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Autore: Supreme Yameta    06/02/2013    6 recensioni
Sono trascorsi ben tre anni da quando la squadra 7 si è sfaldata, ma Sakura non ha mai perso la speranza di ritrovare i suoi compagni perduti e sarà disposta a tutto pur di riuscire nel suo intendo. Aiutata dalla sua fidata amica, Hinata e dal saggio maestro Kakashi, Sakura si scontrerà con il duro credo del mondo degli shinobi e la pericolosa organizzazione terroristica, Akatsuki.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: PWP, Spoiler!, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden
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Hello!
Ebbene, carissimi lettori, credevate che vi avrei lasciato aspettare decadi per il sequel delle Uzumaki Chronicles? NOOOO!
Perché io stesso non riuscirei ad aspettare più di una settimana, senza poter iniziare questa ff.
Beh, che dire di altro?
Niente, tranne che iniziamo e che vi auguro una splendida lettura con la speranza che vi piaccia.


Per i titoli centrali ho deciso di fare delle copertine per ogni capitolo.

Quattro anni: fra cambiamenti e novità


Proseguì a passi tardi e lenti per la foresta, coperta dalle fronde degli alberi colpite dai raggi del sole, sbadigliò dal sonno e si stiracchiò, mentre continuava ad avanzare per quella familiare foresta. Ancora non riusciva a distinguere nient'altro che alberi a ripetizione; nonostante sapesse a memoria la strada, ogni volta sembrava che questa si allungasse sempre di più, o forse era lui che ogni volta era sempre più ansioso di sedersi sul vasto soffitto della magione dell'Hokage per osservare i volti di pietra dei padri del villaggio.
Accelerò il passo, muovendo i rumorosi zoccoli rossi, sorrise contento come un ragazzino trepidante dell'attesa, superò altri alberi fino a uscire dalla foresta per farsi colpire in pieno dall'accecante luce solare.
Una volta abituata la vista alla luce del sole, poté finalmente vedere il suo caro e vecchio portone verde chiaro con gli ideogrammi:
"BENVENUTI" "AL VILLAGGIO DELLA FOGLIA"
Jiraiya ammiccò un sorriso nel ritrovarsi dopo tanti anni di fronte a quelle vecchie scritte che aveva dipinto lui stesso al posto di Tsunade, dopo che questa aveva perso una scommessa fatta con Orochimaru, ma questa era un'altra storia.
Rimaneva solo un significato che era importante ricordare, invece. D'altronde che cosa non si faceva per amore?
Potevano passare trent'anni, cento, duecento, cinquecento; il villaggio della Foglia era sempre lì, bellissimo come sempre e carico di vita, proprio come se la ricordava.
Avanzò all'interno, facendosi riconoscere dalle vedette all'ingresso, le quali lo accolsero con molto gaudio. -Che piacere rivederla, lord Jiraiya.-
-Sempre in ottima forma, lord Jiraiya, passi una buona permanenza- continuò un'altra.
Un saluto con la mano e subito a immergersi nelle caotiche strade del villaggio.

Com'era che ogni volta che arrivava alla Foglia, dopo tanto tempo, tutto gli appariva più bello del solito?
Quando una cosa manca da tanto tempo si apprezza di più il suo valore; che filosofo che era diventato con i suoi 54 anni di vita, lui stesso stava iniziando a meravigliarsene.
Gli abitanti poi erano sempre sorridenti. Era come se la vita fuori dal loro villaggio fosse un incubo che solamente i ninja dovevano affrontare e di cui, quest'ultimi, se ne dimenticavano una volta varcata la soglia dell'entrata al villaggio; un pò com'era capitato a lui qualche minuto prima.
Anche dopo quattro anni niente era rimasto immutato, ma nemmeno stravolto.
C'erano più case, molte più costruzioni, molte più persone e molti più negozi di qualunque tipo.
Era passato addirittura vicino a una discoteca!
Certo che le cose belle a Konoha dovevano farle proprio quando lui non aveva più l'età per quel tipo di svago, c'è n'erano così tante di ingiustizie al mondo!
Proseguì come ogni normale passante e si mise a guardare i volti degli Hokage in lontananza con un sorriso nostalgico, si fermò a fissare gli ultimi tre e specialmente quello dell'Hokage dal sesso femminile. Lo fissò per gran parte del tempo, senza sapere dove mettesse i piedi.
"La roccia la invecchia." Sorrise nel pensarlo; il viso originale era molto meglio, constatava sempre ogni volta che vedeva la statua del volto della vecchia amica.
-LARGO, LARGO!!-
Quella voce squillante lo fece riemergere dai propri pensieri, quando tre ragazzini lo superarono di corsa come alla ricerca di qualcuno o di qualcosa.
Per un attimo si allarmò, pensando si trattasse di un attacco nemico, poi iniziò a riflettere e a osservare i tre ninja di fronte a lui: copri-fronte nuovi di zecca. Poteva significare solamente una cosa: GENIN.
Sorrise, probabilmente si trattava di recuperare qualche animaletto disperato che tentava di scappare dalla sua appiccicosa padrona; un giochetto che andava avanti da anni; uno dei tre genin poi attirò la sua attenzione: aveva un portamento e un aspetto familiare, somigliava a qualcuno che conosceva. Seguì un altro sorriso nostalgico. "Caro maestro Sarutobi, sono certo che sarà contento di sapere che quel marmocchio di Konohamaru sta venendo su bene." Il tempo passava per tutti, anche per lui e per un suo certo allievo di cui non aveva più notizie da quasi quattro anni.
I tre genin corsero via per continuare la loro missione e lui poté continuare ad immergersi nei ricordi, come gli era solito fare, mentre si incamminava verso il palazzo dell'Hokage per salutare la sua vecchia amica.
Non fece però tempo a muoversi di dieci o dodici passi che di nuovo si fermò, stavolta fu a causa del richiamo di una voce familiare.
-A quanto vedo, siete tornato, maestro.-
L'eremita dei rospi si voltò di scatto, ritrovandosi di fronte la figura di un trentenne dai capelli brizzolati di un argento vivo. La sua divisa da jounin e la sua maschera erano rimasti quelli di quattro anni prima come anche il modo con cui portava il copri-fronte sull'occhio sinistro detentore dello sharingan: Kakashi Hatake.
-Ehilà, Kakashi! In forma come sempre, eh?-
Il jonin dallo sguardo svampito annuì. Jiraiya ne esaminava velocemente la situazione in cui si trovava.
Con il braccio sinistro, Kakashi reggeva tranquillamente un grosso pacco di varie cibarie, segno che era andato a fare la spesa; con quello destro, reggeva una sua copia in miniatura, senza maschera e con luminosi occhi marroni che facevano capo a un'espressione vigile e attenta mista alla nonchalance dell'uomo più grande.
-Guarda un po' che cosa abbiamo qui. Ma è tuo figlio?- domandò l'uomo, non appena si avvicinò al bambino per osservarlo meglio.
L'Hatake annuì. -Proprio così.- dopodiché si rivolse al piccolo. -Su Koshiro, non essere timido e saluta il maestro Jiraiya.-
Il bambino affondò la testa nel giubbotto del padre per la vergogna e i due shinobi sorrisero divertiti per la buffa scena.
Qualche minuto dopo i tre si ritrovarono seduti in una locanda a pranzare.
-Sicuro di voler rimanere qui con noi, anziché andare da lady Tsunade?- domandò Kakashi, durante l'attesa delle loro ordinazioni.
-Ovvio! Ho un sacco di cose da raccontarti e poi Tsunade non scappa mica!- replicò sornione l'uomo.
Parlarono di tante cose, dei cambiamenti del villaggio, del fatto che ora Kakashi facesse diverse missioni di livello S da solo o con un team di altri jonin e infine sfiorarono un argomento importante.
-Alla fine, credo che la colpa di tutto quello che è accaduto a Naruto e Sasuke sia solo mia.- concluse Kakashi tristemente.
Jiraiya lo capiva, era dura per lui, in quanto maestro di quei due, vedere i propri pupilli sparire nel sentiero dell'odio. Lui lo capiva bene, troppo bene. -Suvvia. Non essere così duro con te stesso. Quello che è stato è stato, bisogna andare avanti.-
Parole che dovevano avere la funzione di consolare ma, relativamente, non avevano nessun valore in un uomo che aveva promesso a se stesso e ad i suoi allievi di riportare indietro i due traviati.
Dopo aver fatto spallucce come rassegnatosi, l'Hatake dette lo sguardo al silenzioso figlioletto, fermo sul tavolo a fissare dei gelati sul bancone: suo figlio adorava i ghiaccioli ma ne mangiava troppi quando era a casa dei suoi suoceri, quindi aveva deciso di controllarlo per impedirne che ne mangiasse troppi.
Una cosa era strana in Koshiro Hatake: lui non aveva mai fatto capricci in vita sua, mai.
-Gelato, Koshiro?- domandò Jiraiya, accortosi anche lui del piccolo desiderio del bambino.
Il bambino arrossì, colto alla sprovvista. Seppur trepidante dalla voglia di affondare i denti in quel freddo e piacevole cibo, dette uno sguardo a suo padre come alla ricerca di un permesso non verbale.
-Dai su. Va' a fartelo dare dal signore. Noi siamo qui.-
-Va bene, papà.- rispose lui, alzandosi da tavola tutto pimpante.
Vedendolo camminare verso il bancone, sia Kakashi che Jiraiya sospirarono tristi.
-Complimenti. Lo stai tirando su in maniera egregia.-
Kakashi si assopì in un torpido silenzio. -Sa, a volte, quando passeggiamo, lo porto a visitare l'accademia ninja. Ogni volta si ferma a fissare gli altri bambini con i loro genitori e me lo chiede sempre...- Ogni volta che ci pensava anche a lui veniva un groppo in gola, sopratutto se si soffermava a ricordare la fatidica e brutta domanda che suo figlio gli faceva a volte quando era molto triste.
-Papà, perché io non ho una mamma?-
-Immagino sia dura crescerlo senza una madre.- Jiraiya non ne sapeva molto su come crescere un bambino, allenarlo, giocarci assieme, amarlo; erano cose che aveva fatto a suo tempo con Naruto, ma era diverso per un padre vedovo che doveva occuparsi da solo di un bambino.
Stavolta Kakashi non si espresse.
Rin, la sua defunta moglie.
Una missione segreta, dopo uno stremante parto, un sacrificio e lei, Rin, morta perché non era stato capace di proteggerla. Mai avrebbe dimenticato la sua espressione prima di morire e le sue ultime parole.
-K... Kakashi. Koshiro...-
In quella missione aveva perso sua moglie, la madre di suo figlio, ma aveva ottenuto un nuovo e devastante potere a un prezzo veramente esorbitante.
Un sospiro e subito a cambiare argomento, quando Koshiro si sedette accanto a lui con un ghiacciolo in mano che succhiava contento.
-Questo te lo offro, io- disse Jiraya, scompigliandogli i capelli.
Kakashi guardò amorevolmente il figlio. -Come si dice, quando una persona è gentile con te?-
Il bambino si staccò dal ghiacciolo e rivolse la sua più totale gratitudine. -Grazie mille, signor Jiraiya!-
Di una dolcezza che ti faceva sciogliere il cuore.
Poi una nuova interruzione, una chiamata dall'Hokage per Kakashi.
-Accidenti. Chissà cosa vorrà l'Hokage, non posso lasciare Koshiro dai miei suoceri, sono fuori sede.-
-Tranquillo, Kakashi. Ci pensa il buon Jiraiya al tuo frugoletto!-
"Sempre meglio che affidarlo al suo padrino. Se solo ripenso all'ultima volta, io... Lasciamo perdere." i brutti ricordi iniziavano a prendere il sopravvento nella sua testa; prima la morte di Rin e poi "quello" che voleva traviare la giovane mente del suo bambino con il male assoluto.
-Io proporrei di andare da Tsunade tutti assieme. Se la conversazione si anima, porto Koshiro via in un lampo.- propose il bianco.
Kakashi acconsentì di buon grado e fu così che si diressero a palazzo.
Giunti di fronte alla porta dell'ufficio del Quinto Hokage, fu Kakashi a bussare e aprire la porta, una volta ricevutone il permesso; al suo interno, oltre all'Hokage e la sua assistente, vi erano altri volti abbastanza familiari.
-A quanto pare siamo in molti a essere stati convocati, eh?- constatò il ninja-copia.
Kurenai Yuhi fissava silenziosa i due uomini entrare, dopodiché tornò a fissare il cielo con strana calma. Kiba Inuzuka e il suo grosso cane, Akamaru, rimase in silenzio dopo averli salutati con vivacità e rispetto. Shino Aburame, avvolto in un cappuccio e in una giacca a colletto alto che ne copriva interamente il volto, rimase impassibile. Hinata Hyuga, con i suoi lunghi capelli corvini e il viso d'angelo più maturo, rivolse un sorriso gentile al piccolo Koshiro, assieme a Sakura Haruno, con le sue gambe toniche, messe in mostra, degli stivali neri e una maglia a maniche scollate; anch'ella un po' più maturata.
Dietro a Tsunade, un membro delle forze speciali rimaneva sull'attenti a fissare i presenti.
A quel punto la principessa si accorse della presenza del vecchio amico. -Jiraiya, che ci fai qui?-
Ovviamente l'eremita pervertito non perdeva occasione di fare il cascamorto. -Sempre felice tu di rivedermi, eh, mia splendida Hokage?- Non poteva resistere, lui era un dongiovanni di natura e sapeva dove colpirla, perché la conosceva come le sue tasche; di fatti in quel momento ella arrossì per una frazione di secondo, ma si ricompose abbastanza velocemente.
-Smettila di fare il solito pervertito. A quanto pare questi quattro anni non ti hanno cambiato per nulla!-

Ed era meglio così, per tutto.
A quanto sembrava la discussione generale, che avveniva solamente fra i due, non era nei pensieri di nessun'altro dei presenti, tutti presi dalla presenza del piccolo Hatake.
-Oh, Koshiro, ti sei fatto più carino di ieri!-
Sakura era quella per cui stravedeva Koshiro; una volta le aveva detto che se fosse stato più grande avrebbe voluto sposarla -No, cara sorellona, sei tu che sei sempre bella. E anche tu, signorina Hinata. Siete entrambe delle bellissime ragazze!-
-Come sei galante. Diventerai un vero gentleman.- si complimentò la corvina divertita.
E Kakashi si beava del figlio. "Tutto suo padre!"
Tsunade fece tornare tutti quanti a ricomporsi, per poter così parlare di cose serie. -Vi ho convocato tutti qui per parlare di cose serie non di giocherellare con il piccolo. Seppur sia troppo carino, dobbiamo prima pensare al dovere e poi...- La donna sorrise come una stupida mamma -... Poi alle pernacchie sul pancino!!-
L'aria di demenza si stava sparpagliando troppo per l'ufficio dell'Hokage che fu Shizune a far tornare subito tutto alla normalità, dando alcune disposizioni. -Come sapete, la squadra 7 oramai è a corto di due membri e lady Tsunade avrebbe deciso nuove disposizioni per la squadra Kakashi.-
A quanto sembrò, tutti avevano finalmente l'attenzione su argomenti diversi da Koshiro, non che a Shizune non piacesse il piccolo, per carità, era un bambino dolcissimo e simpatico, ma la sua vigenza al dovere era insuperabile.
Fu Tsunade a continuare. -Esattamente. Non posso sempre mettere Sakura o Kakashi in diverse squadre, per cui è necessario colmare questa mancanza con un sostituto.-
Kurenai si fece avanti. -Per questo ha pensato a un membro della mia squadra?- Si vedeva chiaro un miglio che quella prospettiva la innervosiva parecchio.
Subito la donna annuì. -Si, Kurenai. Nella tua squadra ci sono tre persone e un cane, per cui se tolgo un membro da voi non dovrei indebolire la squadra. E poi ho bisogno che uno di quei tre, che sono specializzati nella ricerca, faccia parte della squadra Kakashi.-
Nessuna obiezione, anche perché Kurenai non ne aveva l'autorità. Per cui la bionda proseguì. -In più, dato che per ora non vorrei squilibrarvi troppo, inserirò un nuovo membro nella vostra squadra.- Fu così che l'Hokage indicò il ninja mascherato dietro di lei.
Qualcosa non quadrò per Shino. -Mi scusi, ma non sarebbe più logico mettere questo sconosciuto nella squadra Kakashi, anziché scompigliare la nostra?-
No, non era possibile a quanto sembrava, data l'espressione seccata del Quinto. -La squadra Kakashi ha bisogno di un membro dalle capacità di spionaggio e sensoriali, capacità di cui non posso sguarnire le forze speciali, altrimenti i consiglieri mi ammazzano. Tu, Kiba e Hinata siete specializzati in questo campo, per cui posso prelevare uno di voi tre che rimpiazzi il posto vacante di Naruto.-
Quel nome, diventato come tabù assieme a quello di Sasuke, fece incupire tutti i presenti, Tsunade compresa.
Fortuna che Kiba invece non risentiva di quello strano effetto deprimente che quel nome aveva causato. -Ma così sarà il nostro gruppo a essere indebolito!-
Le sue lamentele, a quanto sembrò, fecero effetto, facendo tornare tutti alla normalità, ancora una volta. -State tranquilli, ho calcolato tutto.- Tsunade si rivolse al sottoposto, ordinandogli di togliersi la maschera.
Quel ninja era una bionda dagli occhi marroni quasi congelati, un viso limpido come l'acqua, capelli ricci da dietro le ricadevano lungo la schiena, sul viso aveva due tende lisce che le coprivano le gote rosse.
-Vi presento Kira, fa parte del clan Nekozuka.-
Nekozuka, ovvero clan dei gatti, nemici giurati del clan Inuzuka, il clan dei cani.
Tutto abbastanza divertente e strano che capitava proprio a fagiolo in quella situazione, già molto strana già di suo.
Infatti Kiba non la prese per nulla bene -No! Non voglio una Nekozuka nella nostra squadra!-
Una gattina viola salì sulla schiena della ragazza, mentre questa fissava il moro con sdegno. -Che problemi hai, cane pulcioso? Guarda che nemmeno a me elettrizza molto l'idea di dover lavorare con un cagnaccio puzzolente e la sua bestiaccia. Le mie abilità sopraffine saranno sprecate con gentaglia come voi.-
Era evidente che per "cagnaccio puzzolente", Kira non intendesse Akamaru bensì il suo padrone, cosa che Kiba capì al volo dopo diversi secondi.
-IO TI AMMAZZO!-
-NO, IO TI AMMAZZO!-
I due erano subito diventati buoni amici.
Quindi Tsunade tuonò con un pugno sul tavolo per calmare le acque.
-Dateci un taglio! Kira, hai diciannove anni e sei una donna, si più matura!-
La ragazza annuì dispiaciuta e rimase in silenzio, permettendo a Tsunade di continuare. -Dunque. Per quanto riguarda la squadra Kakashi, all'inizio pensavo di trasferirvi Shino, ma alla fine ho optato per te, Hinata.-
Ora era la Hyuga a essere al centro dell'attenzione.
-I... Io?-
Quella che le si parava davanti era una decisione abbastanza complessa e difficile; non voleva lasciare alla squadra Kurenai, alla quale era molto affezionata, ma non poteva dire che entrare nel team Kakashi fosse così male, significava che sarebbe riuscita a trovare Naruto con molta più facilità. Voleva aiutare Kakashi e Sakura a riportare il biondo al villaggio.
I suoi sentimenti per lui non si erano affievoliti nemmeno un po', anzi, erano addirittura più forti, poiché animati dalla sua determinazione in quegli anni di duri allenamenti per riuscire a stupirlo!
Doveva decidersi.
Fissò Kiba, Akamaru e Shino con titubanza, non voleva ferirli; passò uno sguardo a Kurenai, la donna le fece cenno di essere dalla sua parte; Kurenai sapeva del suo amore per Naruto Uzumaki e la comprendeva perfettamente, quindi non si sarebbe arrabbiata se avesse voluto cambiare squadra, infine fissò l'impassibile Kakashi e Sakura che le sorrideva.
-Hai preso una decisione?- le chiese ansiosa Tsunade.
Si, aveva deciso, avrebbe seguito il suo cuore!
-Accetto.-
Kiba e Akamaru non la presero affatto bene, anzi, l'umano iniziava addirittura a sbraitare su un qualche tipo di complotto politico contro il loro gruppo, accusò persino la corvina di essere una traditrice; in quel modo si ritrovò sbattuto fuori dall'ufficio dall'Hokage in persona. Shino, invece, fu molto più comprensivo e rivolse parole di sostegno all'amica.
-Comprendo la tua scelta, Hinata. Non preoccuparti per Kiba, sono sicuro che si farà una ragione.-
Hinata decise di sorridere e accettare davvero dentro di se quella decisione, sebbene continuasse a sentirsi un filino in colpa. -Grazie, Shino.-
In tutto quel trambusto, Jiraiya azzardò qualche ammiccante domandina all'amica. -Beh, a quanto vedo hai in mente diversi cambiamenti, Tsunade- anche perché si stava annoiando da tutto quel silenzio. L'uomo si avvicinò alla bionda dalle due code e si appoggiò al muro, mentre la nuova squadra Kurenai veniva congedata con ultime raccomandazioni a Kurenai e Kira da parte dell'Hokage.
Ora rimanevano solamente i membri della nuova squadra Kakashi e il piccolo Koshiro che si trovava in braccio a Shizune.
-Bene. Prima di affidarvi delle missioni, vorrei vedere come ve la caviate nei combattimenti. Chiaro, Sakura, Hinata?-
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo, poi la rosa domandò. -Ha in mente qualcosa di particolare?-
La donna sorrise divertita. -Un combattimento contro Kakashi.- Ignorò la sorpresa generale e si rivolse all'argenteo. -Gestiscilo come meglio credi, non ci sono problemi al riguardo.- Chiara e concisa.
-Bene, bene, un combattimento. Sono curioso di vedere come se la cavano due novelle chunin contro il jonin più forte della Foglia.- Sbottò Jiraiya, anch'egli divertito dalla prospettiva di quello scontro tanto interessante.
-D... Dobbiamo combattere ora?- domandò Hinata titubante; la prospettiva di combattere contro Kakashi non la allettava proprio, dato che aveva sentito dire in giro quanto fosse potente.
Kakashi la guardò, anch'egli era turbato da quella prospettiva. -Fra due ore al campo numero sette, il tempo che trovo qualcuno che si prenda cura di Koshiro per il resto del pomeriggio.-
Subito Koshiro venne strappato dalle braccia dell'assistente dell'Hokage, finendo in quelle di una sorridente Tsunade che spalmava, per effetto di abbracci e coccole, il suo prosperoso decolté in faccia al bambino.
"Quanto lo invidio!" Un pensiero che sia il padre del bambino che Jiraiya ebbero in mente in sincronia da veri pervertiti quali fossero.
-Ci penso io a Koshiro! Voi andate, andate!- ordinò la donna entusiasta.
Kakashi non seppe il perché ma c'erano persone che litigavano fra loro per chi volesse giocare suo figlio; ora capiva perché da piccolo, quando suo padre lo portava in giro, tutti volevano strapazzarlo con coccole sotto gli sguardi turbati del suo protettivo padre.
Ma cosa poteva farci se nella sua famiglia erano tutti belli da morire?
-Bene. Allora ci vediamo al campo 7.- Detto questo Kakashi sparì in una nuvola di fumo.
-Chissà cos'ha da fare per due ore. Mica ci vuole così tanto tempo per arrivare al campo di addestramento.- domandò Sakura non appena se ne andò.
La domanda fu abbastanza soddisfacente, quando Jiraiya stava ritirando dal suo zaino delle copie di un libro dalla copertina verde acqua, intitolato "Le tattiche della pomiciata".
Tsunade si prodigò immediatamente a sgridarlo. -Jiraya! Scrivi ancora quelle zozzate?! Ma qualcuno le compra?-
Oltraggiato poteva dirsi più il demone rospo di Myoboku che annuì con arroganza. -Tanto per informarti. Ho ricevuto il premio Tobirama, l'anno scorso, come miglior libro e settecentomila copie vendute, quindi taci!-
Quello era il suo più grande vanto!
In più, ne aveva regalato uno al suo fan numero uno, il suddetto Hatake Kakashi, che era già corso in qualche angolo, senza che il figlio fosse fra i piedi, a leggerselo.
-AHH! Questo vuol dire che il maestro Kakashi è a leggere quella porcata!- sbottò Sakura, nemmeno lui era tanto cambiato in quei quattro anni; anzi, senza la moglie che lo controllava, Kakashi era incontrastato a leggere sconcezze anche mentre passava l'aspirapolvere dentro casa, senza curarsi minimamente dei futuri danni psicologici che avrebbe impresso nella mente del figlio.
-Zia Tsunade, cosa significa "zozzate"?- chiese Koshiro innocentemente.
A quanto sembrava tutti si erano dimenticati che c'era un bambino in quella stanza. -Nulla, tesorino della zia, cose da grandi!-
-Ehm, Sakura, dovremmo avviarci, non credi?- propose la Hyuga, che già si sentiva in evidente disagio a parlare di quegli argomenti.
-Hai ragione. Meglio che ci diamo una mossa e andiamo a prepararci!-
Salutarono i presenti e uscirono dalla stanza.
Qualche minuto dopo anche Jiraiya, Tsunade, Koshiro e Shizune si alzarono e uscirono dal palazzo.
-Sei curiosa che tu, eh?- chiese il bianco alla bionda.

-Ovviamente. Ho allenato Sakura personalmente e voglio vedere come se la cava contro Kakashi. Inoltre, non è stato un caso che abbia messo Hinata in squadra con lei. Ho delle grandi aspettative!-
-E allora muoviamoci! Sono tremendamente curioso!-

Ed ecco che questo primo capitolo si è concluso!
Spero che si sia piaciuto!

Grazie a tutti quanti per la lettura. Se una parte non vi è piaciuta, se trovate la narrazione troppo piatta e scarna senza una grammatica soddisfacente o un uso di parole non appropriato fatemelo sapere con un commento, please.
Alla prossima, raga!


Scheda di Koshiro Hatake (conosciuto anche come "Tesoro")
età: 3
colore capelli: Argentati
colore occhi: Marroni
residenza: Villaggio della Foglia
rango: civile

maestro: Iruka Umino
parentele: Kakashi Hatake (padre); Rin Nohara (madre); Sakumo Hatake (nonno)
cibo preferito: Adora ghiaccioli, odia le cose piccanti.
hobby: giocare con Pakkun e al parco.
Curiosità: è infatuato di Sakura; considera Shizune come una madre e il suo più grande sogno è diventare come suo padre.


Scheda di Kira Nekozuka
età: 19
colore capelli: Biondi
colore occhi: Gialli
residenza: Villaggio della Foglia
rango: membro delle forze speciali / jonin
parentele: Bakeneko Nekozuka (nonna)
cibo preferito: Il tonno con la maionese, odia l'alcool
hobby: Suonare il flauto
Curiosità: è il perfetto contrario di Kiba Inuzuka.
Statistiche:
Nin: 3.5 Tai: 3 Gen: 3.5 Int: 3 Forza: 2.5 Velo: 3.5 Stamina: 4 Segni: 3 Tot: 26


Nel prossimo capitolo

-Il suo tè è pronto, maestro Gaara.-
-Grazie mille.-
-Cosa c'è di interessante là fuori?-
-Mi piace fissare il tramonto, a te no, Matsuri?-


Le mille tecniche del ninja copiatore

 
   
 
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