Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Frikadelle    09/02/2013    1 recensioni
L’abito dominato da venti struggenti e freddi penetrava nella pelle riscaldata dalla corsa della vittima.
Lo stesso vento le scompigliava i capelli tempestati di cenere, che contrastava con il colore originale, e il trucco le colava sulle guance vellutate come una cascata nera, mischiata ad acqua salata proveniente della stessa sorgente, gli occhi.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
          L’ abito                      

 
          



Aveva addosso un abitino sporco e succinto che le donava un aspetto rozzo, quasi demenziale.
Poco prima sarebbe sembrato il più bel capo di tutta la città, ma ora era ridotto a meno che uno straccio.
All’estremità si trovavano dei fori sfilacciati, provocati dall’inaspettata rete ricoperta di ruggine, che la separava della casa posseduta da ruggenti lingue di fuoco.
L’abito dominato da venti struggenti e freddi penetrava nella pelle riscaldata dalla corsa della vittima.
Lo stesso vento le scompigliava i capelli tempestati di cenere, che contrastava con il colore originale, e il trucco le colava sulle guance vellutate come una cascata nera, mischiata ad acqua salata proveniente della stessa sorgente, gli occhi.
Era travolta da sconforto per quello che aveva fatto.
Tutto ormai le appariva offuscato,
riusciva solo a scorgere un lembo delle balze del suo abitino rosa.
La meta da raggiungere era lontana e i piedi nudi, a contatto con l’asfalto ininterrottamente bagnato dal calare delle sue lacrime, le faceva sentire come se mille spilli glieli trafiggessero.
Quella sensazione era ancora più forte perché la ragazza, avvolta dall’oscurità notturna, percepiva ogni singolo sasso che i suoi piedi erano costretti a schiacciare con fermezza, per evitare di scivolare.
Solo un accenno di luce, di tanto in tanto, provocato da dei lampioni ad intermittenza le facevano trovare il senso d’orientamento.
Era come se si fosse catapultata in un film horror.
Tutto era silenzioso.     
Tutto poteva accadere, ovviamente non più di quanto le era ormai accaduto.
Il respiro le si faceva sempre più affannoso, l’aria gelida che respirava dalle narici le congelava la gola, fino ad arrivare ai polmoni sottomessi alla corsa interminabile.
Quello sforzo la fece arrivare fino ad un ponte di roccia pura, ricoperto da muschio ed erba selvatica qua e là, che emanava un odore forte, inebriante per ogni senso percepito da un umano.
Incominciò ad attraversarlo correndo, ma il ponte si faceva sempre più lungo, ormai era impossibile tornare indietro.  
Ad un tratto le pietre, una ad una, si staccarono tra di loro provocando un forte boato.
Esse cominciarono a cadere nel vuoto, trasportando con loro pezzi di muschio strappati e dipingendo nel volto della ragazza un vortice di paura, da cui fu risucchiata e travolta con i blocchi di pura pietra.
Tutto attorno a lei si scosse.
La sensazione di vuoto le chiuse lo stomaco.
Gli occhi le si sbarrarono come fari.  
Si fermò.
 Fece un lungo respiro seguito dal rumore di un risucchio provocato dall’aria, per poi venire catturata dai polmoni e passare attraverso i suoi denti d’avorio e la lingua ruvida.  
Si ritrovò sul letto. Sul suo morbido e caldo letto.
Si guardò in torno e poi capì.
Maledetto incubo. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Frikadelle