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Autore: BarelyLegal    09/02/2013    2 recensioni
Allora, sì, è un'altra Joshley...PERO' diversa dal solito...è una storia totalmente inventata, in cui i paramore non sono mai esistiti, l'unica cosa "esistente" sono i personaggi! ahahah
Spero vi piaccia :)
"Sì, avevo una vita perfetta, degli amici leali, una moglie stupenda, una figlia meravigliosa, un lavoro appagante...e forse a Dio tutta questa perfezione nella mia vita aveva iniziato a dare fastidio.
Se solo avessi saputo..."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi Tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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OH MY GAAAAAAH! NON POSSO CREDERCI! Ok, sono convinta che l'80% e più di chi seguiva questa storia mi avrà abbandonata, e non lo biasimo, è da non so quanti mesi che non l'aggiorno ç.ç
Sooo sembra anche che la maggior parte non legga queste cose che scrivo prima ò.ò Bene XD
IL 10 GIUGNOOOO!! Ho detto tutto C:
Questo capitolo non mi attirà granché, spero che per voi sia il contrario :(
Sorry, ma doveva essere così noioso, non ho potuto farci granché :(
Sì, non c'è il testo della canzone da cui prendo il titolo del capitolo come al solito...ma sta un pezzettino alla fine C:
Ci sentiamo giù, yup!



Capitolo 10 - We can't give up tonight.



HAYLEY'S POV


Sorrisi, davvero me lo aveva chiesto?
Fu come se mi avesse letto nel pensiero.
Cioè, in realtà nella mia mente non avevo realmente desiderato che lui mi chiedesse di diventare la sua ragazza… almeno non esplicitamente.
«Io…Josh, sì!» ricambiò il mio sorriso e ci stringemmo in un abbraccio.
Non potevo credere che stesse accadendo a me, per tutta la sfortuna che avevo sempre avuto mi sembrava davvero assurdo, ed era successo tutto in così poco tempo, la mia vita stava prendendo una piega stupenda ed inaspettata.
Magari quel rischio che avevamo corso non era stato così pericoloso…no?
Saremmo comunque stati insieme.
E io ora ero la sua ragazza.
Lo baciai, cercando di fargli sentire tutta la felicità che in quel momento stavo provando.
Crollammo nuovamente nel campo, circondati dalle spighe di grano, ed entrambi iniziammo a ridere, spensierati come dei ragazzini.
Riprendemmo fiato e io sistemai la mia testa sulla sua spalla.
«Davvero non hai mai detto “ti amo” a nessuno?» se ne uscì lui ad un certo punto, io annuii piano
«Mai, nemmeno nella mia relazione più lunga» «Di…?» sorrisi alla sua curiosità «8 mesi, al liceo» sembrò rimanerne sorpreso e lo guardai incuriosita «Che c’è? Guarda che anche io al liceo ero parecchio ricercata, Mr Farro» sorrise spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio «Wow, allora saremmo stati una coppia perfetta» risi e scossi la testa, facendo una smorfia «Nah, non credo, per com’eri ti avrei odiato, i tipi come te per me non dovevano nemmeno esistere» mi guardò «Addirittura?» annuii, ma il clima di gioco si stava raffreddando con quella mia affermazione.
Ma era vero, per me quel tipo di ragazzi non doveva nemmeno respirare la mia stessa aria.

 


Avete presente quando voi siete smisuratamente felici, e questo sembra proiettarsi su tutto attorno a voi? Sulla gente, sul mondo, tutto vi sorride e sembra far festa con voi.
Era così che mi sentivo, passando per il cortile della scuola tutti mi salutavano sorridenti, e io ricambiavo con altrettanto entusiasmo, il cielo era sereno, il sole splendeva, gli uccelli cantavano, il caffè non si era bruciato, la linea della matita era venuta identica su entrambi gli occhi… insomma, mi avete capita.
E’ solo il giorno dopo quello in cui hai dato tutta –e davvero tutta- te stessa, al ragazzo di cui più ti sei fidata, quello per cui eri sul punto di dire quelle due magiche parole, e gliele avresti dette, l’avevi deciso, oggi gliele avresti gridate a pieni polmoni.
Lo vedi venirti incontro, bello come il sole, persino il suo nome gli casca a pennello per il suo significato, ‘bello’, e ti chiedi come puoi essere stata così fortunata.
E’ vero, anche tu sei una delle ragazze più carine della scuola, ma lui… lui è il più carino, su tutti.
Ma c’è qualcosa di strano mentre gli corri incontro, il suo volto ti pare freddo, impassibile, distaccato.
«Alan!» vi fermate a pochi centimetri l’uno dall’altro, stai per far tue le sue labbra, ma lui si allontana appena, cautamente, come per non attirare attenzione.
E lì il tuo cielo inizia a diventare grigio.
«Tutto…tutto ok?» solleva lo sguardo, ti scruta. La tua voce trema.
«Sto con un’altra Hayley, è finita. Ci si sente, eh?» e riprende a camminare, passandoti accanto come nulla fosse.
E ti senti mancare la terra sotto i piedi. Ti senti inghiottita da un turbine del quale non puoi vedere la presenza, ma ti sta attirando sempre più giù, nel vuoto.
Ti volti e lo vedi andare verso il suo gruppo di amici, ridendo e scherzando, e come niente attirare fra le sue braccia un’altra delle ragazze di turno, affondando volgarmente la sua lingua nella sua bocca.
E quegli 8 mesi? Lui aveva avuto tutta quella pazienza solo per… averla?



 

Scossi la testa, il pensiero era ancora così…umiliante.
Josh sembrò accorgersi del clima che si era venuto a formare, mi scostò piano e si alzò, offrendomi la mano «Dai, andiamo» lo seguii verso la macchina e partimmo, destinazione Franklin.
Mi lasciò davanti casa, lo salutai con un leggero bacio sulle labbra e lui di tutta risposta mi prese il volto fra le mani, quasi non volesse farmi andare.
Risi «Hey hey, così non me ne vado più» si allontanò appena «Sarebbe un’idea» scossi piano la testa «A stasera John» mi sorrise «A stasera, passo a prenderti alle alle 20» annuii e dopo un ultimo veloce bacio sulla guancia uscii dall’auto.
 
Mi buttai sul letto, non avevo nemmeno fame.
«Surf Brazile Shop Los Angeles, come posso aiutarla?» «Dak!! Sono Hayley!» «Williams?! Ma perché mi chiami al numero del negozio?» risi «Scusa, è il primo che mi è venuto in mente, è che devo dirti una cosa» la mia migliore amica era tutt’orecchie «Mi ha chiesto di diventare la sua ragazza» lo dissi tutto d’un fiato, il ripeterlo lo rendeva ancora più...stupendo.
«Davvero?? Hayles! Sono così felice per te! A quando le nozze?» risi «Dak! Non me lo ha chiesto...e poi è presto, ora stiamo solo insieme “ufficialmente”...e stasera andremo a parlare con Chad, mi licenzio» «E per il debito?» mi tolsi le scarpe «Me lo pagherà Josh» ci fu un po’ di silenzio, ma lei continuò subito «Comunque...davvero, sono felicissima per te Hayles, te lo meriti...e poi il bel partito è anche famoso, nonché pieno di soldi» sorrisi «Sono stata fortunata... e poi figurati, fosse stato anche più povero di me non sarebbe cambiato nulla...mi piace davvero tanto, Dak» sospirò «Dire che lo ami no, eh?» scossi la testa «Io non lo...cioè, è una parola grossa Dak, forse il primo “ti amo” lo dirò sull’altare, ma... è una parola in cui credo anche troppo» dall’altra parte della cornetta sentii suonare dei campanelli «Come vuoi Jerks...ora devo lasciarti, cliente a ore 12! Ti chiamo domani, ok? Voglio sapere la reazione di Chad!» forzai un sorriso, ma fu più che altro preoccupazione «Certo. Ciao Dak» chiusi la chiamata e mi sistemai il cuscino sotto la testa, cercando di figurare la mia vita.
 


JOSH’S POV.

 
Avevo fatto una grande, enorme cretinata, come se già non mi fossi messo abbastanza nei casini.
Dovevo prendere una decisione, stare con Jenna o stare con Hayley.
In realtà avevo la risposta, se dovevo lanciare una monetina sapevo quale nome desideravo uscisse, e purtroppo non era quello di mia moglie.
Tornato a casa non pranzai nemmeno, andai direttamente in camera e mi buttai sul letto, non curante di togliermi le scarpe.
Jenna si affacciò poco dopo, non l’avevo nemmeno salutata «Non pranzi?» scossi la testa «Non mi va...grazie comunque» fece un breve cenno con la testa e richiuse la porta.
Non potevo continuare così, do
vevo trovare il coraggio per dirglielo...e se lei mi avesse poi impedito di vedere Mary Anne?
Il pensiero arrivò come un fulmine a ciel sereno. Jenna sarebbe stata davvero capace di farlo, e io non potevo rischiare di perdere mia figlia...ma magari sarebbe stata ragionevole, anche il vederla nel fine settimana...in fin dei conti non ero stato un pessimo padre.
Ricordai di mettermi la sveglia per le 18 e chiusi gli occhi sfinito, lasciando che Morfeo mi accogliesse nel suo mondo.
 
Mi svegliai quasi di soprassalto, ritrovandomi Jenna accanto.
«Hey» si avvicinò «Scusa, non volevo spaventarti» mi passai una mano tra i capelli «Tranquilla...volevi qualcosa?» intanto mi ero allungato per vedere l’orario dal cellulare, senza nemmeno farlo apposta comunque la sveglia avrebbe suonato da lì a poco. Sentii una mano scivolarmi sulla spalla e mi voltai di scatto «Jen?» «Josh...stavo pensando che è da parecchio che non passiamo del tempo solo noi due...che ne dici se stasera porto Mary Anne dai miei?» mi morsi l’interno della guancia «Io...avrei da fare stasera Jen, scusa» spostò la mano «Certo. Ma dimmi Josh, da quanti giorni scompari?! Da quanti?! Ti comporti in modo strano dal giorno del tuo compleanno...non sei più tu» rimase a guardarmi, non sapevo che dirle, le parole mi morivano in bocca.
«Io...vado a vestirmi, ok? Ne riparliamo, ora devo scappare» mi cambiai solo la giacca e dopo essermi sciacquato la faccia uscii il più velocemente possibile.
Nel tragitto verso la casa di Hayley ripensai al da farsi, la situazione era più complicata del previsto, ma già il fatto che avessi scelto di rimanere con Hayley invece che con Jenna era un passo in avanti.
Come al solito mi stava aspettando già fuori dal portone, aprì lo sportello dalla parte del passeggero ed entrò, sospirando.
La guardai «Pronta?» rimase un po’ in silenzio prima di annuire leggermente, e subito partimmo in direzione di Jackson.
Il locale era lì, familiare, i due body guard all’ingresso con la stessa espressione ferma e seria.
Passammo ed entrambi la salutarono, dopotutto lei era la “stella” di quel posto.
Appena alzato lo sguardo Eve sembrò bloccarsi non appena realizzò del nostro arrivo, e prima che potesse aprire bocca la anticipai «Eve, dov’è Chad?» rivolse uno sguardo ad Hayley e poi nuovamente a me «E’...è nel suo ufficio, come al solito, ma non so» prima che potesse continuare avevo già iniziato a camminare spedito, Hayley mi seguiva poco distante.
Non mi preoccupai di bussare, e forse dovevo, dal momento che Chad stava con una delle sue “ragazze”.
«Oh, mi scusi Signor Gilbert» la ragazza si spostò e lui la spinse via, indicandole di uscire dall’ufficio «No, mi scusi lei Signor Farro, mi dica, qualche problema con le ragazze?» Hayley arrivò alle mie spalle e la feci entrare, chiudendo la porta, Chad aveva un’espressione abbastanza perplessa «Ha fatto qualcosa che non doveva fare?» mi sedetti su una delle due sedie di fronte alla scrivania «No, lei non ha fatto niente... so del debito di Hayley,  Mr Gilbert, e vorrei saldarglielo» mi guardava fisso, rimase in silenzio per un po’, come se stesse ancora formulando la mia proposta «Io...bhè, mi coglie alla sprovvista, davvero, ma sinceramente Signor Farro direi che questa è una faccenda privata fra me e Miss Williams, sa che a breve ci sposeremo, vero?» Hayley spalancò gli occhi «Io non ti ho detto di sì! Non voglio sposarti, Chad» le ultime parole le disse leggermente timorosa, lui aveva un’espressione indecifrabile sul volto, come se si stesse trattenendo a stento dall’alzarle le mani, ringraziai di essere stato lì.
Lei continuò  «E Josh e io siamo fidanzati, quindi ha tutto il diritto di entrare nella mia vita privata, quindi può saldarmi il debito. A te importano i soldi, no?» rimase in silenzio e ne approfittai per parlare «Gilbert, ora, voglio il debito iniziale di Hayley, tutte le sue entrate da quando ha iniziato a lavorare qui» mi guardò, sembrò essere in difficoltà «Io...il debito attuale è di 2.700.00 $, circa» risi «Che significa “circa”? Andiamo Gilbert, siamo uomini d’affari, non vorrà dirmi che non ha tenuto il conto delle entrate di Hayley?» rimase in silenzio e si schiarì la voce «Per chi mi ha preso? Certo, è solo che...» si guardò attorno, palesemente a disagio.
Puntai le mani sulla scrivania «Senta, Gilbert, già per quello che ha fatto ad Hayley non so cosa mi abbia trattenuto dal darle un pugno e denunciarla, ora, sarò buono, lei si dimentica del debito su cui a sfruttato alla grande Hayley perché lei l’ha sfruttata, ho fatto più o meno i calcoli medi di quanto guadagna, e mi creda, superano di gran lunga anche la cifra che mi ha nominato prima. Ora, posso diventare anche più cattivo di lei, mi creda, quindi non si azzardi a fare qualcosa contro Hayley o contro la sua famiglia, o giuro Gilbert, non sarà così buono» rimase in silenzio, entrambi sostenevamo lo sguardo dell’altro.
«Ma la voglio via dall’appartamento, manderò i miei ragazzi a controllare che se ne sia andata domani mattina» annuii «Nessun problema. E’ stato un piacere, Mr Gilbert» gli porsi la mano ma lui non ricambiò, e noi semplicemente ci alzammo e per l’ultima volta uscimmo da quella stanza.
Hayley andò in contro ad Eve e semplicemente l’abbracciò, tra la perplessità di quest’ultima «Ti chiamo io Eve» lei semplicemente annuì e presa per la mano, iniziai a portare Hayley con me fuori da quell’incubo.
Appena fuori lei si bloccò, facendo staccare le nostre mani e costringendomi a voltarmi verso di lei.
Alzò piano lo sguardo e mi sorrise, per poi scoppiare in lacrime.
Le andai incontro e l’abbracciai, e lei a sua volta si strinse a me, soffocando i singhiozzi sulla mia spalla.
Mi guardò, odiavo vedere quei due smeraldi velati di lacrime, ma tutto ciò che quello sguardo sembrò dirmi fu “grazie”, prima che lei affondasse nuovamente il volto sulla mia spalla, finalmente più tranquilla.
La riportai alla casa, appena entrati nello pseudo appartamento lei si sedette sul divano.
«Sicura di stare bene?» mi guardò «Josh...puoi rimanere con me stanotte?» la guardai, che altra scusa avrei potuto inventare per Jenna? Mi stavo spingendo troppo oltre...ma Hayley aveva bisogno di me, non potevo lasciarla giusto ora «Certo Hayles» sorrise «Grazie» le andai di fronte, abbassandomi alla sua frequenza e posandole la mano sulla guancia «Ce l’abbiamo fatta, eh?» «Già, e tutto grazie a te...ma ora come manterrò la mia famiglia?» «Te l’ho detto...che ne dici se da domani non diventi una mia artista? Ti ho sentita cantare Hayles, e hai più potenziale di molti che già hanno una casa discografica» lo sguardo le se illuminò «Davvero? Dico, il poter lavorare da te...» annuii «Davvero. Hai niente da impacchettare prima che vengano domani?» scosse la testa «No, solo i vestiti, non ci metto nulla a spostarli in una busta...e per un posto dove vivere?» ci pensai su «Domani...cercherò una casa in affitto, almeno finché non ti troviamo un’abitazione stabile» il suo volto parve leggermente deluso «Io...non potrei venire da te?» mi immobilizzai mordendomi l’interno della guancia «E’...è complicato Hayles, vivo ancora con la mia ex moglie e...sarebbe meglio di no, almeno finché le cose non si aggiustano» annuì «Okay...vivete ancora insieme per Mary Anne?» annuii «Più o meno...bhè, domani ci aspetta una giornata impegnativa, vai a dormire, io mi metto sul divano» feci per alzarmi ma la sua mano mi afferrò per la manica della maglia.
La guardai perplesso e lei sorrise «Ho detto che ho bisogno di te e tu mi cacci così?» risi ritornando di fronte a lei «Non era mia intenzione» posò le braccia sulle mie spalle,  bloccandosi le mani dietro al mio collo, i suoi occhi verde smeraldo fissi nei miei.
Come poteva farmi impazzire così tanto?
Posò piano le labbra sulle mie e sorrisi quasi spontaneamente «Wow, ora che ci penso sono stato quasi più di un pomeriggio in astinenza dalle tue labbra, come ho fatto a sopravvivere?» rise spingendomi appena per la spalla. Io semplicemente la guardai, vederla sorridere era qualcosa di stupendo, mi rendeva ancora più difficile staccarle gli occhi di dosso.
Ripresi a baciarla e senza staccare le nostra labbra la sollevai con me, portandola verso il letto poco distante.
 
 
All the nights we've spent
Wrapped in blankets,
The mattress on the floor
we now hold sacred
You are my best friend.
Slow down take a deep breath
We can't give up tonight.
So much more to say. Suspended in the air 
between the truth is right in place, 
spilling over everything. 
Before you slip away, before you slip away from me, 
Slow down... 
 
 
Tutte le notti che abbiamo passato
Abbracciati fra delle coperte,
Il materasso sul pavimento
Che ora manteniamo sacro
Sei la mia migliore amica.
Rallenta e prendi un respiro profondo,
Non possiamo arrenderci questa notte.
Così tanto altro da dire, sospeso nell’aria
tra la verità è proprio al suo posto
versandosi su tutto,
prima che tu scivoli via, prima che tu scivoli via da me,
rallenta...







Ok, scusate se è cortino, ma non potevo continuarlo, perché altrimenti si sarebbe mangiato anche il capitolo successivo (?) però...boh, ditemi che ve ne pare, se vi piace la piega che sta prendendo, riflessioni, afjlahflasf vari o chessò, e sì, anche se vi ha fatto schifo, ovvio XD
Saluti a quelle poche anime che mi seguono ancosa *cries*
Love ya
Becky;
   
 
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