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Autore: GinevraCorvino    09/02/2013    9 recensioni
Dal testo della One "Eri ambizioso Piccolo Re, il mondo si trovava nel palmo della tua mano. Nato nella famiglia giusta, dai giusti genitori, finito nella giusta casa che ti avrebbe reso grande, non come quel perdente di Sirius, che non aveva apprezzato i privilegi che la sorte gli aveva donato.
Allora perché cadi in ginocchio davanti al nobile arazzo e piangi in silenzio, senza far rumore, come se fosse un peccato."
Questa Storia partecipa al CONTEST di missmalfoy97 : " Dalla parte dei cattivi! "
e al CONTEST: ""L'Oscuro Signore risorgerà! Gettaci pure ad Azkaban, Crouch.Noi aspetteremo." - Flash contest sui Mangiamorte" di Rowan92
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black, Marlene McKinnon, Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Regulus, hai ancora paura del buio? Eppure il tuo nome ha sempre avuto attributi regali. I romani chiamavano l'alfa leonis Regolo, "stella regia", e i tuoi genitori quando ti hanno concepito ti hanno chiamato "Piccolo Re". Tu non li avresti disonorati ed avresti portato avanti con dignità la nobiltà della tua casata. Non come Sirius. Ah, che infausta scelta chiamarlo così! Sirius: il cane di Orione! Il suo destino dissacrante era già scritto nel cielo! Tu no, tu non avresti tradito il tuo sangue, non avresti sbeffeggiato le antiche tradizioni e non avresti mancato di rispetto alla tua illustre famiglia.
Tu saresti stato il vero erede, l'unico erede. Quello che oltre al sangue aveva anche la mente pura e sapeva perfettamente come doversi comportare e da che parte schierarsi.
Allora perché dopo la morte di quella schifosa filobabbana, quando nessuno ti osserva, vai nella stanza dell'arazzo e ti stappi una bottiglia di Whisky Incendiario?
Ti metti di fronte alla quercia millenaria, tessuta sin dagli inizi dei tempi dalle donne della tua stirpe ed osservi tutti quei rami, tutta quella storia sempre uguale a se stessa, fossilizzata in se stessa. Poi ogni tanto scorgi una macchia scura sopra un nome. Una bruciatura infamante. Un' imperfezione oscena nella tela. Quel buco che sboccia quasi come un fiore spudorato.
Trangugi un altro sorso. Non ti importa il sapore, basta che sia forte, che sia cattivo. E che ti squarci dentro. Vuoi, devi provare qualcosa, oppure devi, vuoi addormentare qualcosa. Ancora non ti è chiaro.
Ti soffermi sul nome di tuo fratello. È stata tua madre a cancellarlo. Ricordi quanto era disgustata?
E tu? Tu cosa pensasti a quel tempo?
Aveva sbagliato, aveva rifiutato la sua famiglia, l'aveva messa in imbarazzo. Che tua madre con occhi spiritati dalla rabbia e la vergogna ne annientasse l'esistenza sull'arazzo ti sembrò semplicemente il minimo. Poi si voltò verso di te e la sua espressione cambiò, la collera si sgretolò in un sorriso non dolce, ma orgoglioso.
- Grazie a Salazar, ci sei tu Regulus! - ti disse.
E ti scaricò sulle spalle tutto il titanico peso del tuo cognome; ma tu non battesti ciglio, ne eri fiero.
Perché adesso ti senti schiacciato, ingannato?
La ragazza dell'Ordine, Marlene...
È per lei che anche tu sarai un reietto? Per la morte di lei, per quell'assassinio che vuoi accollarti il prezzo?
Giù ancora un'altra sorsata di Whisky, per trovare il coraggio di ammettere che è sempre stato tutto sbagliato. E ti costa Piccolo Re, ti costa sino alla bancarotta emotiva prenderne consapevolezza.
Il marchio nero respira famelico di sangue sul tuo braccio. Senti il serpente strisciare sulla tua pelle e il teschio spalancare le fauci assassine. Che cosa farai Piccolo Re?
Ti chiama, ti invita alla sua mensa di abominio.
Vorresti scagliare il bicchiere contro l'arazzo, ma non sei ancora tanto ubriaco; così lo stringi forte nella mano sino a farti diventare le nocche bianche dallo spasmo.
Dimmi Regulus, perché sei così arrabbiato? Tu non c'eri quando Travers l'ha assassinata insieme a tutta la sua famiglia. Tu sei arrivato dopo, a contare i cadaveri. Che cosa è successo?
Ricordi solo che lei era giovane e bella, gli occhi vitrei spalancati d'orrore, eppure non si era nascosta! La trovasti fredda e rigida con ancora in mano la sua bacchetta. Aveva lottato. Aveva sacrificato se stessa per ciò in cui credeva. Perché ti ha sconvolto tanto? Sì, era bella. Bella e incosciente. Ma era nel torto?
Perché degli infami, della lurida feccia dovrebbe morire con coraggio? Non erano i purosangue gli unici a possedere il vero onore?
Ma che vittoria gloriosa c'era ad uccidere una ragazza e la sua famiglia in uno squallido agguato?
Segui i rami e trovi un'altra ferita nell'arazzo. Andromeda. La sorella di Bellatrix e Narcissa. Anche lei figlia di quel sangue secolare, colpevole di averlo corrotto con quello di un babbano.
Anche allora mentre tua madre e tua zia si disperavano in ingiurie, tu che cosa pensasti?
Che era giusto togliere immediatamente dal canestro una mela marcia, prima che contaminasse le altre, e chiudesti il discorso.
Ora accarezzi quel tessuto deturpato con un'invidia dolcissima che ti strangola il cuore.
Di nuovo il volto di quella ragazza trucidata ti assale e ne sei sopraffatto. È nausea da alcol o vertigine di vigliaccheria?
Lasci il bicchiere e ti attacchi direttamente alla bottiglia. Non è elegante, non è Black. Ma è la tua anima che si contorce.
Eri ambizioso Piccolo Re, il mondo si trovava nel palmo della tua mano. Nato nella famiglia giusta, dai giusti genitori, finito nella giusta casa che ti avrebbe reso grande, non come quel perdente di Sirius, che non aveva apprezzato i privilegi che la sorte gli aveva donato.
Allora perché cadi in ginocchio davanti al nobile arazzo e piangi in silenzio, senza far rumore, come se fosse un peccato?
Piangi, ma nessuno deve saperlo. I tuoi non sono stati errori di valutazione, bensì sbagli di un educazione malsana.
Cosa farai? Non vuoi ferire nessuno, sei il solo rimasto, ma non puoi più perorare la causa. Cosa farai Piccolo Re?
Ciò che la tua famiglia ti ha insegnato. Indosserai la maschera, sfodererai il più crudele dei tuoi sorrisi e ammalierai i tuoi compagni d'omicidio, ma nel frattempo cercherai con ogni atomo del tuo essere un modo per fermarlo. Proprio come quella ragazza, ti sacrificherai, perché sai che non tocca a te essere il vincitore. Ma puoi essere il primo sasso nella stagnante acqua del macilento stagno dell'orrore. Puoi essere quel piccolo sasso che propaga le sue onde sino al prescelto.
 
NOTA : REGOLO è l'alfa Leonis della costellazione del leone. La forma definitiva di "Regulus" (piccolo re) apparve nel 1522 e venne resa celebre perché utilizzata da Niccolò Copernico nel catalogo stellare del suo "De Revolutionibus orbium celestium".
  
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