Questa
è una storia di tanto tempo fa, confusa fra realtà e sogno. Coloro che l’hanno
vissuta la ricordano con rammarico, altri la raccontano come fosse
una favola.
Prima che tanti shinobi
valorosi morissero, lasciando leggende da tramandare
…
Prima che i fiori sbocciassero
e le stagioni passassero, prima che nascessero gli eroi … c’era lui.
Era chiamato Il Fulmine Giallo di Konoha, e ancora oggi, la sua storia viene
raccontata ai posteri come la più straordinaria delle leggende.
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Minato socchiuse gli occhi e si lasciò accarezzare
dal fresco vento mattutino. Era tornato da poco da una
missione alquanto impegnativa, e, non poteva negarlo, era esausto. Negli
ultimi giorni gli attacchi nemici s’erano fatti sempre più frequenti e
pericolosi, e come
tutti temevano, si sfiorava la guerra.
Lui, Namikaze Minato,
era consapevole di essere uno dei migliori elementi del villaggio, tanto
potente e veloce da venire soprannominato “Fulmine
Giallo di Konoha”. La sua fama era ben nota anche nei
paesi stranieri, ed era logico che avesse un bel daffare, soprattutto in quel
difficile periodo.
Ma c’era anche un altro e ben ovvio motivo per cui il ragazzo fosse tanto popolare. … Era terribilmente carino. Alto,
capelli biondi e profondi occhi azzurro cielo. Le kunoichi
petulanti facevano a fila anche solo per stringergli la mano, ma lui ,
nonostante la popolarità gli facesse alquanto piacere, restava un giovane molto modesto.
Era un eroe. Tutti lo consideravano come tale.
Nelle sue vene scorreva sangue nobile.
Non avrebbe esitato a sacrificarsi per la salvezza
del villaggio e delle persone che amava.
Persino il suo Maestro , uno
dei tre sannin leggendari, Jiraya,
aveva riconosciuto la sua netta superiorità. E si
diceva, anche se Minato s’affrettava a smentire questa voce, che superasse
persino l’Hokage.
Intravide finalmente l’enorme portone di Konoha, che da qualche giorno a questa parte restava chiuso
e controllato a vista da schiere di Shinobi armati.
Il pericolo era in costante agguato ed il rischio di intrusione
nemica era alto, tanto che nessuno potesse entrare o uscire dal villaggio senza
essere sottoposto a meticolosi controlli. Ma per lui
questo non valeva. Lo lasciarono passare inchinandosi, come al cospetto di un
principe.
Spesso ricordava alle guardie della probabilità
che un nemico prendesse le sue sembianze tramite
Sorpassata la dogana, si lasciò cadere esausto su
una delle bianche panchine che costeggiavano il viale d’ingresso alla città. Il sole mattutino gli picchiava forte sulla
fronte e cosi socchiuse gli occhi per godersi quel tepore. Alle sue spalle,
qualcuno si stava muovendo fra i cespugli. Non ebbe neppure il tempo di
accorgersene, e …
-SENSEI !- Un bambino dai capelli neri gli saltò
sulle spalle, seguito da una sorridente bimba dai capelli color cenere.
-Allora è tornato, Minato-sensei ! Che bello !-
-Cavolo… Obito, Rin ! Mi avete spaventato!-
Il bambino ghignò e incrociò le braccia dietro la
testa. -Non dovrebbe spaventarsi cosi facilmente, sensei…
è stanco per caso ?-
-Si, che è stanco, non vedi Obito-kun?-
Lo riprese Rin.
-Uuuffa!
Non dare la colpa a me ora, che anche tu gli sei
saltata addosso!-
Minato rise. I suoi allievi erano ancora dei
bambini, ma gli ricordavano tanto se stesso pochi anni
prima…
Uchiha
Obito era un bambino vivace e nonostante spesso non riuscisse in
alcuni jutsu e non fosse particolarmente dotato, si
allenava giorno e notte per migliorare e
poter diventare un giorno un eroe.
Rin
invece era una bambina molto gentile, ma sapeva diventare anche molto violenta
… soprattutto con Obito, innamorato di lei senza speranza .
Purtroppo il cuore della piccola Rin apparteneva a
qualcun’ altro …
-Smettetela voi due baka
- Una voce piatta fece voltare i tre. Minato si passò una mano sul capo. Ora
ricominciavano …
-A chi hai detto baka ?!- Sbottò l’Uchiha, rivolto al ragazzino dai capelli grigi appena
arrivato.
-A te, baka !
-Ripetilo se ne hai il coraggio, dannato Kakashi !-
Kakashi
Hatake… lui e Obito erano rivali giurati. Litigavano
per ogni motivo possibile, anche se spesso era Kakashi
a cominciare. Lui era uno shinobi tutto d’un pezzo,
serio e riservato, rispettoso delle regole e dei codici, e il comportamento
ribelle ed anticonformista di Obito lo irritava
terribilmente. L’Uchiha, da parte sua, odiava Kakashi per un motivo diverso ma
ben ovvio: R-I-N.
La bimba lo adorava e faceva di tutto per farsi notare da lui, ma senza
alcun risultato … Obito non capiva proprio come il compagno potesse rifiutarla…
le avesse date a lui, tutte quelle attenzioni!
Eppure, erano solo dei bambini ,e
non sapevano ancora cosa fosse l’amore, quello vero. Ma
naturalmente Minato non s’azzardava neppure a farglielo notare …
-BASTA VOI DUE !- Rin si intromise fra i compagni e cercò disperatamente di separarli.
Poi si rivolse al maestro. -Ci scusi sensei … lei ora
vada a riposarsi dopo la missione, noi la aspettiamo come sempre al Campo !- Lo
salutò con la mano e si allontanò, seguita da Kakashi
ed Obito che continuavano a grugnirsi contro l’un l’altro.
“Sarà meglio fare come ha suggerito lei… “ Si
disse Minato. Prima, però, doveva incontrarsi con una persona. Non sapeva dove
fosse, ma aveva una certa idea …
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-Konnichi-wa
a tutti !- Minato
fece il suo ingresso all’ Ichiraku Ramen e salutò con un gesto della mano l’uomo, sulla
trentina, seduto dietro il bancone.
-Buon giorno a te ,
Minato! Sei già tornato dalla missione a quanto pare!-
-Beh, si …- Rispose il
giovane, con una punta d’imbarazzo. -Cercavo Kushina
… è forse passata di qui ?-
L’uomo rise. -Beh, non ancora, di solito passa più
tardi per la colazione … se rimani ad aspettarla ti offro qualcosa a prezzo
scontato, che ne dici ?-
-Dico doppio yum ! Arigatou gozaimasu
!- Il biondino si rese conto solo ora di essere mooolto affamato.
Si sedette ad un tavolo ed ordinò una doppia porzione di udon. Lui e Kushina erano i più assidui frequentatori dell’ Ichiraku Ramen
da …da sempre. Non riusciva neppure a ricordare da quando. Quel tavolo lo
consideravano “il loro personale”, come erano soliti
dire da bambini… quante volte, seduti a quel posto avevano litigato, poi si
erano riappacificati… mentre intorno le stagioni e i giorni passavano e tutto
cambiava, l’ Ichiraku Ramen
restava sempre uguale, cosi come quel tavolo. Sapevano che se uno di loro fosse
andato li, avrebbe sempre trovato l’altro.
Da quando erano bambini, e si rimpinzavano di cibo
(tariffa ridotta per i minori di 13 anni! ) per poi
correre a giocare.
Quando
diventarono genin, e si scambiavano davanti ad una
ciotola di ramen, racconti appassionanti ( e spesso
molto montati ) sulle loro ultime missioni.
Quando
poi la guerra era cominciata, portandosi via l’infanzia, loro sapevano che
nonostante tutto il mondo sembrasse odiarsi, loro sarebbero stati sempre li,
l’uno per l’altra.
Pensò a come i loro discorsi fossero
cambiati nel tempo, e come fossero cambiati loro stessi. Sia fisicamente che interiormente. Eppure,
erano sempre li.
Si erano ritrovati in breve ad essere
dei Jonin, doversi assumere le loro
responsabilità, e spesso lasciare il villaggio per molti giorni. Com’era
successo ora. Minato era stato via per una settimana e Kushina
gli aveva fatto promettere di correre subito da lei non appena fosse tornato. Se la conosceva
bene non si sarebbe svegliata prima delle 10… guardò
l’orologio.
Cavolo. Le 8:30.
Rassegnato, si rese conto che prima di rivederla
avrebbe aspettato un bel po’ di tempo.
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-Hai tadaima
!- Una ragazza dai capelli rossi lunghi fin sulle spalle irruppe
come una furia nel chiosco e si fiondò accanto al
bancone.
-Dieci porzioni di ramen
istantaneo, dattebayo!- Ordinò.
-Arrivano subito !- Le rispose di rimando l’uomo. -Ah,
Kushina …Lui è qui ! E’
tornato – Le strizzò l’occhio e indicò il ragazzo,
seduto col capo chino e mezzo addormentato.
-E’
Minato-kun
! E’ tornato !- La rossina si precipitò
verso di lui e lo abbracciò con foga, risvegliandolo.
-Minato-kun!-
-Ku…Kushina ? Finalmente eccoti!- Rispose,
un po’ seccato ed ancora assonnato. -Sai da quanto ti aspetto?- Traduzione in Minatoese: Io non vedevo l’ora di rivederti, e tu invece
sei arrivata in ritardo!. Traduzione
2: Non mi abbracciare! Arrossisco !.
-Io non lo sapevo che saresti tornato oggi,
altrimenti mi sarei fiondata qui all’alba e lo sai!- Assunse un
aria offesa e leggermente corrucciata, che Minato sapeva voler dire “Sai-che-lo-farei”
Eppure,
scoppiò a ridere. –Tu sveglia all’alba? Se ti vedessi,
non ci crederei!- Si piegò sul tavolo dalle risate e per poco non rovesciò il
bicchiere di thè.
-Si, si … continua a
ridere- Rispose Kushina, la cui attenzione era stata
irrimediabilmente catturata dalle fumanti ciotole di ramen
che le vennero servite in quel preciso istante.
Minato strabuzzò gli occhi. Quella ragazza lo
sorprendeva ogni giorni di più. -Ma come fai a
mangiare tutta quella roba a colazione ?! –
-E’
per cominciare bene la giornata ! – Rispose, ficcandosi in
bocca tutto il ramen che riuscisse ad
infilarci -Tu invece, hai già mangiato?-
-Si… ho preso soltanto una porzione di udon …-
-Udon
?! Non ramen ?!-
-No … sai che non mangio ramen
a colazione. -
-Certo che non ti capisco !
Il ramen è il meglio del meglio
!-
Kushina
prese le bacchette fra le mani ed ingurgitò ciotola dopo ciotola
in pochi istanti. Minato sospirò. Infondo, in tutti questi anni non è che fosse cambiata granchè.
Kushina
Uzumaki era la migliore allieva di Tsunade, una dei tre sannin
leggendari. Anche per questo i due si conoscevano da
sempre e … la gente non mancava di far circolare qualche pettegolezzo su di
loro. Minato ricordava che un giorno, quando avevano circa 10 anni, Kushina
gli disse “Fra tanti anni, anche i nostri
figli verranno sempre qui all’ Ichiraku Ramen” . Al che lui era arrossito, e Kushina pure, affrettandosi a rispondere “Ma cos’hai capito? Per nostri intendevo i
MIEI ed i TUOI. Non in quel senso ! “. In seguito
a quell’ episodio
non s’erano parlati per giorni. Ora, invece, ricordarlo li faceva solo
sorridere.
Beh, certo, erano molto amici e
insieme stavano bene, ma niente di più. E poi
avevano delle personalità molto differenti…
Minato era calmo e rilassato, determinato e
coraggioso. Non si tirava mai indietro davanti a niente e
tutti lo vedevano come un vero eroe.
Kushina
invece era vivace, allegra ed piuttosto singolare, con
quel suo “dattebayo” che non mancava in quasi ogni
sua frase.
Entrambi però avevano una caratteristica in
comune: La testardaggine. Le non rare volte in cui finivano per litigare, per
farli riappacificare doveva intervenire mezza Konoha.
-Kushina
…- Disse Minato, dopo un po’. –Ho sentito che la tua maestra è diventata molto
abile come kunoichi medica, è vero ?-
La ragazza annuì, con un po’ di tristezza. – Dopo
la morte del sempai Dan, la
maestra si è dedicata anima e corpo ai ninjutsu
medici … -. Poi si fece improvvisamente allegra. –Stò
imparando anch’io, sai? Sono bravissima !-
-Davvero? Allora la prossima volta che torno da
una missione, ci penserai tu a curarmi !- Rise.
-Certo che lo farò!-.
Tirò fuori un borsellino e prese a contare le monetine. -E
quel tuo jutsu, quello che stai sviluppando?-
-E’
a buon punto, ci sono quasi. Jiraya-sensei è molto
fiero di me … pensa che mi ha detto che a breve date
le mie capacità potrei diventare Hokage !-
Minato si aspettava chissà quale reazione a quest’affermazione, delle congratulazioni, o chissà cosa.
Diventare Hokage era sempre stato il suo sogno più
grande, e Kushina l’aveva sempre sostenuto, quasi
come se quell’aspirazione fosse propria. Invece non fece una piega. Rimase immobile, con lo sguardo fisso
sul portamonete e un espressione alquanto preoccupata,
se non terrorizzata.
-Che c’è ?! Cos’ è successo?!- Chiese, immaginandosi chissà quale catastrofe.
-Mi…Minato-kun … NON HO
ABBASTANZA SOLDI PER PAGARE, dattebayo !-
Il biondo rabbrividì. ECCO la terribile
catastrofe. Sapeva benissimo dove stesse per arrivare,
e non voleva neppure pensarci …
-…Per favore Minato-chan…
pagherai per me, vero ?-
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NdA_ Yo a tutti ! Che
ve ne pare del primo chappy? Innanzitutto
le precisazioni … l’idea per
Cosi ho pensato di
scrivere una fic in cui parlare del loro rapporto,
fino alla nascita del bimbo … ho pensato che Naruto
avesse preso l’aspetto fisico dal padre e la personalità dalla madre.
Cercherò di seguire lo scorrere del tempo come nel
manga , anche se di certo la storia si troverà un po’
sfalsata a livello temporale in alcuni punti.
Ultima precisazione … so che Kushina
dovrebbe essere una Kunoichi del paese del vortice,
ma ho preferito immaginarla come un allieva di Tsunade ! Fatemi sapere se avete gradito ! ^^