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Autore: arimika    08/02/2013    2 recensioni
Diventare maggiorenne è la vetta di molti ragazzi, perché avere 18 anni vuol dire essere liberi e potersi, finalmente, considerare degli uomini e delle donne.
A pensarla in questo modo c'è anche Marika, ragazza neo diciottenne, che dopo aver lasciato la sua vita nel mondo circense si imbatterà in nuove avventure, e con esse nuovi amici e tanto divertimento!
A fare da sfondo una bellissima Bari, che sarà testimone di un amore inaspettato quanto incredibilmente dolce!
Introduzione realizzata con l'aiuto di Novalis.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 10. L'amore fugge come un'ombra l'amore reale che l'insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi l'insegue (William Shaekespeare)
 
POV AUTRICE

Ferme in un negozio si trovavano due ragazze, ferme all’angolo della strada due ragazze stavano aspettando che qualche macchina si fermasse per poter attraversare, ferme su una panchina due ragazze stavano mangiando un gelato.
 
Una delle due stava facendo delle facce buffe, l’altra sorrideva.
Una aveva negli occhi una luce cupa, l’altra le faceva una linguaccia.
Una mandava messaggi al cellulare, l’altra sbirciava cosa e a chi l’amica scrivesse.
 
Tre ragazzi con in mano altrettanti gelati rispettivamente al gusto nocciola, stracciatella e caffè stavano camminando in direzione delle due sedute al parco.
 
Uno camminava con fare trascinato, un altro era deciso, il terzo masticava una gomma.
Uno aveva un piercing all’orecchio, l’altro aveva una collana con un ciondolo a forma di zanna del tutto simile a quella di una tigre arcaica, zannuta, il terzo aveva un bracciale al polso, fatto da piastrine, con un gancio a cui erano appese due lettere, la L e la M.
 
Una mano si appoggiò sulla spalla di una delle ragazze che ignorarono i ragazzi.
Uno di essi si sedette vicino a quella dagli orecchini con la testa da orsacchiotto. Le cinse la vita con il braccio e rimase lì a fissarla, quando se ne accorse la ragazza girò la testa di scatto, ritrovandosi con il viso di lui vicinissimo al suo.
 

 

- Ehm… ehm… devo andare a comprare una cosa. Ti raggiungo dopo Marika, tanto sei in buona compagnia- disse la ragazza allontanandosi.

 
Il ragazzo che l’aveva abbracciato le andò dietro.
Il silenzio calò glaciale.
Marika sospirò, qualcuno fece lo stesso vicino a lei.
 

 

- Eh ora che c’è? -disse il ragazzo con il piercing rivolto a Marika.

- Niente, è solo che me li vedo così bene insieme… perché non si fidanzano?

- Non sono cose che ci riguardano, devono rispettare i loro tempi.- disse il tipo biondo.

- Uhm, forse hai ragione. Peccato solo che non possiamo fare niente per velocizzare la questione. – sospiro.

 
Ricominciarono a parlare del più e del meno, poi i due ragazzi che erano andati al bar decisero finalmente di ritornare, la ragazza aveva un po’ di trucco sbavato e gli occhi rossi.
Marika la afferrò per il polso e trascinandola disse:

 

- Morfeo, Vampiro, Adriano, noi dobbiamo andare.

 
Si allontanarono velocissimamente.
 

 

- Lara che è successo?

- Non è successo niente.

- Non mentirmi.

- Non ti sto mentendo.

- Lo sai vero che a me puoi dire tutto?

- Sì…

- Ebbene?

- Il fatto è… il fatto è che mi sono dichiarata!

- CHE COSA HAI FATTO?- urlò Marika

- Già, alla fine l’ho fatto, ma …

- Ma cosa? State insieme adesso, no?

- NO!!! È questo il problema. Mi ha respinta.

- Aspetta, lui cosa ha detto? È uno scherzo, vero. O ma come scherzo non è affatto divertente. Sii sincera.

- È la verità Marika, te lo giuro. Mi ha detto di no.

- No. No. Non è possibile, ma stiamo parlando dello stesso ragazzo che pure uno struzzo converrebbe che sia innamorato di te?- disse la ragazza sconsolata sedendosi su un muretto, prendendo la testa fra le mani e assumendo un tono disperato.- stupida! Stupidissima divinità dei sogni!!!

- Divinità dei sogni?

- Si, verso la fine dell’egemonia greca Morfeo era una delle tre divinità in cui si era sdoppiato il dio Sonno, era la divinità dei sogni che sfiorando gli occhio delle persone con dei papaveri le faceva sognare. Ergo Morfeo.

- Ahhhh interessante, sei un’appassionata di mitologia, nevvero?

- Ja.

- Tedesco?

- Ja… oh scusami è che alle volte mi viene naturale di parlare in questa lingua.- a bassa voce.- se lo prendo finisce male quel tizio.

- Guarda che ti ho sentito benissimo.

- Scusa.

- Incredibile!

- Cosa?

- Sono consolata da colei che dovrei consolare.- disse Lara guardandola negli occhi.

- Il mondo è strano! Ma sono già passate due settimane, oramai io non ho più niente per cui essere consolata!

- Ja Ja Ja.- le due scoppiarono a ridere.

 
 
Intanto in qualche altra area del parco…
 

 

- Che cosa hai fatto?- riprese Nilapsi.

- Ve l’ho già detto.- rispose Morfeo.

- Si, ma perché hai fatto una cosa simile?- disse Adriano.

- Uffa… non deve render conto a nessuno delle mie azioni!

- Invece a qualcuno ne rendi conto! A Lara, la ragazza che ti piace e che stai facendo soffrire.- rimbeccò Adriano.

- Senti da che pulpito viene la predica.

- Io sono un’altra questione e poi non sono più innamorato di quella, la voglio lasciare!!!

- Si può sapere il perché?- chiese Vampiro.

- Perché sono un tipo inaffidabile, perché rischierei di farla soffrire inutilmente.- rispose Morfeo

- Cosa rappresenta lei per te?

- Per me lei è tutto, ma proprio per questo non voglio che soffra.

- Ma hai visto come stava disperata la ragazza che vuoi proteggere, per colpa tua?

- Si.

- Non ho altre parole da aggiungere, vergognati.

 
 Detto questo Vampiro e Adriano se ne andarono lasciando Morfeo da solo con i suoi pensieri, tormentato dai sensi di colpa e dalle parole dette da Vampiro ‘’ vergognati’’, ‘’vergognati’’ rimbombavano nella sua mente, fortissime.
 
Si alzò di corsa alla ricerca delle ragazze, ma i loro non c’era più alcuna traccia.
 
Marika accompagnò l’amica a casa, distraendosi con il pensiero che tra quattro giorni sarebbero andate al party di Halloween si consolarono vicendevolmente.
 
Per i giorni seguenti Lara e Morfeo si evitarono completamente, Marika complice riuscirono a non parlare fino alla festa.
 
La festa, una delle più in dell’anno, si sarebbe tenuta a scuola, così i nostri protagonisti diedero una mano ad allestire la palestra che non era molto grande. Selezionarono un Dj affidabile che avrebbe lavorato su un palchetto allestito apposta per l’occasione, prepararono la scenografia che quell’anno, come per quelli trascorsi, sarebbe stata a tema: era la volta della notte delle streghe!!!! Tada dadà… tada dadà…
 
Attaccarono tendoni neri, per coprire il bianco dei muri, appesero lampade finte e vere ai lati della stanza per poter spegnere la classica illuminazione gialla, sostituendola con una al neon tremolante.
Incollarono sulle tende pezzi di carta rossa che dovevano assomigliare a delle fiamme, con l’autorizzazione del preside misero anche una sorta di copertura in plastica per il pavimento!
Sparsero qua e là delle ragnatele finte, alcune enormi, e dei ragni giganteschi del tutto simili a quello del Signore degli Anelli ed anche alcuni a grandezza naturale, poi spruzzarono una sostanza gelatinosa rossa, altra bianca per la polvere.
Per quanto riguarda il mobilio presero in prestito dei mobili antichi, alcuni vecchi e dismessi, delle sedie spettrali, all’interno delle credenze misero le casse per il volume. Allestirono tavolini e appesero, ciondolanti dall’altissimo soffitto, pipistrelli di plastica. E posarono un insolito obelisco, decorato con teschi e ragni, sulla cui sommità giaceva un bucranio.

Il 30 ottobre, verso la sera, ogni ragazzo che aveva partecipato alla realizzazione della sala e chiunque altro avrebbe partecipato alla festa finì di aggiustare il proprio abito, di aggiungere qualche ritocco al trucco che avrebbero usato o comprato qualche accessorio.

Quella notte Marika dormì a casa di Lara, l’indomani sarebbero andate insieme a scuola e, al ritorno, avrebbero iniziato subito a prepararsi.
 
Ciascun ragazzo non vedeva l’ora che arrivassero le fatidiche sei del pomeriggio seguente.
 
Anche Vampiro, Adriano e Morfeo non facevano altro che pensare alla festa immaginando i vestiti degli amici.
 
ANGOLINO DEL MANGAKA DILETTANTE CHE RIUSCIRA’ AD AFFERMARSI COME TALE (?)
 
Ciao a tutti!!!
Era da un po’ che non pubblicavo, eh? Vi sono mancata? Ringrazio Novalis per i suoi preziosi commenti e tutti coloro che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Allora, partiamo con la sessione domande a raffica…
Inizia un lancio all’autrice che viene linciata da ottimi pomodori, che spreco di vitamine…
Gli spettatori tirano sacchetti di sabbia… erano meglio i pomodori, perché non sono stata zitta ? >.<
Comunque spero vi stia piacendo, ovviamente per commenti, critiche e consigli c’è un piccolo spazietto qui sotto… se vi va ditemi cosa ne pensate.
 
Bye bye
 
Arimika







 

 





 

  
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