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Autore: Hogwartscalling    07/02/2013    4 recensioni
«Non dovrai fare niente di che… andiamo!» mi supplicò la rossa congiungendo le mani.
Sbadigliai sonoramente, per poi annuire. «Va bene, va bene! – accettai lentamente – ti aiuterò a vendicarti di Malfoy.»
« Grazie, grazie, grazie! Sei la migliore amica del mondo!» esultò Ginny abbracciandomi. Ridacchiai sommessamente, scuotendo la testa. Facile come passava dal pianto al riso, la ragazza. Ci metteva davvero poco.
«Ehi, calma. Non mi hai ancora spiegato in che modo vuoi attuare il tuo piano malefico.»
«Beh, ma non è ovvio? – rispose Ginny scimmiottando il mio solito tono – facendolo innamorare di te.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I.



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«Suppongo sarebbe stato troppo difficile per te staccare due minuti gli occhi da quel libro, eh Hermione?» sbuffò Ginny scuotendo i lunghi capelli rossi in un gesto di stizza. Alzai appena lo sguardo dal complicato schema di aritmanzia sul quale mi stavo concentrando, per lanciarle un’occhiata appena sprezzante.

 Ginny si sedette accanto a me, tamburellando nervosamente un piede per terra e guardandosi intorno.
«Stavo studiando!» mi difesi, stringendomi nelle spalle e chiudendo definitivamente l’argomento aritmanzia. Mi morsi un labbro, immaginando cosa stesse pensando la rossa. Ginny era più un tipo diretto e senza mezzi termini; a scuola se la cavava con il minimo indispensabile ma non era mai impreparata, e siccome lei riusciva ad accontentarsi di un’accettabile in quasi ogni materia, salvo qualche ‘oltre ogni previsione’ in rare occasioni, non comprendeva la mia voglia di conoscenza, il mio impellente bisogno di non scendere mai dall’eccezionale. Ma ovviamente ero fatta così: ero sempre stata l’insopportabile so – tutto – io della scuola, e nonostante non amassi ammetterlo quel titolo mi calzava a pennello.
«è mezzanotte passata, Hermione, stanno tutti dormendo già! – sbottò concitata, prima di tapparsi automaticamente la bocca – comunque, ho deciso che devo assolutamente dare una lezione a Malfoy. E tu mi aiuterai.» aggiunse con il classico tono che assumeva quando stava tramando qualcosa. E la maggior parte delle volte, quello che la più piccola dei Weasley tramava non mi piaceva, non mi piaceva per niente. Così come non mi piaceva lo sguardo che mi lanciò, come a volermi soppesare e supplicare contemporaneamente.
«Punto primo -  cominciai, alzandomi per prendere il libro di Babbanologia – non ho intenzione di dormire, Ginny cara. Tra pochi mesi ci saranno i M.A.G.O. ed io non posso farmi trovare impreparata! Punto secondo, è un vero peccato non cercare di avere un po’ più di unità tra le case, e detto ciò specifico che non mi va di punzecchiare i serpeverde, in nessun modo e per nessuna ragione. Se Malfoy ti ha fatto qualcosa, riferiscilo alla McGranitt e basta!»
Ginevra si alzò anche lei, portandosi le mani ai fianchi in un gesto che mi ricordò molto mamma Weasley. I suoi occhi sembravano di fuoco, avevo paura che potesse bruciarmi da un momento all’altro. Involontariamente mi spostai, conoscendo Ginny. Sarebbe stata capace di affatturare anche me in un momento di rabbia, per poi scusarsi ripetutamente dopo aver riacquistato la calma.
«Andiamo Hermione! Anche tu non ne puoi più di quelle serpi, e sinceramente non credo che un misero schiaffetto in faccia sia stata una grande vendetta. Perlopiù, è successo anni ed anni fa… non mi dirai che non hai sentito, neanche una volta, il bisogno di fargliela pagare?»
Sospirai. «Più e più volte, ma credo che il mio ideale di vendetta si discosti di parecchio dal tuo.» ribattei con un sorriso stanco, cominciando a rileggere i miei appunti per far capire che per me la conversazione era finita lì.
«Dio mio, Hermione! – strillò Ginevra portandosi le mani ai capelli – non essere così pesante, andiamo! Cosa sei, un’adolescente o una donna in menopausa?»
Tossii infastidita, fermando per la seconda volta il mio apprendimento e alzandomi nuovamente dalla mia poltrona.
«Ginny, davvero, se essere un’adolescente vuol dire battibeccare continuamente con chi non ci va a genio, preferisco anche essere una donna in menopausa.»
«Non dovrai fare niente di che… andiamo!» mi supplicò la rossa congiungendo le mani.
Sbadigliai sonoramente, per poi annuire. «Va bene, va bene! – accettai lentamente – ti aiuterò a vendicarti di Malfoy.»
« Grazie, grazie, grazie! Sei la migliore amica del mondo!» esultò Ginny abbracciandomi. Ridacchiai sommessamente, scuotendo la testa. Facile come passava dal pianto al riso, la ragazza. Ci metteva davvero poco.
«Ehi, calma. Non mi hai ancora spiegato in che modo vuoi attuare il tuo piano malefico.»
«Beh, ma non è ovvio? – rispose Ginny scimmiottando il mio solito tono – facendolo innamorare di te.»







 

«È un’idea folle, ripetimi ancora perché mi sono lasciata convincere.» borbottai.
Ci fu un attimo di silenzio e, incuriosita, alzai lo sguardo, per incontrare gli occhi color cioccolato caldo di Ginny guardarmi severamente.
«Perché sei la mia migliore amica, magari. E perché c’è il ballo in maschera, nessuno saprà che sei tu e nessuno potrà giudicarti o prenderti in giro.»
«Già, ma la cosa ancora non mi entusiasma tanto»  dissi. Già era inaccettabile il fatto che io, caposcuola, mi abbassi a quei livelli per accontentare il capriccio della mia migliore amica, prefetto, la quale avrebbe dovuto dimostrare un po’ più di serietà. “Beh – suggerii una vocina nella mia testa – magari non è solo lei che dovrebbe essere più seria. Dopotutto tu hai accettato, no?”
«Adesso non esagerare Hermione, andiamo a prepararci.»  ribatté lei con decisione, per poi afferrarmi e trascinarmi nel dormitorio delle ragazze, vuoto a quell’ora. Il ballo sarebbe cominciato alle otto, e sinceramente non vedevo perché prepararsi con tre ore di anticipo. Ma la rossa aveva insistito, dicendo che la mia trasformazione richiedeva tempo e che organizzarsi quando il dormitorio era vuoto, lontano da occhi indiscreti, sarebbe stato meglio.
«Hai già deciso che maschera indossare, Herm?» mi domandò Ginny fermandosi improvvisamente.
Sbarrai gli occhi. «Se non fosse stato per te io nemmeno avrei partecipato, a quel ballo! Era ovvio che credevo avessi deciso tu cosa farmi indossare!» sbottai. Mi sentivo strana a pronunciare quelle parole, come se fossi solo il giocattolino di un burattinaio che tirava fili invisibili, ma dopotutto era più o meno così. Avevo accettato ad essere la pedina del piano di Ginny, dove lei muoveva i fili. Certo, ero la pedina principale, ma pur sempre una semplice pedina.
Ginevra sospirò, cercando nel suo baule per poi tornare da me con aria soddisfatta e con un lungo fagotto incernierato in un copri abiti di stoffa nera. «In effetti me lo aspettavo, quindi ecco a te il tuo vestito e la tua maschera, principessa di ghiaccio» ridacchiò, sfilando il copri abiti per mostrarmi quello che sarebbe stato il vestito che avrei indossato al ballo.
Aprii di slancio la bocca in una ‘O’, per poi ricompormi subito e chiuderla, ma era davvero magnifico. Sembrava fatto di tessuto impalpabile, dal corpetto bianco impreziosito di minuscole gemme cristalline, e la gonna morbida e lunga, bianca ma rivestita di un leggero tulle azzurro. Completava l’opera una piccola maschera che avrebbe coperto solo gli occhi, azzurra anch’essa ma squisitamente decorata.
«Ma.. è meraviglioso!» esclamai stupefatta, senza badare al ghigno soddisfatto sulle labbra della mia amica.
«Cosa ti aspettavi, un vestitino da Cenerentola sguattera? Per poter far innamorare Malfoy, ed in seguito vendicarti, suppongo tu debba essere perfetta.»
«Non mi piace l’idea di star facendo tutto questo per lui» mormorai, mentre Ginny mi sospingeva verso uno dei tanti sgabelli. Mi sedetti, osservando la mia espressione corrucciata nel grande specchio mentre la rossa cominciava a provare varie acconciature sui miei capelli leggermente corti.
«Non stai facendo questo per lui, tesoro – mi rassicurò sorridendo a trentadue denti- lo stai facendo per accontentare me»
«Oh, adesso sì che sono davvero motivata!» ironizzai, alzando gli occhi al cielo.
«Ormai non puoi più tirarti indietro!»
«Non mi sto tirando indietro – replicai piccata – solo che non mi alletta l’idea di giocare con i sentimenti della gente»
«Vedila così, Hermione. Un piccolo capriccio per accontentare il tuo orgoglio personale. Sarà bello vedere il principe delle serpi strisciare ai piedi di una grifondoro.»


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