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Autore: Ossadiaria    07/02/2013    3 recensioni
Si diresse verso la vetrina e osservando il cielo si chiese se davvero c’era qualcosa per lui oltre quella porta , oltre le strade affollate di Holmes Chapel. Fu quel giorno che Harry decise di volerlo scoprire.
Forse siamo noi gli artefici del nostro destino.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I work in a bakery
 
 -


 
Aveva piovuto quel pomeriggio a Holmes Chapel,
Harry guardava l’orario , tra poco avrebbe dovuto essere a lavoro. Sua madre Anne lo scrutava da lontano preoccupata
“Devi per forza andare a quella maledetta panetteria Harry? Diluvia” alle parole della madre Harry si voltò di scatto torcendo la bocca in una smorfia di malessere
“Devo andare mamma , meno giorni lavorativi , meno soldi”
Ad Anne non andava affatto a genio che Harry lavorasse , e lui lo sapeva , ma non poteva farci niente. Da quando Gemma era partita per il college i soldi erano venuti a mancare , e non poteva permettere che sua madre lavorasse più del dovuto e poi , non era più un ragazzino.
Prese la sua giacca scorri acqua , il cellulare ed uscì.
“Ci vediamo più tardi mamma , ti voglio bene”
 
Sentiva le gocce di pioggia picchettargli sulla testa. Le strade erano bagnate e scivolose , nel traffico un tumulto di macchine era in fila , il suono di qualche clacson spezzava il silenzio.
Ma Harry non sentiva nulla. Le cuffie lo isolavano dal pianeta intero , le  cuffie piene di quella musica che aveva animato la sua vita , la musica che amava tanto.
Aveva il cuore forato da note musicali Harry. Guardava il cielo amareggiato fumando canzoni.
Sognava di cambiare il mondo con quella sua voce , sognava di arrivare il cima alle classifiche , di stupire tutti.
Ma aveva solo 16 anni. E le possibilità che la sua vita cambiasse erano 1 su un milione.
Si accontentava di cantare ai matrimoni con i White Eskimo. Non lo aveva mai detto a nessuno ma quando era la , su quel piccolo palco Harry immaginava di trovarsi al Medison Square Garden di fronte a milioni di persone , immaginava che fossero li tutte per lui ad acclamarlo.
Ma la magia finiva non appena rimetteva i piedi per terra.
 
La vetrina della panetteria era giusto di fronte a lui. Vedeva Hillary impachettare il pane di una donna alta e dai capelli rossi che teneva per mano un bambino grassottello.
“Buon pomeriggio” sibilò gentile , e lei lo ricambiò con un sorriso sottile ma sincero.
Si infilò il grembiule e indossò il capello bianco, e rimboccandosi le maniche cominciò a disporre lentamente delle caciotte nella vetrina.
D’improvviso il campanellino ,attaccato allo stipite della porta , suonò. Harry si voltò e vide una gentile vecchietta di fronte a lui.
Aveva una gonna bordeaux , e i capelli bianchi erano raccolti in uno strano chignon. Osservò Harry da sotto gli occhiali dorati e arrugginiti
“Oh salve giovanotto” disse con voce gentile , Harry rispose al saluto con un sorriso
“Vorrei una di quelle belle caciotte la” Harry sempre delicatamente, prese la caciotta la incartò e gliela porse.
“fanno 
£2 ”
la vecchietta infilò la mano nella borsa di velluto e poggiò i soldi sul tavolo di legno.
“Cosa ci fa un ragazzo giovane come te qui?” chiese curiosa.
“Ho bisogno di lavorare signora”
“Io credo che uno come te possa aspirare a qualcosa di meglio. Arrivederci” fece un sorriso materno e poi sparì chiudendosi la porta alle spalle.
Harry non aveva idea di chi avesse mandato quella signora ma di certo gli aveva fatto un gran favore. Si diresse verso la vetrina e osservando il cielo si chiese se davvero c’era qualcosa per lui oltre quella porta , oltre le strade affollate di Holmes Chapel. Fu quel giorno che Harry decise di volerlo scoprire.
Forse siamo noi gli artefici del nostro destino.
Sorridendo deciso , Harry tornò a lavoro.
  
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