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Autore: PK ShowdowN    06/02/2013    4 recensioni
(Prima The final Act, poi il Regista... quando mi deciderò a trovare un titolo adatto? xD)
Una strana e poco rassicurante chiamata del professor Oak costringe Ash a lasciare Unima per recarsi a Sinnoh, a Duefoglie.
Il Team Rocket sembra aver deciso di riprendere il piano "Celebi" fallito quasi 10 anni fa.
Senza porsi troppe domande, Ash accetta la proposta dello studioso, recandosi immediatamente all'aeroporto di Unima.
(Spoiler)
A Sinnoh, una misteriosa ragazza, Green, avrà il compito di accompagnare Ash a destinazione e di aiutarlo, insieme ad altre due ragazze, a svolgere la missione.
Chi sono? Due vecchie conoscenze, Misty e Lucinda, anche loro coinvolte dal professor Oak.
(Altro spoiler)
Si scoprirà che Oak non è altro che il burattino di qualcuno, qualcuno di follemente cattivo, con in mente un diabolico piano, dove nulla è affidato a caso.
Perchè non basta vincere.
No, chi è veramente forte non si accontenta di questo...
In uno scontro tra Pokemon potentissimi, brillanti scienziati e poliziotti, uno scontro contro la propria personalità, contro il tempo, contro tutto...
Genere: Avventura, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, Misty, Prof Oak | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Anne, la fidanzata di Gary, e Milligan, il collega di MacChaise, erano rimasti al porto, ignari di ciò che era accaduto ad Isola Cannella.
Tuttavia ciò non vuol dire che non si fossero divertiti e rallegrati felicemente.
Infatti, se secondo un tale è felice chi sa, c’è chi sarebbe pronto a opporsi a questa linea di pensiero anche a costo di saltare la cena (?).
Perché alla fine la felicità può essere tutto e niente, giocare tra amici, stare con la persona che si ama, sapere… e potremmo elencare tante altre cose.
Milligan, ancora intorpidito dal sonno, aprì delicatamente gli occhi svegliato da un debole fascio di sole.
Si trovò quindi abbracciato ad Anne, all’interno di una camera d’albergo. Poi, ricordato ciò che era successo, si allontanò leggermente dalla sua presa per vedere che ore fossero.
Pigiò quindi la sveglia, sul comodino.
Le 5:00, cavoli. Era ancora prestissimo!
Tuttavia era difficile prendere sonno, ora.
Anzi, adesso che il suo cervello ritornava lucido, pensava che magari il suo comportamento non era stato dei più maturi, cioè… andare con una a cui stava morendo il precedente ragazzo…
La cosa era effettivamente macabra, forse non avrebbe dovuto cedere, come può avere un cuore chi si comporta così?
Si sbatté quindi una mano sulla faccia, come chi è solito scoprire qualcosa di evidente.
Anne le aveva offerto un cocktail, durante la cena, possibile mai che fosse… drogato?
Doveva andarsene, al più presto.
Si alzò silenziosamente, rivestendosi.
Poi fece cadere accidentalmente una sedia, maledicendosi per il rumore provocato.
Deglutì, poi sospirò notando che la ragazza continuava a dormire nonostante tutto.
Si avviò quindi per uscire, poi iniziò a frugare frettolosamente nelle tasche dei pantaloni cercando il suo portafoglio.
Scomparso, o meglio, rubato.
Corrugò quindi la fronte, lanciandosi sul corpo della ragazza ed afferrandole il collo.
“Ridammi i miei soldi e le mie cose, ladra!” urlò strozzandola.
Nessuna risposta.
Milligan sgranò gli occhi, tastando il corpo di Anne, rimanendo senza parole per la scoperta appena fatta.
Ecco cos’era, un dannato, dannatissimo e assai realistico pupazzo!
Fregato due volte.
 
Ancora nei pressi del porto, Anne sorrise per il brillante successo ottenuto.
Non solo aveva rubato a quel fesso di un centinaio di banconote, ma aveva anche ottenuto i suoi documenti che le avrebbero aiutata nell’uscire dalla nazione.
Spia, ecco qual era il suo lavoro.
Passava informazioni al migliore offerente, dove per informazioni si intendono tutte e di ogni tipo.
E poteva fare ciò solo di persona, senza usare telefono o computer, dal momento che in quanto soggetto potenzialmente pericoloso, molte delle sue azioni erano controllate.
Probabilmente se non avesse fatto alcuni errori all’inizio della sua “carriera” ad Hoenn, non sarebbe in questa spinosa situazione. Poi era stata brava ad sottrarsi al carcere manomettendo alcune prove, ma ciò non è bastato ad evitare l’attenzione della polizia internazionale.
Comunque, adesso ottenuti i documenti di qualcuno così importante, avrebbe presto passato dei dati raccolti da Gary Oak riguardo i Pokemon Shiny al Team Magma, .
In quanto al travestimento, sarebbe stata capace di divenire anche un Onyx, figuriamoci se assomigliare ad un poliziotto dalla faccia comune sarebbe stato difficile!
Si avvicinò al mare, chiamando fuori il suo Lapras.
“Lapras, vedi quelle luci in fondo? E’ li che dobbiamo andare!”
Il Pokemon annuì, mentre la padrona saliva sul suo dorso.
Poi partì.
Tuttavia quello che si chiama “sesto senso” non poteva fare a meno di insospettire la spia, in preda a continui scatti all’indietro, alla ricerca di qualcuno che la stesse seguendo.
Lapras rise, provando a tranquillizzarla.
“Hai ragione amico” rispose lei accarezzandolo. “Dovrei essere meno nervosa, vero?”
“Non credo proprio, Anne”
La ragazza sussultò.
“Chi ha parlato?”
“Io. Umbreon, Neropulsar!”
Colpita dall’attacco la ragazza cadde in acqua. Poi, l’aggressore le tese una mano, sollevandola nella sua nera barchetta che era riuscita a mimetizzarsi nella penombra.
La ragazza deglutì, confusa, mentre presagli la sfera pokè, l’aggressore richiamò quel Lapras.
“Cosa vuoi da me?”
Chiese la ragazza fissando quell’ammasso di stracci remare.
“Voglio solo sbattere in carcere colei che mi ha truffato per 8 mesi e mezzo”
La ragazza trattenne un singhiozzo. Quella voce… non poteva essere lui!
“Che c’è, non riconosci più il tuo adorato Gary?”
I battiti della ragazza accelerarono inverosimilmente, quindi, con una forte presa, Gary evitò che Anne estraesse una qualsiasi cosa dalla giacca.
Si accasciò quindi sul fondo della barca, sospirando rassegnata.
Poi rise, scuotendo il capo. “Sembra che la mia vita finisca qui. Assurdo, davvero assurdo!”
“Ma no, vedrai che tra una trentina di anni uscirai dal carcere.”
Rispose Gary mentre il suo Vaporeon, recentemente catturato, trainava la barca verso riva.
“Sono stata una sciocca!”
Singhiozzò lei mentre la marea accelerava la velocità della barchetta.
“Direi che subdola, cattiva, doppiogiochista sia il termine più adeguato, cara…”
“Può solo farmi bene ciò che dici.” Adesso una lacrima scivolava sul suo viso.
Il suo cuore era un miscuglio di emozioni: Rabbia, per essere stata catturata, Paura, per l’inconsapevolezza di ciò che le attenderà, Pentimento, Amore…
Solo allora rivedeva la sua vita con Gary, colui che era quasi riuscito ad amare. Anzi, colui che forse aveva amato.
Ad un tratto una brusca onda scosse la barca, quindi Gary scivolò cadendo quasi in acqua.
“Cavolo!” urlò tenendosi con le mani al bordo dello scafo e provando a risalire.
Nel mentre le onde aumentavano ed una fitta pioggia iniziava a picchiare sul mare come spilli.
Quella era la sua ultima occasione, pensò Anne estraendo la sua pistola.
Un solo, semplice colpo a distanza ravvicinata e tutto sarebbe finito e lei avrebbe potuto continuare la sua vita, recandosi a Hoenn.
Col cuore in gola, caricò l’arma puntandola verso la nuca del nemico.
“Ti prego, non farlo Anne, dimostrami che eri qualcuno per me. Mi hai deluso nel passato, non chiudere col presente piantandomi una pallottola in testa.”
La supplicò Gary rimanendo tuttavia calmissimo.
Anne tremò, quindi ritirò la pistola puntandosela contro.
“NOOOOOOOOO!” urlò Gary provando a fermare la ragazza.
Quindi l’ennesima onda, che forse coprì lo sparo, o che forse causò l’annegamento della ragazza. Nessuno può veramente saperlo.
Fatto sta che non appena la barca giunse a terra, Gary era solo, col suo Umbreon e col suo Vaporeon.
Incontrò Milligan, al quale raccontò non senza tristezza la sua vicenda e di come avesse scampato la morte in maniera ancora inspiegabile.
Parlò pure di Anne.
Milligan lo consolò, poggiandogli una mano sulla spalla.
“Ormai è andata, Gary. Forse c’era del buono in lei, ma non dimenticare che aveva fatto tanto male Rose Grey, alias Nicole, alias Georgine, Alias Lucy, ed infine Anne, l’ultimo dei tanti nomi da lei usati.”
Gary trattenne una lacrima. Perché era stato ucciso?
Quindi squillò il telefono di Milligan. Una volta uscito dalla tasca, il cellulare non lasciava dubbi su chi fosse il seccatore. La scritta Mc Socio era più chiara della luce del sole.
 
Continua! Meno 2!
  
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