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Autore: damnitgallagher    09/02/2013    7 recensioni
Sono passati cinque mesi dalla morte del Presidente Snow, dalla fine della ribellione.
Mi piacerebbe dire che tutto è tornato normale, che tutto è tornato come prima.
Ma non e così.
Mia madre se n’è andata, Gale pure, Peeta non c’è.
E Prim, il solo pensiero fa male. Prim non c’e, Prim se n’è andata e non tornerà.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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XV CAPITOLO- Riconciliarsi.
 
 


Ecco perché, quel nove settembre, decido di fare il grande passo.
 
 

 
Katniss.
 
 
 
Apro gli occhi e sento un caldo afoso attorno a me. Mi basta poco per scoprire la ragione di quest’afa: Peeta mi ha avvolta completamente tra le sue braccia inconsciamente durante il sonno, e benché ormai l’estate stia iniziando a lasciare il suo posto all’autunno, le giornate sono ancora molto calde.
Temperatura esterna decisamente troppo alta ed il calore di un corpo umano non vanno decisamente d’accordo, cerco quindi di divincolarmi il più lentamente possibile dalla sua leggera stretta, ma quando provo a spostare il suo braccio dal mio fianco un mugugno infastidito sfugge dalle sue labbra.
Mi sporgo per lasciargli un leggero bacio sulla fronte.
 
‘Shh dormi, io preparo la colazione.’
 
Ma il mio ragazzo del pane questa mattina non ha decisamente voglia di collaborare, e mi stringe più forte contro il suo petto biasciando qualche parola senza senso al mio orecchio. Non mi lascio intimidire dalla sua stretta, e con un colpo deciso balzo giù dal letto. Mi volto ad osservare Peeta: per cercare di acchiapparmi si è rovesciato sul letto, ed ora se ne sta spaparanzato per tutta la sua lunghezza, braccia e gambe distese, la faccia schiacciata sul cuscino: la scena genera un sorriso sul mio volto.
 
 
Dovrei preparare la colazione, come ho promesso, ma fa davvero troppo caldo perché io possa anche solo lontanamente pensare di mettermi ai fornelli. E poi siamo sinceri, è un bene per entrambi che la colazione non venga preparata dalle mie mani: dopotutto non sono io che ho scelto di essere un incredibile panettiere, no?
 
Una fredda doccia rinfrescante è esattamente ciò che ci vuole, ed in pochi istanti mi fiondo sotto il getto d’acqua. Mi concedo qualche istante in più, giusto per liberare la mente da qualsivoglia pensiero e stendere i muscoli: il modo giusto per iniziare bene una giornata. Inaspettatamente quando torno in camera per prendere i vestiti, Peeta ha abbandonato la sua insolita posizione, sparendo dalla stanza.
 
‘Peeta!’
 
Sento flebili rumori provenire dalla cucina al piano inferiore, poi un tonfo più forte, come se qualcosa di duro fosse caduto a terra, qualcosa come.. una padella?
 
‘Peeta, va tutto bene?’
 
‘Un momento e sono da te!’
 
La sua voce giunge piuttosto indaffarata ed in difficoltà, ma resisto alla tentazione di scoprire immediatamente cosa stia combinando, e riprendo con l’attività che avevo interrotto.
Ho giusto il tempo di indossare frettolosamente una canotta bianca ed un paio di pantaloncini di jeans che Johanna mi ha mandato dopo la sua ultima scappatina nella Capitale: a quanto pare, sono tornati di moda, anzi, ora sono una vera e propria tendenza. Sento dei passi provenire dal corridoio, e Peeta mugugnare dietro la porta della camera, così mi sporgo per aprirla.
Lui è ancora in pigiama, ma ha il viso sporco di cioccolata e tra le mani stringe un piccolo vassoio ricolmo di ogni ben di dio: latte fumante, cioccolata calda, persino del the al limone, biscotti, due brioches ed una fetta di torta. Oh, e per completare il tutto stringe tra le labbra una bellissima rosa rossa, con tanto di spine.
 
Mi sporgo verso di lui sorridendo, allungando le braccia per aiutarlo con il vassoio, ma lui si scosta e biascica ancora qualcosa, fissando lo sguardo sulla rosa che tiene stretta tra i denti. La sfilo delicatamente e la annuso, come ogni brava ragazza dovrebbe fare dopo un simile regalo, poi mi sporgo per baciarlo, e lui di certo non si tira indietro.
 
‘A cosa devo tutto questo?’
 
‘Nulla di particolare, voglio solo che questo giorno sia speciale.’
 
Appoggia il vassoio sul letto bianco, si siede a sua volta e mi trascina su di lui per ricambiare il mio precedente bacio.
 
‘E perché oggi dovrebbe essere un giorno speciale?’
 
‘Sciocchina, è il tuo compleanno!’ un altro bacio.
 
Oh, il mio compleanno. Oh, giusto.
Com’è possibile che io mi sia dimenticata del mio compleanno?
In realtà è perfettamente comprensibile dato che non sono in grado di ricordare qualsivoglia data: ho sempre avuto il bisogno di affidare tale incombenza all’onnipresente calendario che svetta da sempre sul muro di fronte al frigorifero, in cucina, impossibile non notarlo. Ma mi sono sempre servita di esso per ricordare le altrui festività; a ricordare le mie c’era sempre qualcun altro.
 
‘Te n’eri dimenticata, non è così?’
 
Lo squadro con uno sguardo che spero sia più eloquente di mille parole. Una risata sfugge dalle sue labbra.
 
‘Katniss, sei incredibile. Beh, a quanto pare è una fortuna che qui ci sia qualcuno che ha abbastanza memoria per entrambi.’
 
‘Già.’ Gli stringo le braccia al collo e gli regalo un altro bacio in segno di gratitudine.
 
‘Come siamo affettuosi questa mattina! Di solito voi signore non odiate i compleanni?
 
‘Perché dovremmo?’
 
‘Beh lo sai, tutta quella faccenda degli anni che passano, le rughe che si affacciano..’
 
Cerco di esprimere tutta l’indignazione possibile, ma non credo di ottenere il risultato sperato perché scoppio a ridere.
 
‘Oh ti prego Peeta, ho solo ventidue anni, non credi che sia un po’ presto per faccende di questo tipo? O stai cercando un modo carino per dirmi che mi sto imbruttendo?’
 
Non mi sono mai interessata al mio aspetto fisico, per tutta la mia vita ho sempre creduto di essere piuttosto anonima: occhi grigi e capelli scuri sono piuttosto comuni qui al Giacimento, non sono una rarità. Poi sono arrivati Peeta, i suoi sguardi, le sue parole ed i suoi baci, ed io non mi sono mai sentita tanto bella.
 
La smentita arriva infatti immediatamente con l’ennesimo bacio di quella mattinata.
 
‘Avanti ragazza di fuoco, mangiamo.’
 
 
 
 
 
 
 
Osservo l’orologio appeso sopra il divano: sono le due di pomeriggio.
Riprendo, a ticchettare nervosamente le punte delle dita sul tavolo, provando a concentrarmi sul ritmo della lancette nel vano tentativo di imitarlo. Quando noto che così facendo la lancetta più lunga sembra attardarsi fin troppo sulla stanghetta precedente decido di desistere dal mio nuovo passatempo. Il millesimo che ho trovato nelle ultime quattro ore. Ho iniziato provando a leggere uno dei libri di Peeta, ma dopo la terza pagina mi sono accorta di essere sulla stessa riga da troppo tempo; poi è stata la volta dei biscotti, e del mio misero tentativo di impilarli per costruire un favoloso castello, con tanto di bastioni e ponte levatoio: ma il regale maniero non ha saputo affrontare a dovere la voracità di una ragazza che ha saltato il pranzo, finendo piuttosto in fretta nella mia pancia, insieme ad eventuali briciole raccolte meticolosamente intorno al piatto; infine è toccato a Ranuncolo sorbirsi la mia costante impazienza: sono passata da piccole coccole leggere sulla sua testolina al tentativo di spazzolargli il pelo arruffato. Quando ho tentato di immergerlo nella vasca da bagno la bestiola ha provveduto a ringraziarmi con i suoi artigli, fortunatamente poco affilati.
Ed ora che anche l’orologio, ed un tentativo di creare della assolutamente per niente buona musica, ha perso il suo fascino non so davvero più che inventarmi: Peeta doveva essere qui ore fa, ma di lui non s’è vista la minima traccia per tutta la mattina.
 
‘Questo è un giorno speciale, ha detto, oggi è il tuo compleanno e sarà tutto perfetto, memorabile. Te lo prometto! Oh complimenti Peeta, ci sei riuscito: ricorderò per sempre questo giorno come il più noioso della mia vita!’
 
Mi ritrovo a borbottare come una vecchia signora: forse Peeta ha ragione, sto davvero invecchiando.
 
 
Il rumore di passi veloci che salgono i gradini dell’ingresso mi scuote dai miei pensieri malsani, ma la figura che varca quella soglia mi blocca il respiro.
 
‘Mamma.’
 
Lei mi sorride. Un sorriso che non vedevo da.. anni? Si avvicina a me, ed in un istante mi ritrovo tra le sue braccia; la sto abbracciando. Mi ritrovo ad annusare il suo profumo, quel profumo che è sempre stato suo, quel profumo che sapeva sempre tanto di casa.
 
‘Ciao, Katniss.’
 
E restiamo così, immobili, per lunghi istanti. Sono io a scostarmi per prima, ancora stordita dagli eventi degli ultimi minuti. La osservo, ed il ricordo che avevo di lei non le rende giustizia: i capelli biondo scuro sono raccolti in una crocchia leggermente sfatta, alcune ciocche le ricadono leggere sulla fronte e sugli zigomi; delle leggere rughe hanno iniziato a deturparle il viso, che resta comunque incredibilmente bello; ma sono quel sorriso e quello sguardo che mostrano il cambiamento avvenuto in lei: la donna di fronte a me è cambiata, non è più la donna tormentata dei miei sogni, è una persona felice, in pace con sé stessa. Ed io sono così felice per lei.
 
‘Ti voglio bene, Katniss. E mi dispiace, tanto, per tutto.’
 
‘Lo so mamma, ti voglio bene.’
 
Poche parole con milioni di sfumature. Non sono ne sono mai servite troppe tra noi, sappiamo come farci capire con poco. Siamo così uguali.
 
‘Mi sei mancata, mamma.’
 
E lei mi stringe ancora, trascinandomi con lei sul piccolo divano. E restiamo così, per ore: le sue mani che mi accarezzano leggere i capelli, le sue labbra che baciano affettuosamente la mia fronte, io che mi aggrappo a lei con il terrore di lasciarla andare.
 
 
 
 
 
 
Sento qualcuno accarezzarmi il viso, un tocco diverso da quello di mia madre che mi spinge ad aprire gli occhi. Peeta dice di avermi trovata addormentata tra le braccia di mia madre, una scena a suo dire assolutamente adorabile. Lei è uscita poco fa, non voleva svegliarmi, era ancora stanca per il lungo viaggio ed ha preferito andare a riposare da Hazelle, non voleva disturbarci.
 
‘Disturbarci? E perché mai avrebbe dovuto?’
 
Peeta sembra soppesare attentamente ciò che sta per dirmi, e questo mi agita terribilmente.
 
‘Sai, in realtà c’è stato un altro motivo per cui avrei deciso di portarla qui.’
 
‘Che intendi Peeta?’
 
‘Beh, avevo bisogno di chiederle qualcosa, un.. favore diciamo.’
 
Peeta? Chiedere qualcosa a mia madre? Tra loro due non c’era mai stato un vero e proprio rapporto: certo, mia madre conosceva suo padre, erano stati buoni amici da giovani, finchè lui non aveva finito per invaghirsi di lei. Ma con Peeta.. beh, nelle poche settimane in cui eravamo stati a contatto perchè bombardati dalle telecamere aveva mantenuto un atteggiamento cortese ma distaccato nei suoi confronti, il comportamento che generalmente riservava a chiunque.
Di che cosa avrebbero potuto parlare?
 
‘Peeta.. non capisco..’
 
Ma tutto diviene incredibilmente chiaro nella mia testa quando lo vedo prendere le mie mani nelle sue ed inginocchiarsi a terra, di fronte a me.
 
‘Mi serviva la sua benedizione, non mi sembrava giusto farlo prima.’
 
Rivolge il suo sguardo verso di me, inchiodandomi nei suoi occhi azzurri, sento le sue mani tremare leggermente attorno alle mie. Prende un profondo respiro.
 
‘Katniss, io ti amo, ti ho amata da che ho memoria, e ti posso promettere che ti amerò sempre. Non sto per dirti che ti dono il mio cuore, ti appartiene già da tanto tempo.
Sono qui per chiederti di prenderlo e custodirlo; sono qui per chiederti di donarmi il tuo.
Vuoi sposarmi, Katniss Everedeen?’
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: prima di tutto: SCUSATEMI. E’ passato più di un mese da quando ho aggiornato l’ultima volta e mi dispiace davvero tanto, sono imperdonabile. Sono la prima che odia quando l’autore della fan fiction che seguo aggiorna ogni morte di Papa, e per questo mi ero ripromessa di non farlo mai. Ma come ogni obiettivo che mi pongo, anche questo è andato in fumo.
Ecco le mie misere motivazioni: primo, gli esami mi hanno sommersa. Sono al primo anno, quindi per me è stato tutto nuovo, ho dovuto imparare ad organizzarmi insomma; se poi aggiungiamo che il primo semestre ho avuto gli esami più duri dell’anno forse potete capire che il tempo che mi è rimasto non è stato molto.
Durante le vacanze di Natale lo ammetto, avevo il tempo di scrivere, ma mi sono dedicata ad un altro fandom che mi sta altrettanto a cuore quanto Hunger Games.
 
Il capitolo è piuttosto lungo rispetto agli altri, spero di essermi fatta perdonare almeno un pochino con questo. Devo farvi subito una precisazione: non riuscirò più ad aggiornare con uno o due capitoli a settimana, come nei mesi scorsi. L’università si è rivelata davvero impegnativa, e nonostante il periodo esami sia terminato (sia ringraziato il cielo!) conviene sempre mantenersi alla pari con lo studio, quindi il tempo che avrò sarà sempre poco. Dovrei riuscire ad aggiornare un capitolo ogni dieci/dodici giorni, al massimo due settimane. Spero avrete voglia di aspettare, e vi ringrazio di cuore se lo farete.
 
 
Bene, veniamo alla fan fiction, non ho molto da dire, solo due precisazioni: primo, so che l’incontro tra Katniss e la madre è stato piuttosto frettoloso, e vi prometto che la situazione verrà approfondita. Questo capitolo doveva essere un trionfo dell’amore tra i peeniss, ho inserito la madre di Katniss perché mi sembrava giusto che fosse ‘presente’ in un momento così importante; secondo: mi pare che la Collins non abbia mai specificato quando katniss compia gli anni, quindi beh, l’ho fatto io, spero la scelta non vi dispiaccia (ho scelto il nove soltanto perché è il mio numero preferito, e quanto al mese, mi piace l’autunno!), per quanto riguarda l’età mi sono fatta due calcoli, ed al massimo credo di poter aver sforato di un anno.
Oh si, la faccenda dei jeans: boh, mi è uscita fuori così, viva i jeans! lol
 
 
 
 
Ringraziamenti: Come sempre ringrazio tutti coloro che seguono assiduamente questa ff, sia che lascino un segno del loro passaggio, sia che seguano in silenzio: siete la mia gioia, ed è per voi che questa ff esiste.
 
Uno speciale ringraziamento a tutti coloro che hanno recensito l’ultimo capitolo, questo lo dedico a voi c:
 
MissAdele2000, The_OwL_Gandalf. Hazel92, Always Sil, FaD, isabelle94.
 
Come sempre, buona lettura!
 
Alla prossima ;)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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