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Autore: Dzoro    29/08/2007    2 recensioni
L'unico modo che la de Atena avrà per evitare uno strip tease davanti a tutti gli dei dell'olimpo, è che i cavalieri badino per una settimana al pestifero figlio di Zeus. E dovranno farlo travestiti da donne.
La fanfiction contiene sentimento, amicizia, robot giganti, cuochi accorati, guardie neonaziste e critici d'arte imbufaliti.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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soloxstravolta

Epilogo

Passò qualche giorno. Arrivò IL giorno.

L’alba di quella mattina tinse con le sue rosee dita le antiche pietre del monte olimpo, preparando una degna scenografia per la scena alla conclusione della scommessa tra Atena e Apollo. Tutti gli dei, notoriamente annoiati dalla loro vita eterna, avevano seguito con interesse le disavventure delle povere baby-sitter designate da Saori, e non vedevano l’ora di conoscere l’esito della scommessa. Tutti attendevano davanti ad un palco, nel bel mezzo della piazza grande della città degli dei, addobbato per l’occasione. Erano presenti sia le divinità uomo che quelle donna, sia perché nessuno sapeva se avrebbero assistito a uno strip-tease maschile o femminile, sia perché la curiosità era troppa per non poter assistere. Era da tanto che lassù non capitava qualcosa di così eccitante, nessuno se lo sarebbe perso. Infatti tutti erano presenti, a partire dal dio delle flatulenze fino a passare al sovrano degli dei in persona, l’entità che aveva dato inizio a tutta quella storia: Zeus. Egli sedeva fiero sul suo trono, lisciandosi la barba: egli era l’unico a sapere dell’esito della scommessa, ma sembrava non volerlo dire a nessuno. La piazza era pervasa da un eccitato mormorio, che continuò fino al momento che il sipario calato sul palco, non si aprì: qualcuno mosse i primi passi verso il centro del palco: era Saori. Appena tutti la videro, mille voci, di approvazione, di protesta, di sorpresa, si levarono in un unico, fragoroso brusio, subito zittito da un occhiataccia di Zeus alla folla. Saori si portò al centro del palco, con in mano un microfono. Lo accese, e iniziò a parlare:

- Amici miei, grazie per essere tutti qui. So cosa aspettate, e non preoccupatevi, sarete presto accontentati. Ma prima… vorrei dire alcune parole. Alcuni pensieri, che hanno attraversato la mia mente durante questa settimana. Ciò che ho capito, ciò che penso soltanto importi, alla fine di tutto questo. Ho imparato cosa vuol dire giocare sporco. Ho imparato che non tutti i mali vengono per nuocere, ma sempre male fanno. Ho imparato che non c’è limite alla stupidità umana. . Ho imparato che talvolta le olive ascolane possono far male. Ho imparato la tabellina del sette. Sì, ho imparato molto. Ma ho imparato che la fedeltà dei veri amici, anche se talvolta ha bisogno di una spintarella, non ha limiti. E di questo sono grata ai miei cavalieri, che non mi hanno abbandonata nemmeno quando chiunque l’avrebbe fatto. Ma ora ogni parola in più sarebbe in eccesso. È andata come è andata, e mi dispiace per tante cose. Ma lo spettacolo deve continuare, giusto? Allora… che continui.- detto ciò, Atena fece un profondo respiro, e chiudendo gli occhi chinò il capo. Tutti gli dei innanzi a lei rimasero in silenzio, in attesa. Quando Saori alzò il capo, sorrideva. Sorrideva diabolicamente. Si voltò verso le quinte e urlò:

-Ehi, cretino, tocca a te!-

Un applauso scrosciante accolse sulla scena Apollo, vestito da poliziotto, e poco dopo, sulle note di "Macho man", iniziò a togliersi i vestiti, lanciandoli ad uno stuolo di divinità femminili in adorazione. Era rosso come un semaforo.

"Maledetti…maledetti bastardi! Si parlerà di questa umiliazione almeno per i prossimi venti secoli!!!!!"

Aveva saputo dell’esito della scommessa solo il giorno prima. Era già pronto, sorridente, ad accogliere la dea Atena sconfitta, e a far finta di confortarla con frasi del tipo "su, non te la devi prendere, non serve che tu faccia uno strip integrale, una volta che rimani solo con la pelle puoi fermarti…". E invece lei, i cavalieri e Vega erano arrivati tranquilli e sorridenti, proprio mentre stava offrendo un Daiquiri a tutti i suoi amici per festeggiare la vittoria della scommessa. M niente da fare: aveva perso. Non poteva nemmeno dire a Zeus che Saori aveva barato, perché lei avrebbe detto lo stesso di lui. Anche se, a dire il vero, Zeus sapeva già tutto. E in cuor suo, se la spassava come un matto.

Qualche ora più tardi, nella piacevole veranda di villa Zeus, il re degli dei stava preparando una gustosa grigliata sul suo divino barbecue, mentre Saori, Vega e i cavalieri scherzavano tra loro, bevendo un buon Punch.

- Hai visto la faccia che aveva? Devo dire che ne è valsa la pena di vestirsi da donna per una settimana, era impagabile!- sghignazzò Shiryu, rievocando la scena di poco prima.

- Beh, per non parlare di quando ha dovuto far salire sul palco quella divinità grassoccia e fargli tastare gli addominali.-

- O di quando gli hanno rubato le mutande da dosso…-

- Insomma, direi che è finita. E tutto è ben quel che finisce bene, giusto ziette?- fece Vega alle sue ex-babysitter.

- Giusto! Poi questo Punch è strepitoso! Non sapevo che il nettare avesse questo sapore, è spettacolare.- esclamò Seiya.

- Mmm…- fece Hyoga, tristemente. Aveva una faccia da funerale, e sorseggiava di tanto in tanto il suo Punch, con lo sguardo basso.

- Dai Hyoga, non puoi tenere il broncio solo perché mio fratello ti ha mollato…- disse Ikki, tentando di consolarlo. Infatti, in quel momento Shun stava scherzando poco distante con un enorme omone peloso, chiamandolo dolcemente "mio orsacchiotto".

- Ma cosa ci trova in quel troglodita? Stupido, stupido Shun…- singhiozzò Hyoga, distogliendo lo sguardo.

- Beh, Borango Split [66]è un ragazzo con una certa sensibilità… poi al cuore non si comanda, giusto?- fece Ikki, mollandogli una sonora pacca sulla spalla.

- Sono contento di avervi conosciuto, ziette.- disse poi Vega, attirando l’attenzione di tutti.

- Noi no, ma siamo contenti che tu sia contento. Diventa un bravo dio, non come tutti questi depravati!- gli disse Shiryu, accarezzandolo.

- A proposito, che dio vuoi diventare?- gli chiese con tono materno Shun.

- Mah… sono indeciso tra nume delle emorroidi e dio protettore degli agenti del fisco. Voi cosa mi consigliate?-

- Oh, scommetto che saresti bravissimo in entrambi i campi!- esclamò Saori, con un bel sorrisone stampato sulla faccia.

- Ehi, voialtri, venite qua! Le puntine sono pronte!- esclamò poi Zeus, mentre metteva delle braciole sulla griglia.

Tutti andarono a tavola, e mangiarono con gusto la prima portata. Ad un punto, Seiya disse:

- Aaah, Zeus, la sai una cosa? Cucini davvero da DIO!!! Ahahahahahahahahahahahaha…-

Zeus lo fulminò all’istante con una saetta. Passarono pochi secondi di imbarazzato silenzio. Poi, tutti emisero una grande, grassa risata.

   
 
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