When Ireland meet USA
(by Flamotta)
<< Papà,papà! Mi compri una casetta in legno da mettere in camera? >> chiese la piccola dai capelli rossi,tirando la giacca al padre,seduto a parlare con altri uomini ricchi e importanti.
L’uomo si voltò verso la sua piccolina con un sorriso.
<< Tutto quello che vuoi tesoro >>
La bimba saltellò su e giù battendo le mani,contenta.
Otteneva sempre tutto,in fondo. Bastava chiedere a suo padre qualcosa e non le diceva mai di no.
Bhé si,forse era un tantino viziata.
La bimba si lasciò accarezzare i capelli rossi dal papà e poi si voltò verso il piccolo angolo per bambini allestito nel ristorante nel centro di Dublino.
Si sedette nella piccola casettina in legno,sistemandosi bene la gonna ovviamente fucsia.
Quel posto le piaceva,ma non c’erano altri bambini che giocassero con lei… In effetti,lei stava sempre da sola.
Aveva tanti soldi e tutto quello che voleva,ma pochi amici e nessun fratello o sorella che le facesse compagnia.
E poi,viaggiava così tanto con suo padre che visitava tante città senza mai conoscere nessuno,oltre ai noiosi colleghi di suo padre.
Sospirò e vedendola un po’ triste un bambino timido dai grandi occhi azzurri uscì da dietro la parete della casetta dove si era nascosto quando l’aveva vista lì.
<< Perché sei triste? >> chiese timidamente,avvicinandosi appena.
Sugar sollevò la testa di scatto,incrociando immediatamente quei due pezzi di cielo e perdendosi per un momento in essi.
<< Perché non c’è nessuno che mi faccia compagna >> rispose a bassa voce con un’insicurezza che solitamente non apparteneva al suo carattere estroverso e sicuro.
Il bimbo sorrise dolcemente e si sedette accanto a lei.
<< Se vuoi posso farlo io >>
La rossa annuì,contenta,e gli porse una mano.
<< Io sono Sugar >>
<< Rory >> poi il piccolo aggiunse,con espressione corrucciata << Hai un’accento strano… >>
<< Io sono americana… E poi anche tu parli strano per me! >> spiegò la bimba ridacchiando.
I due passarono il pomeriggio a chiacchierare e mentre Sugar andava via con la manina stretta in quella del papà,gli chiese con innocenza:
<< Papi,posso avere quel bambino? >>
L’uomo scoppiò a ridere,ignaro che,ben poco lontano,un bambino irlandese dai profondi occhi azzurri chiedeva serio ai genitori:
<< Posso andare a vivere in America? >>
S.d.A.:
Hola gente,come va? Sono secoli che non scrivo shot per questa raccolta sui miei bimbi,ma non avevo assolutamente nessuna idea… Bhé,ora l’ho avuta ed ecco qua,la mia baby!Flamotta!
Spero che vi piaccia questo mio ritorno a “We are young” e se vi manco (si,come no,come se sia possibile sentire la mancanza delle mie storie… -.-“) potete leggere (e recensire se possibile) anche le mie altre storie…
Un bacio,nessie <3