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Autore: Krixi19    07/02/2013    3 recensioni
Una storia come mille altre, e come nessun’altra allo stesso tempo. Jeff tradisce Ruth con Cathy. Jeff confessa. Ruth tenta di perdonarlo, non vuole gettare al vento anni di matrimonio. Ma raramente perdonare è una scelta.
“Fanculo,” pensò, staccando la pellicola che avvolgeva la scatola con mani tremanti. «Vaffanculo» scandì, questa volta ad alta voce; perché, stavolta, non era rivolta a Jeff, ma al pacchetto che non si voleva far aprire. Ironico. Riusciva a mandare a farsi fottere un indifeso pacchetto di sigarette, ma non riusciva a fare lo stesso con suo marito. Patetico.
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Liberamente ispirata a Love dei Daughter.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liberamente ispirata a Love dei Daughter (youtube: http://www.youtube.com/watch?v=3o3fvFFMF1U), alcuni passaggi richiamano volutamente alcune strofe.

 

 

 

 

Romance & Cigarettes

 

 

Ruth si lasciò cadere sul pavimento della cucina, stringendo forte il pacchetto di Marlboro appena comprato, che ancora incelofanato rifletteva la luce e sembrava ammiccarle. In realtà, non sapeva bene cosa farci. Stava lì, immobile, il pacchetto nella mano destra, l’accendino nella sinistra, l’impulso irrefrenabile di assaporare il gusto acre del fumo, e ancora non sapeva cosa fare. Era stato Jeff a chiederle di smettere di fumare, tanti anni prima, e lei l’aveva fatto. L’aveva fatto contro voglia, l’aveva fatto con scetticismo, ma l’aveva fatto. Cosa non si fa per amore, no?

“Fanculo,” pensò, staccando la pellicola che avvolgeva la scatola con mani tremanti. «Vaffanculo» scandì, questa volta ad alta voce; perché, stavolta, non era rivolta a Jeff, ma al pacchetto che non si voleva far aprire. Ironico. Riusciva a mandare a farsi fottere un indifeso pacchetto di sigarette, ma non riusciva a fare lo stesso con suo marito. Patetico.

Riuscì finalmente a liberare una sigaretta dalla sua prigione fatta di carta e alluminio, se la portò alle labbra, ma non riuscì a trovare la forza di accenderla. Compiere quei gesti le era costato uno sforzo enorme, e ora si sentiva anche peggio. Perché non riusciva ad accendersi quella maledetta sigaretta? Perché non riusciva a contravvenire a una richiesta fattale da suo marito? Perché, se lui non aveva esitato a violare il vincolo matrimoniale?

A Ruth avevano sempre detto che una donna se lo sente; dentro la pelle, dentro le ossa, dentro la pancia, da qualche parte, ma se lo sente. Peccato che fossero boiate. Mentre il tuo uomo ti tradisce, non senti niente: continui a fare quello che stai facendo, senza accorgerti che qualcosa nel tuo universo si è appena rotto, qualcosa che non si riparerà mai; non ha importanza quanto tu lo voglia, quanto tu lo desideri, quanto tu provi a dimenticare, ad aggiustare... le cose non torneranno mai quelle di prima.

Lei ne era la prova vivente. Ci aveva provato a dimenticare, ci aveva provato davvero. Gettare all’aria un matrimonio per un solo, unico errore di una notte? Chi era così pazzo da farne una questione di principio? Di certo non Ruth, non la Ruth che dipendeva da Jeff da quando erano ancora al college. Solo che non riusciva a smettere di chiedersi perché. Perché lui avesse scelto di andare con lei, lasciando indietro Ruth.

A volte pensava che sarebbe stato meglio se lui non avesse confessato. Perché era così che era andata: lui gliel’aveva confessato, in lacrime, circa un mese dopo che era avvenuto il fatto, e non perché Ruth avesse fatto pressioni o avesse cominciato ad intuire qualcosa, affatto, lei non si era accorta di nulla. Ma non poteva più continuare così, aveva detto Jeff, non poteva continuare a mentirle, quindi aveva ammesso tutto. Così ora anche Ruth era costretta a portare il peso di quello che lui aveva fatto. Oltre il danno la beffa, come si suol dire. Era stato uno scaricare il peso, quello di Jeff: lui si era lavato la coscienza, ora stava relativamente bene con sé stesso e toccava a Ruth occuparsi della cosa, trovare la forza di perdonarlo e andare avanti. Lui era senz’altro dispiaciuto – gliel’aveva detto più volte – ma Ruth conosceva Jeff; era un calcolatore: se aveva deciso di confessare, aveva sicuramente fatto le sue valutazioni e doveva essere giunto alla conclusione che Ruth l’avrebbe perdonato.

E la verità era che Ruth l’avrebbe anche fatto. La verità era che lei ci aveva provato, in continuazione. E forse era questo il problema, il provarci doveva essere necessariamente costante, perché era costante il suo pensarci. Da quando Jeff aveva confessato il suo tradimento, l’unica cosa a cui riusciva a pensare lei era quello. Non riusciva a cancellarlo dalla sua mente, non riusciva a smettere di immaginarsi le parole che lui le poteva aver detto, continuava a vedere i loro corpi nudi avvinghiati. E sistematicamente le veniva voglia di urlare, di dirle di stargli lontano, che quello era l’amore della sua vita e che lei doveva farsi da parte; le veniva voglia di gridare a lui di fermarsi, di pensare a quello che stava gettando al vento; e tutte le volte sperava, sperava in un finale diverso.

Ruth raccolse la sigaretta che le era scivolata, se la riportò alla labbra, che strinse con decisione.

Il finale ovviamente non poteva essere diverso, era sempre quello. Cathy e Jeff, che la tradivano, entrambi sapendo quanto l’avrebbero fatta sanguinare. Si chiedeva il perché, si chiedeva come Jeff avesse potuto farle questo, si chiedeva come Cathy stessa avesse potuto farle questo. Perché era vero che il tradimento era stato consumato solo una volta, Jeff gliel’aveva ripetuto fino alla nausea, ma lui non considerava tutto il prima, un prima che sicuramente c’era stato, un prima fatto di sguardi, tocchi involontari, parole sussurrate a mezza voce.

Lei gli aveva fatto battere il cuore più forte di quanto Ruth avesse fatto?

Lei gli aveva dato quello che lui cercava?

Era così scontato che nonostante tutto Ruth sarebbe stata al suo fianco? Jeff veramente credeva di poterla trattare come voleva?

«Vaffanculo» disse, e si accese la sigaretta.

 

Quando Jeff rientrò, il pacchetto di Marlboro giaceva sul pavimento della cucina, mezzo svuotato, e Ruth era ancora seduta sul pavimento, la testa tra le mani.

«Ruth?» esclamò sorpreso. «Che cosa stai...»

«Mi fai schifo, Jeff» lo interruppe lei, le parole che trasudavano amore ferito e avvelenato.

Jeff lasciò cadere la valigetta per terra, poi con un sospiro si accovacciò accanto a Ruth. Allungò una mano verso il pacchetto e si portò una sigaretta alle labbra, ma non l’accese, probabilmente in preda alla stessa lotta interiore che aveva visto coinvolta Ruth precedentemente. Anche Jeff fumava, era per questo che aveva chiesto a Ruth di smettere: non voleva essere tentato. Lui aveva scelto di smettere, e Ruth ne aveva risposto.

«Vuoi il divorzio?»

Allora come adesso, lui aveva fatto una scelta, e Ruth ne aveva pagato le conseguenze. Ma forse era questo il matrimonio.

«Ancora no» disse, e si allungò ad accendergli la sigaretta.

 

 

 

 

 


NdA:  Note, note, note. Dunque, vediamo.
La storia è nata abbastanza spontaneamente, leggendo il testo di Love dei Daughter, ma più che altro è nata dalla mia voglia (leggasi: necessità e bisogno) di scrivere qualcosa.
Prima di dire quello che è, diciamo quello che non è: non è una morale sul tradimento, non offre la “soluzione giusta”, il “come bisogna comportarsi quando...”, non dice “bisogna sempre perdonare” e nemmeno “non bisogna mai perdonare”; è una storia sul tradimento, un particolare. Ognuno reagisce a suo modo, ogni storia è diversa, ogni rapporto è diverso, è questo quello di cui volevo parlare, portando una – su mille e più – storie: ci sono rapporti che reggono un tradimento, altri no, persone più forti, persone più deboli, persone che sanno perdonare, persone che non riescono o non vogliono. Questi sono Ruth e Jeff, questa è la loro storia; anzi, questa è più che altro Ruth.
Ruth che è una persona apparentemente debole, ma che nasconde dentro di sé una grande forza; perché ci vuole tanta forza per perdonare, soprattutto se lo si fa come lei, non per paura – della solitudine o di altro –, ma in modo “attivo”: perdona – anzi, ci prova – perché vuole ricostruire il rapporto, vuole provarci almeno. Ora, sinceramente, non so se Ruth ce la farà o meno: purtroppo non sempre si riesce a perdonare, nemmeno quando lo si vorrebbe (come a volte si perdona anche quando non lo si vorrebbe, ma questa è un’altra storia ancora).
E basta, direi di avere esaurito le note sulla storia: volevo chiarire questo aspetto. Sicuramente ci sarà chi si rivede in Ruth, chi la prenderebbe a sberle, chi proverà empatia, chi proprio non la capirà; e se accadrà tutto questo, significherà che avrò raggiunto lo scopo, scrivere di una storia come mille altre, ma anche come nessun’altra allo stesso tempo.

Poi, curiosità sul titolo. È una citazione del titolo di un film del 2005, scritto e diretto da John Torturro.
Di solito trovare un titolo ad una mia storia non mi risulta eccessivamente difficile, sembra quasi che ogni storia lo porti con sé, senza chiedermi il permesso; R&C invece è stata diversa. Ha avuto due titoli provvisori – per una cosa come un paio di ore –, poi ho deciso che il titolo avrebbe dovuto avere a che fare con le sigarette, parte integrante della storia, e mi è sovvenuto “Romance & Cigarettes”, come se l’avessi già sentito da qualche parte. Così l’ho googlato ed ho scoperto che era il titolo del film sovracitato  – che non ho visto e di cui non sapevo assolutamente nulla – e, leggendo la trama, ho capito che il titolo era perfetto; se credessi nel destino, direi che lo era: parla infatti di amore e tradimento; insomma, il titolo doveva essere questo.

Detto questo, spero la storia vi sia piaciuta; grazie a tutti coloro che leggeranno.

 

(Per curiosità, la trama è la seguente: Nick, un operaio di New York, è sposato da molti anni con Kitty, madre delle sue tre figlie. Nick la ama ancora ma ha anche una relazione molto appassionata con Tula, una ragazza giovane e affascinante di cui non riesce a fare a meno. Un giorno però Kitty scopre l'infedeltà del marito al quale, nello stesso periodo, Tula chiede di fare una scelta tra lei e la moglie. Nick si trova a dover scegliere tra il tradimento e la redenzione, ma capisce anche di dover riuscire a riconquistare Kitty prima che sia troppo tardi se non vuole che le sue ultime possibilità vadano in fumo. )

 

   
 
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