Capitolo uno – una notte nel cielo stellato. 

Ero lì seduta su una panchina, sola, mi guardo attorno e non vedo un'anima, mi alzo, inizio ad incamminarmi verso la spiaggia, era una sera d'estate, il mare era calmo, il cielo era pieno di stelle, mi sedetti su una sdraio a guardare il cielo e le sue stelle, mi chiamo Melanie, sono una ragazza molto timida, alle volte sono triste ed altre voltre sono strana, sono quella che si fa in quattro per quattro per essere accettata, quella che si mette solo un filo di trucco non quella che si mette tanto trucco per assomigliare ad un clown,sono una semplice quindicenne che sogna ad occhi aperti un grande amore, quello che può durare per sempre, sono una ragzza con lunghi capelli rossi con delle ciocche marroni scuro, una ragazza col dilatatore nell'orecchio destro di 2 centimetri e con dei grandi occhi marroni. All'apparenza sembro perfetta ma, in verità non lo sono, non ho una vita tutta rosa e fiori, ma ritorniamo alla mia storia, ad un tratto arriva un ragazzo, avvicina la sua sdraio alla mia e mi inizia a parlare..


«ehi, che ci fai qui tutta sola?»
girandomi verso di lui dissi «guardo il cielo stellato e te, che ci fai qua?»
con un sorriso mi rispose «come tutte le sere passeggio lungo la spiaggia poi ti ho visto ed ho pensato, ma perchè non vado a fare un po' di compagnia a quella bella ragazza laggiù?», stavo arrossendo, anche troppo per i miei gusti.
«ehm bella non lo sono, e comunque piacere, Melanie.»
Cercandomi di convincermi disse, «ma guardati, non voglio essere un leccaculo ma sei bellissima, davvero e comunque piacere mio, mi chiamo Francesco.»
ero diventata rossa, rossa come il sangue, ero nervosa, nessun ragazzo prima d'ora mi ha rivolta la parola, «ehm.. allora grazie del complimento, davvero grazie»
«figurati, che ne dici di passeggiare lungo la spiaggia?»
«mi piacerebbe molto»


Ci alzammo dalle sdraio e ci incamminammo, eravamo gli unici in tutta la spiaggia, poiché in un locale non molto distante c'era una festa.
Di colpo Francesco mi fermò, si mette davanti a me e disse..
«senti, ti ricordi prima, quando ti avevo detto che ti avevo visto e ti volevo fare un po' di compagnia?
con un tono preoccupato risposi «si certo»
mettendosi la mano tra i capelli «ecco, non è vero, sono venuto da te perchè...»