Era seduto a terra, schiacciato contro il muro, i pantaloni sganciati e il respiro affannoso. Non avrebbe ceduto, no, non glie l'avrebbe mai data vinta.
“Dai, so che non ce la fai più”, gli disse sollevando la testa e guardandolo intensamente negli occhi. “Dillo”.
“Mai!”, non era così facile farlo cedere.
“Dio, com'è eccitante il mio verginello quando fa il prezioso!”, disse ridendo.
“Io non sono tuo...”, stava arrivando al limite.
“Non ancora, ma lo sarai presto...”.