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Autore: itsapancake    10/02/2013    2 recensioni
Liam sapeva di non poter sopportare se stesso, sapeva di non poter andare avanti, sapeva che la sua vita stava andando letteralmente male come un vetro frantumato in mille pezzi. Aveva davvero il giusto coraggio? O sarebbe scappato, scappato come sempre dalle difficoltà della vita?
Non ne aveva.
Ma avrebbe voluto ringraziarla.
Avrebbe voluto sapere il suo nome.
Avrebbe voluto dirle che si era innamorato, velocemente, della sua persona.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rusted Rail

 

All I knew is the morning when I woke
Is I know something now, something now I didn’t before

 
Liam sapeva di non poter sopportare se  stesso, sapeva di non poter andare avanti, sapeva che la sua vita stava andando letteralmente a pezzi come un vetro frantumato in mille pezzi.  E sapeva anche che stare su quel binario, ad aspettare che un treno passasse solo per lui, per il suo gran finale, era completamente strano e sbagliato. Strano, forse troppo, poiché gli era sempre piaciuto sorridere e ridere con i suoi amici, aveva sempre amato formarsi come persona, sia culturalmente che interiormente;  sbagliato, poiché lui aveva tutto, aveva francamente tutto quello che un ragazzo della sua età avrebbe potuto sognare: un cellulare di ultima generazione, una casa enorme, un centinaio di vestiti nel suo armadio, degli amici, una fila di ragazze che morivano dalla voglia di incontrarlo, ma nulla ora lo rendeva felice, nulla gli bastava, nulla gli sarebbe bastato. Conosceva a memoria quel che voleva fare, aprire le braccia per aspettare un vento immenso e naturalmente poi avrebbe guadagnato la libertà interiore, quella che sentiva rubata da ormai troppo tempo, quella che non aveva più da anni. Se lo era chiesto varie volte come comportarsi in quei momenti di panico e ora che conosceva la risposta, stava in un certo senso bene, sentiva di poter finalmente respirare e poter guardare il mondo in un’ altra maniera, magari trovandosi in un altro luogo più tranquillo e sereno differentemente dal suo. Solo che poco prima aveva trovato più giusto indossare una felpa e un paio di jeans e dirigesi in un luogo qualunque, seguendo per una volta il suo istinto, pentendosene ancora un po’ in quel momento. Forse perché stava provando il brivido dell’autonomia, forse perché stava provando per una volta quello che non era adatto alla sua giornata quotidiana, forse perché per una volta sul suo viso era presente una curva che si ravvicinava sul serio ad un sorriso. Eppure, muovendo il suo viso a destra e a sinistra quasi come se fosse impaziente per quello che sarebbe successo, immaginava quante volte sarebbe potuto essere così  felice dopo.
«Dovresti levarti da lì.» doveva essere necessariamente una persona troppo scorbutica quella persona che gli aveva rivolto quelle parole tanto oneste e un po’ bizzarre dal tono di voce. Liam si girò per notare chi lo stava disturbando in quel modo e trovò semplicemente una ragazza che lo guardava a braccia incrociate. Inconsapevolmente in quel momento si sentì quasi condizionato dalle sillabe della tizia che aveva a due passi distante da lui; si strofinò velocemente le mani cercando una risposta plausibile, ma nulla gli venne in mente se non le solite stronzate che usavano nei film per trovare una scusa decente ad ogni guaio e più guardava le sue mani, più capiva che era meglio stare in silenzio, prima o poi lei se ne sarebbe andata. «Sai,» continuò quella avvicinandosi al binario arrugginito e ghiacciato su cui era seduto Liam da un po’ di tempo «So che tu non mi stai rispondendo perché non ti va e perché non hai nulla da mettere in gioco» e si sedette a un metro di distanza da lui «Ma non dovresti essere qui in questo momento, dovresti uscire con i tuoi amici e divertiti un po’ come si deve, questa è l’adolescenza.» finì stendendosi completamente raccogliendo uno dei pochi fiori spuntati tra le mille pietre.
«Non vedo cosa tu ne possa conoscere della mia vita, non capisco chiaramente il perché della tua ramanzina maternale!» rispose Liam trovando qualcosa di adatto da pronunciare per levarsela di torno «Non mi conosci, non sai niente di quello che faccio e di quello che voglio fare fra qualche minuto!» alzò leggermente il tono della voce. Avrebbe voluto anche dirle di andarsene e di non rovinargli quelle diciotto ore tranquille che aveva trascorso da quando aveva deciso il tutto. Ma non gli andava nemmeno di parlare, perché gli disgustava anche quello ultimamente, e scambiare qualche insulto con una sconosciuta non era nulla di coerente secondo le sue vecchie maniere. Stupida testa, ma che stai fermentando, Liam è sempre stato uguale, non è mai cambiato per nessuno! Si rimproverò non appena ebbe pensato di essere una persona dalle mille sfaccettature e dalle mille sorprese.
«Un punto a tuo favore, ragazzo ignoto» sorrise la ragazza accarezzando i petali della margherita per poi cominciare a staccare uno di essi alla volta soffermandosi su ogni minimo dettaglio di ciò che aveva in mano «Ma finire di vivere con un cappuccio in testa -per lo più nero- non è proprio il mio sogno!» ammise sincera e sfacciata notando colui che era al suo fianco un po’ agitato e irrequieto forse per i secondi che passavano velocemente «Io quando avevo pensato di venire qui mi ero ubriacata tantissimo» si rattristò un po’ al suo ricordo da cui erano passati già un bel po’ di mesi «E poi sono venuta qui e ho brindato anche con il portiere, guarda un  po’!» anche lei avrebbe voluto aggiungere altro ma le dispiaceva, in un certo senso per quello che stava passando, un qualcosa che lei aveva già attraversato.
«Siamo due persone tremendamente opposte» rifletté Liam ad alta voce «Vorrei avere il coraggio di bermi una bottiglia del miglior vino della cantina dei miei solo per infrangere le regole. Vorrei per una volta, passeggiare senza sentirmi invidiato o troppo ragionevole. Vorrei essere considerato per una volta, diverso da quel che sono, perché realmente non sono così, a volte credo di avere una doppia personalità come se fossi un’altra persona fusa con un’altra allo stesso momento. Vorrei semplicemente sentire da qualcuno che sono davvero differente, che Liam Payne lo è. » finendo di dire il tutto gli scappò una leggera risata, guardando pochi secondi dopo la fanciulla distesa tranquillamente al suo fianco e soffermandosi sui i suoi capelli così castani, distesi tra un misto di asfalto e pietre.
«Cosa vorresti fare davvero per sentirti meglio?» gli chiese lei, togliendo un petalo alla margherita pronunciando qualche lettera incomprensibile mentre toccava il vellutato pezzo di fiore che le sue dita potevano sfiorare. Voltò il capo nella direzione del ragazzo, come se stesse aspettando un cenno per aiutarlo, per trovare una risoluzione.
«Vorrei urlare in faccia ai miei genitori la verità, dir loro che sono degli stronzi e che mi fanno stare male, perché pretendono ogni volta tutto da me, pretendono che faccia la corte a ragazze di cui non me ne frega niente, pretendono che io sia un ragazzo modello, pretendono che io possa cambiare questo mondo quando sono solo questo.» si indicò tornando a riflettere sull’immagine di colei che stava parlando e notò una piccola bussola nera tatuata sulla sua esile caviglia un po’ scoperta nonostante il freddo che si sentisse. Spostò lo sguardo verso il cielo e notò i nuvoloni grigi che sembravano dover portare un po’ di pioggia quel giorno.
«Rifletti, se fai quello che vuoi fare, non potrai vedere più questo cielo bello o brutto che sia, non potrai mai dire ai tuoi genitori quanto sono stronzi, e non potrai mai goderti un attimo in più della tua vita. Ne hai davvero il coraggio?» gli chiese, puntando il discorso su quella domanda che conteneva un significato abnorme per lui. Rivolse anche lei lo sguardo al cielo, per soffermarsi in silenzio.
Aveva davvero il giusto coraggio? O sarebbe scappato, scappato come sempre dalle difficoltà della vita?
Non ne aveva.
«Tu, Liam, sei una persona magnifica e sei fantastico perché hai i tuoi piccoli segreti anche se un po’ strambi!» al ragazzo piacque quel -diciamo- complimento e si stupì di quanto era musicalmente bello il suo nome pronunciato da quella ragazza «Su, alziamoci» e senza fatica lei lo fece ponendo un braccio verso il suo compagno e aspettò che lo afferrasse.
Liam esitò pochi secondi per convincersi ed alzarsi.
«Hai ragione.» sottolineò.
«Vedilo come un favore.» sorrise a sua volta consegnandogli la margherita del tutto spoglia. Agli occhi di Liam non aveva senso, ma poteva allo stesso tempo significare un qualsiasi sentimento.
«Grazie.» ma non appena Liam si girò, non la trovò più. Sentì fini gocce di pioggia sulle sue spalle. Aveva ragione lei, doveva sperimentare tutto per decidere come terminare la sua vita. Soprattutto su un binario pieno di ruggine.
Ma avrebbe voluto ringraziarla.
Avrebbe voluto sapere il suo nome.
Avrebbe voluto dirle che si era innamorato, velocemente, della sua persona.
 

All I know since yesterday is everything has changed

 

Salve, ritorno con una One Shot che ruota intorno alla canzone di Taylor Swift 'Everything has Changed' ft. Ed Sheeran, perchè è stata nettamente di ispirazione.
Se vi va leggete, aspetto solo un vostro parere. :)
Elena.

 

  
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