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Autore: RamaDFZ    10/02/2013    2 recensioni
“Wammy's House”, questo il nome inciso sulla targa di ottone che affianca la pesante cancellata d'ingresso, “Wammy's House”, speranza e condanna di tante piccole anime perdute...
Apriamo una pagina a caso nella storia della dolce casa di Winchester ed iniziamo a leggere da lì, scorrendo tra le righe di vite diverse eppur troppo simili, assaporando parte della macabra danza di burattini ed invisibili mani...
Another, primo candidato alla successione, muore, apparentemente suicida, alla tenera età di quindici anni. Una serie di indizi e discrepanze spinge tre piccoli geni a credere che dietro la dipartita di "A" ci sia la mano di un assasino. Tra indagini condotte su strade parallele e sentimenti che si mostreranno spesso in maniera goffa e tesa, Mello e Near impareranno molto su se stessi, sulla loro vita nella "House"e sul legame che li unisce.
Chi sopravviverà alla tempesta distruttiva impazzata nel chiuso della House? Chi si salverà dall'effetto domino scatenato dal peso di un nome fin troppo importante?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Echoes of cries

 

 

 

(dal cap precedente)

 

Ad ogni nuovo passo mosso verso la meta, una sorta di inquietudine appesantiva sempre più il petto dell'albino che continuava a tormentarsi con l'indice una ciocca di capelli candidi.

 

 

  • Eccoci arrivati! L'ala est della biblioteca è la più grande, per nostra sfortuna.

 

  • Lo so, ci vengo a studiare molto spesso...

 

  • Davvero Near? Non credo di averti mai visto qui.

 

  • Non ti sorprendere, nessuno mi vede mai.

 

  • Beh, adesso io ti vedo...

 

  • Buon per te, significa che non hai difetti visivi.

 

  • Ma no, io intendevo dire... Lascia perdere! Seguimi...

 

 

Beyond indicò a Nate il punto in cui era avvenuto il suo “incidente” e gli propose di iniziare le ricerche proprio da lì. Per due ore, i giovani geni perlustrarono palmo a palmo l'intera ala est, senza trovare nulla che potesse avere la benché minima utilità. Sconfitti, decisero di abbandonare momentaneamente le indagini ed di andare a mensa, visto che, nel frattempo, si era anche fatta ora di pranzo.

 

La mensa era gremita di orfani affamati per la mattinata trascorsa a giocare in cortile, urla di gioia e visini sudati spezzavano la monotonia di quella grande stanza dalle pareti grige, rendendola molto più allegra del solito.

Nate e Beyond sedettero in disparte, vicino alla porta d'ingresso, ed iniziarono a consumare mestamente il loro pasto, ancora dispiaciuti per l'infruttuosa spedizione. Ad un certo punto, l'albino notò qualcosa che lo sorprese: Matt pranzava al tavolo di End, mentre Mello era seduto in compagnia di una bella ragazza dai capelli rossi; non vedere i due amici insieme era davvero un'anomalia, ma Near non ci badò più di tanto.

 

 

Nel frattempo, ad un altro tavolo...

 

 

  • Emme, mi dispiace tantissimo che tu abbia litigato con Matt a causa mia...

     

  • Non dire sciocchezze, non è stata colpa tua. In effetti, sapendo che Matt ha un debole per te, avrei dovuto fare più attenzione. In ogni caso, è lui l'esagerato! Gli ho spiegato chiaramente che tra noi non c'è nulla, ma non vuole sentire ragioni... Se crede davvero che sarei capace di “ rubargli la ragazza”, significa che non si fida di me e la nostra amicizia non ha alcun senso.

     

  • Non avevo proprio idea che Matt si fosse preso una cotta per me, è sempre così timido... Non merito le lacrime di un ragazzino tanto dolce e sensibile.

     

  • Sarà anche dolce come dici, ma quando vuole tira fuori gli artigli e non risparmia nessuno... In fondo, credo che sia anche per la schiettezza del suo carattere che mi sono avvicinato tanto a lui.

     

  • Il vostro rapporto è davvero speciale, non vi ho mai visti separati...

     

  • In verità, inizialmente non mi andava di legarmi così tanto ad un'altra persona perchè consideravo le relazioni una forma di debolezza mascherata. Col tempo, però, ho capito che un alleato è indispensabile per sopravvivere qui dentro.

     

  • Già, e adesso rischi di perdere il tuo a causa di una ragazza. Abbiamo anche deciso di pranzare insieme...

 

  • Effe, non voglio ripetermi. Se Matt non si fida di me, è un suo problema, io non sto facendo niente di male e poi, come ho appena finito di dire, tutti abbiamo bisogno di qualcuno, anche tu.

     

  • Io sto bene così...

     

  • Non è vero e lo sai! Faith, se non vuoi me, basta dirlo, ma questo non cambia il fatto che devi trovare al più presto un buon amico. Credimi, io posso capirti...

     

  • Mi spiace doverti contraddire, ma non credo tu possa comprendere cosa mi passa per la testa in questo periodo.

     

  • Forse non posso, hai ragione, ma sono ugualmente disposto a provarci e ad ascoltarti, non appena ti sentirai pronta a parlarne con me.

     

  • Perchè stai facendo tutto questo? In fondo, noi non siamo mai stati grandi amici, anzi...

     

  • Sinceramente, la tua situazione mi ha colpito molto perchè, in qualche modo, la sento affine alla mia... Temo tu possa danneggiarti con le tue stesse mani e non sopporto l'idea che questa gabbia di matti distrugga ancora un'altra mente brillante!

     

  • Ti riferisci ad Another, vero? Sta' tranquillo, mi sento davvero giù, ma non sono ancora arrivata a meditare il suicidio!

     

  • Non significa nulla, per quanto tu possa resistere, la Wammy's finirà col succhiarti via l'anima... Appena ne avrò la possibilità, mi tirerò fuori da qui e non ci metterò mai più piede!

     

  • E dove vorresti andare? Io non ho mai immaginato la mia vita fuori da queste mura, anche se, ogni tanto, penso che sarebbe bello fuggire lontano...

     

  • Non lo so, magari in America, chissà... Non mi importa tanto del luogo, voglio solo vivere al più presto secondo le mie regole ed inseguendo i miei obbiettivi. Sono stufo di percorrere una strada che mi è stata imposta da altri!

     

  • Vorrei tanto avere la tua stessa forza...

     

  • Allora te ne presto un po' della mia, fin quando non conquisterai la tua... Adesso non sei più sola!

     

  • Hai ragione... Se solo ci fossimo avvicinati prima...

     

  • Che vuoi dire?

 

 

Faith sorrise dolcemente a Mello e gli sfiorò la mano con la delicatezza di un soffio. Gli occhi della ragazza erano bui e pregni di rammarico, ma conservavano ugualmente una tenerezza profonda, quasi materna. Mihael comprese perchè Matt si fosse innamorato di lei, senza neppure conoscerla e, per un attimo, desiderò che il tocco di quelle dita vellutate sul suo polso non finisse mai...

 

  • Faith...

     

  • Scusami Mello, ora devo andare.

     

  • Come?

 

 

Faith guardò il compagno per altri pochi, lunghissimi, istanti prima di allontanarsi a passo svelto dalla mensa. Mihael notò il bagliore delle lacrime oltre le ciglia folte della ragazza, ma preferì non seguirla.

 

 

 

 

Nel primo pomeriggio, Beyond raggiunse Nate in camera sua. Il piccolo albino era impegnato a costruire un intricato percorso con le tessere del domino e si sentiva abbastanza soddisfatto del suo lavoro. Quando l'amico entrò dalla porta senza bussare e senza guardare dove mettesse i piedi, tutta l'opera iniziò a demolirsi rovinosamente prima del tempo stabilito.

Near odiava che gli altri disturbassero i suoi giochi e, per questo, non mancò di folgorare l'intruso con lo sguardo.

 

 

  • Oh, scusa... Non avevo idea che, entrando, avrei distrutto qualcosa.

     

  • Mi sembra ovvio che non lo sapessi, altrimenti non saresti piombato così in camera. La prossima volta, però, ti pregherei di bussare.

     

  • D'accordo... Come siamo suscettibili...

     

  • Non è una questione di suscettibilità, ma di buone maniere!

     

  • Beh, se la metti così, tu dovresti abituarti a guardare in viso le persone con cui parli. Dialogare di spalle è una forma di maleducazione persino peggiore di non bussare...

     

  • Esistono soltanto azioni educate ed azioni che non lo sono. Non ha senso fare una distinzione tra forme peggiori o migliori...

     

  • Immaginavo che avresti detto qualcosa del genere... Applichi la stessa rigidità anche al tuo senso di giustizia?

     

  • Certamente... Se considero un'azione sbagliata, secondo i miei personali parametri, non mi importa che venga compiuta a fin di bene.

     

  • Il tuo punto di vista è interessante, ma non sono venuto qui per parlare di questo... Dobbiamo fare un salto in cappella.

     

  • In cappella?! E perchè mai dovremmo andarci?!!

     

  • Il maniaco, colto dai sensi di colpa, potrebbe aver parlato con padre Albert...

     

  • Non mi dire che pensi sul serio un'assurdità del genere! É una possibilità estremamente remota e, pur prendendola per vera, chi ci assicura che abbia confessato proprio tutto al prete? Non credo sia nel suo modus operandi sbandierare ai quattro venti di volersi sbarazzare di due compagni e, poi, non sappiamo neanche se sia capace di provare emozioni umane...

     

  • Hai perfettamente ragione, ma non ci costa nulla tentare... Potremmo semplicemente chiedere a padre Albert se ha notato qualcosa di strano nelle confessioni che ha raccolto ultimamente, senza scendere nei particolari e senza aspettarci chissà cosa.

     

  • Il prete non parlerà mai con noi, sai che loro sono tenuti al segreto...

  • Fossi in te non ne sarei tanto sicuro, dobbiamo solo persuadere padre Albert a fare un piccolo strappo alla regola...

  • Ne parli come se si trattasse della cosa più semplice del mondo!

  • Perchè lo è, in effetti! Noi abbiamo un asso nella manica...

  • E sarebbe?

  • Un visino d'angelo che farebbe sciogliere Satana in persona... Chi potrebbe mai resistere a due occhioni grigi lacrimanti ed imploranti?

  • Che cosa?!!

  • Hai capito bene, oggi affinerai le tue capacità di recitazione!

  • Questa storia sta prendendo una piaga decisamente fastidiosa, prima mi devo mettere ad indagare sul campo, poi sono costretto a piangere a comando!

  • Vedo che sai già frignare benissimo, piangere non ti verrà difficile...

 

 

Near evitò di replicare all'ennesimo sfottò del compagno e s'incamminò insieme a lui verso la cappella.

 

Padre Albert era un uomo calvo sulla sessantina, molto ligio al dovere e legato ai bambini più sfortunati. Proprio questa sua particolare forma di devozione lo aveva spinto ad accettare, dieci anni prima dei fatti narrati, un incarico a lungo termine in quell'orfanotrofio pieno di piccoli geni.

Quando fu raggiunto dai due ragazzini, il prete era impegnato a compilare una serie di noiose scartoffie per la burocrazia della struttura... Ricevere una visita inaspettata lo sorprese e lo rallegrò perchè amava dialogare con i giovani ed ascoltare i loro problemi.

 

 

  • Salve padre, io ed il mio amico Near avremmo bisogno di parlarle... L'abbiamo disturbata per caso?

  • No ragazzi, figuratevi! Per me sarà un piacere ascoltarvi! Ma... Cos'ha il piccolino? Perchè sta piangendo così?

 

 

Near, a pochi passi da Beyond, aveva gli occhi umidi di pianto e si asciugava le lacrime con la manica dell'ampio pigiama bianco, maledicendo mentalmente il compagno per averlo costretto a fare una cosa così umiliante.

Padre Albert, ignaro della messa in scena, si avvicinò con aria preoccupata all'albino ed iniziò ad accarezzargli delicatamente la testa, tentando di tranquillizzarlo.

 

 

  • In verità padre, lui è molto triste e preoccupato. Dalla tragica morte di Another non è più riuscito a riprendersi e, ogni volta che vengono pubblicate le graduatorie, teme che qualcuno possa farsi del male a causa dello stress. Ho fatto fatica a convincerlo, ma alla fine ha acconsentito a venire da lei...

  • Per quanto mi piacerebbe molto aiutarlo, non so proprio come fare... Cerco sempre di essere un punto di riferimento per i ragazzi e, nel mio piccolo, permetto loro di sfogarsi con me quando sentono che qualcosa li opprime.

  • É proprio per questo che siamo venuti qui... Voglio tranquillizzare Near facendogli capire che il suicidio di A è stato un fatto isolato, nessuno sta attraversando periodi di grande sconforto. Credo che lei sia una delle poche persone in questo istituto che potrebbe confermare la mia ipotesi, proprio perchè ha un rapporto molto aperto con i ragazzi...

  • Beh, in verità... Senti piccolino, potresti sederti un secondo su quei banchi là in fondo? Se fai il bravo, poi ti darò un cioccolatino...

 

 

Near acconsentì a malincuore, infastidito da quel tono condiscendente e, soprattutto, dalla promessa di un cioccolatino come ricompensa per aver ubbidito. Lui odiava il cioccolato, anche perchè era troppo tempo che non ne sentiva da vicino il profumo dolciastro...

 

 

  • Ecco, adesso che siamo soli, ti devo confessare che, ultimamente, un fatto mi ha un po' allarmato. Qualche giorno fa, ho trovato sull'altare un bigliettino scritto in corsivo con un messaggio molto particolare. Mi è sembrato quasi una richiesta di aiuto e, così, ho pensato anche di mostrarlo a Roger, ma siccome non è firmato e i ragazzini spesso tendono ad esagerare ciò che provano, il direttore non vi ha dato grande importanza... Per quanto mi riguarda, sono ancora preoccupato.

  • Il biglietto è attualmente in suo possesso?

  • No, in verità l'ho consegnato a Roger che si è occupato di conservarlo...

  • Vorrei vederlo... Se me lo mostra, potrei riuscire perfino a riconoscere la scrittura e, quindi, l'autore del messaggio.

  • Mi sembra un'ottima idea. Tu e il tuo amico aspettatemi qui, vado dal direttore. Se sono io a chiederglielo, non mi farà alcun problema.

  • Bene, la ringrazio.

 

 

Non appena Near e Beyond furono rimasti soli, il maggiore riferì al più piccolo la storia del biglietto. Nate decise di aspettare il ritorno del prete seduto su una panca mentre Backup iniziò a vagare per quel vasto ambiente dall'aspetto spiccatamente gotico; solo la luce artificiale dei faretti appesi alle colonne bianche contraddiceva un po' l'atmosfera medioevale della cappella.

Ad un tratto, lo scatto del contatore echeggiò tra le pareti spoglie, rompendo il silenzio... Quando l'oscurità avvolse ogni cosa, l'unico rumore che si poteva distinguere era il battito frenetico del cuore dei due geni.

 

 

  • Backup!! Che succede?!! Backup!!

  • Non ne ho idea, adesso vado subito... Aaaaaah!

  • Backup!!

 

 

Un tonfo sonoro e le urla di B squarciarono nuovamente la quiete...

  
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