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Autore: Lelusc    06/02/2013    1 recensioni
Giorgia il penultimo giorno di vacanza, dalla zia in campagna, incontra Jade un ragazzo allegro e divertente,poi il giorno seguente controvoglia parte per ritornare in città e andare in una nuova casa e una nuova scuola Dolce Amoris,e li... vi prego fatemidelle recensioni, vanno bene anche due righe,se ne scrivete ne sarei molto felice,by Lelusc.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente mi svegliai tardi o meglio mi svegliò mia madre a cui cadde qualcosa a terra,o era stata la zia?
Comunque a piedi scalzi e assonnata scesi di sotto,era la zia “zia che cosa è successo” “niente cara,scusa se ti ho svegliata,mi è caduto un piatto” alla faccia del piatto, una bomba pensai,poi risalii e mi cambiai,misi dei pantaloni da militare, maglietta verde palude, scarpe da ginnastica che erano ingombranti in valigia,mi diedi una bella spazzolata, una lavata al viso ed ero pronta e pronta in tutto e per tutto la valigia, la presi e la portai  accanto alla porta d’entrata e andai in cucina.
Mia zia stava mescolando qualcosa “zia che cucini?” “una colazione fuori orario,visto che è  quasi ora di pranzo,poi vi faccio un panino e ci salutiamo” annuii “vuoi una mano?” “si cara
prepara la padella e lava le fragole,facciamo le frittelle con le fragole” “buone,agli ordini”esclamai euforica.

Quando il profumino cominciò a farci venire all’acquolina in bocca, mia madre in vestaglia si presentò in cucina,era un mostro,bianca cadaverica, sicuramente per la nostra litigata non aveva dormito e aveva pensato alla discussione tutta la notte,se mia madre non fosse stata così non l’avrei mai perdonata per tutte le cose ingiuste che mi faceva sopportare.
Le frittelle erano pronte e le divorai,amavo le fragole e i dolci “vedo che hai appetito tesoro,beh è importante per superare bene il viaggio”dissi mia zia sorridendomi, annuii e continuai a mangiare, ne presi anche un'altra porzione e un altro bicchiere di succo di mela,poi dissi alla zia che tipo di panino volevo.
 “Allora, ciao Francesca e ciao Giorgia,venite a trovarmi presto,disse la zia dandoci un bacione ad entrambe,poi ci diede i panini,prendemmo ognuna le nostre valigie e le portammo al taxi che avevamo chiamato.
Mentre il taxista caricava le valigie mi girai ha guardare la casa e ha fissare ogni ricordo nella mia vacanza nella mente e anche il ricordo di Jade.

La macchina era da poco che camminava e io ero curiosa di vedere in che appartamento ci saremmo trasferiti,per la nuova vita dal altra parte della città e poi dovevo anche andare nella nuova scuola,nuove conoscenze, amici si spera e anche doppia stanchezza, per mettermi a pari con il programma e poi dovevo fare i conti per il nervosismo,era tutto nuovo e faticoso, stressante, anzi molto stressante.

La macchina dopo un ora e qualche cosa, si fermò davanti ad un palazzo,era da un po’ che non facevo che vedere palazzi, strade macchine e cassonetti,potevo dire addio alla verde e calma campagna e salutare la caotica e rumorosa città.

Davanti al palazzo ad aspettarci c’era mio padre e ogni volta vederlo mi strappava un sorriso,anche se per tutto quello che era successo non ci doveva essere,ma, era così’ giovane e bello io adoro mio padre e poi è gentile e mi vizia un po’ “ciao Papà!”dissi andandogli incontro per poi abbracciarlo“Giorgia la tua valigia!”mi urlò mia madre la ignorai,insomma stavo con papà.
“Ciao tesorino,com’è stata la vacanza?” “bella peccato che tu non ci fossi e l’appartamento nuovo com’è? e Erik e già a casa?” “no ancora no, starà per strada,sicuramente c’e traffico” “suppongo” dissi, ma era più probabile che stesse mangiando in un fast- food con gli amici e che se tutto andava bene lo avremmo rivisto sta sera tardi,molto tardi.

Giorgia la valigia,dissi mia madre toccandomi una spalla,mi girai, è già era rimasta la sul ciglio della strada “la prendo io”si offri mio padre “grazie papi” “Thomas così la vizi” “si hai ragione cara scusa”disse mio padre facendomi l’occhiolino e prendendo la mia valigia,quanto lo adoro.

Entrati in casa mi guardai intorno, si mi piaceva,la sala era spaziosa e mio padre non si era trattenuto nel aprire qualche pacco imballato e mettere qualcosa nei mobili,la cucina era anche quella grande e allora potevo dare sfoco alla mia creatività e preparare tante torte,poi andai di sopra.
I miei non dissero niente mentre mi aggiravo nella casa come un ossessa e mentre correvo di sopra, nonostante tutti i trasferimenti, la sensazione era sempre la stessa e la curiosità non mancava mai, come l’agitazione per l’inizio in una nuova scuola.

La mia stanza invece non era tanto grande, beh naturalmente non poteva essere ampia quanto la sala, non sarebbe stato normale,i colori che dominavano la stanza erano il beige del chiaro parquet, le tende color crema e il rilassante verde chiaro e naturalmente il marrone che non poteva mancare e poi c’erano tutti i miei scatoloni,da aprire,ne avrei avuto per qualche giorno.

Guardai la stanza e già sapevo dove mettere tutto,avevo idee da mettere in pratica e non mi serviva che scegliere uno scatolone aprirlo e cominciare a sistemare la stanza,poi al sentirmi a casa ci avrebbe pensato il tempo.
Primo scatolone da aprire vestiario e naturalmente lenzuola e coperte,mi divertii a rompere la plastica del materasso nuovo e mi rifeci il letto,i miei armadi e poi quelli nuovi li riempii a piacimento e poi continuai.

Dopo non so quante ore, non mi avevano ancora disturbata e  avevo fatto tutto,mi mancava giusto d’appendere lo specchio e avevo fatto e con perfetto tempismo qualcuno bussò alla porta “si?” “tesoro che fai lì dentro? Ci sei da quattro ore” “sistemavo papi,che c’è?” “sono venuto a dirti che la merenda e di sotto” “grazie vengo”attaccai un bel poster del mio attore preferito, gli stampai un bacio sulla bocca disegnata e scesi di sotto,lo so è da tredicenni fare così, ma infondo non mi aveva visto nessuno.

La cucina era bella areata dalle finestre che avevano aperto e illuminata, sul tavolo c’erano delle creap,al cioccolato che sicuramente  aveva fatto papà, perché mamma le brucia sempre,però lei aveva fatto un buon frullato di frutta, il suo è sempre squisito, anche se non so cosa ci mette dentro,
Erano tutti seduti a tavola aspettavano me “allora creap alla fragola o al cioccolato”chiese mia madre, rimasi un attimo pensierosa “entrambi non si può?” “ma si, allora vieni qui vicino a me”disse mio padre mi sedetti e me ne portai subito un pezzo in bocca “cara per la scuola sei già iscritta, comincerai il sedici, intanto puoi finire i compiti e divertirti andremo noi due al parco o dove vuoi “va bene papà”dissi sorridendogli.

Finita la merenda andai in camera mia e mi sdraiai sul letto,al’improvviso sentii un rumore,mi guardai intono la stanza era in penombra grazie all’lampione di fuori a cui mi sarei dovuta abituare.
A quanto pareva mi ero addormentata,ma il rumore non lo avevo sognato,scesi di sotto e vidi la luce accesa,mio padre andava a dormire sempre presto,mia madre no, ma visto che doveva ritornare a lavoro,sicuramente era già a letto,rimaneva mio fratello o un ladro,scesi silenziosamente le scale,poi vidi mio fratello,non so come avesse aperto la porta, ma era lui “Erik!” lo chiamai fece un salto e si girò verso di me “mi hai fatto prendere un colpo Giorgia, che fai ancora sveglia è  l’una “mi sono svegliata perché ho sentito un rumore” “ah forse ero io che non riuscivo ad aprire la porta” “ma la chiave dove l’hai presa?” “da sotto lo zerbino” “ah,se vuoi ti faccio vedere in due secondi casa e dov’è la tua camera” “sarebbe gradito,sorellina” “allora vieni”.

Gli mostrai la cucina i bagni la sala l’aveva già vista e poi la sua stanza,lui aveva più roba di me e infatti la stanza era piena di scatoloni “si mi piace la camera” “ne sono felice fratello,la mia è uguale,vuoi una mano per aprire qualche pacco che ti serve ora?” “no tranquilla vai a dormire” “va bene a domani” “a domani”. 

 

 
  
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