Dicono che basti solo prendere un respiro e saltare. Saltare subito, però, prima che qualcuno si accorga di cosa sta succedendo e venga a fermarvi. Nessuno deve capire, nessuno deve fermarvi.
Non mi importa, penso. Nessuno penserà a fermarmi. Come nessuno ferma il coniglio che corre sotto la macchina, la lucertola che perde la coda, il topo che corre nella trappola.
L'acqua sotto scivola senza accorgersi di nulla, i piedi sembrano minuscoli appesi nel vuoto.
Le macchine spostano l'aria dietro le mie spalle, devo reggermi al pilastro per non cadere. Sento odore di polvere e smog. Presto sarà tutto finito, penso. Eppure rimango qui. Non mi tuffo.
Voglio morire?
La morte vera è in vita. Spegnermi mi toglierà ogni problema. Vorrei non essere mai esistito. Cancellato. Eliminato. Disintegrato. Il nome Randy Tomasson mai scritto, mai pronunciato. Vorrei che mio fratello fosse figlio unico.
Avrei potuto morire di overdose, almeno avrei passato l'ultima notte da sballato. Il punto è che non avrei saputo con chi passarla. A questo punto meglio morire con la natura che da soli.
Nessuno sta venendo a salvarmi.
Mi giro di spalle, voglio godermi il panorama.
Senza famiglia, senza amore, senza futuro, senza vita.
Allargo le braccia. Basta prendere un respiro e saltare. Sento dei passi veloci mentre il mondo si ribalta, poi solo il rumore dell'acqua.
Credo che quella fosse Elizabeth.