Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: itshikarii    07/02/2013    8 recensioni
“Ma tu..” dicemmo assieme. “Sei uguale a me!” continuammo assieme. Oddio sembrava tanto una scena da film.
La mia sosia si infilò gli occhiali da sole e si sedette di fronte a me.
“Perché ti infili gli occhiali?”
“Perché non voglio che mi riconoscano..” guardò a destra ed a sinistra prima di rivolgermi una sorriso dolcissimo. “Tu sai chi sono?”
“La mia sosia?” tentai ma sapevo che non era quella la risposta giusta.
“Sono Taylor Swift, la cantautrice americana.”
“E che ci fai qui, in questa piovosa città di Londra?” chiesi curiosa di ascoltare la sua risposta.
“E’ una lunga e stressante storia.”
“Se la tua vita è stressante allora la mia come deve essere?” chiesi con sarcasmo.
“Proviamo a vedere, no?”
“Che vuoi dire?” mi spinsi più vicino a lei e la guardai con uno sguardo impaurito. Lei sorrideva.
“Scambiamoci vita per un mese.”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(2.)
Hola!


“Quindi tu, cantante ultra famosa e ricchissima, mi stai proponendo di scambiarci vita?” la popstar annuì con un sorriso. “Ovvio che accetto!” iniziai a saltellare come una pazza e poi Taylor mi fece sedere.
“Come ti chiami?”
“Mary, ma da oggi sarò Taylor Swift!” continuai ad urlare fino a quando la bionda non mi prese per il polso e mi portò in un bagno dove non c’era nessuno.
Ci scambiammo i vestiti in due cabine accanto.
“Sicura che vuoi vivere la vita di una sconosciuta? Insomma potrei essere un serial killer.” Dissi mentre mi arrivava una maglia dall’alto.
Oddio, ma è Dior questa maglietta?
Dopo alcuni minuti uscimmo e scoppiammo a ridere. Io ero lei e lei era me. Ci scambiammo anche cellulare ed altre cose.
“Bene..”
“Buona fortuna.” Dicemmo in coro ed uscimmo pronte per la vita che ci stava attendendo fuori quel lurido bagno.
Minchia come si cammina su questi trampoli?

Taylor.
Ma da dove mi era uscita sta cretinata di scambiarci vita? Non sapevo niente di quella che adesso si stava passando per me.
Mi andai a sedere nel tavolo dove stava seduta Mary.
Ad un tratto qualcuno mi coprì gli occhi da dietro. Mi dimenai e poi mi girai vedendo una ragazza dai capelli rossi che mi sorrideva.
“Brutta stronza che non sei altro, dovevi aspettarmi davanti alla caffetteria non qui. Ho girato tutto il bar per trovarti.”
Si sedette di fronte a me e mi sorrise.
Io la guardai un po’ incerta.
“Tu sei…?”
“Hola! Sono la tua migliore amica, recuerdas?” mi guardò sciettica.
“Oh, me siento. Me acuerdo de ti, eres mi mejor amiga.” Sorrisi mentre iniziai a guardare il menù.
Alzai lo sguardo verso la ragazza che avevo di fronte e vidi che aveva uno sguardo scioccato.
“Che succ..?” non mi fece finire che iniziò a parlare.
“Chi sei e che hai fatto della mia migliore amica che aggiungeva solamente la –s alla fine delle parole? Che fine ha fatto la mia Hikari del ‘Helen & Hikari’? E da quando hai i capelli ricci?”
Questa ragazza è molto perspicace. “Io, conosco lo spagnolo ed ho sempre scherzato aggiungendo la –s. Non ti piacciono i capelli?” feci una faccina da cucciola.
“Si, scusa. Ti ho aggredito soltanto perché sono incazzata.” Incominciò a bere il caffè che ci avevano portato.
“Che è successo?”
“Mark!” quasi urlò. “Mi ha lasciata! Oggi!”
Mark.. doveva essere il suo ragazzo. Incominciò a bestemmiare a bassa voce in spagnolo. Sorrisi capendo perfettamente quello che diceva.
Avevo studiato tutte le lingue per potermi facilitare meglio in qualsiasi posto andavo.
“Mi dispiace da morire, Helen.”
Mi guardò in una maniera che non riuscii a decifrare. Poi sbuffò e fece segno con la mano di lasciare stare.
Si alzò, posò dei soldi sul tavolo e mi fece alzare. “Per distrarci andiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto dopo una rottura con i tuoi ex!” disse tutta contenta mentre mi trascinava chissà dove.
“I miei ex..?” chiesi stupidamente.
“Certo, putty. Tutti quelli che volevano solo scoparti.” Mi sentii un po’ offesa e triste nei confronti di Mary. “E quindi stiamo andando a fare quello che fai quando vieni lasciata.”
“Mangiare gelato?” chiesi, ma quando la visione di una palestra si fa sempre più vicina capisco che io e Mary non abbiamo molto in comune lasciando da parte l’aspetto.
“Mary, tu non sei la tipica mangia-gelato quando un ragazzo ti lascia.”
Ehi rossa, che hai contro le romantiche che mangiano gelato e scrivono canzoni?
“Andiamo a fare box.”
Aspetta cosa?!

Mary.

Spero davvero per Taylor che se la cavi.
Insomma nella mia vita è sempre una routine, non succede mai niente di nuovo.
Perché dovrebbe succedere proprio adesso?
Ritornai verso la caffetteria e vidi la mia sosia prendere il mio posto. Dopo un paio di minuti vidi Helen arrivare da dietro.
Cazzo.
Mi ero dimenticata di quella pazza con il sangue spagnolo.
Provai ad avvicinarmi ma qualcuno mi bloccò prendendomi dal polso. Mi girai e vidi un uomo tre volte più alto di me, vestito di nero.
“Signorina Taylor, mi dispiace interromperla ma dobbiamo andare.”
Annuii rassegnata e seguii l’omone pelato.
Perché tutte le guardie del corpo sono pelate?
“Scusa, perché sei pelato? Voglio una guardia del corpo diversa della altre.” Piagnucolai mentre lui sbuffava.
Cioè io ho una guardia come tutte le altre e lui sbuffa?
Stavo per dire qualcosa ma una limosine nera. Sono tutta contenta e andai  per avviarmi verso la macchina ma mister pelato mi fermò. La macchina tranquillamente partì senza di me.
“Brutto pelato, perché non mi hai fatto salire?”
“La sua macchina è questa.” Spostai lo sguardo verso un’altra macchina molto più piccola ma normale. Scrollai le spalle e mi avviai.
“Dove andiamo?” chiesi.
“All’appuntamento.”
“Quale?
“Quello di oggi.”
Smisi di fare domande visto che quello là pensava che sapessi di che parlava. Mi appoggiai al sedile e guardai dal finestrino. Mi arrivò un messaggio.
Sbloccai l’iphone di Taylor ed un messaggio da un numero non salvato affacciò nel display: << La tua amica è pazza! Mi vuole fare box, ma scherziamo? Non l’ho mai fatto! Come ti trovi tu?>>
Sorrisi, ma non ebbi il tempo di rispondere che eravamo arrivati ad un hotel lussuoso.
Mister pelato mi fece scendere e mi avviai dentro l’hotel.
Un altro signore pelato-dio tutti io i pelati oggi?- si avvicinò e non appena mi vide mi abbracciò di slancio. Io rimasi rigida del tipo: chi minchia è questo?!
“Taylor sei arrivata, i ragazzi ed il loro manager ci aspettano.” Mi sorrise e mi lasciò respirare.
“I ragazzi?”
“I One direction, cara.”
Incominciò a guardarmi spaventato quando iniziai ad urlare.
“Incontrerò i One direction, porca Belen!” mi fermai e vidi tutti i presenti che mi guardavano sconvolti.
Mi sistemai la maglietta e tossii. “Dicevo: non vedo l’ora di incontrarli.” Sorrisi ed il pelato numero due- forse il manager di Taylor?- mi continuò a guardare male.
Poi mi fece segno di seguirlo.
Dopo un po’ arrivammo dentro una stanza dove c’erano due ragazzi ed un tizio che parlava al telefono.
Porcoculomerdatette. Quelli sono Harry Styels e Louis Tomlinson.
Mi trattenni. Non volevo dare spettacolo come poco prima di sotto.
“Taylor, sei arrivata cara.” Il manager dei ragazzi chiuse il telefono e ci fece segno di sedersi davanti a loro.
“Allora la questione è semplice: tu –indicò me- e Harry dovete frequentarvi.”
“Manager della band più famosa del mondo, che hai detto?”


STAY, STAY, STAY.
Ehi c:
Non sono in ritardo, vero?
Bene, non ho molto da aggiungere in questo capitolo.
Per Helen mi sono ispirata –oltre alla mia migliore amica- a Cher Lloyd.
Spero davvero che questo capitolo possa piacervi c:
Mi fate sapere cosa ne pensate con più di dieci parole? *-*
Mary Hikari c:

ps: grazie mille alle recensioni e per le ragazze che hanno messo la storia tra le preferite e seguite. <33 Mi rendete felicissima.

   
 
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