Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: weretogether    10/02/2013    2 recensioni
' .. -mi sono innamorata di lui- disse tutto d'un fiato. quando Jaz pronunciò quelle parole sentii una stretta allo stomaco, e in quel momento realizzai cosa stesse succedendo, rivelai a me stessa che quello non era più 'solo un gioco'. avevo combinato un gran casino e ora non potevo più rimediare. corsi ad abbracciarla, cos'altro potevo fare?'
Ellie ha 17 anni e vive a San Francisco con i suoi genitori.
Ellie non è la tipa dolce e romantica, l'esatto contrario di Jaz, la sua migliore amica.
Un giorno, un avvenimento, e Justin, il migliore amico di Jaz, entra nella sua vita e tutto cambia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3. ''no, sono Justin''

Sentii il portone aprirsi e richiudersi, di sicuro era arrivato papà.
Sapevo sarebbe salito sopra e mi avrebbe parlato, era una delle persone più dolci che io conoscessi.
Avevamo un rapporto unico e lo amavo per questo.
Sentii il cellulare vibrare vicino alla gamba.

Da Jaz: 'sei tornata a casa?' 
A Jaz: 'si, sono rientrata da poco' 
Da Jaz: 'tua mamma?' 
A Jaz: 'boh, non ho capito se è arrabbiata o no. è quasi impossibile decifrare i suoi stati d'animo, i suoi pensieri e tutto ciò che la riguarda. è così 'misteriosa' .. '
Da Jaz: 'ti chiamo'

Attesi qualche minuto dopo aver letto il messaggio, poi il cellulare squillò.

-Jaz- dissi quasi sollevata. 
-El- disse in tutta risposta- allora? che ti ha detto?- 
-mah, penso di essermi incasinata di più- sbottai. 
-cos'hai fatto El?- disse quasi fosse offesa.
Solo dopo la sua voce risuonò nella mia testa 'e non combinare altri casini'.
-Dio Jaz, scusami.- mi affrettai a dire.
-voglio sapere cos'hai combinato questa volta- disse come se non avesse sentito le mie scuse.
-mah niente. le ho semplicemente detto che potrebbe smetterla di fare la madre affettuosa e protettiva. entrambe sappiamo che non lo è, è inutile continuare a fingere.- sospirai.
-El- urlò - che cazzo combini?-
-ho solo detto la verità- 
-nel momento sbagliato- 
-ho colto l'occasione- dissi quasi cercando una scusa.
-si, per farti mettere in punizione- 
-senti, mi hai chiamata per farmi la predica? ne ho abbastanza di tutti questi 'sai solo combinare casini' 'figlia ingrata' e tutto il resto.-
-non intendevo questo- 
-allora cosa intendevi?- dissi cercando di trattenere le lacrime.
Ero davvero stufa.
-scusami El, non volevo- 
Sospirai una seconda volta -tranquilla, sono io che ho esagerato, non dovevo.- 
-no, sono io che ho esagerato.- disse seriamente dispiaciuta.
La conoscevo meglio di chiunque altro e sapevo riconoscere dal suo tono di voce quando era felice e quando non lo era.
-Jaz-
-si?-
-scusa.-
-El-
-non dire niente, è colpa mia, scusami-
 
Ci fu qualche minuto di silenzio, poi mio padre bussò alla porta.
-Ellie- disse calmo. 
Mi ispirava sempre tanta di quella calma.

-Jaz- dissi parlando al cellulare.
-si?- mi rispose.
-devo attaccare.- 
-okay- 
-scusami ancora. ciao- 
-ciao El, e tranquilla-
 
Riattaccai e aprii a mio padre.
-Ellie- disse sulla soglia della porta- posso?-
-certo- aprii del tutto la porta per permettergli d'entrare- vieni. -
Si sedette sul letto - che succede con tua madre?- 
-sei qui pure tu per farmi la predica? se è così puoi anche uscire, non ho bisogno di sentire altro- dissi come per prendere le difese.
-no, tranquilla, niente di tutto questo- mi sorrise- volevo solo dirti che se tua madre si comporta così è solo perché vuole il meglio per te- 
-il meglio? pensi che criticare tutto ciò che faccio, rimproverarmi per ogni minima cosa, limitare ogni possibile scelta sia il meglio per me?- dissi furiosa ma in tono calmo.
-Ellie, devi solo avere pazienza. Magari per ora ti sembra solo che ti odi, ma credimi, sta facendo di tutto per cercare di darti il meglio, per provare a non farti commettere errori- disse accarezzandomi i capelli.
-papà- dissi.
-si?- rispose.
-ti voglio bene, davvero tanto bene. non so cosa farei se non ci fossi- dissi abbracciandolo.
-ma io ci sono Ellie, e sono qui con te, ora e sempre. - disse stringendomi a se.
Papà era fondamentale per me, riusciva sempre a prendere il lato positivo delle cose, anche quando di positivo non c'era un bel niente.
-grazie- gli sorrisi.
Ricambiò il sorriso. - ora va a scusarti con tua madre-
Annuii.

Scendemmo insieme di sotto, parlai con mia mamma e in un certo senso chiarimmo.
Niente punizioni per questa volta. Diciamo che mi era andata bene.
Salii in camera, feci una doccia e dopo aver messo il pigiama accesi la tv e mi misi sotto le coperte.
Vibrò il telefono, ero sicura fosse un messaggio di Jaz.

Da sconosciuto: 'dormi già?'
A sconosciuto: 'mm, no.' 
Da sconosciuto: 'sai chi sono?'
A sconosciuto: 'no, chi sei?'
Da sconosciuto: 'quando avevi intenzione di chiedermelo?'
A sconosciuto: 'sei Jaz!?'
Da sconosciuto: 'no, sono Justin.'

Justin? Che voleva?
  
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