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Autore: Armesia    07/02/2013    1 recensioni
Improvvisamente mi si parò davanti un ragazzo da capelli corti, che però non notai subito a causa del sole accecante e dalla mia totale concentrazione sul libro. Questo tipo strano, che sicuramente non era del luogo, si vedeva, cominciò a fare dei gesti bizzarri, indicando prima se stesso e poi una delle due sedie vuote che si trovavano di fronte a me.
Mi guardai intorno e, notando che il bar era particolarmente affollato, capii subito quello che il ragazzo intendeva.
"Certo, siediti pure. E ti capisco sai, sono anche io una turista – dissi indicando le guide accanto a me – anche io non capisco mai quando ho di fronte turisti o italiani, e di solito mi guardano sempre come se fossi una pazza perché non capiscono ciò che dico."
≈ ≈ ≈
"Beh, stasera – cominciò lui, non sicuro se proseguire o no – stasera c'è il mio concerto. E mi stavo chiedendo, sì ecco... Ti va di venire?"
"Mi piacerebbe tantissimo!– mi illuminai – E dove si tiene il grande evento?"
"All'Arena".
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE TOURIST

 

 

Verona nel mese di maggio era in assoluto la mia città preferita. Non so se fosse per il sole dell'Italia, caldo anche in quel periodo, per la vivacità della gente che abitava in quella città, per le aiuole piene di fiori o per il semplice fatto che io sono un'inguaribile romantica e che quello era il luogo in cui Romeo e Giulietta hanno consumato il loro amore.
Qualunque fosse il motivo, resta il fatto che da quando avevo cominciato l'università, e da quando dunuqe avevo avuto il privilego di abitare da sola e di fare tutto ciò che volevo, ogni maggio mi concedevo qualche giorno tutto per me e mi ritiravo nella mia amata città.
Era la terza volta che ci andavo, ma non mi stancavo mai: scoprivo sempre nuovi parchi, nuove strade, nuovi ristoranti, nuove panchine in cui sedermi a leggere i miei amati libri mentre la mia chiara pelle assorbiva un po' di sole.
Quella mattina il sole splendeva particolarmente e c'era una lieve brezza che muoveva i capelli e rendeva tutto più bello. Io stavo facendo colazione all'aperto in un bar molto caratterisco, con pochi tavolini tondi che si affaciavano su di una piccola piazza. Erano ormai due ore che ero in lì, ma quando ero in vacanza tutto doveva essere fatto in modo rilassato e senza alcun programma. Il tempo era volato tra la lettura dei quotidiani, la consultazione della guida della città e tra tanto caffè – l'espresso italiano era la mia passione.
Il mio tavolino era ingombro dei libri che mi ero portata appresso, della mia adorata macchina fotografica e delle tre guide di Verona – ogni anno ne compravo una nuova.
Molti abitanti del luogo andavano e venivano, non era un posto turistico, e io mi sentivo un pochino in colpa ad occupare quel tavolo da sola così a lungo, anche perchè il piccolo bar era stracolmo.
Decisi di ordinare il mio quarto caffè, questa volta macchiato, e mi immersi nella lettura di, giusto per essere orginale, Romeo e Giulietta, che ormai conoscevo a memoria.
Improvvisamente mi si parò davanti un ragazzo da capelli corti, che però non notai subito a causa del sole accecante e dalla mia totale concentrazione sul libro. Questo tipo strano, che sicuramente non era del luogo, si vedeva, cominciò a fare dei gesti bizzarri, indicando prima se stesso e poi una delle due sedie vuote che si trovavano di fronte a me.
Mi guardai intorno e, notando che il bar era particolarmente affollato, capii subito quello che il ragazzo intendeva.
"Certo, siediti pure. E ti capisco sai, sono anche io una turista – dissi indicando le guide accanto a me – anche io non capisco mai quando ho di fronte turisti o italiani, e di solito mi guardano sempre come se fossi una pazza perchè non capiscono ciò che dico."
Il ragazzo mi sorrise grato e si sedette. Poi ordinò un caffè scecherato al cameriere, raccomandandosi che insieme alla tazzina non venisse portato alcun cucchiaino.
Mi rituffai nel mio libro, senza fare troppo caso alle stranezze del mio commensale.
Odiavo queste situazioni, non sapevo mai quale fosse la cosa opportuna da fare. Dovevo intavolare una conversazione? Magari poi si rivelava una persona scontrosa e gli avrei fatto solo un dispiacere. Magari voleva semplicemente bere il suo caffè in santa pace. Ad ogni modo, dopo che io avevo parlato, stare in silenzio lo trovavo davvero imabarazzante.
"Allora, cosa ti porta a Verona?" mi chiese, dopo essere stato zitto per qualche istante, nel quale magari aveva pensato ad un argomento di cui parlare. Che carino, si trovava nella mia stessa situazione.
"L'amore. – ripsosi io, ancora incerta se richiudere definitivamente il libro o meno – L'amore per questa città, intendo. È la terza volta che ci vengo, e la amo sempre di più. Tu invece?"
"Io è la prima volta che la vedo, ma me ne sono già innamorato. È davvero una città incantevole. Peccato che non possa trattenermi a lungo, sono venuto qui per lavoro."
"Così giovane e già viaggi per lavoro?" il libro ormai si trovava chiuso sopra il tavolino.
"Eh già, ho cominciato presto diciamo. Comunque, che maleducato, non mi sono ancora presentato. Piacere, io sono Liam" rispose lui, evasivo, tendendomi la mano.
"Haily, piacere. E che tipo di lavoro fai?" quel ragazzo mi incuriosiva sempre più.
"Sono un cantante. Non mi riconosci?" mi chiese facendo una strana faccia, ammiccante quasi.
Accidenti pensai, magari mi trovavo di fronte ad una celebrità!
"Mmh, no non mi sembra – risposi dopo essermi tolta gli occhiali da sole per osservarlo meglio – Dovrei?"
"Non necessariamente. Non sono poi così famoso" disse sorridendo. E quel sorriso era davvero stupendo. Sì, quel ragazzo era davvero bello.
"Ma hai fatto qualche canzone famosa o potrei conoscerti in qualche modo? Sai, io adoro la musica, mettimi alla prova" volevo cercare di capire di più su quell'attraente giovane.
"Canto in una boyband" sembrava un pochino imbarazzato. E ci credo, non si vedevano boyband tipo daglia anni '90.
"Ma boyband tipo i Backstreet Boys? No perchè quello sarebbe un pochino starno. Però io adoro le band maschili! Coldpaly, The Fray, The Script, U2, Maroon Five, Greenday, 30 Seconds to Mars, Linkin Park... " comincia ad elencare tutti i miei cantanti preferiti, accorgendomi solo in quel momento che erano tutti gruppi maschili.
"Beh, non proprio come loro, sono in un gruppo più recente diciamo. Ok, ora che tu sai cosa faccio io, dimmi di te." rispose evasivo. Avevo due teorie su questo ragazzo: o non voleva parlare di sè perchè non era molto famoso e aveva capito che prima si era vantato un pochino troppo, oppure si vergognava. Magari era una star di Disney Channel in pensione. Anche se non capivo proprio cosa ci fosse di male ad essere ricchi e famosi.
"Cosa vuoi sapere?– decisi che era meglio non indagare, se voleva mi avrebbe parlato lui – Allora io sono americana, ma credo tu l'avessi già capito dal mio terribile accento californiano, ma studio a Londra perchè sono letteralmente innamorata dell'Europa. Studio giornalismo e il mio sogno è diventare una delle più omportanti reporter al mondo. Sai, fare servizi da Israele, dall'Afghanistan, dal Pakistan..."
"E ti piacciono anche i libri e la fotografia" disse il bel moro, indicando gli oggetti che ingombravano il tavolo.
"Sì, la fotografia è la mia passione. Penso sempre di vedere meglio e nel modo più corretto attraverso un obiettivo. E amo leggere. Sai, io sono figlia unica e i libri mi hanno sempre fatto compagnia."

Continuammo a parlare per delle ore. Quel ragazzo, Liam, mi sembrava così dolce, sincero, un ragazzo reale, non super montato come tutti quelli che si vedono in giro. Con lui mi trovavo davvero bene. In poco tempo ci eravamo intesi subito, parlando dei nostro gusti in fatto di libri, film, musica e perfino cartoni animati – ci ritrovammo entrambi grandi fan dei film Disney. Scoprii che era un ragazzo talmente dolce che il suo film preferito in assoluto era Toy Story. Era una notizia che faceva sorridere, ma io non potevo prenderlo in giro. In fondo, il mio film preferito è sempre stato Aladdin.
Mi aveva rivelato di essere inglese, di avere due sorelle maggiori, di adorare i cani e di avere una terrbile fobia per i cucchiai – questo solo dopo che il suo caffè era arrivato e io chiesi il motivo dell'assenza del cucchiaino sul piattino.
"Cosa fai stasera?" mi chiese ad un certo punto. Che mi volesse proporre di uscire?
"In realtà nulla – risposi – speravo tanto di poter assistere ad un'opera all'Arena, però mi hanno detto che stasera c'è un concerto. Deve essere qualcuno come Katy Perry o Rihanna, anche se non avrei mai detto che potessero scegliere un luogo del genere. E' da ieri che la città è invasa da ragazzine particolarmente euforiche e vestite in modo molto colorato".
E infatti era proprio quello il motivo che mi aveva spinta a rifugiarmi in quel bar in una stradina laterale. Quella mattina, mentre cercavo un posto dove fare colazione, ovunque mi girassi incontravo un gruppo di ragazze dai 10 ai 16 anni che cantavano e saltellavano. Insopportabile.
Dopo che risposi, Liam stette un attimo in silenzione. Aveva forse cambiato idea? Magari lui era venuto dall'Inghilterra per vedere Katy Perry, che era l'amore della sua vita, e io l'avevo appena umiliato dicendo che tutti i suoi fan erano ragazzine urlanti.
"Come mai me lo chiedi?" tentai di distoglierlo dai suoi pensieri.
"Beh, stasera – cominciò lui, non sicuro se proseguire o no – stasera c'è il mio concerto. E mi stavo chiedendo, sì ecco... Ti va di venire?"
"Mi piacerebbe tantissimo!– mi illuminai – E dove si tiene il grande evento?"
"All'Arena".
Ora si spiegava tutto, ora si capiva perchè quell'insicurezza successiva alla mia battuta sulle ragazzine. Era per lui che si erano radunate piccole adolescenti da tutt'Italia.
"Accidenti Liam, all'Arena! Ci sono artisti che nemmeno se lo sognano di fare un concerto in un posto così meraviglioso, storico e suggestivo! Ma, esattamente, chi sei tu?" Ero scioccata.
"Ecco... Sono un membro dei One Direction" rispose tutto d'un fiato.Lo guardai con aria interrogativa, continuavo a non capire. "Beh, mi dispiace, mi sento un po' ignorante in questo momento ma non so chi siate. Ma tu non devi vergognarti così!"
Si notava che era a disagio.
"Non... non è che io mi vergogni. Ma tu sei una persona così intelligente, acculturata, di mondo... E per quello che hai detto prima... di solito non mi comporto così. Sia chiaro, io sono molto felice di chi sono e di ciò che faccio, però, ecco, avevo paura che tu potessi trovarlo stupido".
Scoppiai a ridere. Era così carino e fragile in quel momento che infondeva un'infinita tenerezza.
"Ma smettila! Tu canterai all'Arena di Verona! Non potrei mai pensare che ciò che fai sia stupido! E poi, non è colpa tua. Sei giovane e carino, è scontato che le ragazzine impazziscano per te!"

Dopo la sua confessione, Liam sembrava essere tornato solare e allegro come prima. Acompagnandomi all'albergo mi rivelò chi era veramente, tutta la sua storia e quella del suo gruppo. Non capivo perchè doveva vergognarsi. Faceva quello che gli piaceva, e da come ne parlava si vedeva che gli piaceva davvero molto. Prima di lasciarci, mi diede tutte le indicazioni relative a quella sera. Il concerto sarebbe cominciato alle 20.40, ma io sarei potuta arrivare all'ora che preferivo. Infatti, essendo invitata da un membro della band in persona, scoprii che, oltra a sedere tra le prime file, avevo un'entrata riservata, dedicata solo a me e a quelli seduti nella mia stessa zona, così da non rischiare di essere travolta dall'uragano di fans idolatranti.
"E cosa ci si mette esattamente per un concerto dei One Direction? Devo sfoggiare le mie Converse e devo indossare un cerchiello con delle stelline che si illuminano?" lo presi in giro.
"Non necessariamente – rise lui – puoi indossare qualunque cosa, saresti comunque bellissima".
Oddio, perchè doveva essere così perfetto?
Rimasi zitta a quel complimento, ma sorrisi e arrossii visibilmente.
"Allora spero ci vedremo dopo" disse lui, scioccandomi un bacio sulla guancia.
"Ci vedremo sicuramente" risposi io, cercando di sfoderare il mio miglior sorriso.
"E comunque, mi piacerebbe vederti con un cerchiello che si illumina" disse Liam mentre si allontanava lentamente da me, salutandomi con la mano.

Ok, avevo ancora parecchie ore prima dell'inizio del concerto. Per prima cosa, volevo assolutamente comprare un cerchiello come quello descritto da Liam e tutti i gadget sul suo gruppo che avrei trovato in circolazione, giusto per prenderlo in giro. Com'è che si chiamavano? One qualcosa. Avrei chiesto a una delle ragazzette esagitate che avrei incontato per la strada.
Trovai un fantastico negozio poco fuori dal centro. Lì feci scorta di una coroncina rosa con le piume e delle lucine, una maglietta del gruppo – che avevo scoperto chiamarsi One Direction, ma per questo quasi rischiai la vita da quanto male delle ragazze mi avevano guardata – un grande cartellone e colori a volontà. Avevo intenzione di mettere in atto le mie eccezionali doti artistiche facendo un enorme cartello con su scritto qualcosa di stupido. Mi sarebbe venuto in mente qualcosa.
Quando mancava meno di un'ora al concerto andai in crisi per decidere cosa indossare. La maglietta comprata quel giorno l'avrei tenuta per poco, giusto il tempo che lui la vedesse, ma poi volevo risultare perfetta. Optai per una leggera blusa bianca e degli shorts militari. Pettinai i miei capelli scuri alla bell'e meglio e uscii con il mio gigantesco cartellone. Sopra vi avevo disegnato con vari colori e brillantini Woody di Toy Story e un fumetto che partiva dalla sua bocca ocn dentro scritto "You've got a friend in me, Mr. Batman" in onore della chiaccherata di quella mattina.
Ero molto eccitata, mi confondevo tra la moltutudine di fan e mi sentivo quasi una di loro. In fondo, qualcosa ci accomunava: a tutte noi Liam piaceva un sacco.

Il concerto era stupendo. Certo, le loro canzoni erano un pochino infantili e magari si assomigliavano un po' tutte, però quei ragazzi erano davvero bravi. E sembravano pure tanto simpatici. Credo di non aver mai riso così tanto ad un concerto.
E Liam aveva un voce fenomenale, era talmente bella che ogni volta che cantava un assolo mi venivano i brividi. Però anche un suo collega riccio aveva una voce niente male.
Dalla posizione in cui mi trovavo non mi ero persa nemmeno un dettaglio. Non avevo mai avuto un posto così buono. Ero praticamente sotto al palco attorniata da posti vuoti, evidentemente sponsor che non si erano presentati. Il resto dell'Arena era stracolmo, fui felice di non essere circondata da fan che non facevano altro che cantare, saltare e urlare. Che carine, anche io ero così al mio primo concerto di Avril Lavigne tipo dieci anni prima.
Verso la fine del concerto mi si avvicinò un omaccione che faceva un po' paura per consegnarmi un biglietto. Wow, mi sentivo una vip.

"Vediamoci un'ora dopo la fine del concerto al bar di stamattina.
Tuo, Liam"

Dall'emozione non mi accorsi nemmeno che i ragazzi stavano salutando e che l'anfiteatro cominciava a svuotarsi.
Mi diressi lentamente, tutta sognante, al bar. Liam non sarebbe arrivato prima di mezz'ora. L'avrei aspettato.
Il tempo sembrava non passare mai, ma finalmente vidi la sua vigura che si avvicinava.
Possibile che mi piacesse già così tanto? Non ci conoscevamo nemmeno da 24 ore e io avevo già il cuore a mille. Forse è questo che chiamano "Amore a prima vista".
"Sei bellissima" fu la prima cosa che disse il ragazzo quando arrivò.
"Grazie, ti piace il mio diadema?" risposi sorridente.
"Sì, sembri proprio una principessa. Andiamo, milady?" mi tese una mano e lasciò dei soldi sul tavolo per pagare l'espresso che avevo consumato.
"Con molto piacere, milord – risi io – a patto che tu mi autografi la maglietta".
Lui rise. Era una risata bellissima.
"Ne sarei onorato. Allora sei diventata una mia fan?" dissi, avvicinandomi un po' a lui, le sue mani sui miei fianchi.
"La numero uno".
Lui sorrise, e appoggiò le sue labbra sulle mie, sotto i raggi della luna.

Eh sì, l'ho sempre detto che Verona è la mia città preferita nel mese di maggio.


Ciao genteee!!
Allora, scusate per la lunghezza (forse eccessiva) di questa OS ma avevo troppe idee e più corta proprio non veniva.
La storia mi è venuta in mente l'altro giorno mentre ripensavo al mio biglietto (che non ho) per il concerto e.. beh, questo è quello che mi vorrei che accadesse quel giorno. Ahahahahaha si ok.
Beh se sei arrivato fin qui mille mille grazie:)
per favore recensite che voglio sapere cosa ne pensate per migliorarmi!
Grazie di aver letto!
A presto spero!
Baci, A.

  
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