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Autore: Blzbp91    07/02/2013    5 recensioni
Dopo innumerevoli avventure trascorse in svariate regioni, Ash Ketchum fa ritorno a Pallet Town. Divenuto uno dei più famosi e forti allenatori di pokémon, viene scelto per partecipare al torneo più prestigioso del mondo: la Kyoto Master League.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Gary, Misty, N, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Nota dell'autrice - E dopo circa due mesi, eccomi con il fatidico ventunesimo capitolo! Salve a tutti, ragazzi! Come state? Come vi va la vita? Pensavate che fossi morta? Ebbene, no ... dunque, una piccola premessa: avevo scritto il VERO ventunesimo capitolo, ma mio padre ha cancellato i  miei documenti (per sbaglio, dice lui °_° è troppo imbranato xD) e quindi ho dovuto riscriverlo ... però ... il mio cervello ha elaborato una stramba idea, ovvero una sorta di flashback ... un avvenimento avvenuto nel passato ... ed ecco cosa la mia mente ha partorito, un capitolo leggermente obrobrioso su Harrison e Emy (quando si volevano ancora bene xD). L'importante, comunque, è aver aggiornato! ^^ Dopo questa piccola parentesi, procederò con la storia vera e propria e visto che è da molto che non la leggete, vi preparerò un piccolo riassunto, giusto per non perdere il filo ^^ (così aiuto anche me stessa, perché io tendo a dimenticare xD). In questi giorni ho rivisto le puntate della fine della Conferenza Argento (che, a mio parere, sono tra le più belle *_*) e questo capitolo è ambientato proprio in quel periodo. Buona lettura!

Ciò che segue è avvenuto otto anni prima della Lega di Kyoto.
 
Erano trascorse circa dieci ore dal termine dell’incontro tra Harrison e Jon Dickinson: quest’ultimo era riuscito a sconfiggere Harrison grazie ai suoi potentissimi e ben addestrati pokémon. Nonostante l’allenatore di Albanova avesse lavorato duramente per arrivare così in alto, in quel frangente non poté contare sul suo affidabile Blaziken, gravemente ferito a causa dello scontro avvenuto col Charizard di Ash qualche giorno prima.
 
Quella notte Harrison non riusciva a dormire; si alzò dal letto, uscì dalla stanza dell’albergo dove alloggiava e si diresse verso il lago del Monte Argento; ovviamente, data l’ora, era deserto; ed era proprio quello che voleva.
 
Harrison si sedette in riva al lago, in silenzio. Continuava a fissare la propria immagine riflessa nell’acqua. Sospirò: era molto dispiaciuto per via dell’esito del duello con Jon, ma non voleva biasimare se stesso, né i propri pokémon; tutti loro, dal primo all’ultimo, avevano combattuto egregiamente.
 
- Va bene così …- Mormorò Harrison tra sé e sé. - quella della Conferenza Argento è stata una bellissima esperienza: sono arrivato in semifinale, è un ottimo risultato. E poi, a breve, ricomincerò a viaggiare … -
 
- Harrison? - Qualcuno chiamò il ragazzo; era una voce femminile.
 
L’allenatore di Albanova, piuttosto sorpreso, si voltò e notò la presenza di Emy.
 
Emy e Harrison si erano conosciuti appena una settimana prima e non in circostanze piacevoli: difatti, il semifinalista della Conferenza Argento si era trovato, fortuitamente, in una situazione piuttosto complicata, nella quale aveva avuto modo di conoscere Ash, Misty, Brock ed Emy, in quel momento aggrediti da due tizi che si presentavano come “ Team Rocket “: in quell’occasione, la ragazza di quel duo lanciò una sfera poké contenente un Arbok, il quale, con i suoi aculei velenosi, ferì Emy. Dopo essersi sbarazzati del Team Rocket, Harrison e gli altri trasportarono Emy in ospedale grazie al Blaziken dell’allenatore di Albanova, permettendo alla ragazza di conservare la propria vita. Da quel giorno Harrison diventò amico dei quattro. Sfortunatamente, però, uno dei suoi rivali durante la Lega si scoprì essere proprio Ash, che alla fine, dopo uno strabiliante incontro, fu sconfitto.
 
- Oh, ciao, Emy! - Rispose Harrison sorridendo.
- Disturbo? - Chiese la ragazza timorosa.
- Certo che no. Dai, siediti accanto a me. -
La ragazza sorrise e si avvicinò a Harrison: - Che bel posto! -
- Già. Molto tranquillo, eh? -
- Sì … - Disse Emy. - Nemmeno tu riesci a dormire, Harrison? -
- In realtà no … sai, pensavo all’incontro di oggi … -
- Ah! - Esclamò Emy. - Mi è dispiaciuto davvero tanto che tu abbia perso … meritavi di vincere … certo, Jon Dickinson è un grande allenatore, ma tu non sei stato da meno! -
- Ti ringrazio, Emy. - Rispose Harrison.
- Guarda che lo penso davvero! - Ribatté Emy, fin troppo agitata. - Dimmi … hai preferito far riposare Blaziken per non sforzarlo troppo, non è così? -
- Sì … proprio così … - 
- Immaginavo. - Emy sorrise. - Sai, forse qualche altro allenatore, al posto tuo, non si sarebbe preoccupato a tal punto per il proprio pokémon … il tuo affetto nei confronti di Blaziken vale cento volte più di una qualsiasi vittoria. -
 
Harrison rimase meravigliato da quelle parole: aveva capito subito che Emy era una persona speciale e ciò l’aveva indubbiamente attratto, ma in quel momento comprese che la ragazza addirittura provava una forte ammirazione nei propri confronti. 
 
- E’ vero … d’altra parte essere allenatore di pokémon vuol dire anche questo … -
- Soprattutto questo! -
 
Harrison, grazie alle parole di Emy, si sentì meglio.
 
- Di’ un po’, Emy. L’altro giorno, mentre parlavo con Ash, ho saputo che tu sei la capo palestra di Viridian city. -
- Oh … sì, proprio così! -
- Caspita, che forza! Ma dimmi, se sei una capo palestra, come mai viaggi con gli Ash e gli altri? -
- Oh … beh … è una questione un po’ complicata … -
- Abbiamo tutta la notte per parlarne. -
- Ok! - Replicò Emy. - Vedi, Harrison, io adoro i miei pokémon, però amo anche viaggiare! Tantissimo! Circa tre anni fa, decisi di intraprendere una nuova avventura … volevo conoscere nuovi posti, nuove persone … però mio padre mi si oppose … era contrario alla mia volontà perché temeva che in questo modo la palestra sarebbe stata chiusa … però, dato che mia madre mi ha preceduto in questo compito, mi ha dato la possibilità di partire, dicendomi che mi avrebbe sostituito per un po’. Io, felicissima, iniziai a prepararmi per la partenza. Finché un giorno … -
- Un giorno cosa? -
- … un giorno sono venuti a Viridian city Ash, Misty e Brock. Ash voleva sfidarmi per vincere la medaglia Fiamma. Beh, accettai la sfida, ma perse clamorosamente. Volle una rivincita, ma io rifiutai, avevo fretta di partire! Poi, il famoso Team Rocket irruppe nella mia palestra e stava riuscendo nell’intento di rubare i miei pokémon. Grazie al tempestivo aiuto di Ash, ciò non è successo. Quindi gli diedi un’altra chance, ma perse di nuovo. -
- Devi essere davvero molto forte! - Esclamò Harrison.
- Più o meno! - Continuò Emy. - Comunque, era arrivato il momento dei saluti: loro avrebbero continuato a viaggiare e io, invece, avrei appena iniziato a farlo. Poi Brock mi propose di andare con loro e io accettai! Fra l’altro dissi ad Ash che se fosse stato in grado di vincere almeno sei medaglie, gli avrei dato una terza possibilità. Quindi cominciai il mio viaggio con loro! -
- Cavoli! Vi conoscete da tantissimo tempo, allora! -
- Sì … ma ci fu un’altra interruzione … io e Ash non abbiamo mai avuto modo di terminare il nostro terzo incontro, sempre a causa del Team Rocket … ma decisi comunque di consegnargli la mia medaglia perché, al di là di tutto, è un grande allenatore. Dopodiché tornai in palestra, pressata da mio padre … infine di nuovo a viaggiare con Ash, Misty e Brock più di un anno fa ed eccomi qui! -
- Sono contento per te! Sei riuscita a viaggiare … è questo che volevi, no? -
- Beh … sì … ma tra poco … dovrò tornare a casa. -
- Oh, come mai? -
Emy fece una piccola pausa, poi riprese a parlare: - Quando, un anno fa, sono partita per Johto insieme ad Ash e agli altri, promisi a mio padre che, terminata questa avventura, sarei tornata in palestra definitivamente. Sai com’è … sono una donna di parola … -
- Mi dispiace, Emy. -
- Già, anche a me. Vorrei viaggiare ancora … e soprattutto vorrei continuare a farlo con Ash, Misty e Brock. Loro … loro sono la mia seconda famiglia. -
- Si vede che siete molto legati. -
- Già … grazie a loro, ho imparato così tanto … abbiamo vissuto così tante emozioni insieme … e la nostra amicizia è cresciuta sempre di più! Però, adesso … è giunto il momento di tornare al mio dovere di capo palestra, non posso approfittare così tanto della disponibilità di mia madre … -
Harrison sorrise: - Sarò ben lieto di venire a sfidarti. -
- Come? -
- La prossima regione che voglio esplorare è proprio quella di Kanto. La prima palestra a cui farò visita sarà la tua, Emy! -
- Ok … -
 
-
 
In effetti, fu proprio così. Dopo vari mesi da quella piacevole chiacchierata notturna, Harrison raggiunse Viridian city, entrando nella palestra di Emy, che da un bel po’ aveva ripreso la sua attività di capo palestra.
 
Ma il suo obbiettivo non fu di certo un incontro ufficiale di pokémon.
 
- Emy! - Harrison spalancò le porte della palestra.
- Harrison! - Esclamò lei.
- Finalmente … - Sussurrò lui, piuttosto affannato. - Senti … -
- Dimmi … - Emy l’aveva aspettato tanto. 
- Io … io non voglio più sostenere un incontro con te! - Harrison arrossì visibilmente.
- Cosa? -
- Ecco … vedi … da quando ci siamo separati al Monte Argento … non faccio altro che pensare a te … io sono una persona diretta, quindi … te lo chiedo nel modo più chiaro possibile … vuoi diventare la mia ragazza?! -
 
Continua … 
  
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