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Autore: Coco V    06/02/2013    6 recensioni
E se nell'episodio 13 della prima stagione, in realtà Blair scoprisse di essere incinta e che il bambino non è di Nate, ma di Chuck, cosa farebbe? Come cambierebbe la sua vita?
Il primo capitolo è come un riassunto del tredicesimo episodio ma modificato in alcuni punti. E' la mia prima storia spero vi piaccia!
XoXo
Coco V.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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Credo questo sia uno dei peggiori capitoli che io abbia mai scritto, non sono mai soddisfatta dei miei lavori. Comunque recensite in tanti e fatemi sapere la vostra opinione in merito. Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali.
Coco V.

 

 

CAPITOLO XIII

Honeymoon
 
Sabato 24 Gennaio
 
POV BLAIR
 
Era l'ultimo giorno della nostra luna di miele. La settimana era davvero passata in fretta... Durante la nostra luna di miele io e Chuck abbiamo deciso di tenere i cellulari spenti per concentrarci solo su di noi. Abbiamo passato una luna di miele scoprendo molte cose l'uno dell'altro e sembra che il nostro rapporto si sia rafforzato, forse potevamo davvero essere una coppia senza complicare tutto. È stata una settimana rilassante e bella, ero un po' dispiaciuta che sarebbe finita perché questo voleva significare che saremmo dovuti tornare a casa e affrontare tutti. Per tutta la vacanza abbiamo parlato di molte cose, ma avevamo cercato di evitare l'argomento, più che altro ero stata io a chiedere di evitarlo almeno durante la nostra luna di miele. Ma a quanto pare Chuck non era dello stesso parere...
Eravamo in spiaggia, io su una sdraio sotto l'ombrellone, con gli occhiali da sole e il mio bikini La Perla, a leggere un libro lanciando ogni tanto un'occhiata a mio marito che stava nuotando. Chiusi il libro e lo poggiai sul tavolino per bere un po' d'acqua. Abbassai lo sguardo e accarezzai la pancia. Ancora non potevo crederci che per tutto quel tempo ero riuscita a mascherare il fatto di essere incinta. In costume da bagno mi resi conto di quanto erano cresciuti i miei bambini. Mi era ancora difficile abituerei a tutto questo: un marito, due figli, dover pensare alla scuola, a Yale e a come rendere la cosa nota all'alta società di Manhattan. Una settimana non bastava per metabolizzare tutto questo. Se la notizia venisse data nel modo sbagliato potrebbe rovinare la mia immagine nella società, e anche quella delle nostre famiglie...
"A che cosa pensi?" Chiese Chuck seduto accanto a me.
"Bass allontanati subito da me. Il sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" Dissi cercando di evitare la domanda.
"Come vuoi Mrs. Bass." Disse alzandosi prendendo un asciugamano per asciugarsi. "Stavi pensando a Manhattan vero?"
Abbassai lo sguardo. "Mi manca New York, tutto qui."
"Stai mentendo."
"Per niente!" Dissi guardandolo negli occhi e togliendomi gli occhiali.
"I tuoi occhi dicono una cosa e la tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldorf."
"Bass..." 
"Devo ancora abituarmi del tutto.." Disse sorridendomi.
"Anch'io. Stavo pensando a questo."
"Al fatto che mi debba abituare a non chiamarti più Waldorf?"
"Al fatto che la nostra vita é completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci. L'altro giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e.. vedendoti accanto stavo per spingerti giù dal letto" dissi con un sorriso innocente. "Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."
"Blair, é normale essere confusi in una situazione del genere..."
"No Chuck non lo é! Io sono una moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI figli. Non hai idea di come mi senta."
In quel momento mi sentii in colpa, non sapevo nemmeno perché gli avevo detto quelle cose e il suo volto mi fece capire quanto l'avessi ferito con quelle parole. Lui ci stava provando, ci stava provando davvero, ma era difficile affrontare tutto questo.
 
POV CHUCK 
 
Stavo nuotando per liberare un po' la mente dai miei pensieri. Stare sulla spiaggia sdraiato su una sdraio mentre Blair leggeva in silenzio il suo libro non faceva altro che farmi venire pensieri orribili sulla sua gravidanza. A Manhattan riusciva a mascherarla molto bene ma in biancheria intima e bikini si notava benissimo e questo mi faceva venire in mente molti 'e se...'. Così decisi di andare a fare una nuotata e adesso eccomi qui. 
Dopo un po' decisi che era abbastanza e non mi piaceva l'idea di lasciare Blair per troppo tempo in spiaggia da sola anche se cercavo di rimanere a una certa distanza così potevo osservarla.
Uscii dall'acqua e non potei fare a meno di guardarla. E non ero l'unico, a quanto pare Blair era riuscita ad attirare l'attenzione di molti uomini sulla spiaggia e anche la gelosia di alcune ragazze. Era stupenda. Mi avvicinai a lei e mi accorsi che era sovra pensiero che non si accorse nemmeno che ero lí. Mi sedetti accanto a lei e notai il suo sguardo serio e preoccupato.
"A che cosa pensi?" 
"Bass allontanati subito da me. Il sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" 
"Come vuoi Mrs. Bass." Mi alzai, ma capii che cercava di evitare il discorso. "Stavi pensando a Manhattan vero?"
"Mi manca New York, tutto qui."
"Stai mentendo."
"Per niente!" 
"I tuoi occhi dicono una cosa e la tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldrof."
"Bass..." 
"Devo ancora abituarmi del tutto.." Disse sorridendole. Per tutta la mia vita ero abituato a chiamarla Waldorf e adesso mi sarei dovuto abituare al cambiamento.
"Anch'io. Stavo pensando a questo."
"Al fatto che mi debba abituare a non chiamarti più Waldorf?" Alzai un sopracciglio.
"Al fatto che la nostra vita é completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci. L'altro giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e.. vedendoti accanto stavo per spingerti giù dal letto. Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."  
"Blair, é normale essere confusi in una situazione del genere..."
"No Chuck non lo é! Io sono una moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI figli. Non hai idea di come mi senta."
Quell'affermazione mi spiazzò. Non avevo capito come si sentiva. In questa settimana credevo andasse tutto bene tra noi che eravamo riusciti a mettere da parte tutto e pensare solo a noi e alla nostra situazione. E credevo avesse funzionato, ma forse mi sbagliavo.
"Ti sei pentita?" Chiesi cercando di non sembrare ferito e continuando a guardarla per vedere la sua reazione.
"No, Chuck. No. Per niente. Mi dispiace, non avrei dovuto reagire così, credo siano gli ormoni." Disse sorridendo. "Credo solo..."
"Sei preoccupata di che cosa accadrà una volta tornati a casa."
"E se la città ci separasse? E una volta che notizia della gravidanza sarà resa nota, e credo che dovremo farlo molto in fretta." Disse guardando la sua pancia e accarezzandola. "Che cosa faremo Chuck? Io sono la regina della scuola e... E se perdessi tutto? E se la società non accettasse questo? Voglio dire io non ho un lavoro, ormai l'idea di Yale svanisce a mano a mano e manca ancora un anno per finire la scuola, tu invece hai il lavoro da tuo padre e... Ho paura che una volta tornati a New York perderò tutto Chuck. Yale, le mie minions, te..."
Le lacrime non accennavano a smettere e lei abbassò lo sguardo. Odia quando qualcuno la vede vulnerabile, ma mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Le presi il volto tra le mani e con i pollici le asciugai le lacrime. "Blair, quando ti metterai in quella testolina che non vado da nessuna parte. Farò di tutto per non permettere a niente e nessuno di separarci, mai. Forse una volta che tutti avranno scoperto della gravidanza sarà tutto più facile o forse si complicherà ancora di più, ma io sarò sempre accanto a te Blair. E per quanto riguarda il tuo trono, non c'è migliore regina di te. Hai già ripreso il controllo e se riusciamo a dare la notizia nel modo giusto tu manterrai il tuo trono, in caso contrario riuscirai a prendertelo di nuovo e se avrai bisogno del tuo partner per i tuoi complotti sarò più che onorato di aiutarti come sempre. Per quanto riguarda Yale, non capisco perché sei così preoccupata. Sei la prima della tua classe e sei una dei migliori studenti, sei intelligente e bellissima..."
"Questo cosa c'entra con la mia ammissione a Yale?"  Disse ridendo.
"Forse non molto, comunque sarebbero degli stupidi a non volerti. Ci perderebbero solo. Te lo già detto quanto sei fantastica questa mattina?" 
"No, non penso tu abbia accennato nulla del genere.."
"Sei fantastica Blair Bass. E ti amo."
"Ti amo anch'io. Grazie."
"Perché adesso non torniamo dentro e ci prepariamo per la nostra ultima cena ai Caraibi?" Dissi alzandomi e porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei annuì e accettò la mia mano. Quando si alzò mise le braccia intorno al mio collo e mi baciò.
"Credevo avessi detto di starti lontana per il sale..."
"Non m'importa. Ti ho già detto quanto ti amo Bass?"
"No, non credo.."
Mi colpí sul braccio e disse:"Idiota!" Per poi scoppiare a ridere. Adoravo la sua risata.
Così ripresi a baciarla.
Quando ci staccammo le mi accarezzo la guancia con la sua mano sinistra, io la presi e ne baciai il palmo.
"Adesso sarà meglio che andiamo Mrs. Bass. Non mi piace lo sguardo che ti ha rivolto quel l'uomo per tutto il giorno."
"Chi?"
"Non dirmi che non te ne sei accorta?"
A quel punto una cameriera arrivò con un drink e disse:"Mi dispiace interrompervi, ma l'uomo laggiù le manda questo drink e mi ha chiesto di dirle di incontrarlo al bar dell'hotel questa sera per un drink."
Le rivolsi uno sguardo che diceva 'Visto?'
Blair si voltò per vedere l'uomo e notai che lui alzò il bicchiere come per brindare. Lei prese il drink e ringraziò la cameriera.
"Non vorrai berlo spero?"
"Certo che no." Disse sorridendo. Conoscevo quel sorriso, era uno di quei sorrisi che sfoggiava quando aveva in mente un complotto.
"Che cosa hai in mente?"
"Niente."
 
QUELLA SERA NELLA HALL DELL'HOTEL..
 
POV BLAIR
 
"Stai scherzando spero?" Urlai. Tutti gli ospiti dell'hotel si voltarono a fissarci e c'era anche l'uomo di questo pomeriggio.
"Ti sembra che stia scherzando? Non cambierò idea solo perché tu mi dici di farlo. Sono stanco di essere controllato da te!"
"Ah si? Se é così allora perché sei ancora qui?"
"Non lo so più nemmeno io..."
Vidi Chuck allontanarsi ed entrare nell'ascensore, così andai nel bar dell'hotel per bere un drink ma poi mi ricordai che non potevo e chiesi al barista un bicchiere di acqua e menta. Mi sedetti e poco dopo notai che qualcuno si sedette accanto a me.
"Allora sei venuta."
Mi voltai e notai che era l'uomo del drink.
"Non potevo rifiutare."
"Sono contento che sia riuscita a liberarti del tuo ragazzo."
"A dire il vero è mio marito, non ti importa vero?" Proprio in quel momento il barista portò il mio bicchiere.
"No, per niente."
"Bene.. Non mi hai ancora detto il tuo nome."
"Clark."
Clark. É uno scherzo? Che razza di nome é Clark?!
"E il tuo?" Disse allungando la mano e poggiandola sul mio ginocchio.
"Non penso sia importante in questo momento..."
"Che ne dici se andiamo in un posto più appartato." Disse portando la sua mano sempre più su.
Proprio in quel momento Chuck entrò nel bar e vedendomi lí si avvicinò.
"Che cosa sta succedendo qui?!"
"Mi dispiace ma l'ho vista prima io." Non riconoscendo Chuck e non capendo la gravità della situazione.
"Io invece direi l'ho vista prima io." Disse Chuck alzando la mia mano sinistra dove c'erano il mio anello di fidanzamento e la mia fede.
"Non sapevo fosse sposata."
"Si lo sapevi. Lo sapeva." Dissi rivolgendomi a Chuck. In quel momento avevamo attirato l'attenzione di tutto il bar e la maggior parte delle persone all'interno erano le stesse presenti nella hall.
Il suo sguardo si rivolse a.. Come si chiamava?
"Dovresti vergognarti Clark Robins, prendere qualcuno già sposato e soprattuto minorenne."
"Come fai a sapere il mio nome? E minorenne credevo avessi vent'anni."
"Cosa?! Vent'anni?! Mi se of offesa!" Risposi io oltraggiata.
"Sono Chuck Bass e non voglio più vederti parlare o solo respirare la stessa aria di mia moglie. Cosa credi che penserebbe la tua ricca moglie che ti ha pagato questa vacanza, se scoprisse che non sei qui per affari? Io direi che ti taglierebbe tutti i conti. Oh aspetta, lo ha appena fatto. Adesso ti consiglierei ti preparare tutti i tuoi bagagli e andartene prima che lei arrivi."
L'uomo guardó prima me e poi Chuck senza capire cosa stesse accadendo quando il suo telefono cominciò a squillare e il suo volto sbiancó. Doveva essere sua moglie. Si allontanó dal bar e scappó nell'ascensore.
Aspettai che se ne andasse e che le porte dell'ascensore si chiudessero per poi alzarmi e mettermi di fronte a Chuck.
"Hey. Mi sei mancato." Dissi mettendo le braccia intorno al suo collo.
"Anche tu." Disse per poi baciarmi.
"Sei arrivato un po' tardi."
"Lo so mi dispiace. Quando ho visto dove erano le sue mani non ci ho visto più."
"Sai vederti così geloso mi ha eccitato molto.."
"Davvero?"
"Mmmh. Sembro davvero più vecchia di quello che sono realmente?" Dissi io mettendo il broncio.
"Nemmeno un po', sei sempre bellissima. Che ne dici di tornare nella nostra stanza e ordinare il servizio in camera?"
"Ottima idea." Dissi baciandolo di nuovo.
Presi la mia pochette e notai che mentre uscivamo la gente non faceva altro che fissarci.
"Sai credo che pensino siamo pazzi." Dissi ridendo.
"Lasciamoglielo credere." Disse facendomi entrare nell'ascensore e riprendendo a baciarmi.
 
Il giorno dopo eravamo in sul jet delle Bass Industries di ritorno dalla nostra luna di miele. La mia testa era poggiata sulla spalla di Chuck che leggeva un giornale, ancora non capivo come riuscisse a leggere in aereo il solo pensiero mi faceva venire mal di testa. Ed ecco che la nausea iniziò.
Erano le otto e solitamente é questa l'ora in cui cominciano le mie nausee, mi slacciai la cintura e corsi nel bagno.
Poco dopo sentii dei passi e notai Chuck che mi teneva i capelli. Non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarlo che un'altra nausea arrivò. Quando finalmente avevo finito ero per terra vicino alla tazza con Chuck che mi massaggiava la schiena. Poco dopo andò vicino al lavandino, prese un asciugamano, lo bagnò un po' e mi aiutò a pulirmi. Mi lavai i denti e tornai a sedermi.
"Perché non vai a riposarti nella camera da letto, mancano ancora più di due ore prima di arrivare a New York."
Annuii, presi la macchina fotografica sul tavolino e mi alzai per dirigermi verso la camera. La ricordo molto bene, dopo il matrimonio, poco dopo il decollo io e Chuck siamo venuti in questa stanza. 
Chuck mi aprì la porta e entrò con me. Mi sedetti sul letto, poi Chuck mi tolse le scarpe e poggió i miei piedi sul letto.
"Sai avrei potuto farlo anche da sola."
"Lo so, ma mi piace poter fare qualcosa per aiutarti. Mi fa sentire utile, invece di inutile che è come mi sento quando hai le tue nausee." Disse cominciando a massaggiarmi i piedi.
Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia.
"Sei il miglior marito che una donna possa desiderare e non sei inutile, averti accanto é più che sufficiente anche se odio queste nausee."
Mi sdraiai sul letto e presi la macchina fotografica che avevo portato con me e diedi un'occhiata alle foto della nostra luna di miele.
"Sono venute davvero bene, non é così?" Disse Chuck stendendosi accanto a me.
"Sono bellissime,le adoro. Non vedo l'ora di poterle vedere stampate e poi creare l'album."
Lui mi abbracciò e mi bació la fronte.
Poco dopo mentre continuavamo a guardare le foto ci addormentammo e fummo svegliati dopo qualche ora dall'hostess del jet che bussava alla porta della camera.
"Signori Bass. Manca poco all'atterraggio, dovreste allacciare le cinture."
"Arriviamo subito." Rispose Chuck.
Ci alzammo e ci sistemammo per poi dirigermi nei nostri posti. 
Quando scendemmo dal jet una limousine era già ad aspettarci. Arthur scese e ci aprì lo sportello.
"Signori Bass. Spero abbiate passato una buona luna di miele."
"É stata fantastica, grazie Arthur." Risposi entrando nella limo.
Il tragitto nella limousine fu piuttosto silenzioso, eravamo stanchi dal viaggio e non vedevo l'ora di farmi un bagno, mangiare qualcosa e poi andare a dormire. I miei pensieri furono interrotti da un telefono che squillava e dopo pochi secondi ne squillò un altro.
Presi il mio telefono dalla mia Chanel e rispondemmo in contemporanea.
"Blair W-Bass." "Chuck Bass."
"Blair tesoro. Come é andata la luna di miele? Noto che adesso il telefono finalmente é acceso..." Disse mia madre.
"Volevamo solo goderci la vacanza e evitare Gossip Girl e la vita di Manhattan per un po'. Comunque é stata bellissima, mi dispiace essere già tornata."
"Oh, ci saranno altre vacanze. Sono qui con Serena e Lily e avevamo pensato visto che siete tornati potevamo cenare tutti insieme questa sera... É domenica..."
"Non lo so mamma, sono davvero s-"
"Ci siete mancati così tanto e non vi abbiamo sentito per giorni, sapevamo che stavate bene solo per i messaggi che Serena riceveva. E poi avevamo stabilito delle regole. La domenica é dedicata alla famiglia, tutta.."
"Mamma avevamo accordato per un brunch e sono adesso le undici e mezzo..."
"Perfetto vi aspettiamo dai Bass tra mezz'ora."
"Ma io-"
"A tra poco tesoro. Vi vogliamo bene."
Non ebbi il tempo di rispondere che mi aveva già staccato il telefono.
Chuck aveva finito già da un po' la sua telefonata, chiusi gli occhi e respirai profondamente.
"Credo che le nostre famiglie mi faranno impazzire prima di arrivare al quinto mese. Immagini già tutti i brunch, le cene, i ringraziamenti... Ci faranno impazzire!"
"Blair calmati che cosa è successo?"
"Abbiamo il brunch, è domenica. Tra mezz'ora a casa tua, cioè di Serena."
"Non capisco cosa ci sia di male in questo."
"Sono stanca. Volevo tornare a casa con te, avevo già un programma..."
"Un brunch non sarà nulla di male. Cosa potrebbe succedere?"
Mi abbracciò e mi bació la testa. Chiusi gli occhi e mi avvicinai a lui poggiando una mano sul suo petto.
"Forse hai ragione. Con chi parlavi prima?"
"Mio padre. La ristrutturazione del nostro appartamento é completata come avevamo dichiesto. Le stanze sono giá state ridipinte, c'é il pavimento, riscaldamento, aria condizionata. Dobbiamo scegliere i mobili e le disposizioni."
"Beh é perfetto! Entro quanto credi che sarà completa?"
"Questo dipende da te Bass e da quanto tempo ci metterai per decidere come riempire le stanze."
"Credo di riuscirci in cinque giorni. Con l'aiuto tuo, di Serena, Lily e di mia madre ce la potrò fare."
"Bene allora avremo una casa nostra per questo fine settimana."
"Che ne dici di fare una festa?"
"Una festa?"
"Sí, potremmo fare sabato la prima colazione a casa nostra con tutta la famiglia. Poi la sera una festa e così potremo far vedere che il re e la regina dell'Upper East Side organizzano delle feste fantastiche e cosí salteremo anche la cena da mia madre con un'ottima scusa. Che ne dici? Magari il sabato a colazione potrebbe diventare anche questa una tradizione. Il venerdì sera cena a casa Van der Bass con tutta la famiglia, sabato mattina colazione a casa Bass con tutta la famiglia e la sera cena a casa Waldorf con la mia famiglia, mentre la domenica brunch a casa Van der Bass con la famiglia al completo."
"Van der Bass?!" Disse ridendo.
"Dobbiamo distinguerla da noi in qualche modo e Van der Bass non suona male. Che ne dici?"
"Dico che se ti sentisse mio padre si sentirebbe un po' offeso.."
"Dicevo dei fine settimana Chuck!" Dissi roteando gli occhi.
"A me sembra una buona idea e potremmo avvisare tutti adesso al brunch."
"Se non ti piace l'idea sai che puoi dirmelo."
"Adoro la tua idea, ma credo che dovremmo pensare anche alle vacanze."
"Hai ragione. Il ringraziamento potremmo farlo dai miei, un ringraziamento stile Waldorf, mentre il Natale vorrei farlo a casa nostra, che ne pensi?"
"Certo, adoro l'idea di festeggiare il Natale a casa nostra, non ho mai veramente festeggiato Natale. Mio padre non c'era quasi mai, ricordo ancora quando festeggiavo il Natale con te perché tua madre mi invitava e anche tutti i pomeriggi che passavo dopo scuola."
"Beh da quest'anno sarà la tradizione di noi Bass e lo passeremo in famiglia. Sempre."
Lui mi bació e sentii la limousine fermarsi e i nostri telefonini ripresero a vibrare.
 
Gossip Girl qui, la vostra sola ed unica fonte delle notizie scandalose dell'élite di Manhattan. La nostra coppia preferita sembra essere ritornati dalla loro luna di miele e adesso che cosa accadrà? Ce lo chiediamo tutti, dopotutto non si può dire che la storia di C e B sia tutta rosa e fiori e so per certo che nascondono qualcosa. Lo scoprirò presto. Tenete i cellulari accesi genti, sento odore di scandalo nell'aria.
XOXO
Gossip Girl.
 
 
"Non dare retta a Gossip Girl, andrà tutto bene." Disse Chuck per poi baciarmi. Mi sentii rassicurata da quelle parole e decisi di non pensarci più.
"Mr. e Mrs. Bass siamo arrivati." 
"Siamo al Palace? Credevo che ci saremmo andati a cambiare prima di andare al brunch."
"Ed é così. Abbiamo una suite qui, la 1812."
"La tua suite? Non credi che sia inappropriato portare tua moglie dopo la luna di miele nella camera dove hai portato centinaia di ragazze?"
"Se non ricordo male anche la mia adorata moglie é entrata in quella suite."
"Touche."
"Se vuoi possiamo cambiare camera."
"Scherzavo Bass. Ci sono bei ricordi in quella suite e credo potremmo crearne altri questa settimana." Dissi avvicinandomi e cominciando a baciargli il collo.
"Mrs. Bass, non credevo potessi avere certi pensieri."
Mi staccai e aggiustai il lucidalabbra. "Direi che dovremmo andare o faremo tardi."
Aprii la portiera della limousine e uscii per prima e notai che Chuck non si muoveva.
"Allora vuoi uscire o rimanere lí tutto il giorno Bass?"
"Siamo nervose."
"Non sono nervosa, impaziente é il termine adatto. Voglio che questo brunch finisca in fretta così potremo tornare nella nostra suite e riposare."
"Come desidera Mrs. Bass."
Non notai nemmeno i fotografi vicino l'hotel, ma quando intravidi un flash capii che qualcuno ci osservava. Presi la mano di Chuck e cominciai a camminare verso l'entrata.
"Mr. e Mrs. Bass, ancora congratulazioni."
"Grazie Vanya." Rispose Chuck sorridendo al portiere del Palace.
"Com'é andara la luna di miele?"
"Benissimo grazie."
Continuammo a camminare ed entrammo nell'ascensore.
"Hai fretta di arrivare al brunch?"
"C'erano dei fotografi fuori non volevo essere fotografata mentre parlavamo di cose private. I miei vestiti sono già nella suite?"
"Naturalmente, ho fatto portare a Dorota alcuni dei tuoi vestiti. Ho pensato il resto potranno essere portati direttamente nella nuova casa una volta pronta."
Annuii e le porte dell'ascensore si aprirono. Arrivammo alla porta e aspettai che Chuck aprisse alla porta, ma quella che mi ritrovai davanti non era la suite 1812 che ricordavo.
"Chuck ma..."
"Lo so. Ho pensato di cambiare qualcosa, dobbiamo stare qui solo una settimana ma volevo fosse adatta per entrambi. Ti piace?"
"Sí,é bellissima."
La stanza era più luminosa e sembrava una camera completamente diversa.
"Volevo un cambiamento."
Lo guardai confusa e aspettai che continuasse.
"La suite di prima era la mia vecchia vita il 'vecchio Chuck Bass'. Adesso sono un 'altro Chuck Bass' e voglio dimostrare a tutti che faccio suo serio."
Gli sorrisi e gli presi il volto tra le mie mani.
"Chuck non hai bisogno di dimostrare i niente e non devi completamente cambiare. Alcune vecchie abitudini sí, ma io ti amo così come sei e non voglio che cambi per me o per dimostrarmi qualcosa."
"Ma io voglio cambiare. Per voi, voglio diventare una persona che..."
Non finì la frase, credo non ne ebbe il coraggio. Ma dal suo sguardo capii le sue paure, dopotutto io conoscevo tutto di lui e lui conosceva tutto di me.
"Tu credi di non meritarmi?"
Non dovette nemmeno confermarlo perché sapevo già la risposta.
"Chuck... Guardami. Abbiamo entrambi commesso degli errori, ma adesso siamo qui. Io sono qui, e non vado da nessuna parte, mai. Non voglio che pensi di non essere alla mia altezza e so quello che pensi. Solo perché prima stavo con Nate, questo non vuol dire che fosse quello che volevo davvero."
"Sin da quando eri bambina avevi la tua favola. Avresti sposato Nate, il marito ideale."
"Le creiamo noi le nostre favole. Chuck io voglio te. Non Nate, non il marito ideale. Te, Chuck Bass."
Lo baciai e senza nemmeno accorgermene eravamo finiti nella camera da letto. Infatti arrivammo al brunch da Lily con dieci minuti in ritardo.

NESSUN POV
 
"Ma dove sono finiti? Dovevano essere qui dieci minuti fa."
"Eleanor sono appena sposati. Sai come ci si sente quando si é sposati."
"Tu di certo più di me." Disse sottovoce.
 
*Ding*
 
"Oh finalmente."
"Buongiorno anche a te mamma, mi sei mancata molto anche tu."
"Buongiorno a tutti." Disse Chuck.
"Come mai ci avete messo così tanto?"
"Beh.. Noi... Noi eravamo bloccati nel traffico, un gran traffico. Non credevo potesse esserci tanta coda."
"Certo traffico." Rispose Serena.
"S, mi sei mancata così tanto! Non sai quante cose devo raccontarti."
"Mi sei mancata anche tu B. Possiamo andare a fare shopping domani e potremmo parlare."
"Certo. Lily!"
"Oh Blair tesoro. A quanto vedo la luna di miele é andata bene."
"Benissimo."
"Mi fa molto piacere che vi sia piaciuta."
"Mr... Bart."
"Papá. Eleanor, Lily."
"Chuck. Non puoi sapere quanto ci siete mancati." Disse Lily abbracciando Chuck. "Dovete raccontarci tutto."
"Eric, sis."
"Non credevo l'avrei mai detto ma ci sei mancato davvero Chuck. Ma non sono tua sorella."
"Come vuoi... Sis."
Si sedettero tutti a tavola e parlarono. Ma l'argomento che cambiò l'atmosfera del brunch, fu una domanda che Blair voleva a tutti i costi evitare.
"Blair tesoro. So che siete appena tornati, ma... Hai deciso come dare la notizia della gravidanza?"
"Beh.. No, so che dovremmo farlo il più in fretta possibile visto che diventa sempre più evidente e so che creerà un grande scandalo, ma non ho ancora deciso come dare la notizia."
"E la scuola? Voglio dire continuerai ad andarci o avevi preso altre decisioni?"
"Io e Chuck non ne abbiamo ancora discusso, ma io non voglio andare a scuola quando sarò grande quanto una balena. Pensavo altri due mesi e poi finirò l'anno studiando da casa."
"Mi sembra un'ottima idea. Chuck che cosa ne pensi?"
"É una decisione che deve prendere Blair e se é questo quello che vuole, l'appoggeró. E con i voti di Blair credo che gli ultimi due mesi di scuola fatti a casa non cambieranno granché."
"Beh allora un problema risolto."
"Credo che dovremmo decidere tutti insieme come dare la notizia della gravidanza, dopotutto é una cosa che riguarda entrambe le famiglie. Come ha detto Blair dovremo trovare un modo che crei il minor scandalo possibile, altrimenti i ragazzi si troveranno attaccati da paparazzi continuamente." Disse Bart con aria molto calma.
"Beh potremo fare una soirée, invitare i fotografi più importanti e alcune delle famiglie più importanti dell'Upper East Side per il ritorno di ragazzi e mostrare loro quanto siano felici. E poi daremo il grande annuncio, diremo che abbiamo voluto aspettare che il primo trimestre passasse per essere sicuri che andasse tutto bene, che i ragazzi sono sempre stati innamorati e che il matrimonio non era riparatore. Dopotutto non era completamente riparatore..." Continuò Lily guardando i novelli sposi, che si stringevano le mani sotto il tavolo. "Poi decideremo se dire immediatamente che sono gemelli o aspettare."
"Meglio dirlo subito. Non voglio che pensino che sia ingrassata così tanto per un bambino in pochi mesi quando in realtà ne sono due."
"Allora che ne pensate?"
"Non sembra una pessima idea." 
"E Nathaniel Archibald?" La domanda di Bart spiazzó i presenti e tutti si voltarono a guardarlo confuso, così Bart decise di spiegare che cosa intendeva dire.
"Blair é andata al Cotillion con Archibald e lei era incinta, pur non sapendolo. Dobbiamo prepararci a tutti i tipi di domande."
"Beh é vero. Ma i nostri rapporti con Nate non sono cambiati, siamo ancora buoni amici. É stato il testimone di Chuck." 
"Mentre voi eravate via ho dato un'occhiata a tutti i giornali che parlavano di voi. Il NY Times già sospetta una gravidanza visti i precedenti di Chuck, Page Six invece dice che questo é il modo mio e di Eleanor di punirvi, addirittura pensano che noi due abbiamo una relazione alle spalle di Lily e infine il Manhattan dice che é un modo di Chuck di vendicarsi di me. Altri addirittura dicono che io l'ho minacciato che se un giorno non si fosse sposato non avrebbe ereditato nulla."
"Wow siamo stati via una settimana e ci siamo persi tutto questo.."
"Io credo che dovremmo invitare gli Archibald al ricevimento, Nate verrà di sicuro e dimostreremo che siamo in buoni rapporti. E potremmo dire la verità, che il primo mese nessuno sapeva della gravidanza e che tutto é nato quando Blair non era impegnata." Concluse Chuck e questo sembrava il piano perfetto per la giovane coppia.
"Speriamo funzioni."
"Funzionerà, in caso contrario dovremo solo trovare qualcos'altro che superi questo scandalo."
"E una volta nati i bambini che avete deciso di fare? Sarà il vostro ultimo anno e poi il college." Chiese Lily.
"Blair andrà a Yale, giusto tesoro? Come da sempre programmato." 
Blair guardò la madre incerta e tutti intorno a quella tavola capirono che la risposta di Blair non sarebbe stata quello che Eleanor si aspettava.
"A dire il vero non lo so. Ho sempre desiderato andare a Yale e farò comunque domanda lí, ma avrò due figli di un anno e devo pensare anche alla mia famiglia. Per il momento voglio pensare a questi sei mesi e poi quando arriverà il momento del college prenderò la mia decisione."
Blair tenne gli occhi bassi per tutto il discorso e quando li rialzó notó che la madre aveva le lacrime agli occhi, ma era una donna dell'alta società quindi non avrebbe mai pianto di fronte ad altre persone.
"Mamma io..."
"La mia bambina è cresciuta così tanto. Sarai una madre fantastica."
"G-Grazie."
"Blair ti ho preso un appuntamento tre volte alla settimana con il Dr. Shelman. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì subito dopo scuola. Fino al 25 febbraio come la dottoressa ha consigliato. Vanno bene gli orari e i giorni o preferiresti cambiare qualcosa?"
"No é perfetto. Grazie mille."
"Io e Blair però dovevamo parlarvi."
Tutti li guardarono con aria curiosa e preoccupata.
"Perché ci guardate in questo modo?"
"Ti ricordo che l'ultima volta che hai parlato con tutti noi era per dirci che ti saresti sposata e che eri incinta, quindi non sappiamo cosa aspettarci" disse Eleanor sorseggiando un po' di champagne.
"Volevamo solo dirci che sabato mattina ci sarà colazione a casa nostra. Nella nuova casa."
"Oh ma é magnifico. Sono molto contenta per voi e noi ci saremo, vero Bart?"
"Certo."
"Pensavamo di farne una tradizione, una colazione di famiglia a casa nostra." Continuò Blair.
"Mi sembra un'ottima idea, tesoro."
"Quindi ci sarete tutti?"
"Non vedo l'ora di vedere la nuova casa!"
"Sarà di sicuro pronta questo weekend quindi era per questo che avevamo deciso di fare colazione insieme in modo tale che poteste vedere la casa. E poi la sera faremo una festa."
"Una festa? Blair, sai perfettamente che il sabato sera c'è la cena a casa nostra."
"Ma mamma, sarà solo per un sabato."
"No Blair. É la prima cena e non puoi già saltarla."
"Beh possiamo andare a cena da Eleanor per le sei e fare la festa per le nove. Possiamo fare entrambe le cose." Disse Chuck cercando di mettere pace tra madre e figlia.
"Che cosa ne pensi Blair?"
"Sembra che sabato pomeriggio dormirò per avere energia."
"Non essere melodrammatica."
"Fare una festa subito dopo aver lanciato la notizia della gravidanza? Audace." Disse Bart guardando i due ragazzi.
"Ci ho pensato e credo che questo dimostrerebbe che qualsiasi cosa possano dire noi siamo uniti e che sappiamo fare delle ottime feste."
Finito il brunch tutti tornarono a casa con un po' di sollievo per aver trovato una soluzione a quello che si sarebbe potuto rilevare il più grande scandalo dell'Upper East Side del 2008.

 

  
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