Il giorno dopo, cercai di vestirmi in modo da apparire più carina possibile.
Dato che, dopo più di 14 anni della mia vita, ero riuscita a farmi i buchi alle orecchie, misi un bel paio di orecchini non troppo evidenti, sperando che mi stessero bene.
Scesi di corsa le scale, rischiando di rotolare giù fino al pian terreno, e citofonai alla mia vicina, Tania, sperando che si sbrigasse. Insieme ci affrettammo a raggiungere il punto d’incontro e, durante il tragitto, le spiegai tutto.
Appena Paolo ci vide arrivare, fece una smorfia: lui e Tania avevano fatto le medie insieme e non si sopportavano molto. Poi vidi Matteo e tutti i malumori passarono. Paolo cercava disperatamente di farci camminare vicino e Matteo lo squadrava da su a giù (o meglio, da giù a su, dato che Paolo era altro 1.90!)
Tutto sommato, però, non si allontanava da me. Quando Tania girò per andare verso la sua scuola, diedi i disegni ai ragazzi, che sembravano estasiati. Matteo mi guardò stupito.
-“Pia, davvero l’hai fatto tu???”
-“Sì.. Perché?”
-“È davvero bellissimo! Grazie, davvero..”
E mi abbracciò. Io rimasi ferma. Anche Paolo mi ringraziò, lasciandomi insieme a Matteo davanti alla mia classe. Li salutai ed entrai.
Usciti da scuola, ci incamminammo verso casa. Paolo mi disse che a giorni sarebbe uscito un bel film al cinema e che avrebbe voluto andare a vederlo. I film thriller mi attiravano, perciò decisi di andarci. Anche Matteo sembrava entusiasta.
Poi ci pensai: non potevo andare al cinema con due ragazzi! Decisi, così, di chiamare Alice.
Appena tornata a casa, infatti, composi il suo numero e le spiegai la situazione.
-“Guarda che tu hai Ale.”
-“Lo so, ma lui va al cinema con gli amici! Perché io non dovrei?”
-“Hai ragione.. Ma stai attenta a quello che fai, Mary..”
-“Attentissima!”
Sì, certo.
Entrai su face book e vidi tre notifiche:
-          1. Matteo aveva accettato la mia richiesta di amicizia;
-          2. Matteo aveva messo “mi piace” alla mia immagine del profilo;
-          3. Sempre Matteo l’aveva commentata: “Che bella!!!”.
Sorrisi. Lo ringraziai, ma vidi che non era online. Perciò, contentissima, abbassai lo schermo del pc e mi sdraiai sul letto a guardare il soffitto illuminato dal sole. Mi chiesi se era giusto rimanere con Ale se un po’ Matteo mi piaceva. Poteva essere considerato come un tradimento? Ero un po’ perplessa sull’argomento.
Infondo, Ale era stato il mio primo ragazzo. Il primo di cui mi fossi innamorata. Era giusto lasciarlo per un ragazzo che conoscevo da così poco?
Avevo il cervello in fumo.
Decisi, perciò, di non prendere subito una decisione, ma di aspettare, come avevo sempre fatto. Aspettare, aspettare ed aspettare ancora. Vedere come si sarebbero evoluti gli eventi, se i miei sentimenti per Matteo sarebbero cresciuti o meno. Con lui potevo vivere tutto ciò che con Ale non avrei mai avuto.
Ma, all’epoca, non sapevo che Matteo non sarebbe stato mai in grado di darmi tutto ciò che lui mi aveva dato.