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Autore: chocola_631    09/02/2013    0 recensioni
questa fanfiction è stata scritta per far fantasticare e divertire i lettori di harry potter, ambientando la Rowling in una serie di contesti insieme ad alcuni personaggi inventati da lei stessa.
è strutturata in cinque storie. Ognuna di esse, narra di due mondi molto simili tra loro, uno babbano-magico, creato dalla Rowling, e l’altro umano, in cui tutti noi viviamo; i personaggi di questi due mondi (nei quali è compresa la Rowling) trovano sempre un modo per comunicare e accedere con vari “oggetti” all’altro mondo a loro sconosciuto.
è la prima che provo a scrivere e spero vi piaccia, bona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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E se la Rowling fosse un lupo mannaro …
 

La pozione Antilupo

  
La luna piena ormai era vicina; nessuno si sentiva particolarmente triste in questo periodo, tranne i lupi mannari. Quest’ultimi, altrimenti uomini normali, nel periodo della luna piena si trasformano in pericolose bestie assassine e per giunta non ricordano nulla del loro precedente stato di uomini.
Uno di questi era Remus Lupin*, diventato lupo mannaro perché morso da piccolo da Fenrir Greyback (il più feroce lupo mannaro che fosse mai esistito). Lupin da sempre provava a combattere contro il suo problema ed in particolare stava cercando di ricorrere alla pozione antilupo* che, durante le trasformazioni, riesce a rendere innocuo e cosciente il lupo mannaro che la beve.
Il problema era che Remus non sapeva fabbricarsi una pozione antilupo perfetta, dato che non si era mai cimentato nel prepararla; aveva sempre un amico, un ottimo pozionista, a cui chiedere consigli, ma … era di recente partito per l’Africa a studiare i reperti lasciati dagli antichi maghi egizi. Nonostante ciò, decise di provarci. Mancava poco più di una settimana alla luna piena e lui sapeva benissimo che, se non l’avesse fabbricata e bevuta in quei giorni, sarebbe rimasto in balìa della sua natura.
Trovare gli ingredienti per la pozione non fu facile, dato che non poteva entrare in un semplice negozio di pozioni e chiedere:
  • Scusate mi potreste dare gli ingredienti per la pozione antilupo?- visto che avrebbero subito capito che lui era un lupo mannaro e avrebbero come minimo mandato via tutti i clienti, chiamato il ministero della magia* e forse sarebbe anche finito sul giornale “la gazzetta del profeta”, con un bell’articolo di quell’antipatica storpiatrice di notizie di una giornalista: Rita Skiteer.
Così dovette girare vari negozi, comprando in ognuno solo una parte degli ingredienti. Decise di comprare anche degli ingredienti che non c’entravano nulla con la  pozione, giusto per non insospettire i negozianti. Ma dopo tanti sforzi alla fine riuscì a mettere insieme tutti i componenti necessari.
Tornato a casa si mise subito all’opera, ansioso di ottenere subito il risultato, ma ci mise più tempo del previsto, dato che si trattava di una pozione particolarmente difficile da preparare.
 
Fece un po’ di confusione con gli ingredienti, mettendone uno al posto di un altro, facendo diventare la pozione verde anziché gialla. In seguito causò anche un altro pasticcio, facendo sobbollire per troppo tempo la pozione, che diventò melmosa e iniziò a eruttare un po’ di sé stessa. E, per concludere l’opera, mise un’eccessiva quantità di un ingrediente, così la pozione iniziò a creare una strana schiuma che non prometteva niente di buono. Ma finalmente, dopo due ore e trentaquattro minuti, la pozione antilupo sembrava finita.
 
Soddisfatto di sé stesso, afferrò il calice con trepidazione e senza ulteriori indugi la mandò giù tutta d’un sorso. Si sentì prima traballare leggermente, poi lo invasero un forte giramento di testa  ed uno strano sentimento di nausea, in seguito vide susseguirsi diverse forme  e colori mutevoli ed infine … tutto si oscurò e non vide più nulla. Era come essere entrato in un specie di trans, non era in grado di capire quello che gli accadeva intorno, ciò nonostante  riusciva ancora a pensare e iniziava a prender consapevolezza che forse qualcosa era andato storto con la pozione.
Ad un tratto si risvegliò dallo stato confusionale e scoprì di trovarsi in una foresta. Era buia, tetra e gli alberi dalle fitte chiome lasciavano di rado trasparire la luce del sole. Non aveva la minima idea di dove si trovasse, così decise di andare a esplorare quell’ambiente sinistro e a lui sconosciuto.
Il paesaggio era tutto uguale e per quanto lui camminasse, quella foresta sembrava non finire mai. L’unico rumore, oltre lo scricchiolio delle foglie e dei rametti su cui passava, era il canto sparso di qualche uccellino. Cominciò poi a rendersi conto che si doveva trovare in una foresta babbana*, dato che erano diverse ore che camminava e non aveva ancora incontrato nessuna creatura magica.
Non sapeva cosa fare o dove andare, era perso in un ambiente che non aveva mai visto prima e gli sembrò strano anche il fatto che in quella foresta non incontrasse nemmeno l’ombra di un essere umano, magico o babbano che fosse.
 
“Del resto” pensò “non ho mai fatto nulla di sbagliato, ma perché proprio io sono finito qui?! So di non essere un pozionista eccellente, ma non mi era mai capitata una cosa del genere!”
D’altra parte sapeva che quei pensieri non sarebbero riusciti né a tirarlo su, né a fargli passare la stanchezza, così, per il momento, decise di trascorrere lì la notte e di riprendere le ricerche della via d’uscita il giorno dopo.
 

  
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