Questa fic la dedico a London, che,
senza saperlo, mi ha dato l’idea. Spero la leggerai! Dimmi come la trovi!
Secret passion
VOGLIO
UNA VITA SPERICOLATA
VOGLIO UNA VITA COME QUELLE DEI FILM
VOGLIO UNA VITA ESAGERATA
VOGLIO UNA VITA COME STEVE MCQUEEN
VOGLIO UNA VITA CHE NON E' MAI TARDI
DI QUELLE CHE NON DORMI MAI
VOGLIO UNA VITA, LA VOGLIO PIENA DI GUAI
(Vasco Rossi, Vita spericolata)
“Voglio
una vitaaaa spericolataaaa,
voglio una vita come quelle dei film…voglio una vita….esagerata…voglio
una vita come Steve McQueen…”
Tra le
rassicuranti mura della sua camera, Minverva McGranitt toglieva quella maschera di durezza e
si…scatenava.
Minverva
era, a detta di tutti, una donna severa e austera,
senza svaghi e passioni.
Ma non era
così. Oh no. Anche lei aveva delle passioni.
Una di queste era la musica. Musica babbana.
Strano,
ma vero.
E non musica
in generale. Le canzoni di Vasco Rossi erano la sua passione, una collezione
dei suoi album da custodire segretamente e da ascoltare quando si sentiva
stanca, o stressata.
Quel giorno
aveva scelto “Vita spericolata”. Chissà perché. Forse
per sognarla, una vita così. O forse per ricordarla, la vita della sua
giovinezza.
“Voglio una vita che
non è mai tardi….di quelle che non dormi maiii…voglio
una vita, la voglio piena di guaaaai…”
Ma com’era nata questa
segreta passione per Vasco?
Come ogni avvenimento nella
vita, ha una sua storia.
E come ogni storia che si
rispetti, va raccontata.
Successe tutto uno splendido
giorno d’estate. Il solo risplendeva caldo, e con i suoi raggi
accarezzava la morbida pelle di una giovane ragazza, chiamata Minerva. Questa
giovane andava un po’ così, per i fatti suoi, per la strada,
quando senti una musica stupenda, dolce e allo stesso
tempo rabbiosa…
…….
VOGLIO
UNA VITA DI QUELLE CHE NON SI SA MAI
E POI CI TROVEREMO COME LE STAR
A BERE DELl WHISKY ALROXY BAR
O FORSE NON C'INCONTREREMO MAI
OGNUNO A RINCORRERE I SUOI GUAI
OGNUNO COL SUO VIAGGIO
OGNUNO DIVERSO
(Vasco Rossi, Vita spericolata)
No, in realtà non era
andata così. Anche se sarebbe stato un bel modo per iniziarsi a una passione.
Non era più una
ragazzina, e la sua pelle non era più da molto tempo morbida
e liscia, ma anzi si facevano già strada le prime rughe.
Non era nemmeno uno
splendido giorno d’estate, tutto si svolse in un piovoso lunedì
autunnale.
Era però uscita solo
con l’intenzione di fare una passeggiata, sì.
Hgsmeade era vuota e fredda, e lei trovò quello che
cercava, un po’ di svago, ai Tre Manici di Scopa.
Si era seduta al banco,
quella volta. Chissà, forse per parlare con Madame Rosmerta,
forse per uscire dalla solita routine, sempre lo stesso tavolo, la stessa
bevanda….
Aveva comandato un whisky
incendiario. Sì, lei voleva provarlo!
Proprio lei, la severa e
pignola Minverva McGranitt,
vice preside.
E le era anche piaciuto.
Certo, un po’ forte ma…non ci era abituata, tutto qui.
Poi, qualche minuto dopo
Madama Rosmerta era arrivata davanti lei, appoggiata
sul bancone a bere il suo drink. Con se portava uno strano aggeggio.
-Si chiama Radio, è
una cosa Babbana- le spiegò la barista.
Schiacciò un bottone
e magicamente da essa ne scaturì della musica.
Prima, non ci fece molto
caso. A pensarci bene, ne aveva già viste di quelle “Radio”.
E poi, le canzoni Babbane proprio non le reggeva.
Era oramai arrivata al terzo
bicchierino e tutto intorno a lei si faceva sfocato.
-Ed ora, per il piacere
delle vostre orecchie, vi faremo ascoltare…-.
Era la Radio. Non
riuscì a capire il titolo della canzone che stava per iniziare, ma non
le dispiacque.
Era persa in altri pensieri,
non molto coerenti visto la quantità di alcool presente nel suo corpo.
Non era abituata a bere, lei.
Ma quando senti
le prime note, qualcosa la spinse a tirarsi sul dal bancone ove si era
afflosciata, e a ascoltare attentamente.
Quella canzone…era
stupenda, per lei.
Non seppe mai cosa la spinse
a farlo, se l’alcool o la canzone, ma si mise a cantare a squarciagola le
parole, come se le sapesse a memoria.
Come se avesse ascoltato quella melodia cento, mille altre volte. Come se la sapesse
da sempre.
Ma credo fosse
solo per colpa del whisky.
VOGLIO
UNA VITA MALEDUCATA
DI QUELLE VITE FATTE FATTE
COSI'
VOGLIO UNA VITA CHE SE NE FREGA
CHE SE NE FREGA DI TUTTO SÌ
VOGLIO UNA VITA CHE NON E' MAI TARDI
DI QUELLE CHE NON DORMI MAI
VOGLIO UNA VITA
VEDRAI CHE VITA VEDRAI
(Vasco Rossi, Vita spericolata)
Quando si
risvegliò, a tarda notte, era ancora spalmata sul bancone dei Tre Manici
di Scopa, e Madama Rosmerta stava tranquillamente
pulendo il locale.
-Ma…Rosmerta? Che ci fai in camera
mia?- queste furono le sue prime parole.
La barista
scoppiò in una fragorosa risata e, sempre ridendo, le spiegò che
si era ubriacata e che aveva dato uno “show”, cantando in piedi
sullo sgabello, a squarciagola, nel suo bar.
Per sua
fortuna quella sera il locale era vuoto, fatta eccezione per uno straniero.
Minerva
pregò Rosmerta di non raccontare a nessuno di
quella sera, sarebbe stato il loro segreto.
E che segreto!
La diligente e seria vice preside di Hogwarts si era
ubriacata e aveva dato spettacolo in un locale pubblico. Per fortuna, nessuno
venne mai a saperlo.
E fu
così che nacque la sua unica vera passione.
In un
lunedì autunnale, grazie ad una radio e a del whisky incendiario.
….
“Voglio
una vita…maleducata…di quelle vite fatte… fatte
così…voglio una vita…che se ne frega, che se ne frega di
tutto, sì…”
-Toc
Toc-
Minnie,
immersa nella sua musica, non si era accorta che qualcuno aveva bussato alla
sua porta.
-Toc
Toc-
“Minerva…Minerva
ci sei?”
La vice
preside, al sentire la voce tanto familiare, si volto di scatto, si alzò e si
piazzò davanti alla stereo, come per nascondere qualcosa. Le note della
canzone smisero
immediatamente.
“Oh…Albus! Scusa, sai…stavo pensando e non ti ho sentito!
Ma entra pure…”
Albus
Silente, preside di Hogwarts, stava sorridente
sull’uscio della stanza di Minerva.
Più che
sorridente, sembrava si trattenesse per non ridere.
“Stavi…stai
ascoltando della musica, Minerva?”
Lei venne colta di sorpresa. Certo, anche lui aveva sentito la
musica, non poteva negare, ora. Ma
che vergogna!
“Ehm.
Beh. Sì. Certo. Solo che, sai…Cd che ho confiscato agli
allievi…”
Oh. Questa era
la balla del secolo! Era la vice preside, lei, poteva inventarsene una
migliore.
“Era per caso Vasco Rossi?”
Albus
Silente stava ridendo. Non sorrideva, non cercava nemmeno di trattenere le
risa. Stava apertamente ridendo di lei!
“Perché
sai, Minerva, io ho una vera passione per lui!”
Se fosse vero
o no, è un'altra storia.
Qui vi ho
raccontato di Minerva.
E della sua
storia.
Ecco. Questo è
il risultato di uno sclero della mia mente pazza,
credo.
Uhu. Vi è piaciuta?
Ok, lo so. Non ha senso.
Solo…mi era
venuta in mente e …DOVEVO scriverla!!!
Un commentino, Please?^^
Bye Bye
Feux xD