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Autore: misslegolas86    07/02/2013    2 recensioni
Erano due estranei, soli e persi nei loro problemi, tutto quello che li aveva uniti non c’era più, era andato in frantumi come la loro tazzina.
One shot nata dalla visione e dalla disperazione della 2x12
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tremotino rientrò nel negozio e chiuse la porta alle sue spalle. Il locale dopo il furto di Hook era in uno stato disastroso, cose sparse dappertutto vetri infranti tuttavia se il negozio avesse potuto esprimere lo stato d’animo di Tremotino non sarebbe stato distrutto ma completamente vuoto. Erano passate solo poche ore da quando era corso in biblioteca dopo la telefonata di Belle, eppure gli eventi succedutisi in così poco tempo gli sembravano lontanissimi, come appartenenti ad un’altra vita. Ed in fondo era vero, facevano parte di una vita diversa, una vita in cui c’era Belle accanto a lui.
Quando aveva perso Bae, Tremotino era a pezzi, eppure era certo che con i suoi poteri avrebbe potuto fare qualsiasi cosa per ritrovarlo. Adesso, invece, si sentiva completamente svuotato, privo di forze e di ogni speranza.
Il fato toccato a Belle, che lui le aveva già risparmiato mesi prima salvandola dalle trame di uso padre, era senza rimedio, aldilà  del suo potere. Era l’oscuro, eppure non poteva fare nulla per ridonare a Belle i suoi ricordi, la sua vita, se stessa.
Aveva, comunque, tentato subito, incapace di rassegnarsi alla terribile perdita, di spezzare la maledizione con il bacio del Vero Amore, la magia più potente che conosceva ma, appena le sue labbra avevano sfiorato quelle della ragazza, lei aveva cominciato ad urlare, terrorizzata dalla presenza di uno sconosciuto. Il bacio non aveva funzionato e Tremotino aveva sentito morire in lui ogni speranza.
Si avviò verso il bancone, zoppicando più che mai. Provava dolore in ogni parte del corpo ma niente era più lancinante della sofferenza del suo cuore spezzato. Ormai a pochi passi dalla sua meta, la gamba malandata, con una fitta terribile al ginocchio, venne meno sotto il peso del suo corpo. Riuscì a stento ad aggrapparsi ad una delle vetrine del negozio evitando di cadere rovinosamente a terra ma si ferì la mano con un pezzo di vetro rimasto, attaccato all’intelaiatura di ferro. Il sangue schizzò copioso dal palmo ma Tremotino non se ne curò, il suo cuore sanguinava molto di più. Chiuse per un attimo gli occhi mentre cercava di ritrovare le forze per rimettersi in piedi e, ancora una volta, nel buio di quell’attimo emerse dalla memoria lo sguardo di puro terrore con cui adesso lo guardava Belle. Riaprì gli occhi lasciandosi sfuggire un gemito.
Era precipitato in un incubo spaventoso quando era, ormai ad un passo dalla felicità, proprio quando stava partendo per ritrovare suo figlio, con la certezza che Belle sarebbe stata lì ad aspettarlo al ritorno per vivere, finalmente, come una famiglia.
Ma tutte queste immagini di gioia erano state spazzate via in una manciata di minuti,  pochi attimi avevano condannato Tremotino ad una nuova solitudine ed ad un dolore mai conosciuto.
Si era piacevolmente abituato alla presenza e al supporto del suo Vero Amore lì a Storybrooke. L’unica che conoscesse il suo passato, i suoi segreti, le sue paure, i suoi dolori, le sue innumerevoli colpe. Lei con la sua dolcezza era riuscita sempre a superare le sue reticenze anche quando era nell’Oscuro Castello ma lì a Storybrooke il loro legame si era unito indissolubilmente.
Lui aveva capito, nei 28 anni passati senza Belle, di non poter vivere senza di lei e la gioia di averla ritrovata aveva dissipato ogni sua paura e cementato la loro unione. Le aveva finalmente dichiarato il suo amore e le aveva promesso di provare ad essere un uomo migliore. Tutto stava funzionando per il meglio quando, in quel maledetto momento, ogni cosa era finita, spazzata via dall’oblio.
Ora Belle non ricordava più nulla e lui era di nuovo solo. Ma quel che peggio lei aveva paura di lui. Non lo aveva mai temuto neanche quando, come un’orrenda bestia, l’aveva portata via dalla sua famiglia rinchiudendola come prigioniera. Adesso invece era terrorizzata dalla sua sola presenza, così spaventata come non lo era mai stata, così diversa dalla sua coraggiosa Belle.
Tremotino dopo anni di battaglie, accordi e problemi si sentì stanco di lottare e perdere ogni volta le persone che amava, mai come in quel momento desiderò una vita normale con suo figlio e la donna che amava, senza problemi e, forse, senza magia.
Si appoggiò tremante al bancone respirando a fatica, ricaggiando a stento le lacrime che già gli bagnavano gli occhi. Non poteva cedere, non ora che era ad un passo dal ritrovare Baelfire, non ora che Belle aveva più bisogno di lui.
Osservò la sua immagine riflessa in una vetrina: aveva ancora le mani e la giacca macchiate del sangue di Belle a cui ora si era aggiunto il suo fuoriuscito dal taglio alla mano. Avrebbe dovuto tornare a casa per cambiarsi ma non aveva tempo. La ricerca di Bae doveva cominciare, aveva atteso con trepidazione per anni quel momento ma come avrebbe potuto lasciare Storybrooke con Belle in quelle condizioni? Doveva provare ancora a salvarla anche se i suoi rifiuti e i suoi occhi pieni di paura gli laceravano il cuore. Qualcosa in lui si spezzava ogni volta che vedeva Belle in ospedale vittima del fato più terribile che esistesse. Era lui responsabile del male che le aveva inflitto e per questo si odiava più che mai.
Con delicatezza estrasse dall’espositore la tazzina col bordo scheggiato, la strinse tra le mani come aveva fatto in passato tante volte, unica prova del passaggio di un angelo nella sua vita, unico baluardo negli anni per fuggire la follia e il potere assoluto, unico ricordo del suo vero amore in un mare di solitudine. Forse con l’aiuto della magia la tazzina sarebbe riuscita a far tornare la memoria a Belle. Tremotino la incantò e la depose con cautela nella tasca del cappotto avviandosi con cuore pesante di nuovo verso l’ospedale.
 
*****
 
Tremotino osservò come al rallentatore il volo della tazzina sentendo il respiro gelarsi nei polmoni. Non udì lo schianto della porcellana contro il muro perché, nel medesimo istante, il suo cuore andò in frantumi. Rimase lì come pietrificato dall’orrore della realtà malfermo sulle gambe finchè rivolse gli occhi verso Belle, incapace di proferire una sola parola, incapace perfino di pensare. Lei lo guardava con occhi impauriti e lo pregava di andare via. Ci mise un po’ a capire che cosa doveva fare, inebetito dal dolore insopportabile. Riuscì a stento ad articolare un passo dopo l’altro verso la porta, quasi trascinandosi via mentre sussurrava scuse al suo Vero Amore perduto, vittima innocente di quel fato terribile.
Lanciò uno sguardo velato di lacrime ai frammenti sparsi a terra ma non riuscì a vedervi pezzi di porcellana, erano frammenti del suo cuore strappato dal petto e scaraventato al muro. Non era colpa di Belle, naturalmente, lei era la vittima innocente di tutto l’odio che lui aveva provocato nel corso della sua vita. Ricordi della loro vita insieme passarono veloci nella mente aggiungendo amarezza e frustrazione per l’impossibilità di trasmetterli a Belle.
Erano due estranei, soli e persi nei loro problemi, tutto quello che li aveva uniti non c’era più, era andato in frantumi come la loro tazzina.
 
SPAZIO AUTRICE
 
La visione della 2x12 e l’astinenza da Once Upon Time per ben 3 settimane hanno portato questo risultato. Ci sono buoni indizi (speriamo) per noi rumbellers ma non potevo scrivere di uno dei momenti peggiori per il caro Rumple. Spero vi piaccia e se volete recensite
  
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