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Autore: Ziall sister    07/02/2013    1 recensioni
E se Zayn e Perrie non stessero realmente insieme?
E se Zayn avesse un'altra ragazza?
E se nessuno sapesse l'esistenza di questa ragazza?
Spero di avervi incuriosito.
Anto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ce la faceva davvero più.
Era troppo, era quasi un anno che sopportava tutto ciò.
Solo per lui, per il suo amore, per i suoi occhi, per il suo sorriso, per i suoi baci dati di nascosto, per  i suoi abbracci che le infondevano calore. Ma stava sorvolando su una cosa importante, di lei non sapeva nulla nessuno, non potevano farsi vedere in pubblico, non potevano uscire da soli senza destare sospetti. Lola Minnley non poteva urlare al mondo intero che il suo ragazzo era “suo”, non lo poteva dire agli amici, alla migliore amica, alla sua inquilina, alla cugina, alla madre. Non poteva dire niente a nessuno. Sarebbe risultata pazza. Di certo non poteva dire che il suo ragazzo era un giovane cantante famoso, di una nuova boy band famosa che per di più era fidanzato,per uno stupido contratto imposto dai loro manager, con una bellissima cantante di una nuova girl band, perché la notorietà della prima band avrebbe aiutato la seconda band a diventare conosciuta. Sarebbe sembrato peggio di “Beautiful”. Quindi doveva tenere il segreto e non solo perché sarebbe risultata pazza ma anche perché se qualcuno avesse spifferato qualcosa hai media, sarebbe successo il fini mondo. 
Però ora lei non ce la faceva più a sostenere quella situazione, vedere quei finti baci, quelle finte camminate mano nella mano, quei finti sorrisi, quelle finte parole dolci, dette o fatte dal suo ragazzo ad un’altra persona.  E ora ci si metteva anche il fatto che il giornale più noto di Londra, aveva pubblicato una storia dove lui aveva tradito la sua “fidanzata” con una cameriera. Lola solo ora si accorgeva che la situazione stava degenerando. Spesso si chiedeva perché, per quale motivo il destino aveva fatto si che quel fottuto 3 di Maggio il tacco della sua scarpa aveva deciso di incastrarsi nel buchetto di un tombino facendo si che una SUV nero si fermasse ad un centimetro da lei prima d’investirla facendola incontrare con un ragazzo che spaventato era sceso subito dall’auto lasciando lo sportello, dei passeggeri posteriori, aperto e fiondandosi sulla ragazza. Lola lo ricorda benissimo il loro primo incontro, era così sbadata, era da pochi giorni che era tornata dall’Irlanda, era stata per tre anni in un collegio femminile, lontano dal mondo, e si stava godendo finalmente la libertà. Lola lo ricorda benissimo il tono preoccupato del ragazzo che l’aiutò ad alzarsi. Ricorda benissimo il suo sorriso quando si accorse che non si era fatta nulla. Ricorda benissimo quando per la prima volta le parlò. “Ciao, io sono Zayn. Come stai?” le disse. Ricorda benissimo l’imbarazzo per la sua goffaggine e ricorda benissimo quando le propose di salire in auto con lui per darle un passaggio. Lei non aveva la benché minima idea di chi fosse lui. Vedendo la sua auto e l’autista pensò che fosse uno di quei ricconi sfondati.  Lola ricorda benissimo come l’aveva guardata per tutto il tempo e ricorda benissimo che dopo tre giorni lui si presentò sul suo posto di lavoro. Ricorda come se lo stesse rivivendo ancora, il momento in cui scoprì che il ragazzo che le era avanti era quel famoso cantante di cui la cugina andava pazza. E ricorda benissimo il momento in cui, dopo qualche mese, le rivelò tutto il segreto che portava con se,ricorda benissimo quando le disse che sarebbe voluto essere libero in tutti i sensi perché voleva stare con lei e ricorda benissimo quando fu lei a decidere di stare con lui in segreto, quando lo rassicurò sul fatto che sarebbe stata bene in quella situazione, che non ci sarebbe stata male, che avrebbe sopportato vederlo camminare mano nella mano con una ragazza che non fosse lei, che lo avrebbe fatto solo perché si era perdutamente innamorata di lui e dei suoi occhi e della sua voce e della sua risata e del suo sorriso. Perché si era molto più innamorata di lui in quei pochi mesi che di Brad, il figlio della preside del suo collegio, in tre anni. Semplicemente quel cantante gli aveva rubato l’anima, gli era entrato così dentro che se si sarebbe strappata la pelle sarebbero comparsi la pelle e i tatuaggi di quel ragazzo. Ricorda benissimo la loro prima notte insieme. E ricorda benissimo la felicità di entrambi. Ricorda benissimo tutte le volte che aveva avuto un momento libero ed era corso da lei, tutte le volte che si perdevano le sue tracce lui era con lei. Ma ora stava crollando tutto e lei non ce la faceva più a reggere una cosa del genere, si era ficcata in cosa molto più grande di lei. Per di più erano tre giorni che non lo sentiva, certo lui era impegnato con il lavoro, doveva fare delle uscite con Perrie, la ragazza della band, le prove per il nuovo tour. Ma voleva sentirlo. Voleva sentirsi dire che gli mancava, che quando stava con Perrie immaginava di stare con lei, che avrebbe preferito stare a casa ad abbracciarla invece che fare dei finti sorrisi avanti ai fotografi quando beccavano i due cantanti con le mani unite, voleva sentirsi dire che Perrie non contava nulla, che era solo per lavoro e soprattutto voleva sentirsi dire che la storia del giornale era solo un’altra iniziativa dei manager per far crescere le voci sulla cantante e la sua band.  Come se l’avesse letta nel pensiero il suo cellulare posto sul tavolino del salotto iniziò a vibrare, la ragazza era stesa sul divano con la sua coperta di lana addosso, d’altronde erano i primi di Febbraio e faceva freddo. Si allungò e senza leggere chi fosse rispose.
-Pronto?-Disse con la voce impastata dal sonno leggero.
-Hey.- Dannazione, quella voce. Davvero bastava così poco a scaldarle il cuore? Davvero bastava un sussurro per farle spuntare il sorriso sulle labbra? Davvero era così pateticamente innamorata?
-Ciao.-Rispose sempre con lo stesso tono.
-Stavi dormendo?-Le chiese il ragazzo dall’altro capo del telefono.
-Mmh, si.- Rispose Lola rigirandosi nella piccola coperta.
-Oh, mi dispiace averti svegliato, piccola.-Dannazione, quel nome. Bastava così poco per mandarle il cervello in fusione?
-Non ti preoccupare, mi fa piacere sentirti.-Continuò Lola ormai sveglia del tutto.
-Mi manchi.- le disse dopo un lasso di tempo Zayn. Dannazione, davvero bastavano due parole per toglierle il fiato? Che diamine le aveva fatto quel ragazzo?
-Anche tu, ti devo parlare.-annunciò la ragazza troppo velocemente sperando che il ragazzo non avesse capito così da non ripeterlo, non era sicura se affrontare quel discorso. Ma per sua sfortuna il moro aveva sentito bene e stava aspettando che la sua vera fidanzata continuasse a parlare, ma visto che sentiva solo dei forti sospiri decise di parlare lui.-E di cosa? Se è perché non mi sono fatto sentire, scusami, scusami davvero, ho fatto il pazzo in questi tre giorni senza avere notizie di te, ma i manager mi hanno tolto il telefono perché mi dovevo concentrare sulle prove per il tour.-spiegò tutto d’un fiato.
-No, non è per questo.-disse in un sussurro la ragazza, mettendosi a sedere sul divano.-Io,..io..Zayn io ti amo, ma non ce la faccio più così.-continuò sussurrando e stringendo la presa intorno al cellulare. Non ricevette nessuna risposta, ne respiri, ne sussurri, nulla. Credette davvero che fosse caduta la linea, ma un “NO” sussurrato appena la ritrasse dal chiudere la telefonata. –Non puoi.- Zayn aveva alzato il tono della voce, che si era incrinata di qualche tono. –Io ti amo, cazzo Lola. Cosa vuoi dire che non puoi continuare così? Lo sai che lei non significa nulla. E la storia del giornale..bhè è evidente che è una cazzata.-la sua voce era diventata di nuovo un sussurro. E gli occhi di Lola minacciavano di cacciare lacrime. 
-Zayn le so queste cose, ma io non ce la faccio più, io voglio uscire con te, stare con te all’aria aperta, dire alla mia migliore amica, a mia madre, a mia cugina, che ho il ragazzo più bello, dolce, comprensivo, romantico, divertente di questo mondo. Lo so sono stata io a decidere di volerci provare, ma mi sto rendendo conto che è una situazione più grande di me. Io voglio averti per me, devi essere solo mio, non voglio condividerti con nessun’altra. Lo so sono una vigliacca perché queste cose te le sto dicendo per telefono, ma se ti avrei avuto avanti sarei sprofondata nell’abisso che sono i tuoi occhi e avrei perso il coraggio. Ti amo ricordalo.- Detto ciò staccò la chiamata senza neanche aspettare una sua risposta e si fiondò sotto le coperte a piangere.
Non si alzò da lì per tutto il giorno seguente, non mangiò, ne si cambiò, ne rispose alle varie chiamate che le arrivarono. Era delusa da se stessa, che fine aveva fatto la ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi forte e tenace che era? Come si era ridotta così? Perché si era ridotta così? Decise di alzarsi e di darsi una regolata, doveva riprendersi. Si lavò, indossò il suo miglior sorriso e infilato cappotto e sciarpa uscì. Le vie di Londra erano come sempre affollate, piene di gente che correva. Ognuno aveva la propria vita, i propri problemi e il tempo non si fermava per questi. Venne catturata da un’immagine, il giornalaio aveva messo in mostra lo stesso giornale che qualche giorno prima ritraeva la storia del suo fidanzato con una presunta amante ora ritraeva lo stesso ragazzo con una mano visibilmente rotta. Rimase a guardare quel giornale per minuti, cercando di capire cosa fosse successo a chi fino a qualche ora fa era il motivo del suo sorriso. Ma dopo essersi imposta che non erano affari suoi, mise le mani in tasca e s’incamminò a testa bassa. Dopo neanche dieci passi, si scontrò con qualcuno, senza alzare la testa sussurrò un lieve “Scusami” e prima che continuasse per la sua strada, una mano le bloccò la spalla facendola girare. Una ragazza alta, magra, con due bei occhioni azzurri e il colore dei capelli, che dava nell’occhio, un viola accesso, la fermò mettendo in mostra il suo più bel sorriso.-Tu sei Lola giusto?-la ragazza aveva usato un tono dolce e rassicurante.-In persona, ciao Perrie.- Lola l’aveva salutata con una indifferenza che non si aspettava di avere. –Vorrei parlare con te è possibile?- chiese ancora la famosa cantante.- Certo.-rispose con lo stesso tono. Andarono in un bar vicino, sedendosi in un tavolino appartato e dopo aver ordinato Perrie iniziò il suo discorso.
-Sai, fino a ieri sera non sapevo nemmeno della tua esistenza è grazie ad una foto che ti ho riconosciuta.- disse la cantante sorseggiando un po’ della sua tazza di thè-Ehm e come…perché..mi hai cercata?-chiese la rossa titubante.-Per favore, lasciami parlare e non m’interrompere-rispose Perrie lanciandole uno sguardo attento.-Ok.-sossurrò l’altra.-Bene, ti stavo dicendo fino a ieri sera, non sapevo nemmeno della tua esistenza. Ero intenta a farmi una tazza di thè prima di andare a dormire erano si e no le due di notte. Quando all’improvviso sento bussare forsennatamente alla porta, confusa vado ad aprire e uno Zayn furioso mi si para davanti.-a queste parole Lola rimase con la tazza di cioccolata calda a mezz’aria, ma non la interruppe-Gli ho chiesto cos’era successo e lui mi ha sbattuto vicino al muro del salotto e ha iniziato ad urlarmi contro, dicendo che per colpa mia e del mio gruppo e dei manager gli stavo rovinando la vita, che gli avevo tolto l’unica ragione del suo sorriso , l’unica ragione oltre alla famiglia che lo facesse cantare con passione. Non sapevo di cosa stesse parlando, poi ha detto che si sentiva ancora più una merda perché stava prendendo in giro i suoi amici, la sua famiglia, i suoi fans e nessuno si meritava una cosa del genere. E mentre diceva tutte queste cose prendeva a pugni il muro in cui mi aveva sbattuta, quando ho visto delle gocce di sangue colare a terra sono uscita da quello stato di trans e lo fatto calmare, mi ha raccontato tutto e mi ha fatto vedere una tua foto. Lola, mi dispiace davvero, penso che tu mi abbia presa per un’approfittatrice ma io ero la prima a non volere una cosa del genere, ma il nostro gruppo non saliva e i manager hanno pensato ad una cosa del genere. Lui ti ama davvero e se è per la sua vita io mi farò da parte, abbiamo già parlato con il resto del gruppo, sia mio che suo, e ci hanno capiti, lo hanno capito. Tra una ventina di minuti dovremmo parlare con i manager, la vita è la nostra e non possono barricarci in questo modo, Zayn è un ragazzo d’oro e non sai quanto io ti invidi nel averlo come fidanzato.  Mi dispiace davvero. Non pensavo che questa storia avesse creato così tanti casini.-Lola aveva smesso di bere la sua cioccolata e non credeva ai suoi occhi, il suo calmo e dolce ragazzo aveva preso a pugni un muro per il nervosismo. Aveva fatto una scenata per lei. Si sentiva lusingata ma maledettamente in colpa, ora per colpa sua tutte e due le band forse, avrebbero perso fan, li avrebbero criticati, ma a detto di Perrie a loro non importava, prima di tutto la loro felicità, così aveva detto. E dopo quella chiacchierata, Lola si ritornò a casa con un sorriso sulle labbra. La cantante le aveva detto che a fine mese avrebbero dichiarato la loro rottura e che per l’inizio dell’estate sarebbero potuti iniziare ad uscire insieme e a farsi vedere e per l’inizio del prossimo anno avrebbero anche potuto dichiarare di stare insieme. Finalmente potevano essere loro stessi. 
Il 14 di quello stesso mese Lola ricevette una sorpresa, nonostante quella chiacchierata con Perrie, non ebbe nessuna notizia da parte di Zayn. Si trovava in cucina, senza nessun motivo stava cucinando una torta al cioccolato a forma di cuore, forse l’avrebbe regalata a suo fratello, troppo timida e orgogliosa per presentarsi da Zayn con una torta in mano. Dopo averla cotta e appoggiata sul tavolo della cucina, si diresse in camera da letto per cambiarsi, si l’avrebbe decisamente portata a suo fratello. Cappotto, sciarpa e diretta a casa dal suo Josh. Al ritorno dopo quasi un intero pomeriggio passato con il suo adorato fratello si diresse a casa, ma chi la stava aspettando, di certo non se lo aspettava. Zayn era sotto il porticato con la sua solita sigaretta tra le labbra. Non servirono parole, bastò solo un gioco di sguardi e quello fece capire quanto  il loro rapporto era intenso. Uno sguardo ai suoi capelli rossi, un passo. Uno sguardo alle sue mani che tremavano, due passi. Uno sguardo ai suoi occhi verdi colmi di lacrime, tre passi. Uno sguardo alle sue labbra che tremavano, quattro passi. Uno sguardo alle sue dita che torturavano una pellicina al pollice, cinque passi. Uno sguardo alle sue guancie arrossate dal freddo, sei passi. Uno sguardo al suo corpo minuto, sette passi. Uno sguardo al suo cappotto gigante che la copriva, otto passi. Uno sguardo a Lola Minnley, nove passi. Uno sguardo alla ragione del suo sorriso, dieci passi. Dieci passi dividevano Zayn da Lola. Dieci passi dividevano quelle grandi braccia da quel piccolo corpo che emanava tanto amore. Una distanza di dieci passi colmati da un abbraccio che racchiudeva tutto il loro amore. Zayn la stringeva a se, come un gioiello prezioso, la teneva fra le braccia come fai quando incontri un uccellino con l’ala spezzata e non puoi fare a meno di tenerlo in mano e accudirlo. Odorava il suo profumo tra i capelli come quando si fa quando ti manca l’ossigeno. La sentì piangere,silenziosamente, sentì la presa sulla sua schiena farsi più salda. La sentì allontanarsi alzarsi sulle punte e congiungere le loro labbra dopo giorni che non si erano sfiorate. E lì sia Lola che Zayn si sentirono finalmente a casa. 



Saalve.  

Non è orario di postare os, lo so,ma l'ho scritta sta sera
 

mentre leggevo una cosa su Zayn  e Perrie. 

Io non credo nella loro storia, non ho nulla contro di lei però. (mmm bugia) 

Spero che la storia  vi piaccia e che non sia troppo contorta. 

Good Night.

Credits for bunner tanger_gin  THANK YOU, VERY MUCH.
  
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