Welcome Back Home
Era mattina presto quando la ragazza dagli occhi verdi scese dal taxi che dall’aeroporto l’aveva riportata a casa sua. Finalmente, sentiva di nuovo l’odore di casa. L’odore dei boschi, delle piante, di tutta la natura che circondava la sua Beacon Hills. E finalmente poté rivedere suo padre e suo fratello, che correva verso di lei a braccia spalancate.
<< Sorellina! >>
<< Stiles! >>
Il ragazzo la abbracciava come non aveva potuto fare negli ultimi due anni.
<< Non respiro! Stiles! Perché non dai il benvenuto a Kopa? >> chiese la ragazza, liberandosi della stretta del fratello.
<< Chi è Kopa? >>
La ragazza sorrise, aprendo lo sportello del taxi.
<< Un cane! >> un dalmata corse fra le braccia della sua padroncina, ignorando del tutto Stiles.
<< Ehi, perché lei può avere un cane e io no? >>
<< Perché lei è più responsabile di te >> disse una voce dietro le spalle della ragazza.
<< Papà! >> fu lei questa volta a spalancare le braccia verso il padre, più contenta che mai.
<< Ciao piccolina >>
<< Tu sapevi che lei aveva un cane e non me l’hai mai detto? >>
<< Esatto, altrimenti ne avresti voluto uno tu >>
<< Ora è anche tuo, Stiles >> sorride lei, non lasciando ancora l’abbraccio del padre.
<< Oh, ma grazie. Mi avete solo mentito, per quanto, due anni? >>
<< Ha meno di un anno. E ora mi aiuteresti con le valigie? >>
<< Wow! >> esclamò non appena vide le tre valigie nel bagagliaio del taxi << Ti sei portata tutta New York City? >>
<< Ci sono dei regali per te, lì dentro >>
<< Allora tutto a posto. Dopo ti porto a scuola! Ho una jeep, ora! >>
<< Lo so, Stiles. Non posso credere che torneremo ad andare insieme a scuola … Mi devi raccontare tutto! Cos’è successo in questi ultimi tempi? >>
<< Ehm, niente di che >> tentò di essere sincero, fingendo noncuranza.
<< Andiamo dentro, devo dirti io cos’è successo in questi tempi >> disse l’agente di polizia, nonché padre dei due ragazzi.
<< Devo preoccuparmi? >>
<< Forse >>
Non appena furono a casa, la ragazza vide consegnarsi uno strano regalo di bentornato.
<< Uno spray al peperoncino? >> chiese, dubbiosa.
<< Ultimamente ci sono stati degli incidenti, con dei leoni di montagna >>
<< Oh. E tu credi che questo potrà proteggermi? >>
<< In effetti, papà, non credo che quel coso potrebbe fare qualcosa contro una bestia del genere >> si intromise Stiles, che la sapeva più lunga di suo padre.
<< Cosa devo darle secondo te?! Una pistola? >>
Con dei proiettili d’argento, magari.Pensò il ragazzo, facendo spallucce al padre.
<< Va bene, va bene. Lo terrò, contento? >> sorrise la ragazza, cercando di parere il più calma possibile.
<< Grazie. Stiles, farete tardi già il primo giorno di scuola? >>
<< Ti aspetto in macchina >> disse il ragazzo alla sorella, facendole l’occhiolino.
<< Preparo la borsa >>
<< Sì >> annuì il padre << E bentornata a casa, Hope. >>
<< Allora, vuoi spiegarmi cos’è questa storia dei leoni di montagna? >> chiese Hope mentre ormai erano quasi arrivati a scuola.
<< Te l’ha già detto papà >>
<< Stiles, avanti, lo sai che non puoi mentirmi. Ti conosco >>
<< Ci sono solo stati degli omicidi, tutto qui >>
<< Omicidi? Non erano stati i leoni? >>
<< Ho .. ho detto omicidi? Mi sono sbagliato, scusami. Uccisioni. Solo uccisioni. >>
<< Una volta non mi mentivi >>
<< Non ti mento >> più o meno.
<< Mi prometti che mi spiegherai? >> gli chiese, quando erano arrivati nel parcheggio della scuola.
<< Sì, ti spiegherò tutto >> la abbracciò di nuovo << Mi sei mancata tanto >>
<< Anche tu, tantissimo >>
<< Sei mancata molto anche a Scott, a quanto pare. Sta correndo qui >>
La ragazza si voltò verso il finestrino e scese dalla macchina per correre anche lei verso il suo migliore amico, che non vedeva da troppo tempo.
<< Hope! Hope! Hope! >>
<< Ciao Scott! >>
<< Sei tornata! >>
<< Pochi minuti fa! >>
<< Perché non mi hai detto che tornava oggi? >> si rivolse a Stiles, questa volta.
<< Sorpresa! >> alzò le braccia al cielo, aggiungendosi al loro abbraccio.
<< Mi sono mancati tanto questi abbracci >> confessò la ragazza, nascondendo una lacrima.
<< Tu sei mancata a noi! >>
<< Ciao Scott >> una ragazza alta e mora interruppe il loro momento.
<< Ciao Allison >>
Non appena fu abbastanza lontana per non sentire, Hope si rivolse al suo amico << Chi era? Non me la ricordo >>
<< E’ la ex di Scott >>
<< Ex?! Hai avuto una ragazza? >>
<< Sì, ehm … è complicato >>
<< Voi due dovete spiegarmi un po’ di cose >>
<< Dopo scuola a casa nostra, ti va, Scott? >>
<< Come i vecchi tempi, certo >> sorrise il ragazzo.
Hope passò la mattinata ad incontrare vecchi amici e a conoscerne di nuovi. Rivide Lydia, la ragazza che suo fratello amava fin dalle elementari. Durante l’ora di pranzo conobbe Isaac e Boyd, due nuovi amici di Scott e Stiles, anche se ogni tanto notò che si guardavano in cagnesco. Alla fine, riuscì a conoscere anche Allison durante l’ora di storia.
Era passato tanto tempo da quando non frequentava quella scuola, la sua scuola. Si sentiva finalmente a casa, con i suoi amici e suo fratello, eppure sentiva che qualcosa era cambiato, qualcosa che non le sembrava nulla di positivo.
<< Allora, andiamo a casa? >> Stiles cinse la spalla della sorella con un braccio.
<< Certo >> sorrise lei.
<< Ehi, Scott, ma quello non è Derek? Ciao Derek! >> urlò il ragazzo verso una macchina che ormai era troppo lontana per sentirlo.
<< Chi è Derek? >>
<< Un amico >> tentò di giustificarsi Scott, lanciando un’occhiataccia a Stiles.
<< Come mai è andato via così in fretta? >> chiese ingenuamente la ragazza, ignara del fatto che fosse stata proprio lei a causare quella reazione al giovane Alpha.
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Ringrazio tutti coloro che hanno messo la mia ff fra le seguite, lo apprezzo molto :)
Premetto che mi è stato difficile scrivere questo capitolo, sono abituata a scrivere in prima persona e penso che dal prossimo scriverò dal punto di vista di Hope, e chissà più in là anche di quello di Derek ;)
Alla prossima <3