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Autore: Feux    29/08/2007    10 recensioni
E se Minerva "Minnie" McGranitt avesse una passione segreta?
E se anche Silente condividesse la stessa passione?
“Dadadadu…Tadadadumpapà…Dadadu…Nanana…” Nel suo ufficio, Albus non si scatenava. Un po’ di contengo ci voleva. Non era mica uno scalmanato, lui.

Per chi lo vuole, per chi l'ha chiesto (^^)...ecco un seguito per "Secret Passion".
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VOGLIO UNA VITA SPERICOLATA

 

 

 

Questa fic la dedico a London, che, senza saperlo, mi ha dato l’idea. Spero la leggerai! Dimmi come la trovi!

 

 

 

 

 

Secret passion

 

 

 

 

 

VOGLIO UNA VITA SPERICOLATA
VOGLIO UNA VITA COME QUELLE DEI FILM
VOGLIO UNA VITA ESAGERATA
VOGLIO UNA VITA COME STEVE MCQUEEN
VOGLIO UNA VITA CHE NON E' MAI TARDI
DI QUELLE CHE NON DORMI MAI
VOGLIO UNA VITA, LA VOGLIO PIENA DI GUAI
(Vasco Rossi, Vita spericolata)

 

 

 

“Voglio una vitaaaa spericolataaaa, voglio una vita come quelle dei film…voglio una vita….esagerata…voglio una vita come Steve McQueen…”

Tra le rassicuranti mura della sua camera, Minverva McGranitt toglieva quella maschera di durezza e si…scatenava.

Minverva era, a detta di tutti, una donna severa e austera, senza svaghi e passioni.

Ma non era così. Oh no. Anche lei aveva delle passioni. Una di queste era la musica. Musica babbana.

Strano, ma vero.

E non musica in generale. Le canzoni di Vasco Rossi erano la sua passione, una collezione dei suoi album da custodire segretamente  e da ascoltare quando si sentiva stanca, o stressata.

Quel giorno aveva scelto “Vita spericolata”. Chissà perché. Forse per sognarla, una vita così. O forse per ricordarla, la vita della sua giovinezza.

“Voglio una vita che non è mai tardi….di quelle che non dormi maiii…voglio una vita, la voglio piena di guaaaai…”

Ma com’era nata questa segreta passione per Vasco?

Come ogni avvenimento nella vita, ha una sua storia.

E come ogni storia che si rispetti, va raccontata.

Successe tutto uno splendido giorno d’estate. Il solo risplendeva caldo, e con i suoi raggi accarezzava la morbida pelle di una giovane ragazza, chiamata Minerva. Questa giovane andava un po’ così, per i fatti suoi, per la strada, quando senti una musica stupenda, dolce e allo stesso tempo rabbiosa…

…….

 

VOGLIO UNA VITA DI QUELLE CHE NON SI SA MAI
E POI CI TROVEREMO COME LE STAR
A BERE DELl  WHISKY ALROXY BAR
O FORSE NON C'INCONTREREMO MAI
OGNUNO A RINCORRERE I SUOI GUAI
OGNUNO COL SUO VIAGGIO
OGNUNO DIVERSO

(Vasco Rossi, Vita spericolata)

 

No, in realtà non era andata così. Anche se sarebbe stato un bel modo per iniziarsi a una passione.

Non era più una ragazzina, e la sua pelle non era più da molto tempo morbida e liscia, ma anzi si facevano già strada le prime rughe.

Non era nemmeno uno splendido giorno d’estate, tutto si svolse in un piovoso lunedì autunnale.

Era però uscita solo con l’intenzione di fare una passeggiata, sì.

Hgsmeade era vuota e fredda, e lei trovò quello che cercava, un po’ di svago, ai Tre Manici di Scopa.

Si era seduta al banco, quella volta. Chissà, forse per parlare con Madame Rosmerta, forse per uscire dalla solita routine, sempre lo stesso tavolo, la stessa bevanda….

Aveva comandato un whisky incendiario. Sì, lei voleva provarlo!

Proprio lei, la severa e pignola Minverva McGranitt, vice preside.

E le era anche piaciuto. Certo, un po’ forte ma…non ci era abituata, tutto qui.

Poi, qualche minuto dopo Madama Rosmerta era arrivata davanti lei, appoggiata sul bancone a bere il suo drink. Con se portava uno strano aggeggio.

-Si chiama Radio, è una cosa Babbana- le spiegò la barista.

Schiacciò un bottone e magicamente da essa ne scaturì della musica.

Prima, non ci fece molto caso. A pensarci bene, ne aveva già viste di quelle “Radio”.

E poi, le canzoni Babbane proprio non le reggeva.

Era oramai arrivata al terzo bicchierino e tutto intorno a lei si faceva sfocato.

-Ed ora, per il piacere delle vostre orecchie, vi faremo ascoltare…-.

Era la Radio. Non riuscì a capire il titolo della canzone che stava per iniziare, ma non le dispiacque.

Era persa in altri pensieri, non molto coerenti visto la quantità di alcool presente nel suo corpo. Non era abituata a bere, lei.

Ma quando senti le prime note, qualcosa la spinse a tirarsi sul dal bancone ove si era afflosciata, e a ascoltare attentamente.

Quella canzone…era stupenda, per lei.

Non seppe mai cosa la spinse a farlo, se l’alcool o la canzone, ma si mise a cantare a squarciagola le parole, come se le sapesse a memoria.

Come se avesse ascoltato quella melodia cento, mille altre volte. Come se la sapesse da sempre.

Ma credo fosse solo per colpa del whisky.

 

 

 

VOGLIO UNA VITA MALEDUCATA
DI QUELLE VITE FATTE FATTE COSI'
VOGLIO UNA VITA CHE SE NE FREGA
CHE SE NE FREGA DI TUTTO SÌ
VOGLIO UNA VITA CHE NON E' MAI TARDI
DI QUELLE CHE NON DORMI MAI
VOGLIO UNA VITA
VEDRAI CHE VITA VEDRAI
(Vasco Rossi, Vita spericolata)

 

 

 

Quando si risvegliò, a tarda notte, era ancora spalmata sul bancone dei Tre Manici di Scopa, e Madama Rosmerta stava tranquillamente pulendo il locale.

-Ma…Rosmerta? Che ci fai in camera mia?- queste furono le sue prime parole.

La barista scoppiò in una fragorosa risata e, sempre ridendo, le spiegò che si era ubriacata e che aveva dato uno “show”, cantando in piedi sullo sgabello, a squarciagola, nel suo bar.

Per sua fortuna quella sera il locale era vuoto, fatta eccezione per uno straniero.

Minerva pregò Rosmerta di non raccontare a nessuno di quella sera, sarebbe stato il loro segreto.

E che segreto! La diligente e seria vice preside di Hogwarts si era ubriacata e aveva dato spettacolo in un locale pubblico. Per fortuna, nessuno venne mai a saperlo.

E fu così che nacque la sua unica vera passione.

In un lunedì autunnale, grazie ad una radio e a del whisky incendiario.

 

….




“Voglio una vita…maleducata…di quelle vite fatte… fatte così…voglio una vita…che se ne frega, che se ne frega di tutto, sì…”

-Toc Toc-

Minnie, immersa nella sua musica, non si era accorta che qualcuno aveva bussato alla sua porta.

-Toc Toc-

“Minerva…Minerva ci sei?”

La vice preside, al sentire la voce tanto familiare, si volto di scatto, si alzò  e si piazzò davanti alla stereo, come per nascondere qualcosa. Le note della canzone  smisero immediatamente.

“Oh…Albus! Scusa, sai…stavo pensando e non ti ho sentito! Ma entra pure…”

Albus Silente, preside di Hogwarts, stava sorridente sull’uscio della stanza di Minerva.

Più che sorridente, sembrava si trattenesse per non ridere.

“Stavi…stai ascoltando della musica, Minerva?”

Lei venne colta di sorpresa. Certo, anche lui aveva sentito la musica, non poteva negare, ora.  Ma che vergogna!

“Ehm. Beh. Sì. Certo. Solo che, sai…Cd che ho confiscato agli allievi…”

Oh. Questa era la balla del secolo! Era la vice preside, lei, poteva inventarsene una migliore.

“Era per caso Vasco Rossi?”

Albus Silente stava ridendo. Non sorrideva, non cercava nemmeno di trattenere le risa. Stava apertamente ridendo di lei!

“Perché sai, Minerva, io ho una vera  passione per lui!”

Se fosse vero o no, è un'altra storia.

Qui vi ho raccontato di Minerva.

E della sua storia. 

 

 

 

 

 

Ecco. Questo è il risultato di uno sclero della mia mente pazza, credo.

Uhu. Vi è piaciuta?

Ok, lo so. Non ha senso.

Solo…mi era venuta in mente e …DOVEVO scriverla!!!

 

Un commentino, Please?^^

 

Bye Bye

 

Feux xD

 

  
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