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Autore: giormoments    07/02/2013    3 recensioni
È la notte tra il 31 gennaio ed il 1 febbraio e quel cazzone di Nick Grimshaw ha deciso di portargli via il suo ragazzo proprio nella notte del suo compleanno mandando all’aria tutti i suoi piani.
Non che fossero dei gran piani - prevedeva di rimanere l’intero giorno, da mezzanotte a mezzanotte, nel letto con Harry ad amarlo, baciarlo, ridere, mangiare, coccolarlo - ma erano comunque i suoi piani e ci teneva che Harry fosse lì con lui allo scoccare della mezzanotte per essere il primo a fargli gli auguri.

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Pairing: Larry | Rating: verde prato ♥ |
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 If it’s   worth   having, it’s worth   fighting   for

 

Sono le tre del mattino e Louis Tomlinson si rigira già da un paio d’ore nel suo - loro - letto troppo grande, troppo freddo e decisamente troppo vuoto.
Si volta e si stende sulla pancia poggiando il viso sul cuscino di Harry. È impregnato del suo odore e lui ne ha bisogno proprio in quel momento.
È la notte tra il 31 gennaio ed il 1 febbraio e quel cazzone di Nick Grimshaw ha deciso di portargli via il suo ragazzo proprio nella notte del suo compleanno mandando all’aria tutti i suoi piani.
Non che fossero dei gran piani - prevedeva di rimanere l’intero giorno, da mezzanotte a mezzanotte, nel letto con Harry ad amarlo, baciarlo, ridere, mangiare, coccolarlo - ma erano comunque i suoi piani e ci teneva che Harry fosse lì con lui allo scoccare della mezzanotte per essere il primo a fargli gli auguri.
E sperava in qualche modo di esserci riuscito, appena il suo iPhone aveva scoccato la mezzanotte aveva inviato il messaggio che aveva cancellato e riscritto migliaia di volte nelle ore precedenti.
Ed Harry, Harry era stato assurdo. Nonostante fosse alla festa che quella checca repressa aveva organizzato in suo onore, a mezzanotte e cinquanta secondi aveva risposto rassicurandolo del fatto che i suoi auguri erano stati i primi e che lo amava.
Ancora stentava a credere che quella meraviglia della natura avesse scelto proprio lui, quello coi capelli a scodella e quell’abbigliamento discutibile.
L’aveva incantato con il suo viso tondo, le fossette dolci che stridevano delicatamente con lo sguardo vispo e sveglio, i riccioli castani e le labbra incredibilmente e naturalmente così rosse da sembrare finte.
Harry aveva sedici anni quando si sono incontrati, quando ancora piccolo ed innocente, nervoso per l’audizione aveva forzato la porta di uno dei bagni dello studio televisivo senza sapere che dentro ci fosse un Louis altrettanto nervoso.
Poi l’aveva sentito cantare e qualcosa dentro gli si era smosso, quella voce era qualcosa di superbo ed apparteneva proprio al ragazzino incontrato poco prima nei bagni.
Quando era stato escluso dai partecipanti al programma, un po’ del dispiacere di Louis era andato anche a quel ragazzino che non faceva altro che guardarlo di sottecchi coi suoi occhi verdi.
Poi la sorpresa, la formazione della band. Louis si era lanciato contro Harry e quello l’aveva sollevato da terra, stringendoselo al corpo ancora non del tutto formato dando vita al loro primo vero e proprio contatto fisico.
La mente di Louis attraversa tutti i ricordi dei primi tempi della convivenza con Harry e gli altri e si sofferma inevitabilmente sul loro primo bacio.
Era sera, erano stanchi morti dopo le ore di prove incessanti ed avevano appena registrato il loro quarto videodiary. Louis ricordava di essere steso sul suo letto con le cuffie ed il sonno che incombeva quando aveva sentito il materasso abbassarsi e aveva visto Harry avvicinarsi a lui silenzioso e sensuale come un gatto. Si era steso accanto a lui senza dire niente, allora si era sfilato le cuffiette lanciandole da qualche parte oltre il comodino ed aveva accolto Harry tra le sue braccia. Lui si era accoccolato sul suo petto senza staccare un attimo gli occhi verdi dai suoi ed erano rimasti così per molto tempo, gli sguardi incatenati ed i respiri che si confondevano fino a quando Louis - o forse Harry, o forse entrambi nello stesso momento, si erano avvicinati l’uno all’altro fino a far combaciare le loro labbra. Louis aveva saggiato ripetutamente le labbra umide del più piccolo dedicandogli piccole ed innocenti attenzioni che il piccolo aveva ricambiato accarezzandogli il contorno della mascella con delicatezza.
I ricordi continuano a volare, dal loro primo bacio arriva alla volta in cui hanno confessato ai loro amici che tra loro c’era qualcosa di più e loro gli hanno dato una pacca sulla spalla e gli hanno sorriso dicendo che se erano felici loro, non avevano assolutamente nulla in contrario.
Arriva a quando, quella volta in cui sono stati costretti ad uscire mentre nevicava, ha visto Harry coperto dal keeway blu e la sciarpona di lana bianca e non aveva esitato ad abbracciarlo cercando di scaldarlo.
Arriva alla loro prima volta e Louis sorride contro il tessuto impregnato dell’odore di Harry della federa e ricorda benissimo la sensazione di estasi e felicità che aveva provato nello spogliare lentamente il più piccolo di ogni suo indumento, di come lo sguardo timoroso ed inesperto di Harry lo aveva scrutato per cercare conferma per ogni movimento che faceva. Ricorda come gli era mancato il fiato quando aveva realizzato cosa fosse appena successo, che Harry era accanto a lui, nudo ed appagato e gli passava le unghie mangiucchiate sul braccio senza smettere di sorridere. Louis quel corpo l’aveva consumato a forza di guardarlo, sfiorarlo, bramarlo, morderlo. Si ricordava tutti i cambiamenti, i fianchi tondi che si sfinavano, gli addominali che venivano fuori con gli allenamenti che il piccolo si imponeva, i tatuaggi che nei tre anni erano aumentati spropositatamente fino ad arrivare alla trentina. Li baciava ogni volta che poteva perché sapeva che erano per lui e ancora si meravigliava del coraggio del suo fidanzato nel marchiarsi indelebilmente la pelle con qualsiasi oggetto, frase che gli ricordasse di lui.
Mentre ricorda di quante volte si è dedicato a quelle piccole dichiarazione d’amore e di coraggio sente sbattere la porta d’ingresso e salta a sedere tendendo l’orecchio. L’imprecazione appena sussurrata rimbomba nel silenzio del loro enorme appartamento e gli conferma che, finalmente, Harry è tornato.
Scalcia via il lenzuolo ed il piumone verde acqua e corre in salotto per trovarlo chinato a raccogliere il portaombrelli nero. Sorride e si appoggia allo stipite della porta attendendo che il suo ragazzo lo veda.
“Da quando sei diventato così silenzioso?” gli chiede sorridendo appena lo vede togliendosi la giacca e gettandola sul divano.
“E da quando tu inciampi in qualsiasi cosa?” dice lui di rimando ammiccando al portaombrelli.
“Quell’aggeggio sta sempre in mezzo ai piedi, sapevo che prima o poi gli avrei tirato un calcio” sorride con tono di scuse scompigliandosi come di suo solito i capelli. “Non volevo svegliarti, scusa”
“Non mi hai svegliato, non riuscivo a dormire” afferma avvicinandosi ed afferrandolo per il colletto della camicia, soffermandosi ad osservarla. “Questa penso di conoscerla”
“Volevo avere qualcosa di tuo dato che Nick ha praticamente minacciato di castrarmi se non fossi andato alla festa” dice sorridendo ricordando che sì, quelle erano state le esatte parole dell’amico.
“Se Nick Grimshaw si avvicina alle tue parti basse poi appenderò le sue al lampadario di casa nostra quindi credo sia meglio per lui che ne stia alla larga” promette con tono serio infastidito anche dal solo pensiero che Grimshaw si avvicini in quel modo al suo ragazzo.
“Fidanzatina gelosa” lo apostrofa Harry cingendogli i fianchi con le braccia. “Come mai non dormivi?”
“Il letto era troppo vuoto. E troppo freddo senza tu che mi scaldi. I miei piani non erano certo quelli di starmene da solo in quel letto enorme la notte del tuo compleanno mentre tu eri fuori a divertirti coi tuoi amici” dice con un pizzico di gelosia e risentimento nella voce ed Harry gli lascia uno sguardo stanco.
“Ma ora sono qui. E sono tuo fino a quando vorrai. Dovrai cacciarmi se vuoi che io vada via” dice accarezzando leggermente la guancia del più grande con la punta del naso per poi baciarlo.
Fa pressione sulla bocca del compagno che apre automaticamente le labbra e fa incontrare le loro lingue, lontane già da troppo tempo per i loro gusti.
“Non male il primo bacio da diciannovenne” dice - provocando il sorriso del suo fidanzato - per poi tornare sulle sue labbra ancora distese in un sorriso.
È uno scontro di labbra, denti e lingue sempre più frenetico, Louis si aggrappa al suo collo e si alza sulle punte per raggiungere meglio il viso del più piccolo quando si accorge di alcune macchie rosse sul collo di Harry.
“E queste?” chiede abbassando il colletto della camicia e svelando altre macchie che si estendevano fino alla clavicola ed al petto del riccio.
“Nick” risponde con un’alzata di spalle come se fosse una giustificazione più che sufficiente ma davanti al sopracciglio alzato di Louis sospira e “Visto che per ovvi motivi non guardavo le spogliarelliste ha preso un rossetto rosso ed ha iniziato a scarabocchiarmi” spiega.
Louis strabuzza gli occhi. Nick ha quasi tolto la camicia al suo ragazzo per scarabocchiarlo con un rossetto rosso. E l’ha fatto di certo per farlo ingelosire.
“Lou, calmo, non ha fatto niente, era ubriaco marcio” dice Harry poggiando le mani grandi sulle sue spalle e puntando il suo sguardo negli occhi azzurri del ragazzo.
Louis sospira, scuote la testa e “Se ti tocca di nuovo sarò costretto a castrarlo davvero” farfuglia prima di afferrare il polso del più piccolo e trascinarlo verso il corridoio.
Entra in bagno, accende la luce ed apre l’acqua calda della doccia.
Harry nel frattempo è rimasto sulla porta e lo vede armeggiare con le manopole della doccia ed appena si gira lo guarda interrogativo.
Louis lo prende di nuovo per il polso e lo trascina dentro iniziando a spogliarlo lentamente per poi ammucchiare i vestiti sotto il lavandino. Harry lo lascia fare, non oppone resistenza nemmeno quando Louis trova coriandoli e brillantini sul suo corpo quasi del tutto nudo. Lo libera anche degli indumenti e lo guida nella doccia.
Non si dicono nulla, Harry si lascia toccare senza fare domande, conosce benissimo gli attacchi di gelosia di Louis e sa benissimo che è meglio non provocarlo in quei momenti. E poi, perché dovrebbe rinunciare alle coccole extra da parte della persona che ama proprio la notte del suo compleanno.
Si siede nella doccia ed osserva Louis versarsi un po’ di bagnoschiuma sul palmo aperto della mano piccola per poi posarlo sul petto largo e niveo del più piccolo.
Accarezza ogni centimetro, lava ogni macchia e gratta delicatamente via ogni coriandolo dalla pelle sacra del suo amore, coccolandolo come merita ed osservando la sua espressione rilassata, con gli occhi semichiusi ad osservare la sua espressione e la testa all’indietro contro le piastrelle della doccia.
Gratta leggermente con le unghie le spalle ed i pettorali, sapendo quanto al suo ragazzo piaccia e crogiolandosi nella felicità che prova ogni volta che sa di farlo sentire bene.
Afferra il soffione della doccia e piano sciacqua il corpo di Harry, lavando via i residui di schiuma e passandogli sul viso stanco e sudato una mano bagnata proprio come se fosse un bambino.
Lo aiuta ad alzarsi e per qualche secondo lo guarda. Lì, in piedi nella loro doccia, nudo e bagnato, Harry Styles è senza dubbio la cosa più bella che Louis Tomlinson abbia mai visto. Il suo corpo maturo e muscoloso l’ha modellato lui con le sue mani col passare degli anni, è cambiato sotto il suo sguardo vigile diventando ai suoi occhi più che perfetto.
Lo aiuta ad asciugarsi e a rivestirsi mentre Harry sorride delle sue attenzioni, si sente come un bambino ma si gode le coccole e quel piacevole momento intimo.
Arrivano a letto e finalmente per la prima volta uno dei due rompe il silenzio.
“Hai tanto sonno?” chiede premuroso Louis stendendosi accanto a lui e baciandogli le labbra.
“Abbastanza” ammette il più piccolo sospirando, felice di trovarsi finalmente a casa con la persona con cui avrebbe voluto stare tutta la sera. “Mi dispiace”
“Non ti devi scusare, non è colpa tua se qualche sprovveduto ti ha portato via dal tuo ragazzo proprio stanotte” afferma non perdendo l’occasione per lanciare un’altra frecciatina velenosa a quel Nick.
Harry sorride e apre gli occhi assonnati per guardarlo.
“Ce l’hai ancora cinque minuti di autonomia?” chiede il più grande accarezzandogli una tempia.
“Quanti ne vuoi” risponde tirandosi un po’ su e poggiando la schiena alla spalliera imbottita del letto.
Per la seconda volta quella notte Louis scalcia via le coperte e corre in cucina. Harry lo guarda allontanarsi coi suoi pantaloni azzurri e la t-shirt bianca per poi chiudere gli occhi ed ascoltare solo il rumore leggero dei suoi piedi nudi sul pavimento. Lo sente armeggiare per un paio di minuti e poi sente di nuovo i suoi passi che si avvicinano.
“Chiudi gli occhi” gli ordina dal corridoio.
Harry sorride ed ubbidisce, curioso di sapere cosa ha combinato stavolta il suo ragazzo.
Lo sente avvicinarsi e lo sente sedersi accanto a lui.
“Puoi aprire” dispone con voce bassa ed Harry davvero non ci può credere.
Louis è lì, seduto accanto a lui, con un mini-cupcake tra le mani e sopra di esso vi è una candelina accesa.
“Auguri amore mio” gli sussurra Louis con la voce, nonostante i due anni e mezzo di relazione, ancora emozionata.
Un sorriso felice esplode sul volto di Harry, accompagnato dalle immancabili e dolcissime fossette.
Louis è contento di vedere che gli occhi stanchi del riccio hanno preso un luccichio felice e che il sorriso è uno di quelli spontanei, uno di quelli prepotenti che non controlli nemmeno se ci provi.
“Esprimi un desiderio” suggerisce avvicinandogli piano il dolce.
Cosa potrebbe desiderare di più? Ha quello che gli serve: una persona che gli sia accanto nel bene e nel male, una persona che lo renda felice senza volere nulla in cambio, qualcuno che tenga a lui in modo così possessivo da farlo sentire finalmente amato come mai nessuno aveva fatto, qualcuno che gli porti a letto il dolce con una candelina del suo diciannovesimo compleanno solo per vederlo sorridere.
Harry non sa cosa desiderare, allora fa quello che fa da due anni a quella parte, punta gli occhi in quelli di Louis e mentre spegne quell’unica candelina desidera di poterlo guardare in quel modo e di poter essere guardato in quel modo per sempre.
Soffia sulla candelina e tra di loro torna il buio interrotto solo dalla luce dalla luna che filtra dal finestrone della camera.
Louis si gira per posare il cupcake sul comodino e quando si volta trova Harry a due centimetri da lui, afferra dolcemente con entrambe le mani il suo viso e lo bacia ancora.
Esplora il palato, i denti piccoli e squadrati, le labbra rosee ed umide per poi ripetergli quanto lo ami.
Il più piccolo si stende e Louis si accoccola accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto largo che sembra plasmato proprio per accogliere il suo profilo ed inspira il profumo che stavolta viene davvero da Harry e non dal suo cuscino. Finalmente si sente bene, Harry è a casa, gli ha ricordato quando lo ami ed il letto, con il più piccolo lì accanto a lui, non sembra più così freddo e vuoto.


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God bless Cheryl Cole, seriamente.
Dopo una giornata di angst che poche volte in 18 anni di vita ho sperimentato, ho sentito alla radio Fight For This Love ed è uscita questa cosa strafluff.
Meow per Cheryl, una delle donne più belle e dolci che abbia mai visto ♥♥♥
Lasciatemi chiarire un paio di punti:
1. Non ho assolutamente nulla contro Nick, anzi mi sta pure quasi simpatico, solo che lo vedo un po' come quello che ci prova con Harry e allora il Louis che è in me scatta e si ingelosisce (sì, lo so, si chiama essere psicopatici, me l'hanno già detto! :D)
2. So benissimo anche che la festa c'è stata la notte tra l'1 ed il 2 febbraio e che la notte tra il 31 e l'1 probabilmente i piccioncini erano a fluffeggiare somewhere, ma mi serviva che le due cose succedessero la stessa notte. In fondo è o non è una fanfiction? :)
Detto ciò, stranamente mi piace (domani finisce il mondo perché l'ho detto), c'è un sacco di fluff ed il fluff è il bene [disse quella che ha ucciso Louis ben due volte e che ha pensato di farlo morire una terza volta (SPOILER per una storia che arriverà tra un po'! :D)] quindi boh, rimango sempre dell'idea che faccio schifo ma beh, questa almeno rasenta la decenza :D
Detto ciò, vi ricordo il mio contatto di twitter @xgiormoments per qualsiasi cosa :)
Ultima cosa: nel profilo di EFP Giocribs troverete una ziam(♥) che ho scritto insieme a Cris (someonelikecris ♥amoremio) e che davvero mi piace un sacco, One More Night. Minilong di 5 capitoli appena conclusa e di cui abbiamo già plottato il sequel :D
Mi dileguo facendo un salutino a Deb che si è abbioccata sul divano vedendo Masterchef e non ricorda nemmeno come si chiama (♥♥♥♥♥♥♥) ed alla mia Sweetcheeks-Cuppycake che pensa che io sia una persona splendida ma che mi sopravvaluta e che quella davvero splendida è lei ♥
Buonanotte e sì, vi prego, se ci tenete alla mia sanità mentale, lasciate una recensione, ho bisogno di sapere cosa ne pensate! ♥
  
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