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Autore: Illa_    08/02/2013    7 recensioni
Quello che non si aspettava era di atterrare proprio sull’unica persona che aveva avuto la sua stessa idea.
< Ahia! >
Ululò una figura fra i vari schizzi d’acqua.
< Scusami scusami scusami, non volevo! >
Rispose lui tutto d’un fiato, con le guance rosse d’imbarazzato.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Right now I'm looking at you and I can't believe 






Il sole dell’Italia dava il meglio di se quel giorno, costringendo migliaia di persone ad adottare mosse anti-caldo: c’era chi girava con bottigliette ghiacciate piene d’acqua, chi si dava una rinfrescata nelle fontane, e chi addirittura ci si tuffava dentro come uno ragazzino di 14 anni che senza pensarci troppo aveva preso la rincorsa, facendo un tuffo a bomba nella fontana più grande che riuscì a trovare.

Quello che non si aspettava era di atterrare proprio sull’unica persona che aveva avuto la sua stessa idea.

< Ahia! >

Ululò una figura fra i vari schizzi d’acqua.

< Scusami scusami scusami, non volevo! >

Rispose lui tutto d’un fiato, con le guance rosse d’imbarazzato.

Poi, guardando chi aveva travolto, arrossì.

Era una ragazzina di circa la sua stessa età, con lunghi capelli biondi che facevano capolino gocciolanti sul suo visetto tondo.
Sembravano fili d'oro.

Tuttavia si accorse che qualcosa non andava, quando la ragazza si mise a fissarlo con aria interrogativa, rimanendo in silenzio.

< Ho detto che mi dispiace! >

Continuò lui, un po’ spazientito.

Ma niente da fare, la ragazzina lo squadrava con la stessa espressione, inclinando un po’ il viso, come per osservarlo meglio: sembrava curiosa.

< Come ti chiami? >

Insistè lui, assumendo un aria un po’ imbronciata.

 < Non ti capisco >

Sussurrò lei in italiano.

< Come?! >

Esclamò lui, uscendo dalla fontana mentre le faceva segno di seguirlo.

La ragazzina sembrava divertita mentre lo osservava, ma poi, riprendendo un po’ di serietà, cercò meglio che potè di farsi capire.

Indicò prima se stessa, dicendo < Federica. >

Poi puntò il dito contro di lui, assumendo la stessa aria interrogativa di poco prima.

< Tu, ohh! Ti chiami Federica! Ok..Uhm.. Io sono Harry! >

Esclamò soddisfatto, tendendo la mano alla biondina, che accettò con un sorriso.

Le sembrava simpatica, con quelle fossettine che facevano capolino sulle guance quando sorrideva.

In uno slancio di coraggio, Federica si sfilò il braccialetto di stuffa azzurrina che aveva al polso, il suo preferito, e lo tese a Harry.

A primo impatto lui la squadrò quasi in malo modo, ma poi accettò quella strana offerta, dando un buffetto sulla guancia della ragazza come ringraziamento.

Harry si fermò un attimo a pensare, ma poi dando un occhiata ai suoi polsi, si accorse di avere addosso il braccialetto dorato che gli aveva regalato la madre qualche anno prima.

Sotto lo sguardo sorpreso di Federica, se lo sfilò e lo porse alla ragazza con un sorriso.

< G-grazie.. >

Belbettò lei, mentre Harry le allacciava il braccialetto.

< Ti sta bene! >

Esclamò soddisfatto.

< Come? >

Chiese incerta la ragazza, sempre in Italiano.

Lui fece un gesto con la mano, come a dire “non importa”, ma poi venne chiamato dai suoi genitori, che dall’altra parte della strada lo incitavano a raggiungerlo.

< Don’t forget me, Okay? >

Sussurrò all’orecchio della ragazzina, prima di sparire fra la folla.

______________________________

Harry sorrideva nostalgico mentre ispirava il fumo della sigaretta che aveva stretta fra le dita.

“Non dimenticarmi, okay?” Gia, peccato che Federica si era dimenticata di lui.

Era il 20 giugno del 2011, e ormai Harry aveva compiuto 17 anni.

Erano passati esattamente 3 anni dal suo incontro con Federica, ma non passava giorno in cui lui non indossasse quel braccialetto di stoffa azzurrina.

Il più delle volte non ci faceva neanche caso, per lui averlo al polso era diventata come un’abitudine.

Nel 2010 era diventato famoso, ora faceva parte di una band, i One direction.

Eppure, i soldi e la fama non facevano neanche la metà della felicità che Harry voleva dalla vita.

Si era fatto anche un profilo Facebook, oltre a quello di twitter che gli serviva più che altro per comunicare con le fan: e cosi Harry cercava ogni giorno, sfogliando ogni profilo che potesse essere quello di Federica.

Non poteva almeno dirmi il suo cognome?! Pensava esasperato, mentre una nuvoletta di fumo gli circondava il viso.

< Non dirmi che ci pensi ancora! >

Esclamò Louis, mentre squadrava l’amico dal letto della sua stanza.

< Sono passati ANNI Harry, VAI AVANTI! >

Continuò Louis, calcando su alcune parole, come se cercasse di farle intrare a forza nel cervello dell’amico.

Harry sbuffò, stufo dei continui sollecitamenti dell’amico, che per quanto ci provasse, non riuscivano mai a togliergli quella ragazza dalla testa.

< Ma, alla fin fine cos’hai su di lei? >

Chiese Louis fissando l’amico, che a quella domanda lo guardò stranito.

< Che vuoi dire? >

< Voglio dire che di lei non sai niente! Si chiama Federica, su questo non ci piove, ed è italiana. Ma oltre questo non sai nulla! come pensi di trovarla? Ci sei stato solo una settimana in Italia, e parliamo di tre anni fa! >

< Non ne ho idea.. >

Rispose lui stancamente, facendo l’ultimo tiro di quell’interminabile sigaretta.

Harry non fumava, almeno non regolarmente. Succedeva solo nei momenti in cui era nervoso o ansioso, e questo era sicuramente uno di quelli.

Doveva trovarla, fosse anche stata l’ultima cosa che faceva.

< Ma non mi hai mai detto com’è! >

Continuò Louis, per la prima volta curioso di quel piccolo amore estivo di Harry.

< Beh, potrei dirti che è simpatica ma ci ho scambiato si è no due parole! >

< Mannò scemo, intendevo com’è fisicamente! >

Protestò Louis in una risata.

< Beh, è Bionda, occhi verde acqua, non troppo alta e un sorriso fantastico >

Rispose Harry con aria sognante.

< Beh scusa, puoi fare una cosa tipo “chi l’ha visto”! >

Propose Louis, facendosi spuntare un sorrisetto soddisfatto.

< Ossia? >

Rispose Harry, non capendo cosa intendeva l’amico.

< Per esempio scrivi questa storia su facebook o twitter o da qualsiasi altra parte, mettendo la foto del braccialetto! >

< Tipo la scarpetta di cristallo di cenerentola >

Louis rise.

< Si, tipo quella. >

< possiamo provarci >

Disse Harry, rincuorato da quella proposta.

< Le fan ci aiuterebbero volentieri, come sempre >

< Le fan la ucciderebbero, vorresti dire! >

Rispose il ricciolino in una risata.

< Uhm, si forse hai ragione.. >

Commentò Louis dubbioso, come se cercasse a tutti i costi di farsi venire un idea, che ben presto arrivò.

< Potremmo fare un profilo anonimo! Postare solo la storia e la foto del bracciale, senza mettere il tuo nome >

Esclamò soddisfatto, saltellando sul posto come un bambino il giorno di natale.

Harry lo squadrò dubbioso per qualche secondo, ma poi qualcosa nei suoi occhi brillò, e quasi correndo andò nell’altra stanza a prendere il portatile.

< Ok, cosa scrivo? >

Chiese all’amico, mentre si sistemava sul letto con il pc in grembo.

< Tre anni fa in Italia c’eri tu o Louis Tomlinson? Dovresti saperlo tu cosa scrivere, rimbambito! >

Rispose Lou con una risata.

< Potresti fare una di quelle scritte tipo A.A.A cercasi cenerentola >

Continuò.

< Sei romantico quanto la pubblicità di un assorbente Lou. >

< E tu quanto i promessi sposi! >

< Ma quei due si amavano fa far schifo e sono morti insieme! >

< Appunto. >

Rispose Louis, soddisfatto di aver zittito l’amico.

________________________________________________

20 Giugno 2011, ore 20.30

< Dai, lasciami entrare col mio profilo! >

Urlò una ragazza fra le risate, mentre prendeva il posto dell’amica sulla sedia davanti al Computer.

< Okok, ma solo se poi mi traduci tutte le notizie dei Linkin Park! sai che sono una frana in Inglese.. >

< Giulia, sei una sfruttatrice! >

Rispose la biondina fra le risate, mentre digitava la sua e-mail sulla tastiera.

Quella ragazza era Federica, ormai diciassettenne anche lei, mentre con una scrollatina del mouse dava un’occhiata alla home di twitter.

< Giuli, guarda qua! >

Disse indicando lo schermo all’amica.

< Ho appena finito di dirti che sono una frana in inglese e tu mi indichi le uniche cose della pagina che sono scritte proprio in inglese?! >

Giulia rise, mentre scompigliava i lunghi capelli biondi all’amica.

< C’è scritto A.A.A Cercasi cenerentola >

< Romantico! E quindi? >

Ribattè Giulia curiosa.

< Si, come la pubblicità di un assorbente. Quindi qui dice che un ragazzo inglese 3 anni fa è stato qui in Italia e ha incontrato una ragazza, e che si sono scambiati i bracc… >

< Fede? Che hai? Sei diventata cadaverica! >

Sofia sbarrò gli occhi mentre leggeva il resto del racconto, incredula che tutto quello stava accadendo davvero.

< Sono io.. >

Sussurrò con un filo di voce.

< Come? >

< Dico che sono io.. >

Ripetè, mentre mille pensieri le frullavano in testa.

< Sei tu?e come.. Oh. I braccialetti! non mi dirai che è.. >

< Harry. Si, credo sia lui.. C’è un link qui, credo sia la foto del braccialetto.. >

Continuò, mentre con la mano tremante cliccò il link, facendo aprire un altra pagina, dove comparve un braccialetto di stoffa azzurrina su una superficie bianca.

< E’ il mio. >

Disse con falsa decisione, mentre le parole quasi le morirono in gola.

< E adesso che fai? >

Chiese Giulia, sull’orlo dell’euforia.

< Non ne ho proprio idea.. >

< Io si! Dammi il cellulare. >

Continuò decisa, afferrando il cellulare dell'amica.

< Che vuoi farci con quello? >

Chiese lei confusa.

< Guarda! >

Esclamò Giulia, prendendo la mano dell’amica e fotografandone il polso, da dove pendeva il famoso braccialetto d’oro.

Poi si mise ad armeggiare con il telefono, in silenzio.

< Che stai facendo ancora? >

Chiese Federica spazientita.

< Cosi impari a non fare il log out dal tuo profilo quando ci entri col cellulare! >

Esultò Giulia, mettendosi a saltellare per tutta la stanza sotto l’espressione preoccupata dell'amica.

< Aggiorna la pagina! >

Aggiunse, mentre ancora saltellava come un canguro sul letto, con un sorriso a 2000 wat dipinto in faccia.

_____________________________________

Harry era fisso al computer da almeno due ore.

Mai gli era capitato di scrivere qualcosa su twitter e non ricevere qualche milione di risposte nei primi minuti, ma dopotutto quello era un account anonimo.

Tuttavia quella specie di dichiarazione d’amore fece il suo scalpore sul social network, soprattutto in Italia.

Harry aveva pensato bene di aggiungere più profili italiani che poteva prima di postare la foto del bracciale.

Aveva ricevuto almeno 200 risposte: almeno 150 gli auguravano buona fortuna, e i rimanenti gli scrivevano che gli “dispiaceva” per lui. Di certo le condoglianze non aiutavano il suo morale, finchè..

< Louis! >

Chiamò l’amico, mentre un sorriso gli spuntava sulle labbra fissando lo schermo.

< è uscito con El! E’ successo qualcosa? >

Niall lo fissava sulla soglia della porta, biascicando parole con un biscotto enorme in bocca.

< L’ho trovata Niall, L’ho trovata! >

Urlò Harry, stringendo l’amico in un’abbraccio soffocante che lo fece sputacchiare pezzi di cioccolato ovunque.

< Quella dell’Italia?! >

Domandò il biondino.

< Chi altro se no? >

Rispose Harry con un sorriso a 32 denti.

< E adesso cosa vuoi fare? >

< Come? >

Quella domanda l’aveva lasciato perplesso.

Per 3 anni si era domandato se mai l’avrebbe ritrovata, ma mai aveva riflettuto su cosa avrebbe fatto nel caso ci fosse riuscito.

< Potresti invitarla a un concerto! Ne facciamo giusto uno in Italia fra due settimane, chiamalo destino.. >

Propose Niall.

< Senza dirle chi sono! >

< Perchè no? Ormai sai che è lei! >

Contestò il biondino.

< Perchè non voglio che accetti perchè gliel’ha chiesto Harry Styles dei one direction >

Rispose Harry, soffermandosi sul suo nome per dargli un certo peso,

< Voglio che accetti perchè vuole rivedere me. >

< Lou ha ragione, sei proprio romantico! >

Lo canzonò Niall, mentre gli scombinava i capelli riccioli.

< Abbiamo qualche biglietto per il backstage? >

Chiese Harry all’amico. 

< Posso procurarmeli, quanti? >

< Fai due, per sicurezza >

< Ok >

Rispose Niall mentre digitava un numero sul cellulare, allontanandosi dalla stanza.

_____________________________________________

< Ehm, Fede? >

Giulia chiamò l’amica, intenta a rimettere in ordine la camera che era davvero un completo disastro.

< Che c’è ancora? Hai pubblicato una mia foto in mutande sta volta? >

Chiese lei ironica, avvicinandosi all’amica.

< Ti ho fatto solo un favore cara mia! Guarda qui, a quanto pare il tuo spasimante inglese ha soldi da spendere.. >

Federica sbarrò gli occhi appena notò a cosa si riferiva l’amica. In un messaggio privato c’erano due codici, erano..

< Due pass per il backstage di un concerto?! >

< L’avevo capito anch’io quello, ma c’è scritto altro lì sotto, è in inglese.. >

Disse Giulia infastidita, lasciando posto all’amica che quasi appiccicando allo schermo lesse quelle poche parole.

” So che è un po’ frettoloso, ma ci terrei a vederti! Fra due settimane suona il mio gruppo preferito, questi sono i biglietti per te e chiunque altro tu voglia invitare. Un bacio, H. “

< E ci vuoi andare? >

Chiese Giulia, notando l’espressione dubbiosa dell’amica.

< Non lo so.. >

< Ma tu hai dei problemi! Questo ti regala ben 2 pass per il backstage di un concerto e tu non vuoi andarci?! E poi sono 3 anni che mi parli di questo misterioso ragazzo inglese, adesso che l’hai trovato dovresti saltare in giro come un canguro! >

Protestò, notando che Federica annuiva al suo discorso, segno che forse dopottuto non aveva tutti i torti.

< Ok, ci andiamo. >

_________________________________________

5 Luglio 2011

< Solo io ho addosso un agitazione assurda?! >

< E’ normale Fede, non ti preoccupare! ti immagini se è diventato bruttissimo? >

Giulia rideva e scherzava, cercando in ogni modo di far sorridere anche l’amica, presa da una preoccupazione che non l’abbandonava da ormai 15 giorni.

< E se non gli piaccio? >

Chiese Sofia.

< Sofi, si fa due ore di aereo per un cavolo di concerto per lo più dei One Direction di cui si è preso a briga di procurarti non so come due introvabili pass per il backstage solo per incontrarti. Davvero credi che tu possa non piacergli? >

< Sono passati 3 anni Giuli, non saprei.. >

< E tu sei una figona! >

Urlò Giulia scompigliando i capelli dell’amica che presa dall’imbarazzo per gli sguardi straniti dei passanti si portò una mano davanti agli occhi.

< Ma che poi.. Chi diavolo sono questi One Direction? >

< Fede, fattelo dire, SEI UN DISASTRO! Ma non hai guardato su internet? >

< Io..Mi sono dimenticata. Ho ascoltato una canzone però! >

< Quale? >

< Uhm..Mi sembra si chiami Gotta be you. E’ carina >

< Ci rimarrai male vedendo chi la canta! >

Disse Giulia in un risolino.

< E perchè? Sono bruttini? >

< Dio, Fede, certo che sei fuori dal mondo. Sono tipo i cinque ragazzi più belli del mondo! >

< Esagerata! >

Ribattè Federica, mentre si scioglieva dalla preoccupazione di quei giorni, esplodendo in una sonora risata.

< Secondo te con i pass dobbiamo comunque entrare da li? >

Continuò la biondina, indicando una massa di ragazze urlanti in fila. Erano davvero tante!

< Hai portato il pass? >

Chiese Giulia.

< Beh, certo! Come avrei potuto dimenticarlo? >

 Federica estrasse dalla tasca un foglietto spiegazzato con il codice che le era stato mandato.

Giulia la trascinò sul retro dello stadio, dove trovarono un piccolo ingresso con la scritta “Privè”.

Proprio all’entrata c’era un omone di almeno due metri vestito di nero: faceva un pò paura.

< Pass? >

Chiese lui appena le due ragazze gli si furono avvicinate.

Federica e Giulia gli porsero i rispettivi foglietti, e restarono ad osservare l’uomo che li immetteva su un tablet.

< Oh.. Federica? >

Chiese d’un tratto, alzando lo sguardo verso le due ragazze.

< Ehm..Sono io >

Rispose lei in piena confusione.

Come faceva quell’uomo a sapere il suo nome?

< Ecco i vostri pass. Divertitevi! >

Esclamò lui in inglese, porgendo due foglietti foderati attaccati a una cordicella, che le due ragazze si misero al collo, sorpassando poi la soglia del privè.

< Che ha detto?! >

Chiese Giulia, evidentemente confusa dalle parole dell’uomo.

< Oh, Dice di divertirci! >

Rispose Federica in un risolino, che venne interrotto dalla voce metallica di un autoparlante.

< 10 MINUTI ALL’INIZIO DEL CONCERTO! TEN MINUTES BEGINNING OF THE CONCERT! >

< Giuli.. >

< Si? >

< Sono agitata da far schifo. Guardati in giro, vedi una testa ricciola? >

Giulia si guardò in giro curiosa, mentre Federica si copriva il viso con una mano. Era imbarazzatissima, cercava di farsi piccola piccola come poteva.

< Uhm, a dire il vero no! Ma arriverà a inizio concerto, manca poco vedrai! >

I dieci minuti passarono veloci, con Giulia che cercava in ogni modo di tranquillizzare l’amica e tecnici del suono che girovagavano per il backstage, correndo come trottole.

< Inizia! >

Annunciò Giulia, scrollando l’amica.

Ci fu un urlo collettivo fra il pubblico quando cinque ragazzi fecero il loro ingresso sul palco.

Federica e Giulia erano a destra del palco, e da quella posizione erano vicinissime, ma non riuscivano a vedere tutti.

Federica, per esempio, riusciva a vedere solo un ragazzo biondo con dei jeans veramente larghi, uno moro alto e dall’espressione seria, e uno con un perenne sorriso stampato in faccia, con una magliettina a righe.

< Ancora niente? >

Chiese all’amica. 

Giulia si girò circospetta, ispezionando con lo sguardo il backstage.

< Niente, mi dispiace Fede.. >

Rispose lei, mettendo un braccio attorno alla vita dell’amica, stringendola in una sorta di metà abbraccio.

< Vabbè, forse era troppo bello per essere vero.. >

Giulia stava per risponderle, ma una voce la fermò.

< Grazie a tutte per essere qui, siete fantastici! Ma oggi vorrei fare una cosa un po’ particolare.. >

Era uno dei ragazzi che Federica non riusciva a vedere, lo capì dal modo in cui la folla reagì alle sue parole, urlando e saltellando qua e là.

< Oggi per me è un po’ come un occasione speciale.. >

Iniziò il ragazzo.

< Vedete, 3 anni fa ho conosciuto una ragazza proprio qui, a Milano.. E fino ad oggi non ho mai smesso un secondo di pensare a lei. E in questo momento è proprio qui nel backstage, e spero che voglia raggiungermi sul palco. >

E l’aveva detto in Italiano! Un’italiano un po’ sofferto, certo, ma si sentiva che si era impegnato per imparare tutto a memoria.

Federica restò paralizzata da quelle parole, mentre un boato di urla scoppiò fra il pubblico.

No, non può essere vero, pensò nel panico.

< Vai! >

Le urlò Giulia, con una lacrima di emozione che le solcava il viso.

Un passo incerto dopo l’altro, Federica salì sul palco a testa bassa, quando un uomo le porse un microfono.

< Ciao Fede.. >

Sussurrò una voce.

La ragazza alzò lo sguardo, trovandosi davanti il più grande spettacolo che avesse mai visto.

Era proprio come se lo ricordava, con quei capelli riccioli e scomposti che lo facevano sembrare ancora un ragazzino.

< Beh, forse non è esattamente quello che ti aspettavi >

Continuò lui con un sorrisetto imbarazzato, seguito da qualche risatina fra il pubblico.

< Perchè non mi hai detto chi eri? >

Rispose lei in imbarazzo, scostandosi un ciuffo di capelli dal viso.

Dio, quant’è bella, pensò Harry.

< Perchè in quel caso non avrei mai saputo se saresti venuta per me o per il famoso Harry Styles! >

Disse lui tutto d’un fiato con un filo d'ironia, mentre dei mugugnii commossi si mossero fra il pubblico.

< Beh..Sono qui.. >

Rispose Federica. 

< Già, lo sei >

Concluse lui, mentre un sorriso a 32 denti gli spuntava sul viso.

< Vorrei farti sentire una cosa >

Continuò, mentre le indicava una sedia al centro del palco.

Federica ci si sedette lentamente, mentre le guance diventavano di un bel color pomodoro.

E adesso? Pensò.

Le note di una canzone un poco familiare presero a scorrere, mentre la ragazza teneva la testa bassa, sendendosi osservata da tutte le centinaia di ragazze davanti a sè.

You're insecure 
Don't know what for 
You're turning heads 
When you walk through the do-o-or 
Don't need make up 
To cover up 
Being the way that you are is en-o-ough 


Il ragazzo con l’aria seria le passò accanto, intonando alla perfezione una canzone che a Federica fece quasi girare la testa: era bellissima.

 

Everyone else in the room can see it 
Everyone else but you 


Harry cantò prendendole la mano: aveva scelto quella canzone non per caso, lei lo sapeva.



Baby you light up my world like nobody else 
The way that you flip your hair gets me overwhelmed 
But when you smile at the ground it ain't hard to tell 
You don't know oh oh 
You don't know you're beautiful 
If only you saw what I can see 
You'll understand why I want you so desperately 
Right now I'm looking at you and I can't believe 
You don't know oh oh 
You don't know you're beautiful 
Oh oh 
That's what makes you beautiful


Fu un esplosione di voci, che a Federica quasi fece venire i brividi.

 

Erano perfette, quasi quei cinque ragazzi fossero nati per cantare insieme.

Finalmente alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Harry: fu come se la musica si fosse improvvisamente spenta, lasciandoli soli.

Harry le strinse la mano, e sorrise quando vide il braccialetto.

< L’hai tenuto.. >

Disse.

< Anche tu. >

Rispose lei quasi in un sussurro, prima che Harry la attirasse a se, facendo combaciare le labbra con le sue, proprio li, sul palco.

La folla esplose in un boato, ma a loro non importava.
 

Dicono che i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, di loro dicono che sono altrove molto più lontano della notte

Molto più in alto del giorno

Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.





CallMeRevenge by Bordeaux

  
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