Inazuma Eleven, 'Liar~' di Shinkocchi

Se siete persone che avete almeno un po' di stima nei miei confronti o a cui ho distrutto delle OTP, vi sconsiglio vivamente di leggere questa fic.
...
°fissa°

E perchè sì, io voglio essere presa a piroscafate dal mondo (?).
Se la pubblico, GemeH, è tutta colpa tua! Tua! Sottolineo TUA! E sai perfettamente il perchè! ...ok, ok, forse anche un po' mia, in parte (?) °coff° m-ma solo un pochino, poco, appena! NDJVNDFK °fugge
Cooomunque, ti avevo promesso una fic, tempo addietro, no? Beh, eccola! (?) u.u
Perchè mentre il mondo andava avanti, noi due passavamo il tempo a creare culti eretici...
[Ebbene sì! Pensavo di essere atea, agnostica, scettica, ma non eretica!]
E pensare, tra l'altro, che è da ieri sera che l'idea continuava a perplimermi e stamattina, appena svegliata, non sono nemmeno riuscita a combinar nulla prima di scriverla (solo una dannatissima ora mi ci è voluta! Capisci?!)
Perchè adesso mi sono fissata con loro, beh, sappilo. Loro sono ormai diventati una mia OTP -oniricamente parlando, chiaramente, perchè la MinaKura mi piace sempre e comunque- °coff° ma mi rincuoro, sapendo, perlomeno, che questa è forse una delle prima tracce esistenti di questa pair -se non la prima- (?)
E nonostante tutto, dovevo condividere (?) quindi chiedo perdono all'universo se ho distrutto il ciclo naturale delle cose (?)

Buona lettu- °ma anche no°
°va a suicidarsi°

*

Liar~

Passò delicatamente la mano sulla schiena nuda del ragazzo sdraiato accanto a lui, che dormiva beatamente, prono, con la testa infossata nel cuscino.
C’era una fitta penombra nella stanza, e Atsushi pensò somigliasse a quella che si poteva trovare in un bosco, o quando calava il sole, o, ancora, quando la notte si allontanava, ma il giorno sembrava non voler ancora arrivare. Forse avrebbe dovuto aprirle, le tende.
Si rigirò nel letto, cercando di non svegliarlo, lo sguardo fisso sul soffitto, nell’ennesimo tentativo di fare mente locale e capire, una volta per tutte, quando era cominciato tutto ciò. Alla fine, probabilmente non ne valeva la pena, e avrebbe smesso di chiederselo quasi senza rendersene conto.
In fondo, il perché non aveva alcuna importanza…no?
Voltò il capo verso di lui e allungò la mano per scostargli, con una delicatezza quasi surreale, una ciocca di capelli dal viso.
E fu allora che quello aprì gli occhi, e lui ebbe l’impressione di poterci annegare dentro.
Castano nel dorato.
-Buongiorno, Masaki, ben svegliato.-
Il più giovane emise un mugugno di disapprovazione, soffocandolo nella federa bianca del cuscino –Che ore sono?- domandò con voce impastata dal sonno, incurante del resto.
-Neanche mi saluti?- chiese, fingendo un tono estremamente ferito –Che maleducato, che sei!-
Kariya non rispose, rimanendo a pancia in giù –Non te lo meriteresti nemmeno, un saluto, considerando la nottata che mi hai fatto passare.- disse poi dopo un po’, con tono stanco.
-Ma davvero?- ridacchiò divertito Minamisawa, anche lui prono, tirandosi su e reggendosi con i gomiti –Eppure, ieri sera non mi parevi dello stesso avviso…- insinuò, malizioso.
Il giovane avvampò, non riuscendo a trattenere un sussulto e si morse la lingua per evitare di iniziare a balbettare in maniera vergognosa, mentre Atsushi riprendeva ad accarezzargli la schiena, alternando le nocca dell’indice a quella del medio, e poi, ancora, i morbidi polpastrelli.
-Q-Quindi…- borbottò alla fine Kariya, imbarazzato, e il più grande sospirò –Che ore sono?-
-Presto.- replicò dopo qualche secondo.
Il kouhai arricciò il naso e voltò il capo verso il comodino, trattenendo a stento un sonoro sbuffo quando vide la sveglia segnare mezzogiorno passato. Presto, come no!
Kariya si girò nuovamente e lo fissò, aggrottando le sopracciglia –Non sai che non si dicono le bugie, senpai?- fece sarcastico, con un leggero ghigno provocatorio in volto.
-Potrei dirti la stessa cosa, kouhai.- rispose a tono, calmo, avvicinandosi pericolosamente a lui fino a far toccare le punte dei loro nasi –Sicuro di voler scoprire chi fra noi due sia il più bugiardo, Masaki?-
-Mh…sembra interessante…- replicò con tono di sfida, mentre Minamisawa si abbassava per posargli un bacio alla base del collo.
Kariya trattenne il respiro –Rimani ancora un po’.- sussurrò il più grande, con il respiro caldo sulla pelle sensibile, facendolo rabbrividire.
Poi gli cinse il fianco con il braccio, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo e stringendolo a sé.
E Masaki percepì nuovamente le guance prendere fuoco e una sensazione di leggerezza allo stomaco pervaderlo –S-Solo perché non ho niente di meglio da fare, eh!- si giustificò e sentì le labbra di Atsushi piegarsi in un sorriso.
Rimasero in silenzio per qualche secondo -…neh, Minamisawa senpai.-
-Mh?-
-Buongiorno anche a te.-