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Autore: _Elli    06/02/2013    2 recensioni
Nel libro Prim viene sorteggiata e Katniss si offre volontaria al suo posto.
E se succedesse il contrario? E se fosse Prim a sacrificarsi per salvare la vita di sua sorella?
Cosa succederebbe se una bambina che non riesce nemmeno ad uccidere un animale senza provare rimorso, venisse catapultata in un gioco spietato e violento come gli Hunger Games?
Rimarrebbe la dolce bambina che è sempre stata o l'intinto di sopravvivenza prenderebbe il sopravvento, trasformandola in un altra persona?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Addio.

Tutti si girano verso di me, compresa lei. 
La sua faccia mostra stupore, terrore e rabbia. In tutti questi anni ha sempre cercato di cancellare le emozioni dal suo viso e ora tutti i suoi sforzi sono stati vanificati dal mio gesto. 
La vedo correre verso di me.
«Che cosa stai facendo?» Mi chiede quasi urlando.
«Non ti lascerò morire, non in questo modo. Non te lo meriti.»
Non riesco a capire se sta cercando di non piangere oppure di non mettersi a urlare.
«Prim» si mette in ginocchio e mi afferra le mani. La folla attorno a noi non esiste più e l’unica cosa che vedo sono gli occhi rossi di mia sorella che mi guardano spaventati.
«Prim ti prego, torna al tuo posto. Ritira quello che hai detto. Sei ancora in tempo»
Vorrei risponderle con voce dura e decisa ma quando apro la bocca, scopro di avere la gola secca.
Tutto quello che mi esce è un debole sussurro «Ho deciso Katniss. Mi hai salvato la vita tante volte, ora tocca a me»
Mi giro per non guardarla in faccia, perché sono sicura che riuscirebbe a convincermi che sto facendo la cosa sbagliata. Faccio un passo verso il palco e ripeto col tono di voce più alto che riesco a trovare «Mi offro volontaria come tributo.»
Effie Trinket mi guarda confusa. Il distretto dodici non ha mai avuto volontari e adesso nessuno sa cosa fare.
«Oh, abbiamo una volontaria! S-signor sindaco?»
«Teoricamente il tributo prescelto dovrebbe salire sul palco e dopo la presentatrice dovrebbe chiedere se ci sono volontari. Non importa. Prego ragazzina, Sali sul palco»
«Prim!»
Sei pacificatori arrivano verso di noi. Due di loro prendono Katniss per le braccia, la sollevano di forza e la rimettono al suo posto. Quattro di loro si mettono al mio fianco.
Io inizio a camminare e loro mi seguono. Quando arrivo sul palco Effie Trinket mi mette davanti alla bocca un microfono e mi chiede «Qual è il tuo nome, cara?»
«Primrose Everdeen.»
«Oh, ora è tutto più chiaro. Era tua sorella quella, non è vero?»
«Sì.» Da qui riesco a vederla e le faccio un piccolo sorriso a cui lei non risponde.
Effie è evidentemente esaltata dal fatto che la mietitura ha preso una piega interessante e con un gran sorriso dice «Facciamo tutti un bell’applauso alla nostra prima volontaria, Primrose Everdeen!».
Ma nessuno applaude. Tutti mi guardano, chiedendosi evidentemente perché l’ho fatto.
Nel distretto tutti conoscono mia sorella, sanno che lei va a caccia e sanno anche quant’è brava.
E conoscono me, la sorella di Katniss, “la bambina con la capra” che non è in grado nemmeno di impugnare un coltello.
È chiaro che tra me e lei, Katniss avrebbe avuto più probabilità di vincere, ma è altrettanto chiaro che sarebbe morta verso la fine dei giochi.
La differenza tra me e lei è che io morirò all’inizio degli Hunger Games invece che alla fine.
 
Poi, all’improvviso tutti si baciano la mano sinistra e la alzano verso il cielo. È un segno che significa rispetto e ammirazione. Ma significa anche addio. È ovvio che nessuno si aspetta di rivedermi.
Questo segno di solidarietà mette in difficoltà Effie Trinket, la quale cerca di riportare l'attenzione sull'estrazione del tributo maschio.
«E ora il giovane uomo!»      
Io me ne sto qui, a osservare l’estrazione dell’ennesima vittima di questo gioco malsano.
Tutte le ragazze in questo momento stanno tirando un sospiro di sollievo, ringraziando Dio per avergli concesso un altro anno di vita.
Effie Trinket si posiziona davanti al microfono, apre la striscetta di carta e legge «Peeta Mellark!»
Tutti i ragazzi rilassano contemporaneamente le spalle, felici di non essere stati scelti. Tutti tranne uno. Lo individuo dopo pochi secondi, perché è l’unico che è ancora rigido, con gli occhi spalancati e lo sguardo fisso nel vuoto.
Quattro pacificatori si sistemano nella stradina che porta fino al palco e lui si avvicina a piccoli passi verso di loro.
Più si avvicina più riesco a percepire dettagli che prima non riuscivo a vedere: è biondo, altezza media, spalle larghe, muscoloso, occhi azzurri. Dev’essere un figlio di negozianti. Nessun ragazzo del giacimento ha una corporatura così forte e sana.
Nel momento in cui si posiziona al mio fianco Effie ci dice di stringerci le mani. La sua è calda e dura, la mia molle e ghiacciata.
«Felici Hunger Games e possa la fortuna sempre essere a vostro favore»
E con questa frase Effie ci scorta verso l’interno del palazzo di giustizia. Dopo pochi minuti ci troviamo davanti a una sala rotonda abbastanza grande, alla fine della quale ci sono due porte di legno.
Io entro in quella a destra, Peeta in quella a sinistra. E a quel punto non devo far altro che aspettare.
Cerco di pensare ai prossimi giorni. Che cosa farò? È chiaro che non posso vincere, ma non voglio nemmeno morire in modo doloroso per mano di un tributo mezzo matto.
Non so cacciare, non so salire sugli alberi, non so come trovare dell’acqua e nemmeno come accendere un fuoco.
Un essere umano può passare parecchi giorni senza cibo, quindi non morirò di fame, perché nel giro di una settimana dall’inizio sarò sicuramente morta.
Le possibilità sono tre: posso morire nella battaglia di sangue iniziale, di freddo o di sete. In tutti e tre i casi soffrirò. Se non voglio provare dolore devo suicidarmi.
Ma come? Devo trovare un modo per morire in fretta e senza dolore.
 
In quel momento mia madre e mia sorella entrano nella stanza. Katniss si avvicina immediatamente a me, mi prende le mani e inizia a darmi consigli di sopravvivenza.
«Al centro di addestramento ci sarà una piattaforma per imparare a costruire delle trappole. Vai lì e impegnati al massimo. Se impari a costruire una sola trappola in modo perfetto non devi più preoccuparti del cibo. Piazzala lontana da dove deciderai di dormire, in modo da confondere gli avversari. Segui gli animali per trovare l’acqua. Se la vegetazione è più rigogliosa in un punto significa che li vicino dev’esserci un ruscello o un lago. Sei piccola e magra, sali sugli alberi e dormi lì sopra. Durante l’addestramento impara a usare un arco o uno strumento che ti permetta di tirare a distanza, quando sei nell’arena segui un tributo, arrampicati su un albero e uccidilo. Devi assicurarti che sia solo, d’accordo? Altrimenti quando ne avrai ucciso uno gli altri tenteranno di ammazzarti. Hai capito? Ma ricorda, non prendere mai l'iniziativa! uccidi qualcuno solo se sei in pericolo di vita. cercare di proposito un tributo per ammazzarlo non ha senso e tu devi puntare a sopravvivere.»
Parla troppo veloce ed io riesco a memorizzare solo la metà di quello che mi dice. Non posso chiederle di ripetere perché abbiamo i secondi contati, quindi annuisco «sì, certo»
Conto sul fatto che quando sarò in punto di morte il mio cervello rievocherà le parole di Katniss per aiutarmi. «Vedrai che ce la farò. Ci sono solo quattro, al massimo sei Favoriti. Almeno dieci tributi non sanno come né come combattere né come sopravvivere. Posso farcela.»
Katniss mi abbraccia forte e a quell’abbraccio si aggiunge anche mia madre. Passiamo così il tempo che ci rimane, tutte e tre consapevoli che non tornerò mai più.
Quando un pacificatore entra per dirci che il tempo è esaurito entrambe sciolgono l’abbraccio.
«Ricordati quello che ti ho detto.»                                                                                                         
Io guardo mia madre e scopro che sta piangendo. Ha gli stessi occhi vuoti di quando è morto mio padre. Lei e Katniss escono dalla stanza lentamente, la porta si chiude ed io rimango sola.
 
Poco dopo entra Gale. Non ci ho mai parlato quindi non mi aspettavo una sua visita.
Si siede accanto a me e apre la bocca sicuramente per darmi altri consigli. Io lo blocco all’istante.
«Tanto è inutile e lo sai anche tu.» Mi guarda sorpreso.
«Non si può imparare a uccidere o a costruire trappole in tre giorni.»
è chiaro che non si aspettava queste parole perché per un momento rimane con la bocca aperta, senza dire niente.
Io so perché è venuto a trovarmi. Perché sono la sorella di Katniss. Se io muoio lei soffre e lui non sopporta vederla soffrire. Avrò anche dodici anni ma certe cose le capisco.
La prima a rompere il silenzio sono io «Senti, stalle vicino d’acordo?» è una cosa stupida da dire perché so che lui lo farebbe comunque, ma non mi interressa.
«Non… non lasciare che guardi i giochi da sola. Impazzirebbe di paura. So che tu pensi che Katniss sia forte ma io la notte la sento piangere, ti prego non permettere che questo accada.»
Lui sorride. «Penserò io a lei, ma tu pensa a te stessa. Da come parli, capisco che ti sei già arresa. Non farlo, tu puoi vincere»
«No che non posso! Ci saranno ventitré persone più brave di me, come diavolo faccio a vincere?» Ora sono arrabbiata.
«Ingannale.»
«Cosa?»
«Non farti notare da nessuno. Né agli addestramenti, né durante le interviste. Fa in modo che nessuno si ricordi il tuo nome. Così, quando suonerà il gong nessuno si preoccuperà di ucciderti. Nella battaglia di sangue i tributi cercano di uccidere sempre gli avversari che temono di più, perché quello è il momento in cui sono più vulnerabili. Per gli altri c’è sempre tempo. Fa in modo di essere una di quegli “altri”. Dopo la battaglia di sangue scappa. Se hai fatto bene il lavoro iniziale nessuno si ricorderà né il tuo volto, né il tuo nome. E se nessuno sa della tua esistenza, nessuno ti darà la caccia.»
« È un bel piano. Ma dimentichi che ogni sera compaiono i volti e i nomi dei caduti. Non si chiederanno che fine ha fatto la ragazza del distretto dodici?»
«Penseranno di averti uccisa per sbaglio il primo giorno e di non aver notato il tuo volto nel cielo. In ogni caso, quando si accorgeranno che c’è qualcosa che non va saranno passati almeno quattro giorni. Guadagnare tempo è fondamentale. Non puoi imparare a uccidere in tre giorni? Allenati anche quando sarai nell’arena. Usa un albero come bersaglio e continua a colpirlo finché non avrai centrato il punto che desideri. In questo modo quando sarai in pericolo sarai in grado di difenderti. Ricorda: scappa. È inutile girarci intorno, tu non sei in grado di uccidere, quindi lascia che gli altri lo facciano per te. Lascia che si uccidano a vicenda. Pensa solo a sopravvivere.»
«Oh» Sono talmente colpita dal suo ragionamento che questo è tutto quello che riesco a dire.
Rimaniamo in silenzio per qualche istante. L’orologio in cima al muro indica che tra qualche minuto Gale dovrà andarsene. 
Dopo qualche secondo di silenzio, Gale mi abbraccia, stupendomi per la seconda volta nell'arco di un'ora. 
Entrano due pacificatori. Uno porta via Gale l’altro mi accompagna fuori dal palazzo di Giustizia, verso la stazione. Il binario è interamente occupato da un treno bellissimo color argento con delle linee rosse. Affianco a me compare Peeta anche lui scortato da un Pacificatore e insieme ci dirigiamo verso l’entrata del treno. Appena varco la porta vengo investita da un potente profumo di cibo che mi fa girare la testa. Il mio stomaco brontola e solo ora mi accorgo di quanto sono affamata. Davanti a me ci sono decine di tavolini ricoperti di ogni cosa: pasta, carne, frutta e dolci. Effie è seduta su un divano e ci incita a fare altrettanto.
«Primrose, la tua stanza da letto è al vagone nove. Peeta, la tua è al vagone otto. Servitevi pure, fate come se foste a casa vostra. Verso le sette di sera arriveremo a Capitol City, dove sarete preparati per la cerimonia dei carri e sarete presentati per la prima volta al pubblico. Sul tavolino c’è un DVD con la registrazione delle mietiture dei rimanenti undici distretti, se desiderate vederle dovete solamente inserire il DVD nel lettore. Vi lascio.»
Appena se ne va mi alzo dal divano e afferro il telecomando del televisore.      
Dopo il discorso di Gale ho deciso che non mi ucciderò. Se proprio devo morire, morirò combattendo. Darò a Katniss la speranza necessaria per non farla crollare.
Peeta si siede sul divano che è sistemato dietro il televisore. «Ti spiace se guardo il con te?»
Mi siedo affianco a lui. «No.»
Clicco il pulsante “on” e il programma parte.
Riesco a memorizzare il volto di pochi ragazzi: Clove, una ragazza alta, corporatura forte e capelli castani; Cato, Favorito, biondo e muscoloso che si offre volontario; Rue, dodici anni, bassa, magra, carnagione scura, capelli e occhi marroni.; Tresh, alto, muscoloso, distretto undici.
Gli altri ragazzi sono normali e non mi sembrano rappresentare una minaccia. Certo, nemmeno Rue sembra molto pericolosa, ma lei mi ricorda me. Mi fa sentire in qualche modo più sicura.
Il filmato termina e sia io che Peeta restiamo in silenzio.
«Prim?» Il suo tono esprime cautela. Io mi giro di scatto verso di lui, confusa dal fatto che mi ha chiamato “Prim” anziché “Primrose”. Probabilmente se ne accorge perché subito dopo dice: «Scusa. Ho sentito tua sorella chiamarti così e mi è venuto spontaneo. Posso?»
«Sì, certo. Cosa c’è?»
«Volevo solo dirti che io…» all’improvviso diventa tutto rosso in faccia. Poi fa un respiro profondo e senza guardarmi continua il suo discorso. «Io sono innamorato di tua sorella da quando ho cinque anni. Non sono mai riuscito a parlarle, quindi non credo che lei sappia chi sono. Non sono in grado di combattere quindi non riuscirò mai a uscire vivo dagli Hunger Games. Quindi se proprio devo morire, vorrei farlo aiutando un'altra persona. 
Tu sei la sorella della donna che amo. Tu sei la ragione di vita di Katniss, il motivo per cui lei non ha mai smesso di lottare. Se tu morissi, una parte di lei morirebbe con te e quest’idea mi fa impazzire. Quindi ti prego permettimi di aiutarti a vincere.»

Fine del secondo capitolo
____________________________


Ciaoo ^^
Ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia :) 
Ho sempre pensato che se Prim avesse partecipato agli Hunger Games, Peeta l'avrebbe aiutata. Lui è così buono ç.ç 
Oh, vi ringrazio per le recensioni (tutte positivee! che gioia *-*) 
Grazie per i vostri complimenti spero di non deludervi! 
Aggiornerò la storia tra una settimana. cercherò di essere puntuale :3
Bye byee 
  
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