante e Liam era messo
peggio: aveva, oltre al labbro, un occhio nero. Non se ne preoccupava: doveva
curare la ferita alla testa di Iris, svenuta sul divano. Non era una ferita
grave, ma eravamo tutti tesi. Andai a prendere della garza e del disinfettante
per curare Niall e presi del ghiaccio per entrambi. Iniziai a disenfettargli le
labbra gonfie. Si ritirava per il dolore come fa un bambino ma gli prendevo il
mento per riavvicinarlo. Eravamo a pochi millimetri di distanza: tante altre
volte ci ritrovavamo così vicino, ma ogni volta mi batteva forte il cuore come
se fosse la prima.
Mi alzai per andarmi a sedere da un'altra parte,
ma mi sentii tirarmi per un braccio.
"Resta
qua con me..."-Mi disse allargando le braccia.
Mi accucciai di fianco a lui e mi appoggiai al
suo petto.
"Ho
avuto tanta paura..."-Mi sussurrò.
Mi avvicinai ancor di più e lui strinse le
braccia intorno a me, appoggiando la sua testa sulla mia.
"Iris
si sta svegliando!"-Disse Liam risollevato dalla paura.
Ci sentivamo tutti meno tesi. Ci avvicinammo per
capire come stesse.
"Amore
mio, non alzarti. Hai preso una brutta botta alla testa, è meglio che tu ti
riposa!"
"Erm...
ok, ma cos'è 'sto sangue?!"
"Non
ti preoccupare: ti spieghiamo più tardi!"-Le dissi
accarezzandole il viso per tranquillizzarla.
Liam ci invitò a stare da lui per la cena e anche
a dormire.
Così, io e Nialler tornammo a casa per prendere
il pigiama e i sacchi a pelo. Tornando, notai che aveva in mano dei DVD di film
dell'orrore.
"No,
ti prego..."-Dissi semidisperata.
"Lo
sapevo che avresti reagito così!"-Disse tra una risata. "Mi ricordo ancora il male che mi facesti l'ultima
volta: mi continuavi a tormentare il braccio! Poi, eri riuscita a farmi
spaventare pi del film: urlavi in scene in cui c'era il silenzio pi totale!"
"No
ma, sfotti pure, avanti!"-Dissi finta offesa.
"Dai,
lo sai che ti voglio bene!"
Mi prese da dietro e mi diede un bacio sulla
guancia. Io inciampai e cademmo come dei sacchi di patate. Iniziammo a ridere
forte, come due deficenti. Eravamo un caso disperato, ma stavo così bene con
lui.
Ritornati, vedemmo Iris che medicava Liam e che
ogni tanto gli stampava dei bacetti qua e là. Andammo in cucina per preparare
la cena: della pasta al sugo e un dolce.
Vennero abbastanza bene!
Finito, ci accucciammo per terra, ognuno nei
propri sacchi a pelo e iniziammo a guardare quei dannati film. I due
continuavano a coccolarsi e della storia non seguivano nulla. Io e Niall,
invece, eravamo fin troppo concentrati. Continuavo a torturarmi le unghie e il
braccio del biondino, come al solito. A un certo punto, mi spaventai parecchio:
buttai la testa sul suo petto e sentii le sue braccia stringermi.
Mi voltai verso di lui e notai i suoi occhi color
cielo guardarmi con una strana luce. Si stava avvicinando, ma io andai nel
panico e mi staccai, per poi pentirmene dopo pochi secondi.
"Ma sei impazzita? Ma che ti preso?? Sei scema?!"
Iniziai a torturarmi psicologicamente. Mi odiavo profondamente in quell'istante.
Notai che iniziò a stropicciarsi gli occhi
violentemente e mi si chiuse lo stomaco. Incrociò le braccia e iniziò a
perdersi fra i suoi pensieri, ne ero sicura.
Mi addormentai una decina di minuti dopo
singhiozzando.
Quando mi svegliai, lui non c'era più.
Andai in cucina e ritrovai Iris e Liam che
stavano facendo colazione.
"Dov'è?
Niall, intendo..."-Dissi guardandomi intorno.
"Quando
ti sei addormentata, lo ha chiamato la madre, aveva bisogno di lui"-Mi
disse Liam.
"Non
ti ha detto nient'altro?"-Dissi un po' incredula.
"No...
a proposito: ho sentito degli specie di singhiozzi ieri sera, che è successo?"
Iris mi conosceva fin troppo bene e fece due più
due, con la telefonata di Niall e la mia domanda.
"Mentre
voi vi stavate facendo, mi spaventai per via del film. Mi buttai addosso a
Niall e quando alzai la testa, lui si avvicinò..."
"Vi
siete baciati??"-Disse Iris felice come una pasqua.
"N-No...
Sono andata nel panico e mi sono staccata."
A quel punto, entrambi sbarrarono gli occhi e mi guardavano
male. Del resto, avevano ragione.
"Vagli
a spiegare il tutto! Capirà!"-Disse Liam, cercando
di darmi una mano.
"Non
lo so..."-Con quella frase uscii dalla stanza e mi
preparai per tornare a casa.
Passò una settimana da quella notte. Non riuscivo
a smettere di rifletterci e ogni tanto mi mettevo a piangere. Mi si chiudeva lo
stomaco al pensiero.
Quel pomeriggio ricevetti un messaggio da Iris:
mi diceva di venire al solito pub, per stare un po' in compagnia. Accettai e
alle quattro arrivai. Vidi Iris insieme a Liam e a Harry, un suo amico.
Li salutai e mi sedetti. Notai che in fondo al
locale c'era confusione. Provai a controllare e vedevo alcuni ragazzi che
guardavano la partita in televisione. Non ci potevo credere.
C'era Niall che ci stava provando con la
cameriera. Probabilmente era un pochino ubriaco, ma m'incazzai parecchio.
Gli andai incontro, col mio alcolico in mano.
Arrivata, glielo versai addosso. Mi sentivo usata, una delle tante. Lui si
sconvolse, poichè non se lo aspettava proprio. Corsi via piangendo.
Niall mi rincorse, urlando in vano il mio nome.
Non mi fermavo: non volevo parlargli.
Però, lui è più veloce e mi raggiunse. Mi fermò e
mi fece girare.
"Mi
spieghi...? Che succede?"-Disse con il fiatone.
"Succede
che... che... Ti amo, cazzo! Ti ricordi quel giorno? Quando ci conoscemmo? Nessuno
avrebbe mai fatto quella cosa per me! Ma tu lo facesti e da lì in poi iniziai a
provare sempre di più, fino all'amore. Amore con la "A" maiuscola! Ci sto male...
non posso baciarti, abbracciarti o dirti cose dolci quando sono orgogliosa di
te! Magari lo faccio, ma... non è la stessa cosa se stessimo insieme, capisci?"
Gli urlai tutto quello che provavo e tentai di
correre ancora via.
Lui mi fermò e mi disse di guardarlo in faccia.
"Stai
qua. Devo dirti una cosa."
Feci un cenno con la testa per dire di sì, con le
lacrime che scendevano. Lui me le asciugò e iniziò a parlare.
"Mi
fa felice sapere che tu mi ami, perchè è quello che ho sempre provato io per
te. Il problema era che pensavo di non poterti mai piacere. Insomma... guardati!
Sei perfetta, anzi... sei perfetta per me. È per questo che ci provavo con le
altre ragazze e anche con quella cameriera: sapevo di non avere speranza;
provavo a dimenticarti. Cercavo di farmene una ragione, ma non ci sono mai
riuscito."
Rimasi lì impalata, fin troppo incredula. Le
lacrime continuavano a scendere, ma capii che erano di gioia.
"Rachel...
Ti amo."
"Lo ha detto sul serio?"
Mi prese il viso dolcemente, ma mi baciò con
foga. Chissà da quanto tempo voleva farlo e finalmente ci riuscì. E io? Cavolo,
se stavo bene.