Occhi
Sasuke guardò il quarto
Hokage,
e pensò di controvoglia che era strano, forse patetico, ma assomigliava
a
Naruto.
Che pensiero ridicolo.
Tutti gli Hokage avevano parlato tranne lui, che se ne era stato al suo
posto
in silenzio finché non l'aveva interpellato. Non riusciva ad immaginare
cosa
avrebbe potuto dirgli, dato che gli altri gli avevano già fornito tutte
le
spiegazioni di cui aveva bisogno ed era stato quello che era vissuto di
meno,
ma decise di lasciarlo parlare comunque. Non aveva più nulla da
perdere.
Lo guardò.
"Così sei Sasuke Uchiha, eh?" gli chiese l'uomo con un sorriso
gentile. Fu il terzo Hokage a rispondere per lui, senza nemmeno
degnarlo di uno
sguardo.
"Sì, è il figlio di Fugaku Uchiha. Era nella stessa squadra di Kakashi,
con
Naruto."
"Davvero?" esclamò il quarto incredulo e felice al risentire quei
nomi. "Così eri nella squadra di Naruto!" Sembrava particolarmente
emozionato da quella rivelazione. "Spero che siate sempre buoni amici,
non
come Kakashi e Obito."
Sasuke non rispose subito, ma si mise sull'attenti.
"Come fai a conoscere Kakashi? E Obito Uchiha? ... E
Naruto?" gli chiese, leggermente indugiando.
Il sorriso del quarto Hokage si allargò senza diventare di scherno,
anzi brillò
di orgoglio.
"Beh, Naruto è mio figlio. Obito e Kakashi sono stati i miei allievi.
Anche se forse non sono stato il maestro ideale." aggiunse amaramente.
Gli occhi di Sasuke si spalancarono impercettibilmente per un attimo,
poi il
ragazzo riprese immediatamente il controllo di sé.
Era impossibile. Quello stupido di Naruto figlio del quarto Hokage... Troppe informazioni.
Strinse le palpebre.
"Io e lui non siamo amici." disse con voce vibrante "Io non ho
amici. La maledizione degli Uchiha non mi ha risparmiato."
Minato lo fissò, preoccupato.
"Non devi dire questo!" esclamò il primo Hokage inserendosi tra di
loro senza tenere conto dell'occhiata che suo fratello gli aveva
lanciato.
"Puoi cambiare il tuo destino! Non sei obbligato a soffrire!"
Minato acconsentì con la testa.
"Il signor primo Hokage ha ragione!" L'interessato lo guardò con
occhi luminosi per l'emozione. "Sono certo che puoi riuscirci. Sono
certo
che anche tuo padre e tua madre lo pensino."
Chiudendo gli occhi impotente, Sasuke abbassò per un attimo la testa.
La sua
famiglia non esisteva più per colpa loro, non poteva provare nulla. Aprì la bocca, inferocito,
ma il secondo
Hokage prese la parola sbuffando.
"Non dite stupidaggini, é impossibile cambiare la storia! Gli Uchiha
sono
stati un clan maledetto sin dagli albori della loro esistenza, perciò
noi Senju
dobbiamo scontrarci con loro. É nostro dovere proteggere la Foglia
dalla loro
follia.
“Peccato che a Konoha ci sia un solo Senju rimasto." ribatté Sasuke
rabbiosamente, senza riuscire a trattenersi. Lo smarrimento attraversò
gli
occhi dei primi Hokage della Foglia e il terzo aggiunse tristemente: "É
vero, è rimasta soltanto Tsunade. Ma c’è Naruto. Anche se non é un
Senju, ha lo
stesso temperamento infuocato del primo Hokage!"
Minato spalancò la bocca, stupito, mentre Tobirama sospirava
teatralmente.
Hashirama gli lanciò uno sguardo di nascosto e, quando fu certo che suo
fratello non potesse vederlo, si concesse un sorriso compiaciuto.
Spazientito, Sasuke fece un passo in avanti, ma Suigetsu lo afferrò per
un
braccio impedendogli di muoversi ancora.
"Avevi detto che eravamo qui solo per raccogliere informazioni. Potevi
dirmi se dovevamo ammazzare qualcuno, così mi sarei preparato!" gli
sussurrò nell'orecchio, irritandolo maggiormente.
Spostò di scatto il braccio dalla sua presa e guardò di nuovo davanti a
sé.
"Puoi lasciarti indietro il tuo odio." gli disse il terzo Hokage,
serio come non l'aveva mai visto "Puoi spezzare la maledizione, puoi
cambiare la storia. Devi soltanto volerlo fare."
Tutti lo stavano guardando.
In tensione, Sasuke non mosse un muscolo, né cambiò espressione. Doveva solo volerlo. Se solo avesse
saputo davvero cosa fare. Da quando aveva scoperto la verità, la sua
vita non
aveva più senso. Camminava in circolo, senza sapere cosa fare, pensando
continuamente all'odio che sentiva
verso
chi l'aveva ridotto in quel modo, all'amore che non provava,
all'invidia per
chi, invece, possedeva una famiglia, una compagna, amici su cui
contare.
Naruto. Lui non aveva genitori accanto a sé, ma aveva Kakashi. E
Sakura. Una
casa in cui tornare, un villaggio a cui appartenere. Non come lui, che
era
bloccato in una spirale senza vie di fuga.
"Portami dove c'è quel chakra che abbiamo sentito prima." ordinò
all'indirizzo di Orochimaru, che annuì con un ghigno.
Non voleva più pensare, sentiva che in quel momento non ci sarebbe
riuscito.
Voleva soltanto combattere, rilasciare i suoi occhi e non vedere più
nulla.
So che non dovrei dare informazioni del genere in questo modo, ma è la prima volta che scrivo seriamente su Sasuke. Sarà perché lo sto rivalutando. Mah.
In realtà volevo soltanto scrivere degli Hokage, ma poi ho pensato che il POV migliore per raccontare la vicenda era proprio quello di Sasuke ed eccomi qua.
Questa fic non ha senso, nel senso che non so nemmeno io dove voglia andare a parare, ma lasciatemela passare. Ho adorato gli Hokage nell’ultimo capitolo (chi più, chi meno) e non potevo esimermi dal dare un mio punto di vista. Se lo sapesse Kishimoto si spaventerebbe a morte! XD
Spero di essere riuscita a far coincidere tutti gli indizi temporali e personali lasciati del manga: controllare costantemente chi sa cosa o di chi per tutti i personaggi è stato difficile, ma spero di non aver sbagliato. Per quanto riguarda Minato, ho immaginato che non sappia nulla dell’incontro con Naruto, perché, a mio parere, il Minato che ha visto Naruto era soltanto nella sua testa (o nel suo sigillo ;P )
Bene, credo di aver detto tutto. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, soprattutto sull’IC.
Alla prossima,
Ayumi