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Autore: TheHardestPart    08/02/2013    1 recensioni
Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.
Non ci credo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi dispiace mandare in frantumi le vostre speranze, ma ecco qui il capitolo xD
A parte gli scherzi (?)... Mi scuso per il ritardo, ma gli studi mi hanno tenuta un pò impegnata e poi mi sono resa conto di non sapere più l'italiano hauhauhau... Puntualmente, quando rileggevo quelle poche righe scritte, dovevo ricancellare tutto perché non aveva senso e soprattutto i verbi erano sbagliatissimi O_O hahahahah che brutta fine!
PS: sto pensando di scrivere una Missing Moment tra Yesung ed Henry... mmhh devo solo trovare un'ispirazione!
Buona lettura! ;)




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CAPITOLO 6






Prendo le ultime cose, la borsa, la mia sciarpa ed esco dalla mia stanza.

Quando Wookie mi vede passare, diretta alla porta ed intenta ad abbottonare il mio cappotto, mi ferma. "Torni a pranzo?"

"Oh, no... Pranzo dai miei genitori e poi dopo devo vedermi con un amico." Fortunatamente non ho rivelato che mi sarei vista con Leeteuk. Prepararmi una buona scusa e ripeterla avanti allo specchio ha funzionato; non essendo più abituata a dire bugie come una volta, prepararmi l'alibi perfetto era il minimo che potessi fare. Anche perché non avrei potuto spiegare il motivo se mi fossi fatta scoprire per colpa di qualche mia titubanza.

"Ah..." Wookie fa uno sguardo così deluso, che mi fa tentennare. "Stavo già pensando cosa preparare."

In quel momento al mio fianco compare Eunhyuk, pronto anche lui per uscire. Ryeowook si rianima. "Tu torni a pranzo?"

"No." Dice aggiustandosi i capelli sotto al cappello di lana. "Vado al Tous Les Juors, credo di tornare direttamente per cena."

Ryeowook è ancora più deluso. "Va bene, andatevene tutti!" Alza le braccia e si allontana diretto verso il lungo tavolo. "Chi va qua, chi va là." Sbuffa e caccia una rivista di cucina. "Mi farò un pranzo con i fiocchi e voi rimpiangerete di non essere tornati."

Guardo Eunhyuk, poi Ryeowook.

Ha le sue cose? No, dico, sembra più isterico di me quando sono isterica. E poi siamo gli unici pronti ad uscire, gli altri probabilmente rimarranno a casa. Non capisco per niente la sua reazione.

Mi avvicino e con cautela metto la mano sulla spalla del ragazzo. Noto che la rivista che sta sfogliando è di cucina cinese. "Su, non dire così. Gli altri saranno tutti qui ad assaggiare quello che prepari."

"Non è vero, se ne vanno tutti."

"Come se ne vanno tutti?"

In effetti è anche normale che non avendo da fare ognuno di loro si dedichi ai propri hobbies, o vada dai genitori, o esca con gli amici che non vede spesso. Mi sorprende che Ryeowook non lo faccia quasi mai.

Wookie sospira. "Ognuno ha qualcosa da fare, rimaniamo solo io e Kangin hyung."

"Puoi cucinare per lui, allora!" Gli do una pacca sulla spalla e, sorridendogli, mi allontano dirigendomi alla porta dove mi aspetta Hyukjae.

"Già." Ryeowook chiude la rivista e ci guarda. Lui è contento se può cucinare per gli altri, ma non riesco a spiegarmi perché adesso non lo sembri affatto. Guardando la sua espressione mi viene spontaneo scusarmi, anche se non è una colpa andare a trovare i propri genitori, poi, insieme a Eunhyuk, saluto e lasciamo il dormitorio.

".... Si?" La voce di Hyuk mi riporta su questo pianeta. Non ho sentito nemmeno mezza parola e lo guardo come se fossi sorpresa di trovarlo in ascensore con me. Sto ancora pensando a Wookie e sono quasi tentata di chiamare mia madre per dirle che ci vedremo un altro giorno.

"Scusami." Gli dico. "Non ho sentito."

"Ti ho chiesto se vuoi un passaggio."

"Oh... No, no." Faccio un passo indietro e mi allontano da lui.

"Si, ma non dirlo come se ti faccia schifo la mia presenza. Io lo dicevo per te." E' palesemente offeso.

"Sono io che lo faccio per te, sarebbe comodo per me accettare il passaggio, non ti pare? Solo... Hai pensato cosa succederebbe se qualcuno ti vedesse in macchina con me e ti fotografasse? Un altro scandalo in meno di un mese?"

Eunhyuk si stiracchia. Le porte dell'ascensore si aprono e torniamo a camminare vicini. Lo vedo sorridere. "Mi sa che hai proprio ragione."

Lo so.



**



Quando arrivo alla caffetteria a cui corrisponde l'indirizzo che mi aveva dato Leeteuk non sono più sicura di quello che sto facendo. Andare a spiattellare i fatti di Kangin non mi sembra più una buona idea, anche se sarebbe solo per un consiglio. Mi sembra di tradire la fiducia che ha riposto in me nel momento in cui mi ha aperto il suo cuore. E contemporaneamente spettegolerei troppo facilmente qualcosa che non so nemmeno se è stato casuale o che sono stati bravi a nascondere a lungo.

D'altra parte Leeteuk mi sta aspettando, ha dovuto trovare un momento nei suoi impegni per me. Indugiare qua fuori gli farà solo perdere del tempo in più e non mi sembra giusto nei suoi confronti.

Adesso entro e gli dico la prima cosa che mi viene in mente.

No, non posso farlo. Trattenerlo con sciocchezze nel giorno in cui potrebbe stare con la famiglia non è rispettoso. Quindi gli dico la verità. Mi dispiace per quei tre, ma non mi interessa. Ho bisogno di sapere come comportarmi.

Apro la porta della caffetteria e la campanella posto sulla porta d'entrata fa sapere a tutti che sono c'è un nuovo cliente. Il posto è davvero carino. C'è un lungo bancone appena entrati e, percorso il corridoio, c'è la sala, molto appartata -probabilmente sarà per questo che il leader ha scelto questo locale, con tavolini bassi e poltrone, o divanetti, dai graziosi fiorellini. La carta da parati color crema rende l'ambiente rilassante e romantico. Mi guardo intorno, ma non vedo chi cerco finché il leader, sorridente, alza la mano e, sventolandola, mi chiama.

Che stupida, mi ero dimenticata che ora ha i capelli corti e scuri. Ed io che cercavo la chioma bionda per il locale!

Sorridendo mi avvicino e noto che non è solo. Ora che sono al tavolo e ho messo a fuoco l'altra persona non posso fare a meno di sgranare gli occhi e guardarlo a bocca aperta. Non credo a ciò che sto vedendo. Adesso potrei anche morire in pace.

Anche se questa persona indossa gli occhiali da sole ed ha un cappello di lana che ricopre la sua chioma scura per non farsi scoprire, ha quelle perfette labbra carnose e le mani perfette, molto più curate delle mie, che lo tradiscono.

Saluto Leeteuk e sento le sue guance fresche contro le mie bollenti.

"Ti presento Kim Hee... Ah, giusto, sai già chi è." E se la ride palesemente mentre io rimango imbambolata di fronte ad Heechul che si sta alzando e mi sta porgendo la mano mentre sghignazza.

"E tu sei Hyuri-ssiFaccioBattereICuoriAlDormitorio." Dice stringendomi la mano.

"Solo Hyuri." Annuisco. Magari facessi battere qualche cuore!

"Hyuri." Ripete sorridendo. Si siede ed io faccio lo stesso e dal modo in cui sta seduto, con il gomito poggiato sul bracciolo della poltrona e la guancia nel palmo della mano, deduco che non è molto entusiasta di stare qui.

Il leader chiama il cameriere. "Cosa prendi?" Mi chiede con il suo bellissimo sorriso.

Sto per dirgli di non preoccuparsi, che non deve offrirmi niente, anzi dovrei essere io a farlo visto che gli sto rubando del tempo, ma lui non sente ragioni e quando si avvicina il ragazzo a prendere l'ordinazione mi riformula la domanda. Non mi resta che arrendermi. "Un tè alla vaniglia."

Quando il ragazzo se ne va con la mia ordinazione, lasciandoci soli, prendo la palla al balzo. "Mi dispiace veramente di farvi perdere tempo."

"Già. Pure a me." Dice Heechul guardandosi le unghie. Io rimango spiazzata e non so che dire. Mi aspettavo un "Non ti preoccupare, non fa niente", ma la sfacciataggine del ragazzo seduto di fronte a me mi ha completamente zittita.

Leeteuk gli da un colpo sulla spalla e lo rimprovera di non essere cortese.

Heechul sbuffa. "Ma è la verità!" Si siede composto sulla poltrona e smette di guardarsi le unghie per fissare il leader. "Li hai appena lasciati, ma a quanto pare i tuoi dongsaeng, anche se ormai sono grandi e vaccinati, non riescono a farcela da soli." Poi mi indica. "In più ora ti sei accollato anche lei e con questo siamo a due oggi."

Ora mi sta guardando. "Avanti, qual è il tuo problema?"

Il leader sta per intervenire, forse per dire qualcosa in mia difesa, ma gli rubo il tempo. Heechul sarà anche una prima donna, schietta e senza peli sulla lingua ed io lo adoro così com'è, ma certe cose non deve insinuarle. "Senti, prima di tutto statti calmo, e poi non ho problemi ed anche se li avessi cosa ti fa pensare che verrei a raccontarveli?" Mi blocco quando il cameriere porta i pasticcini, poi riprendo. "Insomma, Leeteuk sarà anche la persona più gentile e disponibile di questo mondo, ma... Fondamentalmente non ci conosciamo ed io non spiattello i fatti miei a chiunque."

Heechul si toglie gli occhiali da sole, poggiandoli lentamente sul tavolino, mi guarda e decide di scoppiare a ridere proprio nel momento in cui il cameriere poggia il vassoio sul tavolino e mi porge il tè. Ringrazio, rossa in volto, e torno a guardare la diva con sguardo truce.

"Ho capito tutto." Dice tra le risate.

Ma io l'unica cosa che ho capito dal momento in cui ho messo piede in questo locale è che lui si sta prendendo gioco di me.

Il leader sospira e scuote la testa. "Cosa avresti capito adesso?"

"Oh, tante cose... Soprattutto che avevo ragione io."

Decido che, qualsiasi cosa stia insinuando, non è di mio interesse, tanto mi sta prendendo in giro. Meglio concentrarsi su altro e su qualcosa di veramente importante, perché l'unica cosa che ho capito da quando ho messo piede in questo locale è che oggi sono la seconda venuta a chiedere aiuto al leader. Può darsi che Kangin mi abbia anticipata ed ora sto facendo perdere tempo inutilmente a questi due poveracci. Faccio un sorso di tè mentre Leeteuk cerca di calmare la risata di Heechul, che risuona senza vergogna in tutta la sala. Indossa di nuovo i suoi occhiali e, tempo tre secondi, scoppia a ridere di nuovo.

"No, davvero, non ce la faccio! Non ci posso credere!" E ride.

"Ma cosa?" Chiedo a Leeteuk che proprio in quel momento sta dando una forte pacca sulla spalla dell'amico.

"Niente, lascialo perdere." Dice in fretta, sorridendo. "Dimmi, piuttosto, è successo qualcosa? Te l'avevo detto che dopo una settimana saresti fuggita via..." E fa un risolino nervoso.

"No, no, niente di tutto questo, anzi mi trovo veramente bene al dormitorio. Se potessi non vi lascerei mai più."

Leeteuk sembra tornare ad un'espressione meno nervosa e mi sorride, sinceramente contento che non sia successo nulla. Anche Heechul ha smesso di ridere, ma mantiene un sorrisetto odioso sulle labbra.

"Senti, hai detto che sono la seconda oggi..." Prendo un pasticcino e non riesco a non notare l'occhiataccia che il leader riserva all'altro. "Per caso è venuto Kangin?"

"Kangin?" Chiede sorpreso e guarda ancora una volta, solo per un attimo, Heechul il quale cerca di contenere un'altra risata. "No."

"Ah..." E allora chi era andato? Yesung? Magari per parlare dei suoi dilemmi per questa relazione che probabilmente non vedrà mai la luce del sole. O forse no. Insomma può essere chiunque. Sbuffo e sgranocchio un paio di pasticcini. Non posso certo mettermi a fare tutti i nomi? Anche perché qualcosa mi dice che non me lo direbbe comunque e poi sarebbe da ipocriti: ho appena detto che i fatti miei non li spiattello, non posso farmi gli affari di qualcun'altro. Devo mantenere un minimo di coerenza, anche se la curiosità mi uccide.

Prendo la mia tazza di tè e la porto alla bocca.

"Dai, cosa c'è che non va?" Chiede con gentilezza Teukie.

Con un unico sorso bevo tutto il tè e ripoggio la tazzina vuota sul proprio piattino. E' come se quel gesto mi abbia dato coraggio, manco fosse stato un bicchiere di vino. Sospiro e mi decido a parlare. "Il punto è che non so come comportarmi."

"In che senso?"

"Ti spiego tutto." Abbasso lo sguardo e con un dito comincio a torturare il bordo della mia camicetta bianca. "Ieri mattina ero scesa all'undicesimo piano per rassettare e cose varie, quando ho trovato Kangin solo, al buio e seduto sul divano. Mi sono avvicinata e gli ho chiesto cosa avesse."

Alzo lo sguardo sui ragazzi di fronte a me. Leeteuk sembra l'unico realmente interessato a capire cosa può aver mai turbato il rude Kangin, mentre Heechul sgranocchia i pasticcini con tutta la sua grazia e alterna lo sguardo tra me e il suo IPhone. Continuo il mio racconto.

"Ha provato a negare l'evidenza, ma alla fine si è aperto." Sospiro. "E' innamorato di Yesung da almeno una vita."

"Ah! Finalmente l'ha ammesso!" Commenta Heechul, girandosi a guardare il leader. Sembra realmente soddisfatto dal sorrisino che ha sulle labbra. "Sono anni che lo prendo in giro, ma non ha mai voluto darmi ragione."

Leeteuk abbassa lo sguardo. "Si, sono l'unico a cui l'aveva confidato."

"Ma come?!" Si lamenta l'altro. "Vi tenete i segreti? Ed io? Begli amici che siete!"

"Ma..."

"Non ti giustificare!" Sospira e lo vedo alzare appena la testa, e penso stia roteando gli occhi. "E' in questi casi che mi manca Hankyung. Lui mi diceva tutto..." Arriccia la bocca e punta l'indice sul suo mento. "Beh, un po' lo asfissiavo. Ma comunque..." Adesso punta il dito contro il leader. "Da quando sono al militare mi trascurate e non potete nemmeno immaginare quale sarà la mia vendetta."

Tremo al solo pensiero.

"Mi dispiace veramente, ma se uno del gruppo si confida e mi chiede espressamente di non farne parola con nessuno io non posso tradire la sua fiducia." Il leader sembra davvero dispiaciuto di aver dovuto tener nascosto qualcosa al suo amico. Ma posso capirlo. Kangin sarà andato da lui col cuore in mano, disperato e non sarebbe stato giusto far diventare la notizia di dominio pubblico, non dopo che l'ha guardato negli occhi ed ha notato la stessa tristezza che ho visto anche io.

Ho sbagliato a parlarne con loro. Leeteuk penserà che sono una pettegola, che non sa tenersi le cose per sé.

"Va bene. Arriviamo al dunque. Quindi?" Heechul si toglie gli occhiali da sole e mi guarda alzando un sopracciglio. "Sei sconvolta perché Kangin è innamorato di Yesung?"

"Assolutamente no!" Ribatto infervorata. Pensa davvero che io possa essere quel genere di persona che non tollera la diversità? Beh, in effetti non mi conosce, non potrebbe saperlo.

"E allora qual è il problema?" Chiede spazientito.

Sbuffo. Certo che è insopportabile! "Se non mi fate finire di parlare..."

"Attenta ai modi. Prima te l'ho fatta passare per buona." Mi rimbecca lui. "Ma non stai certo parlando con tuo fratello minore!"

"Scusami..." Sussurro, rossa in volto.

"Non preoccuparti." Sorride Leeteuk. "Vai avanti, qual è il problema?"

"Beh il problema è che Yesung non lo ricambia."

"Che ne sai?" E' quasi un coro.

Sospiro. "A parte che ne è consapevole lo stesso Kangin, ma poi...Ho visto. Io...Io ero andata a chiamarlo... Ero andata a chiamare Yesung." Guardo le facce perplesse degli altri due e mi sforzo di essere più chiara. "Wookie aveva portato i dolci in tavola ed io mi sono offerta di andare a richiamare Henry e Yesung che per motivi diversi erano usciti fuori al balcone. E... Beh, nel momento in cui ho scostato la tenda ho visto credo la scena più dolce a cui potessi mai assistere."

I due si guardano perplessi, poi guardano me, aspettando maggiori dettagli.

Meglio se racconti tutto.

Scosto la tenda e poggio la mano sulla maniglia della finestra, pronta a spalancarla e a chiamare i loro nomi a voce alta.
La finestra è appena socchiusa, ma non mi serve aprirla perché dal vetro li vedo perfettamente, proprio di fronte a me. Yesung mantiene alto il mento del piccolo Mochi con una mano. I loro volti si stanno allontanando e il biondo con il dorso della mano libera accarezza appena la guancia dell'altro.
Henry sembra in completo imbarazzo e lo guarda con gli occhi spalancati, ma nel momento in cui Yesung si allontana, girandosi a guardare la strada e cercando di riprendere una postura più distaccata, gli afferra il braccio costringendolo a girarsi e di slancio azzera la distanza che si era appena creata tra di loro. Le sue braccia vanno intorno al collo del biondo e le loro labbra si incontrano in un bacio lento e pieno di passione.
Richiudo la tenda perché mi sembra di star spiando qualcosa che non dovrei star spiando e guardo indietro verso il tavolo. Nessuno sembra aver prestato attenzione a me che sono rimasta impalata vicino alla finestra, troppo presi in qualche discorso. Faccio un profondo respiro, non vorrei per nessuna ragione al mondo disturbare il loro momento, ma per non destare sospetti devo e, a dirla tutta, un po' lo faccio anche per Kangin.
Busso col pugno chiuso sul vetro. "Yesung, se hai finito di parlare a telefono ci sono i dolci in tavola... Emh... Henry... dai rientrate."

"Ed io non so se dirlo a Kangin o no." Mi lascio andare sulla poltrona, affranta.

Leeteuk ed Heechul si guardano senza proferire parola. Si guardano intensamente per secondi e secondi. Poi li vedo avvicinarsi e parlottare a bassa voce tra di loro. Più che parlottare si tratta di una discussione educata e fatta in modo che non possa sentire niente e se anche, per puro caso, sentissi qualcosa non capirei un beneamato cavolo.

Dalle facce e dal modo di gesticolare deduco che Heechul è in disaccordo con qualsiasi cosa abbia detto il leader. L'unica cosa che ora riesco a capire è "No, sono fatti suoi!" perché la diva sta alzando un po' più il volume della sua voce.

Non so precisamente quanto tempo sia passato da quando hanno cominciato a discutere, un'eternità secondo me, ma adesso sembrano essere arrivati ad una conclusione. Credo che dal grosso sospiro che ha fatto, Leeteuk si sia arreso alle ragioni di Heechul.

Adesso finalmente si sono ricordati che sono presente anche io a questo tavolo e mi stanno guardando. Sposto lo sguardo da uno all'altro. Hanno due espressioni completamente differenti: il leader sembra dispiaciuto, triste e rassegnato un p0' per ciò che gli ho raccontato e un pò per non essere riuscito a spuntarla con l'amico (in effetti discutere con LadyHeeHee sembra del tutto inutile, alla fine è lui che detta legge), mentre Heechul ha lo sguardo deciso di chi è pronto a combattere.

"Hyuri!"

Scatto sull'attenti e faccio il saluto militare. "A rapporto!"

"A Kangin si deve dire."

Annuisco e chissà perché so già che questa è una cosa che non posso delegare a nessuno.

Perché? Perché mi metto in questi casini? Perché ho tanto voluto fare la crocerossina quando ho visto Kangin stare male? Perché non mi sono fatta un grosso pacco di cavoli miei? Quando poi mi conosco, so che queste cose mi mettono ansia e so che non so gestirle. So anche che non sono brava con i discorsi, tanto meno con i consigli.

"Devi dirglielo." Sottolinea ancora Heechul quasi in risposta ai miei pensieri.

Poi sorride, anzi gongola contento. E proprio non riesco a capire cosa ci sia da divertirsi.

"In fin dei conti non è così brutto come sembra, anzi arriviamo ad un punto cruciale: o si rassegna, o comincia a lottare per ciò che vuole."

Leeteuk sorride e il volto gli si illumina. Ha capito finalmente dove vuole andare a parare l'amico. "Ah!" Batte un pugno nel palmo della mano. "Visto che ti trovi, dillo anche a Ryeowookie."

No, non ditemi che anche lui è innamorato di Yesung.

Quel finto biondo fa davvero così tante conquiste? E' possibile?

Beh, si, è possibile: non stiamo parlando di uno qualunque dopotutto.

Forse, oltre alla bellezza e alle sue doti canore, oltre al suo essere dolce, simpatico e pieno di premure, è anche la sua stranezza che conquista le persone, visto che sembra vivere in un mondo tutto suo popolato solo da tartarughe, cani e occhiali.

Ora che ci penso, poi, Ryeowook oggi non era molto contento di rimanere in casa con Kangin. Sarà perché lo vede suo rivale in amore?

Sto per chiedere conferma al leader, ma Heechul mi blocca. "Si, per favore, anche lui deve saperlo." Ride.

Io lo guardo ancora poco convinta, ma a questo punto penso che la mia deduzione sia giusta e che i due abbiano lo stesso interesse verso il biondo vocalist, il quale, però, ha una relazione segreta con Henry. Tuttavia nessuno dei due sembra intenzionato a chiarirmi la situazione. Heechul ride e non so come faccia ad essere divertito dalle pene d'amore dei suoi amici. Stiamo parlando di un triangolo che è diventato un quadrato: una situazione difficile diventa ancora più difficile. Intanto Leeteuk mi sorride imbarazzato e mi ripete di lasciar perdere.

Chissà come andrà a finire. Sento odore di pasticci e spero di sbagliarmi.





Nemmeno dieci minuti dopo ci stiamo avviando all'uscita, pronti a separarci. Leeteuk si ferma a pagare e, visto che Heechul continuava a borbottare di non voler cacciare nemmeno un won per il suo servizio reso e i miei soldi non li ha voluti vedere nemmeno da lontano, lo precediamo fuori.

"Allora Hyuri-ssi, è stato un piacere conoscerti." Mi sorride.

Ed io ricambio. "No, credimi, il piacere è tutto mio. Scusami comunque, sia per avervi fatto perdere tempo, sia per come ti ho risposto."

Esce anche Leeteuk dal locale e a differenza di Heechul non fa molto per mascherarsi: indossa solo un normale cappello e tenta appena di tenere la visiera più bassa.

"Ti chiamo un taxi." Si avvicina al ciglio della strada e alza un braccio.

Ci avviciniamo anche io ed Heechul e poco dopo un'auto grigia è pronta a portarmi ovunque voglia.

Il leader mi apre lo sportello. "Per qualsiasi problema basta che chiami."

Annuisco e ringrazio ancora per la loro disponibilità e mentre Leeteuk sta per chiudere la portiera Heechul lo ferma.

Si abbassa, sporgendosi verso di me. "I ragazzi sono una grande famiglia." Poi comincia a sussurrare. "Apriti con loro ed comincia a farne parte anche tu."

Lo vedo rialzarsi e sghignazzare. Poi chiude lo sportello, quasi sbattendolo, e li guardo mentre mi allontano.

   
 
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